Ritorno del pianoforte nella sala consiliare del comune, il Lions Club Tarquinia ringrazia il sindaco Sposetti

TARQUINIA ( Viterbo) – La presidente del Lions Club di Tarquinia Roberta Ranucci, a nome di tutti i soci, ringrazia il sindaco Francesco Sposetti e l’Amministrazione, per aver riportato nella sala consiliare il pianoforte donato dal club al Comune di Tarquinia. “Questo gesto rappresenta non solo una valorizzazione del patrimonio culturale della città, ma anche un segno tangibile di attenzione verso l’arte e la cultura che, da sempre, sono al centro delle attività del Lions Club di Tarquinia – afferma la presidente Ranucci –. La presenza del pianoforte nella sala consiliare è un simbolo di come l’arte possa arricchire anche gli spazi istituzionali, creando un ambiente dove la cultura diventa parte integrante della vita quotidiana”. Il pianoforte, donato dal Lions Club di Tarquinia nel 2009 sotto la presidenza dell’ing. Sandro Fontecedro, grazie anche al contributo della Fondazione Cariciv, è stato utilizzato per molti anni per concerti, concorsi musicali e importanti rassegne pianistiche che hanno arricchito la vita culturale della città. La sua presenza nella sala consiliare rappresenta un ritorno simbolico e una continuazione della tradizione culturale che il Lions Club di Tarquinia promuove costantemente. “Mi auguro – conclude la presidente Ranucci -, anche come pianista e musicista, che uno strumento di così alto valore possa essere nuovamente usato per concerti e altre iniziative musicali di prestigio”.




Luca Bassanese dal 23 novembre in un doppio album di 31 canzoni al pianoforte

Dopo aver solcato i palchi di tutta Europa accompagnato dalla sua Piccola Orchestra Popolare con concerti caratterizzati da un potente suono folk, Luca Bassanese torna con un progetto completamente nuovo e sorprendente: un disco intimista che rivela il lato più profondo e personale dell’artista.

Il nuovo doppio album sarà disponibile, in versione fisica e su tutte le piattaforme digitali, dal 23 novembre 2024. Con questo progetto Luca Bassanese affianca le atmosfere dal potente suono folk che hanno caratterizzato i suoi ultimi album e tour ad emozioni più delicate e intime, offrendo ai fan una visione completa del suo mondo interiore.

L’ album è stato interamente registrato nella casa storica di famiglia presso il Molino Bassanese costruito dal bisnonno Urbano e la bisnonna Anna nel 1900. L’intera struttura sita a Vicenza è sopravvissuta ai bombardamenti della seconda guerra mondiale e conserva allo stato originale, nell’interrato, il “bunker” utilizzato come riparo, con la sola presenza di un piccolo capitello in legno formato da immagini sacre che durante i bombardamenti diveniva unico conforto nell’attesa e nella preghiera. Il pianoforte utilizzato per l’intera registrazione delle 31 tracce presenti nell’album è un modello originale tedesco “Albert O.Hartmann” costruito a Berlino nei primi del ‘900 e sopravvissuto anch’esso alla follia della guerra”

«Mettersi a nudo è un esercizio molto complesso e in questo nuovo lavoro discografico, con la produzione di Stefano Florio per AIDA music, abbiamo spogliato tutti gli arrangiamenti per arrivare all’essenziale. Voce e pianoforte. Decidendo di incidere in diretta, senza sovraincisioni. Per questo abbiamo sentito la necessità di creare un “luogo” di registrazione ed abbiamo scelto il vecchio Mulino di famiglia Bassanese costruito nei primi del ‘900, per tutta la durata della produzione. Mesi e mesi di lavoro. Tutto ciò che sentirete è l’estratto di centinaia di registrazioni “one take”, realizzate in momenti diversi del mattino, del giorno e della notte, selezionate per diventare 31 canzoni al pianoforte.  È stato un lavoro lungo, con vent’anni di canzoni. Qui dentro c’è tutto me stesso»

Il disco sarà accompagnato da un tour speciale, che vedrà l’artista esibirsi in venue più piccole e raccolte, perfette per ricreare l’atmosfera delle nuove canzoni. Le date del tour sono in continuo aggiornamento sul sito www.lucabassanese.it

Credits album:

31 canzoni al pianoforte / Luca Bassanese

Registrato presso la casa di famiglia “Molino Bassanese”
Luca Bassanese: voce e pianoforte
Mixing and Mastering Stefano Florio @ AIDA music-studio production
Testi e Musiche di Luca Bassanese e Stefano Florio
ad eccezione di “Anima Bella” Testo e Musica di L. Bassanese / S. Florio / E.Lebigre

Prod. Art. Stefano Florio
(P) AIDA music

TRACK LIST

CD 1 01. Anima bella / 02. Ridi Pagliaccio / 03. Porca mediocrità / 04. Guernica / 05. Salta x l’indignazione / 06. Un uomo migliore / 07. L’extraterrestre / 08. Lo Spaventapasseri / 09. Santo Subito! / 10. I Sognatori / 11. Via la morte / 12. Vogliamo la testa del re! / 13. Balla Balla  / 14. Ho conosciuto un uomo / 15. Soldati buoni e soldati cattivi / 16. Canto sociale

CD 2 17. La luz de un nuevo dia / 18. Credo in una scuola / 19. Canzone d’amore (Contro la violenza sulle donne) / 20. Che ne sai / 21. Adelante / 22. Confini / 23. Una sera ho incontrato un razzista / 24. L’essere Umano / 25. Allora puoi capire / 26. Ipersensibili / 27. L’amore (è) Sostenibile (Anna) / 28. Siamo la pioggia e siamo il sole / 29. Capitombolo / 30. Canto / 31. Canzone di Marta

BREVE BIO

Ad agosto 2023, con l’album RESET!, Luca Bassanese è nella Top 10 della classifica internazionale WMCE (World Music Chart Europe)Già Targa MEI (Meeting Etichette Indipendenti) come miglior artista di musica popolare, Premio Recanati Musicultura e Attestato di Merito per l’impegno Civile (Premio Nazionale Marcello Torre), è un artista in sintonia con i movimenti ambientalisti e di impegno civile. Utilizzando gli stilemi di quello che si può definire un nuovo popolare, Luca Bassanese porta da anni sui maggiori palchi d’Europa il suo repertorio musicale originale caratterizzato da un potente suono folk. Questo è accaduto allo Sziget Festival in Ungheria, al Paléo Festival Nyon in Svizzera, concerto registrato dall’European Broadcasting Union, Unione europea di radiodiffusione, al Cabaret Sauvage di Parigi in Francia e nelle esibizioni tenutesi in Spagna, Austria, Portogallo, Germania al Rudolstadt Festival e al Bardentreffenn di Norimberga, con i concerti registrati da Deutschlandfunk Kultur (Radio Nazionale Tedesca). Non ultime le sue esibizioni in Belgio dove dal 2018 ad oggi è stato ospite presso il Dranouter FestivalEsperanzah!Labadoux e Air Bag Festival in Bruges. I suoi testi accompagnati da musiche ritmante prevalentemente sud europee che uniscono le due rive adriatiche, parlano principalmente di tematiche sociali e ambientaliste. Dice Bassanese: “Portiamo in concerto i valori dell’ambiente, della giustizia sociale, dell’educazione emozionale. Crediamo che la musica sia uno strumento unico per diffondere il benessere psico-fisico tra le persone, senza limiti di età. Per questo i nostri concerti sono rivolti a tutti dai bambini agli adulti. Per noi MUSICA vuol dire comunità, sentirsi parte di un mondo che si muove… perché la vera forza è nella partecipazione!”




Joaquín Achúcarro, leggenda vivente del pianoforte

di CINZIA DICHIARA

 Ha compiuto 91 anni il primo novembre scorso, motivo che induce a richiamarne la grandezza artistica e a festeggiarlo a oltranza, questo autentico mito del pianismo internazionale nato a Bilbao nel 1932.

Allievo di mostri sacri quali, tra gli altri, Walter Gieseking e Nikita Magalov, il pianista basco Joaquín Achúcarro iniziò presto a vincere concorsi internazionali tra i più importanti al mondo come il Marguerite Long di Parigi, il Concorso Internazionale di Ginevra e, nel 1953, fra un centinaio di ottimi pianisti, il Concorso Viotti di Vercelli.

Ma fu dal 1959, dopo la vittoria al Concorso Internazionale di Concerti di Liverpool che, debuttando con la London Symphony, intraprese una carriera che lo vide trionfare in tutti i teatri e sale da concerto del globo, accompagnato nel tempo da circa 200 grandi orchestre e diretto da calibri quali Claudio Abbado, Sir Adrian Boult, Riccardo Chailly, Sir Colin Davis, Sir Yehudi Menuhin, Seiji Ozawa, Sir Simon Rattle e, soprattutto, Zubin Metha. La loro collaborazione iniziò da una storica interpretazione della Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov, poi da lui eseguita nella vita altre 100 volte, e proseguì divenendo anche una cordiale amicizia, a New York, Los Angeles ecc.

Al Primo Premio ottenuto a Liverpool, dunque, Achúcarro deve la sua affermazione definitiva agli occhi del mondo e l’inizio di una carriera sfolgorante, ma sul piano privato, a quella circostanza deve anche una moglie talentuosa. Infatti sposò la pianista Emma Jiménez, ex bambina prodigio e straordinaria musicista, dopo aver fatto con lei una scommessa alla vigilia del concorso: “Se vinco ci sposiamo”.

Con Emma al suo fianco ha viaggiato in tutto il pianeta; insieme hanno attraversato 60 paesi diversi. Sempre pronta a sostenerlo, in un matrimonio inossidabile gli ha dato due figli, realizzatisi in ambito scientifico così come sarebbe toccato anche a lui per tradizione di famiglia (il padre medico, lui laureato in fisica).

In Italia la sua attività di interprete e poi di docente ha inizio nel 1949 con le lezioni del leggendario Guido Agosti, insieme a Maria Tipo, a Licia Mancini (maestra di chi scrive), a Hector Oscar Pell e ad altri illustri, allora giovani pianisti, presso una delle nostre più prestigiose istituzioni musicali, l’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Colà Achúcarro ottenne il Premio dell’Accademia come miglior allievo e il titolo di Accademico ad Honorem, espressamente istituito per lui dal conte Guido Chigi Saracini, tenendo in seguito la titolarità di una famosissima cattedra di perfezionamento pianistico.

Nel 1956 Siena era piena di talenti e, tra Via di Città e le mura ornate dalle trifore dei palazzi patrizi trecenteschi intorno alla Torre del Mangia, poté incontrare altri importanti musicisti tra i quali Claudio Abbado, Daniel Barenboim o John Williams, che hanno influenzato la sua vita.

Nel suo repertorio emergono chiaramente autori spagnoli come Manuel De Failla, il cui notissimo concerto per pianoforte e orchestra Notti nei giardini di Spagna trova in un lui un interprete sublime, cosa che puntualmente accade anche per la Rapsodia portoghese di Ernesto Halffter o per la Rapsodia spagnola di Joaquín Turina. Tuttavia la finezza interpretativa di Achúcarro è legata non solo agli autori del suo carattere e patrimonio di nascita, per i quali ovviamente è famosissimo. Achúcarro è celebre anche per le sue interpretazioni di Brahms, Rachmaninoff, Ravel, Debussy e molti altri autori.

Il grande elenco di opere eseguite è prevalentemente incentrato sul Romanticismo e sulla musica della prima metà del XX secolo. Suoi più diretti interlocutori musicali, a partire da Bach, Mozart e Haydn, sono Beethoven, Schubert, Brahms, Schumann. Inoltre si sente legato a Ravel, Debussy, Rachmaninov, Bartók.

Di Chopin esprime come pochi altri la minuziosa e intensa sfumatura espressiva, il bel suono e la resa poetica, aspetti essenziali che i pianisti che si accingono a entrare nel mondo elegante e ricercato dell’autore polacco non sempre raggiungono e sanno comunicare.

Ben nota è anche la sua predilezione per i concerti per pianoforte di Rachmaninov, ai quali si affiancano quelli di Mozart, Beethoven, Brahms, e Čajkovskij, infine Bartók e Albéniz. Basta un brevissimo riferimento alla sua produzione artistica per avere idea di chi sia questo pianista la cui patria inevitabilmente è il mondo, il cui orizzonte è la bellezza musicale. Ascoltandolo si scopre che il suo pianismo è la risposta umana all’imperativo di bellezza postulato da opere immortali, che lo colloca tra quegli artisti da considerarsi eletti, forse predestinati.

“Ottiene un suono che ho sentito solo con Rubinstein“, afferma su di lui Zubin Mehta; secondo Simon Rattle “Pochissimi musicisti riescono a ottenere quel suono da un pianoforte”. Ed è vero: il suo è un suono dell’anima, raro a trovarsi, soprattutto oggi che ogni effetto di tocco è spesso manierato e ottenuto con teatralità tecnica. Lo stile di Achucarro è invece caratterizzato da un abbandono poetico al suono, articolato mediante una tecnica di certo nitida ma assolutamente poco evidenziata.

La sua produzione discografica è ingente e rilevante. Tra le molteplici registrazioni, che abbracciano tutti i grandi autori da Bach ai tardo-romantici, ai russi e oltre, spiccano il Concerto per pianoforte di Joaquín Rodrigo, realizzato per l’etichetta SONY, e le Goyescas di Enrique Granados.

Non sorprende quindi che nel 2015, per l’alta qualità artistica dei suoi dischi, la rivista francese Diapason abbia inserito una delle registrazioni di Achúcarro fra le “100 registrazioni per pianoforte più belle di tutti i tempi”, mentre il suo DVD BluRay “Achúcarro plays Brahms”, con il secondo concerto per pianoforte di Johannes Brahms diretto da Sir Colin Davis con la London Symphony (Opus Arte), ha ottenuto 5 stelle in tutta Europa scalando le classifiche di vendita.

Tra le sue imprese legate al ruolo svolto nel mondo con la musica la Fondazione Joaquín Achúcarro, nata nel 2002 a Dallas, ove il maestro insegna dal 1989 presso la Southern Methodist University, con l’intento di sostenere i pianisti esordienti e aiutarli nella loro carriera.

Ancora nel 2000 Achúcarro ha ricevuto l’attenzione delle autorità spagnole ed estere con la nomina dell’UNESCO, di “Artista per la Pace”. Orgogliosa dell’enorme talento, la sua terra lo ha insignito di numerosi riconoscimenti. “Figlio Amato” della città di Bilbao, ha ricevuto dal governo il premio “Basco Universale” ed è anche membro onorario della Reale Accademia di Belle Arti di Nuestra Señora de las Angustias di Granada.

Amatissimo dal pubblico, adorato per la sua caratura di personalità illustre, ha ricevuto anche una Laurea honoris causa dell‘Università Autonoma di Madrid. Insignito anche delle più alte onorificenze, come la Gran Croce al merito civile conferitagli per la lunga e instancabile attività artistica, gratificato con menzioni e titoli in tutto il mondo, ha ricevuto la Medaglia d’Oro per le Belle Arti dal Re di Spagna, e, per volere di Juan Carlos, è anche Commendatore dell’Ordine di Isabella la Cattolica, nonché membro della Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando.

In ossequio alla sua straordinaria carriera, inoltre, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU) ha deciso di battezzare il minipianeta 2131 con il nome di Achúcarro. Dunque, tra coloro che su questa terra sono benedetti dall’umanità stessa, egli è un Iperione tra gli astri.

Veder cosi altamente riconosciuto un artista sommo desta indubbiamente viva gioia e commozione. Non sembri superfluo, infatti, sottolineare le benemerenze attribuitegli poiché un grande artista va omaggiato per i suoi meriti e riconosciuto da tutti, anche al di fuori della propria sfera d’azione, universalmente. È questo un indice di massima civiltà che permane ed è ancora molto sentito in quei luoghi e comunità della terra, ove l’arte mantenga il suo prestigio di strumento di edificazione umana a fronte del degrado culturale che a causa il predominio del materialismo imperante sembra diffondersi in tempi recenti. Più i popoli sono spiritualmente progrediti, infatti, e più è tenuta viva, presso di essi, la fiamma dell’arte.

L’affermazione di Achúcarro “Ho passato tutta la vita cercando di far cantare il pianoforte”, ci rivela la sua vocazione dal profondo che, oggi lo si può ben dire, è stata da lui pienamente vissuta e mirabilmente adempiuta. E nel novantaduesimo anno di vita appena iniziato, ancora una volta, il prossimo 7 gennaio 2024, Joaquín Achúcarro tornerà a suonare al Teatro Arriaga della natìa Bilbao! La prenotazione dei biglietti è aperta.

 




A Bagnaia concerto per pianoforte e chitarra con i maestri Malagotti e Lupidi

BAGNAIA (Viterbo) – L’ Associazione Amici di Bagnaia-arte e storia- inizierà il nuovo anno offrendo alla cittadinanza un pomeriggio musicale nella convinzione che la musica è l’arte per eccellenza che supera qualsiasi barriera.

Sabato 4 gennaio alle ore 17,30 nella sala “Vincenzo Frittelli” di Palazzo Gallo a Bagnaia si terrà un concerto per pianoforte e chitarra in un duo di particolare bravura con pezzi della migliore musica classica.

Al pianoforte avremo il M° Marzia Magalotti, diplomata al Conservatorio Morlacchi di Perugia, già ben conosciuta per le sue doti di musicista e maestra di pianoforte per le giovani generazioni di Bagnaia.

Alla chitarra si esibirà il M° Emanuele Lupidi, diplomato di chitarra classica presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma, già protagonista con altri musicisti di eventi e concerti.

Avremo la possibilità di ascoltare brani musicali in coppia, per solo pianoforte e per sola chitarra: un pomeriggio sorprendente che ci rallegrerà e preparerà ad un dolce 2020.

Al termine un brindisi augurale per un sereno Anno Nuovo.