La Befana…vien di notte! Un 6 gennaio in musica nei locali di Viterbo

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – L’Epifania tutte le feste porta via? Ma no! A Viterbo l’Epifania segna l’inizio di “nuove” feste: si attendono già i falò di Sant’Antonio, dei quali fervono i preparativi, soprattutto a Bagnaia, e l’inizio del Carnevale viterbese. Intanto ieri notte, la Befana ha portato tanto divertimento

nella città dei Papi. Dopo l’arrivo della Befana 115 in piazza dei Caduti, i viterbesi di tutte le età hanno continuato a festeggiare. Da I Cantieri del Signorino al Theatrò, dal Mc Donalds a feste private, è stata una nottata di divertimento e di musica. Vincenzo Bencini, musicista top e doc, “caput mundi” della musica locale, ha infiammato di note la notte di tanti viterbesi che hanno trascorso, grazie a lui, una festa della Befana indimenticabile fra amici, divertimento e risate. Un altro Capodanno. Fino a notte fonda, giovani e adulti hanno ballato e animato Viterbo, approfittando della festività e del sabato sera . Il tutto senza eccessi, ma solo all’insegna del sano divertimento.

E si attende oggi, tempo permettendo, la calza più lunga del mondo. La festa continua… Si attende oggi, infatti, il passaggio della Calza della Befana più lunga del mondo, rimandata a questo pomeriggio a causa del maltempo del 5 gennaio.




Ancora una notte di violenza nel centro di Viterbo

di REDAZIONE-

VITERBO – Sabato scorso, nel centro storico di Viterbo, si è verificata una terribile aggressione ai danni di tre ragazzi di 16 anni, che ha avuto inizio con insulti e si è trasformata in un brutale pestaggio, con colpi di casco in testa. Gli eventi sono iniziati intorno alle 21:30 in via San Clemente. Tutto ha avuto origine da un gruppo di cinque ragazzi più grandi dei minorenni, tutti stranieri, che si sono avvicinati ai ragazzi di 16 anni presso delle scalette sotto palazzo dei Papi. Questi giovani hanno iniziato a insultare i minorenni, che hanno cercato inizialmente di respingere le offese. Tuttavia, quando i ragazzi hanno raggiunto piazza San Lorenzo, uscendo da un ascensore, sono stati sorpresi dagli aggressori che sono passati dalle parole alle mani.

Gli aggressori hanno iniziato a picchiare un ragazzo di 16 anni, e uno dei suoi amici ha cercato di intervenire, ma è stato colpito in testa con un casco. La polizia è intervenuta, ma gli aggressori si sono dati alla fuga prima dell’arrivo degli agenti, dirigendosi verso via San Clemente.

I due ragazzi di 16 anni aggrediti sono stati lasciati a terra con ferite e contusioni. Uno di loro presentava il volto tumefatto e sanguinante, con un dente rotto. L’altro ragazzo colpito con il casco è stato portato in ospedale con una ferita alla testa. Dopo una Tac, i medici hanno riscontrato un ematoma cranico.

 




Lite nella notte in centro, un minorenne accoltella altri due maggiorenni

di REDAZIONE-

VITERBO- Lite in piena notte tra italiani ieri in via valle Piatta. Un minorenne italiani ha accoltellato due maggiorenni ed è stato tratto in arresto e condotto al carcere minorile di Roma.  Le vittime, italiane maggiorenni, sono uno in prognosi riservata ed uno con prognosi breve. Sono in corso le indagini per capire cosa abbia portato il minorenne all’aggressione degli altri due ragazzi. Sul posto oltre alla Polizia, sono intervenuti anche i sanitari del 118.




Ancora cenni sul suono del linguaggio poetico. Poesia: È la notte

di LORENA PARIS-

VITERBO- Continua, anche questo martedì, il viaggio attraverso l’elemento “ suono” del linguaggio poetico. Molto usato dai Poeti è l’accostamento di parole simili per il loro suono, ma di significato diverso (Paronomasia). Famosissime le parole come “ sedendo e mirando” scelte dal grande Leopardi nel suo celebre “ L’Infinito”.
Chissà quante poesie, con paronomasie, vi verranno in mente, ora!E’ la notte

Nasconde una nuova ombra.
È la notte.
Getta il suo scudo nel vento
sfila le lance dal petto
le abbandona nel luogo confuso
col tempo.
Guerriera vinta da sensibili indugi
ritorna ferita ad aprire i segreti
le stanze d’incenso e d’intenso
nel sempre stregate.
Canta d’amore alle figlie mai nate
e compone
chiari mosaici di sogni
sopra le storie opache e spezzate.

Lorena Paris


Ascolta la poesia dalla voce dell’autrice