L’Active Network Futsal torna in campo tra le mura del Palasport di Orte

VITERBO – Dopo la lunga sosta, l’Active Network Futsal, torna in campo tra le mura amiche del Palasport di Orte. Si gioca domani sera alle 20.30 contro una strutturata Sandro Abate. Alla vigilia del match contro gli avellinesi, Mister Monsignori, ha dichiarato: ”Veniamo da un periodo di soste, quest’ultima per noi è stata salutare perché dovevamo recuperare qualche giocatore affaticato e chi doveva terminare il suo percorso di recupero. Chiaramente dobbiamo fare attenzione affinché questa sosta non faccia effetto boomerang. Ci siamo allenati con un’intensità pari alle partite per mantenere il ritmo ed evitare ricadute. Affrontiamo una squadra che ha tante frecce nel proprio arco: Basile sta facendo un lavoro incredibile. Sarà una gara difficile che abbiamo preparato con grande attenzione. I ragazzi capiscono l’importanza delle partite da qui a fine campionato. Vogliamo portare avanti la nostra crescita dando il meglio delle nostre capacità e superando i nostri limiti. Con questa mentalità andremo ad affrontare il trittico di partite che ci separano dalla prossima sosta”. La partita sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube della Divisione Calcio a 5.




Orte, “Interporto centro Italia: opportunità senza confini”

ORTE (Viterbo)– Venerdì 28 marzo, alle ore 10, presso l’Interporto di Orte, (Vocabolo Piscinale, 01028 Orte, Vt) si terrà la conferenza stampa per la presentazione del progetto “Interporto centro Italia: opportunità senza confini”.

Nell’occasione, la Regione Lazio presenterà il progetto che permetterà il completamento del terminal ferroviario intermodale dell’Interporto, finanziato con oltre otto milioni di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione, previsto nell’ambito dell’Accordo sottoscritto fra Governo e Regione.

Alla conferenza stampa intervengono:

Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, al Commercio, all’Artigianato, all’Industria e Internazionalizzazione della Regione Lazio;

Giancarlo Righini, assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura e sovranità alimentare della Regione Lazio;

Fabrizio Ghera, assessore alla Mobilità e Trasporti, alla Tutela del Territorio, al Ciclo dei rifiuti e Demanio e Patrimonio della Regione Lazio;

Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo – Eurodeputato ECR;

Mauro Rotelli, presidente VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati;

Lorenzo Cardo, presidente Interporto Centro Italia Orte spa;

Pino Musolino, commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale;

Ilaria Coppa, commissario straordinario S.S. 675 “Umbro – Laziale”;

Michele Volpicella, responsabile Sviluppo Infrastrutture Area Centro Sud Tirrenica Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.

Modera Daniele Sabatini, presidente Gruppo FDI del Consiglio regionale del Lazio.




28 marzo, assemblea di lancio del comitato referendario di Orte

ORTE (Viterbo)-Riceviamo e pubblichiamo: “Il voto è la nostra rivolta! Con questo spirito nasce il Comitato referendario di Orte per i 5 Sì, che sarà presentato ufficialmente venerdì 28 marzo alle ore 17:30, presso la Sala Dopolavoro Ferroviario, in Corso Garibaldi, 192 – Orte.

L’assemblea pubblica sarà la prima occasione fondamentale per informare e coinvolgere la cittadinanza sulle tematiche dei quesiti referendari, che riguardano diritti, lavoro, sicurezza e democrazia. Il Comitato, composto da cittadini, associazioni, organizzazioni politiche e rappresentanti del mondo del lavoro, intende promuovere la partecipazione attiva e consapevole per un futuro più giusto.

Sono invitati a partecipare rappresentanti delle istituzioni locali e provinciali, per un confronto aperto con la cittadinanza. Interverrà inoltre Stefania Sposetti, segretaria regionale della CGIL Roma e Lazio, che approfondirà i temi del referendum e le loro implicazioni per il mondo del lavoro e i diritti sociali.

Perché 5 Sì?
I quesiti referendari toccano temi cruciali come la dignità del lavoro, la sicurezza, la cittadinanza e la democrazia. Il Comitato di Orte si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica affinché il voto dell’8 e 9 giugno rappresenti un segnale chiaro per il cambiamento.
L’invito è aperto a tutti: prendi il tuo impegno, non lasciare che gli altri decidano per te!

Orte, 26.03.2025 Comitato Referendario di Orte per i 5 sì”.




Pendolari bloccati a Orte: un’altra odissea per chi viaggia sulla linea Roma-Firenze

di REDAZIONE-

ORTE (Viterbo)- Un nuovo disservizio ha colpito i pendolari della tratta Roma-Firenze, lasciando numerosi viaggiatori bloccati a Orte. Il 5 marzo, i passeggeri del regionale veloce 4732, partito da Roma alle 18, si sono trovati impossibilitati a proseguire il viaggio a causa della partenza anticipata del treno 4106, che avrebbe dovuto portarli verso Orvieto e Chiusi.

Mentre il 4732 entrava in stazione, il 4106 era già partito, costringendo i passeggeri a trovare soluzioni alternative. I viaggiatori diretti a Orvieto e Chiusi sono stati riprotetti sull’Intercity 598 senza costi aggiuntivi, ma hanno dovuto attendere circa mezz’ora e sono arrivati a destinazione con venti minuti di ritardo. Per coloro che provenivano da stazioni minori, la situazione si è rivelata ancora più complessa, costringendoli a cercare altre opzioni di rientro.

Il Comitato Pendolari Roma-Firenze ha espresso forte indignazione per l’accaduto, denunciando disagi quotidiani e mancanza di spiegazioni da parte di Trenitalia e Rfi. “Ogni giorno un disagio e ogni giorno chiediamo spiegazioni che non ci vengono fornite”, hanno dichiarato. Inoltre, hanno sottolineato l’aumento dei costi dei biglietti a fronte di un servizio sempre più inefficiente.

I pendolari chiedono un intervento delle istituzioni e della politica per chiarire le motivazioni di questi disservizi e per trovare soluzioni concrete. “Non possiamo più essere tanti Ulisse – affermano – perché noi viaggiamo per lavoro o studio, non per diletto”.

L’ennesimo episodio di disagi sulla linea ferroviaria Roma-Firenze evidenzia la necessità di miglioramenti urgenti per garantire ai pendolari un servizio affidabile e puntuale.




Congresso Unitario di Fratelli d’Italia a Orte

Riceviamo e pubblichiamo: “Sabato scorso, il Centro Commerciale Porta della Tuscia ha ospitato il congresso del Circolo di Fratelli d’Italia di Orte: un evento di grande importanza, che ha registrato un’ottima partecipazione di tesserati e simpatizzanti, insieme a numerosi esponenti politici. L’incontro, presieduto da Gianluca Grancini, consigliere comunale di Viterbo, ha visto la presenza dell’onorevole Mauro Rotelli e del vicepresidente del Parlamento Europeo, Antonella Sberna, oltre all’intervento telefonico di Daniele Sabatini, capogruppo di FdI alla Pisana

L’onorevole Rotelli ha elogiato il Circolo di Orte, definendolo uno dei più virtuosi della provincia, e ha sottolineato che Fratelli d’Italia Orte avrà un ruolo da protagonista alle prossime elezioni amministrative. Nel suo intervento telefonico, Daniele Sabatini ha espresso il suo apprezzamento per l’impegno del Circolo e per l’aumento delle adesioni al partito. Antonella Sberna ha, invece, illustrato una serie di programmi europei, ai quali partecipa attivamente, invitando il Circolo a coinvolgere altre delegazioni nelle future riunioni a Bruxelles.

Il congresso ha visto anche il contributo di Diego Bacchiocchi, membro del direttivo nazionale del partito, e di diversi sindaci della provincia. Un focus particolare è stato dedicato alla politica comunale, grazie alla partecipazione dei consiglieri comunali Francesca Pimpolari e Daniele Proietti, che hanno evidenziato l’importanza di un’alleanza tra le forze politiche locali, in vista delle elezioni comunali del 2027, per dare un nuovo volto alla città.

Una parte significativa del congresso è stata riservata ai giovani, con interventi di Riccardo Basili e Gianluca Biffaroni di Gioventù Nazionale, che hanno messo in luce l’impegno di oltre 30 giovani tesserati nel partito, confermando Orte come uno dei circoli più attivi.

La giornata si è conclusa con l’elezione di Silvia Lallini, riconfermata all’unanimità come coordinatrice per l’ottimo lavoro svolto in questi anni. Lallini ha poi presentato i membri del nuovo coordinamento, che include Augusto Gigliozzi, Francesca Pimpolari, Riccardo Basili, Alessandro Ansuinelli, Gianfranco Gentili, Pierpaolo Bannella, Gianluca Biffaroni, Matteo Piersanti, Italo Panattoni, Daniele Proietti, Barbara Suadoni, Jean Pierre Scarpelli, Claudio Paolessi e Marco Feriozzi.
Questo congresso ha confermato la solidità di Fratelli d’Italia a Orte, consolidando la sua posizione come primo partito con oltre 286 tesserati: numeri che fanno guardare con fiducia al futuro e che spronano a un impegno sempre maggiore, a un lavoro senza sosta, per lo sviluppo e il benessere della comunità”.




Comitato pendolari Orte: cancellato oggi senza preavviso il treno delle ore 7 con fermata ad Orte

Riceviamo e pubblichiamo: “Ci risiamo. Di nuovo. Oggi 29 Gennaio il santo treno (RV4521 da Viterbo per Roma Termini) con fermata ad Orte alle ore 7.00, è stato cancellato. Senza preavviso, senza uno straccio di autobus sostitutivo.

Abbiamo scelto San Crispino come protettore dei pendolari: nell’anno del Giubileo, piaceva anche a noi avere qualcuno a cui raccomandarsi. E San Crispino ha fatto il miracolo. È stata autorizzata la fermata eccezionale ad Orte per il treno 4565 proveniente da Foligno. Un treno questo per il quale abbiamo chiesto, alla Regioni Umbria e Lazio e Trenitalia, di far fermare sempre ad Orte. In particolare, in questo periodo di lavori straordinari. La fermata ad Orte di questo treno sarebbe particolarmente utile al ritorno, intorno alle 17.00. E’ un treno che viaggia semivuoto, passa per Orte ma non ferma. Sono questi gli splendidi risultati della tanto decantata autonomia che permette alle regioni di scegliere dove far fermare i treni? Se sono questi possiamo tranquillamente dire che trattasi di risultati FALLIMENTARI. E niente, ci raccomandiamo ancora una volta a San Crispino, nella speranza che riesca a far fermare ad Orte anche questo benedetto Santo treno”.

 




Direzione domani Orte: “Bollette pazze, interessate le Autorità di regolazione e la Prefettura”

ORTE (Viterbo)- Riceviamo da Direzione Domani – Orte e pubblichiamo: “Orte si trova al centro di una bufera burocratica a causa delle ormai famigerate “bollette pazze”. Da settimane, cittadini esasperati denunciano richieste di pagamento irregolari.
La questione è emersa il 15 novembre, con bollette dell’acqua relative a consumi vecchi di anni, ormai caduti in prescrizione. L’amministrazione comunale, accusata di ignorare le normative nazionali per fare cassa, ha sollevato dubbi sulla correttezza dei propri metodi.
La situazione è peggiorata con l’arrivo di bollette di TARI, TASI e IMU. Su circa 9.000 abitanti, ben 1.757 hanno ricevuto richieste spesso discutibili, talvolta superiori al migliaio di euro. Molti denunciano errori e solleciti mai notificati, generando confusione e frustrazione.
Come se non bastasse, i cittadini attendono con ansia le nuove bollette dell’acqua emesse da Talete. Le voci preannunciano importi significativi, che rischiano di mettere ulteriormente in difficoltà le famiglie già colpite.
Davanti a questo scenario surreale, non possiamo che chiedere all’amministrazione: tutto bene? Perché mentre le famiglie faticano a pagare bollette che spesso non dovrebbero nemmeno esistere, l’amministrazione comunale ci sembra concentrata solo a fare cassa, ignorando completamente il principio di equità e trasparenza.
La cosa che ci lascia perplessi è come mai una parte di questa coalizione politica che per identità e sensibilità dovrebbe essere vicina ai cittadini di fatto permetta un metodo così grossolano e approssimativo di gestione della macchina amministrativa. Dal canto nostro e in favore dei cittadini abbiamo interessato le Autorità di regolazione e la Prefettura per chiedere approfondimenti e sappiamo che entrambe si sono mosse per capire come mai questi atti amministrativi nel Comune di Orte. Insomma se questi sono i loro regali, TANTI AUGURI Orte”.




L’Active Network torna al Palasport di Orte

VITERBO – L’Active Network torna al Palasport di Orte dopo la brutta sconfitta di Avellino. Altro impegno ostico, stavolta contro la Fortitudo Pomezia. Ecco le parole di Mister Monsignori a poche ore dalla gara: ”Finalmente torniamo a giocare nel nostro campo. Per noi è troppo importante giocare le partite in casa ad Orte con l’abbraccio e il sostegno della nostra gente! Soprattutto in questo momento dove nonostante il grande impegno la grande attitudine e spirito di squadra di tutto il gruppo di lavoro facciamo faccia ad arrivare al risultato. In questi momenti, che capitano in tutte le stagioni, dobbiamo essere bravi a non perdere fiducia ed entusiasmo, dobbiamo essere resilienti e convinti più che mai delle nostre qualità. Con questo spirito e con una grande determinazione scenderemo in campo sabato per regalarci una grande prestazione”. Ai viterbesi servono punti e serve un modo per uscire il prima possibile da questo momento difficile. La partita sarà trasmessa sul canale Vivo Azzurro, ingresso gratis al Palasport di Orte. Fischio d’inizio alle ore 15.00 di domani.




Trasporti, Regione Lazio conferma fermate alta velocità Orte, Frosinone e Cassino

ROMA– La Regione Lazio, in collaborazione con la società Trenitalia, confermerà, come avvenuto negli anni precedenti, anche nel 2025 il servizio che prevede l’effettuazione delle fermate a Orte, a Frosinone e a Cassino dei treni dell’alta velocità
sulle linee Roma-Milano e Napoli-Cassino. Questa offerta aggiuntiva si è dimostrata molto efficace per ottimizzare la mobilità laziale e molto apprezzata dai cittadini. Si assicura la piena attuazione del progetto in tempi brevi, compatibilmente con le attività amministrative necessarie.




Direzione domani di Orte chiede annullamento delle bollette idriche ritenendole irregolari

ORTE (Viterbo)- Il gruppo politico Direzione Domani informa i cittadini di Orte che: “Abbiamo formalmente richiesto all’amministrazione comunale l’annullamento delle bollette idriche recentemente inviate, ritenendole irregolari e contrarie alle normative nazionali. La maggior parte di queste bollette riguarda consumi risalenti a più di due anni, dunque non più esigibili in base alla Legge 205/2017 (Bilancio 2018), che ha ridotto a due anni il termine di prescrizione per le bollette idriche, e alle delibere ARERA, tra cui la 547/2019/R/IDR. Il Comune di Orte, inoltre, non avrebbe mai applicato il Regolamento ARERA, aggravando la situazione.
Abbiamo informato della presunta illegittimità degli atti le autorità competenti, tra cui l’Autorità ARERA, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e la Prefettura di Viterbo. Nell’eventualità che ci possa essere qualche pendenza, abbiamo chiesto anche il ricalcolo degli importi non prescritti e il rimborso delle somme indebitamente versate dai cittadini in buona fede.
Poiché per noi i cittadini sono importanti e prestiamo attenzione a che non vengano vessate da richieste ingiuste, abbiamo diffidato il Comune dall’inviare tali solleciti all’Agenzia delle Entrate servizio di Riscossione, poiché un’eventuale riscossione coattiva su crediti prescritti sarebbe illegittima, generando costi e contenziosi per l’Ente.”
Secondo il gruppo, questa gestione colpisce in particolare i cittadini più deboli. Direzione Domani critica la mancanza di trasparenza e giustizia tariffaria, sottolineando che il rispetto delle norme è un dovere, non un’opzione. Il gruppo ha chiesto un riscontro entro 15 giorni e invita i cittadini danneggiati a segnalare eventuali irregolarità, offrendo il proprio supporto di professionisti e legali affinché venga applicata la norma nel modo corretto.




Orte: grande successo per don Coluccia, assente l’amministrazione comunale

ORTE (Viterbo) – Riceviamo da Direzione domani e pubblichiamo: “Una partecipazione straordinaria da parte dei cittadini ha caratterizzato l’incontro con Don Antonio Coluccia, il sacerdote simbolo della lotta alla criminalità e al degrado sociale, tenutosi ieri sera a Orte. Un evento che ha toccato corde profonde, portando al centro del dibattito temi come sicurezza, criminalità e droga, ma anche il senso di comunità e l’impegno personale per un territorio migliore.
Unico neo della serata, l’assordante assenza dell’amministrazione comunale. Nonostante l’iniziativa fosse stata concepita come un momento apartitico e di unità, per espressa volontà del moderatore, Massimo Dionisi, che ha ribadito come “la sicurezza e il contrasto alla droga debbano essere un patrimonio condiviso da tutta la comunità”, la giunta comunale, formalmente invitata, non ha ritenuto opportuno partecipare né inviare alcun messaggio di sostegno.
Un atteggiamento che ha sollevato non poche perplessità tra i presenti, considerando che l’evento aveva l’obiettivo di sensibilizzare e coinvolgere tutta la cittadinanza, a prescindere dalle appartenenze politiche. La totale mancanza di risposta da parte dell’amministrazione è apparsa come un segnale di disinteresse rispetto a temi che invece richiedono la massima attenzione e una visione coesa per affrontarli.
Don Coluccia, con la forza delle sue parole e delle sue esperienze dirette, ha saputo compensare questa mancanza istituzionale, portando storie di coraggio e riscatto, ma anche lanciando un messaggio chiaro: il cambiamento parte da ciascuno di noi. “Non servono divisioni, ma unione. Non possiamo aspettare che siano gli altri a risolvere i problemi, dobbiamo essere noi, come comunità, a costruire il cambiamento.”
La serata ha lasciato un segno profondo nei presenti, dimostrando che Orte ha sete di confronto e di risposte. Un peccato, però, che chi avrebbe dovuto dare l’esempio abbia scelto il silenzio”.

 




Inseguimento rocambolesco fino a Orte: arrestati due truffatori di anziani

di REDAZIONE-

ORTE (Viterbo)- Nella mattina del 1° novembre, giorno di Ognissanti, si è concluso con due arresti un folle inseguimento che ha attraversato diverse località tra l’Umbria e il Lazio. Due uomini di 22 e 44 anni, entrambi campani, sono stati fermati per truffa e resistenza a pubblico ufficiale, dopo aver messo a segno due truffe a danno di anziani nella zona dell’Alto Tevere.

I truffatori agivano con la tecnica del “sedicente carabiniere”, ingannando le vittime anziane facendole credere che un loro familiare fosse coinvolto in un grave incidente, e richiedendo denaro per evitare conseguenze legali. Dopo l’ultima truffa, un parente della vittima ha individuato i sospetti e li ha inseguiti lungo la E45, allertando i carabinieri con i dettagli dell’auto.

L’inseguimento, ripreso dai carabinieri di Todi e successivamente dalla polizia, ha visto i sospetti percorrere a gran velocità diverse strade e provocare un incidente a Deruta. La fuga si è conclusa a Orte, dove l’auto è finita fuori strada. I truffatori hanno tentato la fuga a piedi, ma due sono stati catturati dai carabinieri e uno dalla polizia stradale di Orvieto.

Durante il fermo, è stata sequestrata l’auto e recuperati 1200 euro, restituiti a una delle vittime. Due dei tre sospetti sono stati arrestati e portati nel carcere di Terni, mentre per il terzo sono in corso ulteriori accertamenti. La procura di Viterbo sta coordinando le indagini per chiarire il ruolo dei fermati in altre possibili truffe simili.




Carabinieri liberi dal servizio arrestano straniero in preda a delirio

ORTE (Viterbo)- È successo tutto in pochi minuti nel tranquillo quartiere residenziale di Orte: due carabinieri liberi dal servizio sono riusciti a bloccare e arrestare un cittadino tunisino che, in evidente stato di alterazione e gridando in maniera incontrollata, si era introdotto nel giardino di una casa privata.
L’episodio si è verificato nella nottata del 20 ottobre, quando uno dei due militari dell’Arma, residente proprio nella via in cui è avvenuto il fatto, ha udito delle grida provenire dall’esterno della propria abitazione. Preoccupato, si è affacciato alla finestra ed ha notato un uomo agitato all’interno del giardino di una casa vicina. Senza esitare, il carabiniere è sceso in strada per affrontare la situazione.
Una volta avvicinatosi, il militare si è qualificato ed ha invitato l’uomo a lasciare la proprietà privata. Tuttavia, lo straniero, anziché collaborare, ha reagito in modo violento, scagliandosi contro il carabiniere, dando inizio ad una colluttazione. La situazione è rapidamente degenerata, rendendo necessaria l’azione tempestiva del secondo carabiniere, anche lui residente nei paraggi che, allarmato dalle urla, è accorso in aiuto del collega.
Insieme, i due militari sono riusciti a immobilizzare l’uomo e a riportare la situazione sotto controllo, nonostante la resistenza opposta dallo straniero, che appariva in evidente stato di alterazione, probabilmente a causa dell’assunzione di sostanze stupefacenti.
Dopo averlo bloccato, i carabinieri hanno chiamato rinforzi ed un’ambulanza per verificare lo stato di salute dell’arrestato. L’uomo, di nazionalità straniera, già noto alle forze dell’ordine, è stato successivamente trasferito in caserma e posto in stato di arresto con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, nonché di violazione di domicilio.
Fortunatamente, i due carabinieri coinvolti nella colluttazione non hanno riportato gravi ferite, sebbene uno dei due abbia dovuto ricevere cure mediche per lievi contusioni.
L’intervento coraggioso e tempestivo dei due militari, nonostante fossero fuori servizio, ha permesso di evitare che la situazione potesse degenerare ulteriormente, dimostrando ancora una volta l’impegno e la dedizione delle forze dell’ordine, anche al di fuori del normale orario di servizio.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva. Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.

 




Ad Orte ambizioso progetto per rilanciare il calcio nel territorio

ORTE (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Mensa omnis idea fit thesaurus”. Questo è quello che è nato durante una cena tra un gruppo di persone che hanno a cuore il calcio ortano e che poi hanno deciso nei giorni scorsi di incontrare il Consiglio Direttivo dell’Ortana Calcio con lo scopo di promuovere un progetto che possa riportare la Prima Squadra ed il Settore Giovanile ai livelli che, negli anni passati, hanno visto protagonista la nostra realtà, raggiungendo risultati importanti sia a livello sportivo che sociale, con l’obiettivo di coinvolgere tutte le persone che hanno a cuore il nostro Paese.
Per questo abbiamo elaborato un progetto che, con le giuste risorse finanziarie ed umane, ha l’obiettivo di far crescere e valorizzare tutti i ragazzi che vogliono avvicinarsi al calcio e farne uno stile di vita con valori sani.
La nostra idea è quella di separare il settore agonistico (Prima Squadra, Juniores ed Allievi) dal settore giovanile (Giovanissimi, Esordienti e Scuola Calcio), per assicurare le giuste risorse ai due settori ed affiancare l’attuale staff tecnico con personale altamente qualificato, ideale per lo sviluppo di tutto l’ambiente.
Il progetto è aperto a tutte le persone appassionate al calcio ortano, che abbiano la voglia di impegnarsi insieme, in un gruppo che metterà al primo posto i rapporti umani, l’amicizia e la stima reciproca: abbiamo deciso di dare visibilità alla nostra iniziativa nella speranza di far crescere ancor più il numero delle persone che vorranno impegnarsi in questa nuova avventura”.

Stefano Accettone, Massimiliano Brugnoletti, Maurizio Castellani, Federico Cornici, Stefano Ghergo, Franco Nasetti, David Pellicelli, Gabriele Porcacchia, Sergio Porcacchia, Marco Proietti, Francesco Rocchino

 




Furto alla Conad di Orte: bottino da 70mila euro, indagini in corso

di REDAZIONE-

ORTE (Viterbo)- Nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 ottobre, una banda di ladri ha messo a segno un furto alla Conad di Orte, portando via un bottino stimato tra i 65mila e i 70mila euro. I malviventi, a volto coperto, hanno utilizzato un furgone come ariete per sfondare la vetrata del supermercato. Dopo aver smurato la cassaforte, l’hanno trascinata fuori e sono fuggiti con il furgone, rubato poco prima sempre a Orte.

I carabinieri, allertati dai residenti svegliati dai rumori, stanno esaminando i filmati delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili. I ladri sembrano aver evitato l’autostrada per non essere ripresi dalle videocamere autostradali. Il furgone è stato ritrovato ieri mattina nelle campagne di Amelia, parzialmente distrutto. Nonostante i danni causati dall’assalto, la Conad ha prontamente sostituito la vetrata e riaperto al pubblico.

Le reazioni Il gruppo civico “Direzione domani” ha criticato duramente la situazione, denunciando una crescente criminalità a Orte, citando furti, aggressioni e altri episodi di violenza avvenuti dall’inizio dell’anno.




Rosalia Ridolfi Lega Orte interviene sulla sicurezza del paese

ORTE (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Abbiamo spesso sentito dire che Orte è un centro sicuro, ma i fatti sembrerebbero dire il contrario. La Lega, finora, è rimasta in silenzio ad ascoltare e ad osservare le posizioni e le opinioni di tutti, ora, però, è il momento di tirare le conclusioni e affrontare il problema. In pochissimo tempo si sono verificati episodi più che spiacevoli: pochi giorni fa una signora è stata rapinata fuori da un supermercato e sono state danneggiate una decina di auto nel parcheggio di Molegnano. Solo per citare alcuni degli ultimi episodi accaduti. Non dimentichiamo, poi, l’allarme bomba durante il Palio dell’Ottava di Santo Egidio, giornata in cui turisti e ortani gremivano la piazza e tutto il centro storico. Dobbiamo oggi ringraziare le forze dell’ordine che, con la loro professionalità, sono riuscite a impedire il degenerare della situazione, facendo sì che le persone defluissero senza finire nel panico, e le conseguenze che tutti possono immaginare. Basta, dunque, nascondersi dietro un dito: i cittadini non si sentono sicuri. E quando questo accade, la quotidianità è compressa dentro un reticolo di indesiderate limitazioni. C’è un disagio tra la popolazione, che non frequenta più serenamente certe zone ed evita di uscire in certe fasce orarie come quelle serali. Tra le aree più critiche, a nostro avviso, c’è quella di Orte Scalo, punto nevralgico per la presenza della stazione e un grande movimento di persone a tutte le ore. Ma non solo questo, molti cittadini avvertono un maggiore bisogno di sicurezza in un contesto urbano profondamente cambiato rispetto al passato. Orte Scalo ormai è praticamente popolata solo da stranieri, sorgono associazioni culturali le cui sedi sembra siano adibite a luoghi di culto dove si radunano parecchie persone. Se ciò fosse confermato, ci si chiede se siano state rilasciate tutte le necessarie autorizzazioni e se i locali rispettino le norme di sicurezza per accogliere le decine di persone che li frequenterebbero. I cittadini di Orte sono stanchi di vedere il degrado che le circonda ma soprattutto sono stanche di non essere più padrone a casa loro. Non si può fare finta di niente e dire che va tutto bene perché, purtroppo, così non è. Relativamente a tutto ciò, dunque, chiediamo quale sia la posizione di questa maggioranza in consiglio comunale, e quali, soprattutto, le iniziative, per realizzare un modello di convivenza civile dove ognuno possa sentirsi libero di vivere gli spazi urbani, secondo le proprie abitudini e i propri desideri”.
Rosalia Ridolfi
Commissario Lega Orte

 




La LIII edizione dell’Ottava di Santo Egidio ad Orte, tra “reale ed immaginifico”

di FRANCESCA MACCAGLIA-

Le feste patronali hanno origini antiche e affondano le loro radici nella storia del Cristianesimo. Esse rappresentano un patrimonio culturale inestimabile che continua a vivere e a prosperare in Italia. Questi eventi non solo celebrano i santi patroni, ma rafforzano anche il senso di comunità e identità locale. Per comprendere al meglio il sentimento che si cela dietro le feste patronali, è importante conoscere la storia del santo patrono, nel caso di Orte, sant’Egidio Abate.
In tutta Europa vi sono luoghi di culto dedicati a sant’Egidio, il più importante è a Saint-Giles-du-Gard, dove è conservata la tomba. Qui sorgeva un’Abbazia che si riferiva propriamente alla figura del santo, tappa fondamentale nel cammino del pellegrinaggio a Santiago de Compostela, perché risalente alla nascita di una comunità monastica che aveva Egidio come fondatore.
Nel suo nome sono accomunati luoghi distanti tra loro, sparsi da un capo all’altro dell’Italia: Verrès (Aosta), Rubiana e San Gillio (Torino), Cona-Pergolotte (Venezia), Cavezzo (Modena), Gambettola (Forlì Cesena), Monte San Savino (Arezzo), Avigliano Umbro (Terni), Staffolo (Ancona), Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo), Civitaquana (Pescara), Caprarola, Cellere e Orte (Viterbo), Mompeo (Rieti), Camerata Nuova, Filacciano, Rocca di Cave e Tolfa (Roma), Terelle (Frosinone), Frosolone (Isernia), Grottolella e Melito Irpino (Avellino), Altavilla Silentina (Salerno), Latronico (Potenza) e Linguaglossa (Catania).
A Latronico, sono in molti ad essere ad essere devoti al santo, per il “miracolo della manna” che si verifica dal 1709.  Latronico ama sant’Egidio e lo festeggia. Nel periodo pasquale, quasi ogni anno, dall’affresco del santo, ancora oggi continua ad uscire questo liquido miracoloso che, dal 1728, secondo un decreto voluto dal vescovo, si può raccogliere e portarlo via con sé.
A Linguaglossa, nel periodo che va dal 1566 al 1923, sant’Egidio ha bloccato le eruzioni dell’Etna a 6 metri, a 60 metri e a 120 metri da una discesa, che avrebbero cancellato per sempre il Comune di Linguaglossa e molto di più.
Sant’Egidio abate è stato eremita nel sud della Francia. È da considerarsi un santo europeo della chiesa indivisa, prima che il Grande Scisma del 1054 separasse la Chiesa Ortodossa da quella Cattolica. Di lui non si hanno notizie sicure. Sappiamo che c’è un nucleo originario della sua vita che va posto nel VI secolo d.C. Egidio ha un inizio che ricorda un po’ la storia di Francesco d’Assisi: è un ricco, ha studiato, è ben inserito nell’aristocrazia del suo Paese, ma ad un certo punto sente forte un desiderio di eremo, di solitudine, decide quindi di lasciare la Grecia per venire in Occidente. Nella Legenda Aurea si narra che egli sbarca a Marsiglia e comincia a fare una vita in parte eremitica, in parte cerca di fondare una comunità che si dia all’assistenza dei malati, dei lebbrosi, dei poveri, degli indigenti; e si legge che lui alterna questi due momenti, nei quali egli scandisce la sua vita.
Successivamente, nel X secolo, in occasione di una querelle, la sua vita è stata riscritta. Nel X secolo siamo in una fase di ridefinizione del potere vescovile in tutta Europa: i vescovi tentano di ristabilire il potere su quelle abbazie che sono diventate delle isole franche, dei veri e propri feudi. In questa lotta tra il vescovo che vuole riappropriarsi di quelle zone e queste abbazie che vogliono resistere nella loro autonomia, in tutta la Francia questi monasteri ritrovano, riscoprono, una tradizione di un santo fondatore nella cui leggenda si nasconde però la legittimazione dell’autonomia dell’Abbazia di Saint-Giles-du-Gard. Egidio infatti si recò a Roma per rivendicarne e legittimarne l’autonomia dal Vescovato di Nîmes e porla sotto la protezione papale.

Nella vita di sant’Egidio si narra di questo dono di reliquie che sono le porte in legno di cipresso che il Papa avrebbe donato ad Egidio, quando egli si recò a Roma per chiedere il riconoscimento della sua comunità. Le due porte vengono da lui abbandonate nelle acque del Tevere, e, tramite il fiume, verranno portate sul Mediterraneo e sbarcheranno miracolosamente a Marsiglia.

Nel Museo Diocesano di Orte sono conservate le ante di un Polittico della metà del XV secolo, attribuito dalla critica alla scuola di Lorenzo da Viterbo, pittore attivo a nella Città dei Papi dal 1462 al 1472, raffiguranti la vita di sant’Egidio. Questa la storia raccontata nel Polittico. Sant’Egidio nacque ad Atene nel VI secolo da Teodoro e Pelagia, entrambi di nobilissima famiglia. Nel Polittico, le prime due tavole a sinistra, rappresentano il rapimento della culla del santo ancora in fasce operato da alcuni diavoli. Egidio viene abbandonato in un bosco dove una cerva provvede ad allattarlo. Ritrovato e ricondotto a casa, viene educato (secondo le esigenze del suo rango) alle arti liberali, e diviene ben presto uomo coltissimo, ottimo oratore ed eccellente poeta. Esperto nelle materie scientifiche, gli vengono attribuite delle opere di argomento medico. Egidio si distingue particolarmente nello studio delle Sacre Scritture, ardeva in lui uno spiccato spirito di pietà e il desiderio di conoscere la volontà di Dio. Rimasto solo dopo la morte dei genitori, segue l’invito del Vangelo vendendo il patrimonio ereditato e distribuendo il ricavato ai poveri. In cambio Dio gli concede il dono di operare miracoli. Un giorno incontra un malato che chiedeva l’elemosina, si toglie il mantello e con esso ricopre il povero che istantaneamente guarisce. In seguito libera un indemoniato. Poiché la fama di queste opere aveva reso celebre il suo nome, per fuggire il pericolo della vana gloria, decide di allontanarsi dalla patria greca.  In viaggio su una nave approda a Marsiglia, in Provenza dove avrebbe vissuto prima con san Cesareo, vescovo di Arles e poi, nella solitudine, accanto all’eremita Veredemio. Poiché la fama dei miracoli lo seguiva anche lì, dove aveva guarito una donna per tre anni affetta dalla lebbra, si ritira ancor più all’interno del bosco, in una caverna difficilmente accessibile, dove viveva nella contemplazione di Dio, pregando e meditando, cibandosi di erbe selvatiche e del latte di una cerva che ogni mattina gli si avvicinava. Alcuni arcieri della caccia reale inseguivano la cerva di sant’Egidio, che cercava protezione ai piedi del santo. I cani si arrestano di fronte all’uomo di Dio, ma un cacciatore scaglia una freccia che colpisce il monaco al braccio. Egidio, senza lamentarsi o chiedere aiuto, disse soltanto che voleva soffrire il dolore della ferita per partecipare in qualche modo al dolore che, nella Passione, le ferite avevano procurato a Cristo. Il fatto fu riferito al Re che volle conoscerlo di persona. Sant’Egidio svelò al Re un suo peccato occulto e ottenne da Dio la forza di confessarlo. Per questo il Re lo pregò di permettergli di dimostrargli la propria riconoscenza: egli chiese che nel luogo della spelonca venisse costruito un monastero, per accogliere quanti desideravano seguirlo nella vita di preghiera. Il monastero fu edificato in breve tempo e l’eremita fu ordinato sacerdote; i monaci accorsi vollero che divenisse loro abate, adottando la Regola benedettina. Negli ultimi anni di vita, dopo aver ricostruito due volte il monastero distrutto dalle incursioni dei Saraceni, Egidio volle recarsi a Roma a visitare le tombe degli Apostoli di Gesù. Di grande importanza per approfondire la conoscenza del santo, il Liber Miraculorum, una bellissima raccolta di 31 miracoli e di alcune preghiere a lui rivolte. Nel Libro non si parla solo di guarigioni, ci sono dei racconti lunghi e originali a tutti i riguardi, dove si trovano molte informazioni, notazioni geografiche, istituzionali, politiche talvolta; si tratta di veri e propri gialli, nel senso che raccontano tutte le miserie di uomini o donne che hanno sofferto, che erano minacciati di morte e poi si sono salvati grazie a sant’Egidio.  Uno dei più belli è il VI miracolo che racconta la storia di un romano che era andato a combattere

in Terra Santa e che fu fatto prigioniero dai Saraceni nel 1104 nei pressi di Tripoli nell’attuale Libano, Terra Santa, e che, catturato dai musulmani, fu venduto come schiavo e visse sette anni in cattività a Bagdad. Disperato, dopo tanti anni di cattività, prega sant’Egidio e un bel giorno le catene cadono e lui fugge seguendo una cerva che lo guida in modo molto misterioso da Bagdad a Gerusalemme. Sono racconti appassionanti. Ciò che colpisce di più quando si leggono questi miracoli è che hanno un rapporto molto debole con il luogo dove stavano le reliquie di sant’Egidio, l’Abbazia che è sulla foce del Rodano, proprio alla frontiera tra Linguadoca e Provenza, ma dal lato Linguadoca. Questi miracoli si verificano in tutta la cristianità e, cosa veramente stranissima per l’epoca, i paesi germanici rappresentano più della metà dell’insieme, il 52%, poi seguono la Polonia, l’Italia, la Spagna, la Francia del nord e, solo per ultima, la Francia meridionale (Provenza, Linguadoca).  Un altro aspetto originale, che merita di essere attenzionato, è il seguente: i pellegrini che si recano a Saint-Giles, non vanno per toccare delle reliquie o per recitare una novena accanto alla tomba, sono pellegrini che vengono per ringraziare il santo di essere stati guariti a distanza o salvati, perché la guarigione non è il caso più frequente. La novità del miracolo a distanza. All’epoca il culto delle reliquie era di fondamentale importanza: si riteneva indispensabile toccare la tomba o la reliquia del santo per essere guariti. Questo tipo di miracoli “senza tocco” si diffonderanno in tutta la cristianità negli ultimi secoli del Medioevo, ma qui è la prima volta che si incontrano.

Sant’Egidio rientra nel gruppo dei quattordici santi cosiddetti “Ausiliatori”, alla cui intercessione i fedeli si rivolgevano per particolari necessità. La devozione, sorta in Germania e documentata la prima volta in una lettera del vescovo di Passavia, si intensificò durante le epidemie degli anni 1346-49. Agli Ausiliatori furono dedicati ospedali e santuari e anche una messa propria, in seguito abolita.

La città di Orte ne onora la memoria a settembre, con l’Ottava de Santo Egidio, giunta alla sua LIII edizione. La festa si svolge nei giorni che vanno da venerdì 30 agosto a domenica 8 settembre. Il tema di quest’anno: “Fotogrammi dal Medioevo. Un viaggio tra reale ed immaginifico”. Il focus di questa edizione de l’Ottava de Santo Egidio riguarda il legame tra il Medioevo ed il Cinema.
Si tratta, infatti, di un’epoca complessa e sfaccettata, ricca di insegnamenti per il presente. Oltre a un fascino indiscutibile per il quale ha sempre esercitato una grande attrazione sul pubblico di tutti i tempi, il Medioevo ha un’altra caratteristica molto interessante: se da una parte è ancora oggetto di pregiudizi, dall’altra è mitizzato, rievocato e rivissuto. È da questo sogno, da questo mito, da questo bisogno dell’altrove che nasce “il medievalismo”, quella tendenza a tornare a forme di vita che furono proprie del Medioevo, o a vagheggiarne ed esaltarne gli ideali e le forme artistiche. Questo fenomeno investe i campi più disparati: dalla politica alla letteratura, dalle arti figurative al cinema. Sotto molti punti di vista l’ambito cinematografico è stato, ed è ancora, il veicolo privilegiato del medievalismo. Il genere storico può essere definito come uno dei primi generi cinematografici ed ha sempre una certa fortuna. Esiste la categoria del film storico con diversi problemi di rappresentazione, in particolare il problema della verità artistica e della verità scientifica. Le fonti non sono così esaurienti, allora si aggiunge l’elemento di fantasia da parte del regista.

Il binomio cinema italiano e Medioevo ha prodotto nella sua storia una quantità cospicua di pellicole, parliamo più di 400 film dagli anni Trenta ad oggi. Molte pellicole sono un po’ cadute nel dimenticatoio, forse si sono rovinate. Ci sono le Novelle di Giovanni Boccaccio, Francesco Petrarca, Dante Alighieri, Cecco Angiolieri, Giulio Cesare Croce ed altri. Il cinema ha attinto a piene mani dalle opere di questi grandi autori. L’icona del cinema medievista, il capostipite, la madre di tutti i film medievisti, è l’Armata Brancaleone di Mario Monicelli. Si tratta di un’opera di altissimo artigianato, perché ci sono le musiche di Carlo Rustichelli, la scenografia e i costumi di Piero Gherardi, entrambi due giganti del cinema dell’epoca, poi successivamente utilizzati da Federico Fellini ne La Dolce Vita. Monicelli con questo film ha voluto distruggere lo stereotipo, il luogo comune del Medioevo scolastico, che intende il Medioevo solo i castelli, le donzelle, le mandorle e le tavole rotonde; c’è anche quello, ma, secondo Monicelli, il Medioevo è soprattutto sporcizia, ignoranza, barbarie. Egli ha voluto raccontare quella parte lì, non solo l’altra parte di impianto favolistico.
Oggi invece c’è un’altra tendenza: le vicende storiche si narrano, ma spesso sono più a latere, si pone più dettagliatamente il focus sulla persona, si predilige l’intimità, l’introspezione. Se Mario Monicelli ha raccontato il Medioevo cavalleresco, Pier Paolo Pasolini ci racconta il Medioevo boccaccesco. È dai modelli colti del Decameron pasoliniano e del Brancaleone di Monicelli che si avvia una produzione seriale di film ambientati nei “secoli bui” che danno un’impronta fortemente caratterizzata da elementi esterni alla trama quali le musiche, i costumi, le ambientazioni.
Ricordiamo che nel 2024 ricorre il cinquantesimo anno dalla messa in onda del documentario “La forma della città” di Pier Paolo Pasolini. Il poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e drammaturgo italiano, invitato ad intervenire al programma della Rai “Io e…”, dedicato a un monumento o a un’opera d’arte di cui un intellettuale era chiamato a segnalare la sopravvivenza minacciata, scelse di puntare il dito (e la macchina da presa) sul centro storico di Orte e denunciò “gli oltraggi edilizi inflitti a questo luogo della Teverina, un tempo frugalmente ma nobilmente compatto nella sua pensilità rupestre: un campione dunque dell’ideale bellezza italiana, secondo Pasolini, povero, genuino, assoluto, ai limiti del deserto e dell’arsione vulcanica”.

Filoteo-Alberini

C’è un altro aspetto molto importante che riguarda Orte. Da alcuni anni, infatti, gli addetti ai lavori dell’industria cinematografica, sono consapevoli che la città ha dato i natali a Filoteo Alberini, il quale ha scoperto il cinema un anno prima dei Fratelli Lumière, diventando quindi l’inventore del cinema e non solo del cinema, dell’intera filiera, con il suo kinetografo, le altre invenzioni, i suoi progetti e le sue idee. Dal 2017 ad Orte si sono tenute alcune edizioni del Festival del Cortometraggio con la presenza di personaggi celebri. Ricordiamo l’attore italiano, regista e scrittore, Alessandro D’Alatri, scomparso nel 2023, che nel dicembre 2018 nella Sala Consiliare di Palazzo Nuzzi è stato insignito dell’onorificenza della consegna delle Chiavi della Città di Orte e, amandola molto, vi tornò anche negli anni successivi; nelle ultime due edizioni del Festival, al regista e sceneggiatore italiano, Paolo Genovese, e al regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Marco Bellocchio, è stato consegnato il Premio all’Eccellenza Cinematografica Filoteo Alberini. Tra i progetti degli ultimi anni, ricordiamo nel 2019, la proiezione del cortometraggio “La Linea Oscura” di Stefano Gabriele, realizzato con gli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo di Orte, l’adesione alla Film Commission Regione Lazio e una Tavola Rotonda sulla figura di Filoteo Alberini con storici, giornalisti di settore e i massimi esponenti dell’industria cinematografica. E il docufilm “L’italiano che inventò il cinema” del regista Stefano Anselmi, prodotto dalla Blue Cinema TV di Daniele Baldacci, realizzato sulla base delle ricerche e della biografia della scrittrice Giovanna Lombardi. I set, le location in cui si svolgono le riprese cinematografiche sono Roma, Milano e Orte, la città dove Alberini nacque nel 1867. La ricostruzione storica nel film è affidata al solo personaggio narratore, Georges Méliès, che si muove come un investigatore privato cinematografico nei luoghi di Alberini come sono ora.
Cliccando al seguente link https://youtu.be/ArKADgzldP8?si=y2sC2ndearcxUWUS sarà possibile conoscere più approfonditamente la storia di Alberini, ascoltare le parole del regista, della scrittrice, del produttore e dei suoi discendenti presenti ad Orte alla proiezione del docufilm.
L’Ottava de Santo Egidio ortana, è una festa di antica tradizione solennizzata nel 1396 da papa Bonifacio IX con la concessione delle stesse indulgenze della Porziuncola di Assisi. Si celebrava con grande impegno pubblico codificato negli Statuti comunali.
La città di Orte è ripartita, come un tempo, in sette contrade: San Gregorio, Porcini, Sant’Angelo, San Giovenale, Olivola, San Biagio, San Sebastiano. Gli ortani di oggi hanno conservato la loro devozione a Sant’Egidio e, ogni anno, festeggiano con molta gioia il loro santo patrono. Le varie iniziative sono promosse e coordinate dall’Ente Ottava Medievale. Il programma è scandito nei diversi momenti: Celebranda, Mirabilia, Culturalia, Ars, Hilaritas, Castello de le Fiabe, Chiostro de lo Gusto e Cibaria. Ogni giorno, una contrada è in festa, con diversi tipi di spettacoli, anche spettacoli di falconeria, musiche antiche, cortei, giochi di bandiere. Nel corso dell’Ottava, ogni contrada apre al pubblico la propria taverna, per proporre i piatti della tradizione. Le taverne di contrada sono aperte a pranzo dalle ore 13:00 e a cena dalle ore 20:00. Durante i festeggiamenti anche quest’anno saranno proiettati i lungometraggi girati dai cineasti ortani ambientati nel Medioevo, tra i quali spicca la bella “Bertrada de Vincitori”, una delle più struggenti leggende popolari.
Per quanto riguarda gli eventi in calendario, sabato 31 agosto 2024 dalle ore 10:00 alle 18:00 si terrà la VII Edizione “L ”, Concorso di pittura estemporanea nelle vie e nelle piazze della città. Alle ore 19:00 seguirà la premiazione nella Sala delle Bandiere di Palazzo Nuzzi. L’iscrizione è gratuita. L’estemporanea di pittura ha come ambito di interesse il Medioevo, essendo, come detto poc’anzi, il tema prescelto per questa edizione de l’Ottava de Santo Egidio.
Alle ore 21:30 la Solenne processione con la statua del santo patrono. A seguire, alle ore 22:30, la Benedizione dei Gonfaloni e degli arcieri delle 7 contrade nella Chiesa Concattedrale di Santa Maria Assunta. Domenica 1° settembre, giorno della memoria di Sant’Egidio abate, si terranno in cattedrale tre Celebrazioni Eucaristiche, come nei giorni festivi, alle ore 8:30, 11:30 e 18:30; quella Solenne, alle ore 11:30, è solitamente presieduta dal Vescovo della Diocesi di Civita Castellana. Alle ore 18:30 in Piazza della Libertà il Concerto Della Banda Musicale Città di Orte. Alle ore 21:30 l’ospite musicale prescelto, quest’anno il cantante Marco Morandi; alle 23:30 la Grande Tombola e alle 24:00 Giochi di luce.
Anche quest’anno meritevoli di essere attenzionati gli appuntamenti culturali. Sabato 31 agosto alle ore 17:30 al Giardino di Palazzo Manni “Li fijji sò de chi l’allatta e dde chi li fa magnà”. Proverbi e motti sui figli e la loro educazione tra il Tevere e il Nera, di Vicenzo Cherubini e Mario Menghini. Presentano il giornalista Stefano Stefanini e il prof. Luca Burzelli dell’Università Siegen (Germa-nia).
Alle ore 18:30, il prof. Antonino Scarelli, dell’Università della Tuscia, presenta il catalogo “Ceramiche sparse dalla media valle del Tevere” (Civita Castellana, Bassano in Teverina, Gallese, Orte, Vasanello), a cura di Abbondio Zuppante.
Lunedì 2 settembre alle ore 17:30, nel Salone del Palazzo Vescovile di Orte “Il Trecento immaginato. L’abbigliamento del ‘300 tra storia e fiction: per una didattica delle apparenze”, con la prof.ssa Elisabetta Gnignera, docente di Storia del costume e della moda.
Martedì 3 Settembre alle ore 17:30 nel Chiostro del Complesso Residenziale (Ex Seminario) “C’era una volta… il Medioevo secondo Walt Disney” con il dr. Arnaldo Casali, scrittore e giornalista. Mercoledì 4 settembre alle ore 17:30 presso il Museo Civico Archeologico “Lo scavo archeologico del Cineteatro Alberini. Contributo alla storia dell’abitato tra età romana e medievale” del dr. Matteo Zagarola, Direttore del Museo Civico Archeologico di Orte. Giovedì 5 settembre alle ore 17:30 nel Salone del Palazzo Vescovile di Orte “Il cinema, sorgente e fucina dell’immaginario medievale” del prof. Tommaso di Carpegna Falconieri, dell’Università di Urbino, Presidente della Società Romana di Storia Patria, e del prof. Umberto Longo, dell’Università La Sapienza di Roma, Direttore dell’Istituto Storico Italiano per il Medio Evo. Da menzionare, sempre per giovedì 5 settembre, alle ore 16:30, una mostra con visita guidata all’Università degli Studi della Tuscia, nel Chiostro del complesso di S. Maria in Gradi, “Medea Ritrovata, fra Cappadocia e la Tuscia con Pasolini e Maria Callas”, ideazione e progetto di Maria Andaloro. Venerdì 6 settembre alle ore 10:00, nel Salone del Palazzo Vescovile di Orte, la XIX Giornata di Studio per la storia della Tuscia sul tema “Pasolini, Orte e la forma della città”, nel cinquantennale del cortometraggio di Pier Paolo Pasolini su Orte. Sabato 7 settembre alle ore 10:00, sempre al Palazzo Vescovile di Orte, “La trilogia della vita” di Pier Palo Pasolini a cura del Prof. Franco Cardini dell’Università degli Studi di Firenze.
L’8 settembre, seconda domenica di settembre, ultimo giorno della Festa, è il giorno del Grande Corteo Storico e del Palio degli Arcieri delle 7 Contrade, che nella piazza centrale, Piazza della Libertà, si contendono l’ambito anello d’argento, una disfida con archi di legno, di tipo medievale. Uomini e donne delle contrade vi vanno ad assistere in abiti trecenteschi, formando un lungo corteo che attraversa le vie della città. Ogni anno, in piazza, la diretta tv di TeleOrte, su TRO1 canale 77, e, in streaming, su www.teleorte.it
In questi giorni di festa i cittadini ortani e i turisti potranno visitare Orte Sotterranea. Per info e prenotazioni contattare i seguenti recapiti: 0761 267870 cell. 3792085237 email: ufficioturisticoorte@gmail.com il sito: www.visitaorte.com. E sarà possibile visitare anche i tre musei della città: il Museo Civico Archeologico, il Museo d’Arte Sacra e il Museo delle Confraternite. Nel programma della festa anche due eventi sportivi: dal 26 agosto all’8 settembre, la III edizione del Trofeo delle 7 Contrade di Orte organizzato da Tennis Club Orte presso la zona degli impianti sportivi, e, domenica 1 settembre, la gara podistica giunta alla sua XXIV edizione, del Trofeo delle 7 Contrade di Orte, un percorso di 13 km., organizzata dall’asd “Atletica di Orte”, quest’anno con partenza e arrivo in Piazza della Rocca, nella quale sono previsti diversi premi di categoria. Infine, come ormai accade da qualche anno, si potrà usufruire del servizio bus navetta continuo, attivo da domenica 1 a domenica 8 settembre, con partenza dal parcheggio degli impianti sportivi e arrivo al centro storico di Orte.
Buona festa agli ortani e a tutti cittadini italiani ed europei che, il 1 settembre, come la città di Orte, festeggiano questo santo, patrono delle loro città. Nei miracoli di sant’Egidio non è un caso che si parla tanto di pace; infatti, fu proprio a Saint-Giles che, nel 1042, venne firmata la prima “Tregua di Dio”. L’augurio quindi che sant’Egidio, anche oggi, dal cielo, continui a parlare alla cultura e alla fede di tanti popoli.




Polizia di stato: ad Orte due esercizi pubblici sono stati sanzionati per irregolarità sulle licenze

ORTE (Viterbo)- Nella mattinata di mercoledì scorso, personale della Polizia di Stato della Questura di Viterbo, con la collaborazione di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Lazio di Roma e della Polizia Stradale di Viterbo, ha eseguito una serie di verifiche nel territorio di Orte orientate sia al monitoraggio di prevenzione sul transito di persone e mezzi che alla verifica della regolarità di esercizio di attività commerciali della zona.
Oltre ai controlli stradali effettuati sulle principali arterie di collegamento tra Orte ed Orte Scalo, operatori della Divisione Polizia Amministrativa e dell’Ufficio Immigrazione della Questura hanno eseguito specifici controlli su attività commerciali della zona quali esercizi pubblici, mini market e sala scommesse e video lottery al fine di verificare la regolarità delle autorizzazioni amministrative anche in materia di soggiorno di cittadini stranieri extracomunitari.
Nel corso dei servizi sono stati eseguiti controlli su 124 persone e 69 veicoli. Dieci le attività commerciali soggette a verifiche. I gestori di due esercizi pubblici sono stati sanzionati per irregolarità sulle licenze.