Fadoi Animo, i medici internisti dell’ospedale Santa Rosa in piazza per promuovere la prevenzione

VITERBO- Per il secondo anno consecutivo, i medici e gli infermieri internisti dell’ospedale Santa Rosa parteciperanno a Fadoi Animo, la giornata di prevenzione, che si svolgerà, in tutta Italia, sabato 12 aprile, dalle ore 10 alle 17.

Nella Tuscia l’iniziativa, organizzata dalla Società scientifica di medicina interna, con il patrocinio della Asl di Viterbo, attraverso i progetti dedicati presenti nel Piano di prevenzione aziendale, si svolgerà a Montefiascone, in piazzale Roma.

L’obiettivo della campagna nazionale è quello di avvicinarsi alla cittadinanza e di far conoscere le attività di prevenzione in un contesto diverso da quello ospedaliero, al di fuori dei luoghi istituzionali della cura.

Nel corso della giornata falisca, organizzata anche con la collaborazione della Croce Rossa italiana e del Comune di Montefiascone, i cittadini che accoglieranno l’invito dei medici internisti del Santa Rosa, gratuitamente potranno essere visitati per valutare lo stato di salute generale ed eventuali rischi di patologie cardio-vascolari, ipertensione arteriosa, dislipidemia, diabete, obesità, bronchite cronica, infezioni.

Sarà, dunque, possibile, sottoporsi al controllo della pressione arteriosa, glicemia e colesterolo, peso, altezza e circonferenza addominale, frequenza cardiaca, ossigenazione e parametri vitali.

“Oggi in Italia – comunicano i medici internisti Fadoi della Tuscia – quasi il 50% della popolazione è sovrappeso o obesa, il 40% è iperteso, il 6% è diabetico. Inoltre, 1 persona su 5 fuma, con numeri in crescita tra i giovani. E, troppe volte, queste condizioni si scoprono tardi, quando la prevenzione non è più efficace. Per questo, è importante anche l’informazione. Oltre ai controlli, dunque, nel corso della giornata di sabato 12 aprile, saremo in piazza anche per fornire consigli personalizzati sull’alimentazione e sull’attività fisica, informazioni sulle vaccinazioni utili per le persone fragili e con patologie croniche e per distribuire materiale informativo circa i percorsi di presa in carico di specifici bisogni di salute attivi presso la Asl di Viterbo”.




Polizia, attività della Questura di Viterbo in materia di misure di prevenzione

VITERBO – Nell’ambito della costante attività esercitata dalla Polizia di Stato per prevenire e
combattere il dilagante fenomeno della violenza di genere sono stati complessivamente adottati nel corso del 2024 9 Ammonimenti per atti persecutori e 61 per violenza  domestica, tutti finalizzati a tutelare le vittime di condotte maltrattanti e/o persecutorie.
In particolare, nella scorsa settimana il Questore di Viterbo, a seguito di un’accurata ed articolata attività istruttoria condotta da personale della Divisione Anticrimine, ha emesso un provvedimento di ammonimento ai sensi dell’articolo 3 della Legge 119/2013 in materia di violenza domestica nei confronti di un uomo, residente in provincia, resosi responsabile di gravi condotte antigiuridiche suscettibili di essere inquadrate nell’alveo degli atti persecutori. Lo stesso, dopo la conclusione di un rapporto sentimentale, assumeva atteggiamenti vessatori ed intrusivi in danno dell’ex compagna,
giungendo perfino a minacciarla di morte insieme ad un suo amico, da lui ritenuto un possibile rivale in amore, ai quali mostrava una cartuccia di fucile che avrebbe potuto utilizzare nei loro confronti.
I poliziotti hanno preparato un provvedimento di iniziativa finalizzato a tutelare la vittima da ulteriori e possibili atti di violenza fisica, psicologica o verbale,
interrompendo così la spirale pregiudizievole attraverso un’idonea misura di prevenzione. All’atto della notifica dell’Ammonimento, il soggetto è stato reso edotto delle conseguenze che possono derivare dalla reiterazione delle condotte per cui lo stesso è stato emesso. Il destinatario della misura è stato, altresì, invitato a seguire, a titolo gratuito, un percorso di recupero comportamentale presso gli enti che hanno sottoscritto con la Questura di Viterbo un accordo, denominato “Protocollo Zeus”, con lo scopo di accogliere le persone ammonite che si sono rese responsabili di fatti riconducibili ai reati di violenza domestica o di genere.
Nella giornata odierna è stato, invece, emesso un Ammonimento ai sensi dell’articolo 8 della Legge 38/2009 in materia di atti persecutori nei confronti di un giovane che, dissimulando la sua vera identità con un profilo del social Instagram falso, ha contattato una ragazza dimorante in un Comune del viterbese iniziando con la stessa uno scambio di messaggi. La relazione amicale proseguiva, tra messaggi e frequentazioni dirette, fino ai primi giorni del mese corrente allorché il soggetto ammonito manifestava apertamente l’intenzione di avere con la persona offesa degli
incontri intimi, rivelando altresì alla medesima come la conoscenza fosse predeterminata e mirata ad una relazione sessuale, circostanza questa che ha portato la vittima a interrompere immediatamente la frequentazione.
Non accettando la decisione della ragazza l’ammonito, con comunicazioni intrusive attuate con l’ausilio di strumenti telematici ed informatici quali il telefono e il servizio di messaggistica “WhatsApp”, manifestava atteggiamenti ossessivi tali da far insorgere nella vittima un perdurante stato di ansia e di paura nonché una condizione di allerta e stress psicologico. L’uomo, infatti, si è reso protagonista di una serie di messaggi intimidatori dal tenore allarmante, arrivando persino a minacciare di bruciarle la casa.
Nel corso dell’ultima settimana, inoltre, nell’ambito dei poteri attribuiti dalla normativa vigente al Questore quale Autorità Provinciale di Pubblica Sicurezza sono stati emessi 3 Avvisi Orali e 4 provvedimenti del Divieto di ritorno nel Comune di Viterbo nei confronti di altrettanti soggetti, un italiano e tre stranieri residenti in altra provincia, pregiudicati per delitti contro il patrimonio ed in materia di sostanze stupefacenti. Analoga misura è stata disposta a carico di uno straniero ritenuto
responsabile di violazioni della normativa in materia di stupefacenti, allontanato dal Comune di Montalto di Castro.
Infine, è stato adottato un provvedimento di Divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico trattenimento presenti nel territorio del Comune di Viterbo (Daspo Willy) a carico di un giovane viterbese resosi responsabile dei delitti di percosse e minacce, consumati all’interno di un bar del capoluogo. Lo stesso, già in passato protagonista di condotte analoghe, aggrediva un altro avventore sia fisicamente che verbalmente, arrivando a spruzzargli addosso del detersivo igienizzante. Per lui è scattato dunque un nuovo divieto, questa volta esteso all’intero capoluogo, per la durata di due anni.




HIV, SIMIT: Confermato successo terapia e prevenzione nella lotta al virus

NAPOLI – Nuovi successi della terapia antiretrovirale contro l’HIV nella soppressione del virus e nella Profilassi Pre-Esposizione: questo è il messaggio che emerge dagli studi più recenti presentati al XXIII Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali. Grazie a questi trattamenti, infatti, l’infezione da HIV può essere cronicizzata garantendo sopravvivenza e qualità di vita sempre più simile alla popolazione generale. Inoltre, la regolare assunzione della terapia permette di rendere il virus non trasmissibile, come rilevato dall’evidenza scientifica U=U (Undetectable=Untransmittable). Gli sviluppi più recenti aprono ulteriori prospettive, con la possibilità di prevenzione a lungo termine e con una minore infiammazione del sistema immunitario.

L’ottimizzazione del trattamento antiretrovirale
I risultati straordinari raggiunti con la terapia antiretrovirale permettono di valutare diverse possibilità terapeutiche in base alle caratteristiche del paziente. “Recentemente è emersa l’opportunità di individualizzare il trattamento con la terapia a due farmaci invece di tre, ma entrambe le strategie presentano vantaggi specifici, da valutare caso per caso- spiega Giovanni Di Perri, professore ordinario di Malattie Infettive, Università di Torino- La terapia a tre farmaci Bictegravir + Emtricitabina + Tenofovir Alafenamide rappresenta il massimo punto di sviluppo di ogni categoria (emivita lunga, potenza intrinseca, forgiveness), con livelli di potenza e tollerabilità tali da affrontare anche una non perfetta adesione. Una mancata aderenza del 20%, ad esempio, che in passato poteva costare il fallimento terapeutico, oggi con questa terapia diventa sostenibile. Questi dati ci devono indurre a valutare i benefici della triplice terapia nella definizione di un trattamento individualizzato e preciso per la persona con HIV”.

Le opportunità di prevenzione
Come rilevano i dati UnAids, circa il 76% delle 39 milioni di persone nel mondo che vivono con l’HIV riceve la terapia antiretrovirale, e circa il 71% di esse ha il virus soppresso dalle terapie. Tuttavia, per frenare la diffusione dell’epidemia occorre ampliare queste percentuali. “Anzitutto, è necessario aumentare gli screening per far emergere il sommerso, favorire diagnosi precoci e avviare al trattamento chi si scopra infetto- sottolinea Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit- Se le persone sono trattate con successo, infatti, non trasmettono più l’infezione. Inoltre, è possibile effettuare prevenzione nei soggetti non infetti ma ad alto rischio di contrarre l’infezione: non esiste un vaccino, ma è dimostrato che le terapie antiretrovirali sono estremamente efficaci nella Profilassi Pre-Esposizione (PrEP). Gli ultimi progressi della ricerca ci hanno consegnato un farmaco che si somministra ogni due mesi; nel prossimo futuro avremo un farmaco in grado di estendere la protezione fino a sei mesi”.

La terapia e il rafforzamento del sistema immunitario
La terapia antiretrovirale da sola riesce a controllare molto bene la carica virale, ma non sempre riesce a intervenire del tutto sul recupero del sistema immunitario, mettendo le persone a rischio di patologie cardiovascolari, ossee, nefrologiche, che possono inficiare la durata e la qualità della vita. “Tra le terapie antiretrovirali più diffuse, quella con BIC/FTC/TAF ha dimostrato in vari trial clinici grande efficacia nel ridurre alcuni marcatori infiammatori e nel migliorare il funzionamento del sistema immunitario- spiega Giulia Marchetti, professore ordinario di Malattie Infettive Università di Milano, Ospedale San Paolo- Questo risultato rappresenta un grosso passo avanti nella somministrazione della terapia antiretrovirale, poiché queste molecole permettono alle persone con HIV, soprattutto quando iniziano la terapia precocemente con un sistema immunitario ancora robusto, di mantenere una buona qualità di vita e una sopravvivenza simile a quella della popolazione generale”.

Il XXIII Congresso SIMIT a Napoli
Le novità in ambito di HIV sono al centro del XXIII Congresso Simit a Napoli presso il Centro Congressi Stazione Marittima con oltre mille infettivologi presenti. Tra i vari temi, si affrontano anche antibiotico resistenza e infezioni correlate all’assistenza, vaccinazioni nell’adulto e nel soggetto fragile, Covid-19 nell’immunodepresso, gestione del sommerso delle epatiti croniche, ruolo dei cambiamenti climatici nelle arbovirosi e nelle altre infezioni. Il Comitato Organizzatore è composto da Nicola Coppola, professore ordinario di Malattie Infettive, Università della Campania; Vincenzo Esposito, direttore Uoc Malattie Infettive e Medicina di Genere Ospedale Cotugno-Ao dei Colli, Napoli; Ivan Gentile, professore ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi Federico II, Napoli; Roberto Parrella, presidente nazionale Simit e direttore Uoc Malattie Infettive ad indirizzo respiratorio Aorn Ospedali dei Colli ‘Monaldi-Cotugno-Cto’, Napoli.




Sport: successo a Roma per il convegno prevenzione, attività motoria e risparmio economico per lo Stato

ROMA- “Lo sport rappresenta uno strumento di pace, dialogo e integrazione, e insegna al valore della disciplina e del sacrificio. Credo che si debba riportare l’attività sportiva alla sua originaria funzione, superando i criteri dello scontro, degli interessi economici e della violenza verbale”. Lo ha affermato il Segretario del Dicastero delle Cause dei Santi e vicepresidente del comitato etico del Consorzio Universitario Humanitas, S. E. Mons. Fabio Fabene, in occasione del convegno “Prevenzione, attività motoria e risparmio economico per lo Stato: triade inscindibile per il futuro”, che si è tenuta il 20 novembre a Roma alla Camera dei deputati.

L’iniziativa, promossa dal Consorzio Universitario Humanitas e dalla Mida Academy, con il patrocinio del Coni, dell’Ospedale Cristo Re di Roma e del Gruppo Giomi, è nata con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza sociale e giovanile sui benefici che un corretto stile di vita e l’attività fisica possono portare non solo alla salute individuale, ma anche alla sostenibilità economica del paese.

Per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che è intervenuto in collegamento, i temi proposti dal convegno “sono i nostri argomenti. Bisogna sostenere e promuovere, soprattutto in termini di comunicazione, quanto sia importante l’attività motoria per cercare di aiutare i conti dello Stato e per potere sostenere al tempo stesso la qualità di vita delle persone”.

Per l’ex schermitrice e più volte campionessa olimpica e del mondo, Valentina Vezzalli “lo sport è insito di valori e di effetti benefici mentali e fisici. Inoltre, a livello di socialità permette ai giovani di poter integrarsi fra loro dal vivo e non come accade purtroppo oggi attraverso le tecnologie, ognuno a casa propria e seduti davanti a un computer”.

Presente anche il Gruppo sportivo della Fiamme Oro, da sempre attento al tema. “Come Fiamme Oro da sempre sosteniamo lo sport, pensiamo che lo sport possa essere un ottimo strumento di prevenzione, sicurezza pubblica e legalità”, ha dichiarato il direttore dell’Ispettorato assistenza, attività sociali e sportive della Polizia di Stato, Francesco Montini, “Lo dimostrano le nostre 39 sezioni giovanili sparse sul territorio, in cui si insegnano ai ragazzi il rispetto delle regole, il rispetto dell’avversario e a comportarsi in maniera corretta, oltre alla legalità e alla sicurezza. Pensiamo inoltre, che lo sport possa essere anche uno strumento di tutela sanitaria”.

L’evento, voluto dal Consiglio Direttivo del Consorzio universitario Humanitas , rappresentato dal Prof. Avv. Minieri, dal Prof. Nicola Illuzzi, dal Dott. Vincenzo Aloisantoni, l’On. Francesco Zicchieri e dalla Dott.ssa Gabriella Nasi, e che è stato sostenuto dal deputato Massimo Ruspandini, che ha permesso di ospitare l’evento alla Camera, è parte di un nuovo progetto formativo volto a coinvolgere attivamente i giovani nel ruolo di portavoce per un futuro più sano e consapevole, mettendo in risalto il loro potenziale come promotori del cambiamento all’interno della società. “L’appuntamento è nato per sensibilizzare i giovani e la società alla pratica sportiva”, ha dichiarato la direttrice del dipartimento Scienze Motorie e dipartimento della PA e delle Imprese, Antonella Minieri, “Lo sport non è solo prezioso alleato per la salute e il benessere dell’individuo ma anche portatore di valori umani e quindi importante per combattere le diseguaglianze sociali”. Per il direttore generale del Consorzio Universitario Humanitas, Antonio Attianese “l’elemento innovativo di questo progetto è di mettere insieme professionisti qualificati e competenti per garantire questa triade importante tra movimento, salute e risparmio economico per lo Stato”.

 




Lotta alle truffe telefoniche, intensificata l’azione di prevenzione e sensibilizzazione

BLERA ( Viterbo) – I Carabinieri della Stazione Carabinieri di Blera (VT) hanno recentemente concluso un’attività d’indagine contro le truffe telefoniche che ha consentito di raccogliere elementi sufficienti per identificare e deferire in stato di libertà due soggetti, di origine casertana, responsabili di una truffa perpetrata ai danni di una cittadina blerana.
La vittima è stata contattata da una persona che si è spacciata per la figlia che, mascherando la propria voce ed approfittando della situazione emozionale appositamente creata con una conversazione dai toni familiari e suadenti, è riuscita a farsi inviare la somma di 3.504 euro fingendo di avere bisogno di un aiuto finanziario per fronteggiare improvvise ed urgenti spese. La malcapitata, non sospettando alcuna malafede, ha ceduto alla richiesta subendo un danno economico rilevante.
Successivamente, la donna ha contattato la figlia per avere notizie e ha scoperto la verità: era stata truffata. A quel punto, ha formalizzato una denuncia presso la Stazione Carabinieri di Blera che hanno immediatamente attivato le indagini.
La competenza dei Carabinieri ha permesso di sviluppare un’attività d’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Viterbo, i cui esiti delle indagini tecniche, tra cui l’analisi dei tabulati telefonici, hanno consentito di raccogliere elementi sufficienti per individuare i due truffatori, di origini casertane, con precedenti per truffa.
Come proteggersi da questa truffa? È importante essere scettici e verificare sempre le richieste di denaro, anche quando sembrano provenire da familiari. Un contatto diretto con il familiare in questione, attraverso un numero noto e verificato, può aiutare a confermare l’autenticità della richiesta. L’Arma dei Carabinieri invita i cittadini a segnalare immediatamente alle autorità competenti qualsiasi situazione sospetta.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA

Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo, atteso l’interesse pubblico alla divulgazione della notizia.




Prevenzione e controllo del territorio: l’attività della Polizia di Stato nel mese di ottobre

VITERBO- E’ stata intensificata nel capoluogo viterbese nel mese di ottobre l’attività della Polizia di Stato finalizzata a prevenire tutte le forme di illegalità e a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica. Sono stati disposti numerosi servizi straordinari di controllo del territorio che si sono aggiunti all’ordinaria attività garantita quotidianamente nell’arco delle 24 ore dalle pattuglie della Squadra Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Viterbo.
Particolare attenzione è stata dedicata ai quartieri più sensibili della città, quali le zone di San Faustino, del Sacrario, di Viale Trento, di Prato Giardino e di Riello, anche con l’ausilio di equipaggi della Sezione Polizia Stradale di Viterbo e del Reparto Prevenzione Crimine di Roma nonché unità della Squadra Mobile e del Reparto Cinofili. Complessivamente sono state identificate 613 persone e 340 automezzi, elevate 8 sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della Strada con il ritiro di due patenti di guida e il sequestro amministrativo di un veicolo, segnalati 3 soggetti inottemperanti agli obblighi imposti loro dalla misura di prevenzione dell’Avviso Orale di cui erano gravati, controllati due esercizi commerciali i cui esiti saranno oggetto di approfondimento da parte della Divisione Polizia Amministrativa, sequestrati 10 grammi di droga rinvenuti sulla pubblica via.
Nello stesso periodo è stata intensa anche l’attività svolta dall’Ufficio Immigrazione per garantire il rispetto della normativa vigente in materia di soggiorno degli stranieri. In particolare, sono stati adottati 13 provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale, di cui 6 accompagnamenti al Centro di Permanenza per il Rimpatrio, 2 accompagnamenti alla frontiera, 4 Ordini del Questore e 1 esecuzione come misura alternativa al trattenimento.
Sempre ad ottobre fervente è stata anche l’attività di polizia giudiziaria che ha visto impegnato personale della Squadra Mobile della Questura di Viterbo.
Nell’ambito del settore antidroga è stato dato esecuzione ad un ripristino dell’ordine di carcerazione per l’espiazione della pena di reclusione di un anno a carico di un cittadino italiano di 47 anni condannato per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Inoltre sono state eseguite tre perquisizioni, due ordini di carcerazione, denunciati due uomini per il spaccio di droga, sequestrati 29 grammi di hashish, 13 di cocaina, una pistola e contestate due sanzioni amministrative ai sensi dell’articolo 75 del Decreto del Presidente della Repubblica 309/1990. Sul fronte della violenza di genere è stata eseguita la misura cautelare dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare nei confronti di un 46enne indagato per aver aggredito più volte l’anziana madre procurandole lesioni giudicate guaribili in 30 giorni ed è stato eseguito un ulteriore provvedimento di custodia in carcere a carico di un cittadino italiano di 48
anni, già sottoposto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico per il reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna.
Infine sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità giudiziaria 4 cittadini stranieri per tentato furto in abitazione ed eseguiti una decina di provvedimenti cautelari per reati contro la persona.




Un cammino in rosa nel mese della prevenzione dei tumori al seno (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Questa mattina le strade del centro di Viterbo si sono colorate di rosa, un colore che è sinonimo di amore, di rispetto, ma soprattutto di prevenzione.
Iniziativa organizzata dall’associazione Beatrice Onlus, diretta dalla dott.ssa Patrizia Frittelli, che apre l’Ottobre Rosa 2024, per sensibilizzare il mondo femminile sulla prevenzione del tumore alla mammella.
La partenza da p.zza del Gesù, dove fin dalle prime ore della mattinata, si sono affollate molte persone, provenienti anche dai comuni limitrofi, per partecipare all’iniziativa e lasciare il loro contributo per finanziare i numerosi progetti che l’associazione intende svolgere in futuro.
“Buongiorno, siamo qui ad inizio del mese di ottobre- ha detto la dottoressa- per ricordare a tutti che la prevenzione è fondamentale per affrontare la cura. La scienza sta facendo passi da gigante ed è nostro dovere di medici diffondere questo messaggio. Siamo chiamati tutti più che mai a migliorare il nostro stile di vita per cercare di vivere nel miglior modo possibile”.
“Cammina con Noi” questo lo slogan che ha accompagnato circa 500 persone nel percorso della tradizionale camminata, alla presenza della sindaca Chiara Frontini, la vice presidente dell’Europarlamento Antonella Sberna, Donatella Salvatori e una nutrita presenza di assessori e consiglieri comunali di Viterbo, tra cui la consigliera Alessandra Troncarelli ed Alessandra Croci, con un gruppo di portatori di Joëlette,   il sindaco di Vitorchiano Ruggero Grassotti  e molte associazioni che operano sul territorio insieme alle tante collaboratrici di “Beatrice onlus”.

Per la prima volta presenti circa 40 allievi del 26° corso della Scuola Sottufficiali dell’Esercito con il Tenente Colonnello Giulia Cornacchione, da tempo impegnata in attività sociali.
Il corteo ha raggiunto piazza San Lorenzo per una foto ricordo sui gradini del palazzo dei Papi, per proseguire nel percorso cittadino: via Cardinal La Fontaine, via Annio, via Cavour, piazza del Plebiscito, via Roma, piazza delle Erbe, corso Italia, piazza Verdi, via Santa Rosa con sosta al santuario di Santa Rosa.
Infatti, non poteva mancare il saluto da parte di suor Francesca, al quale si è unita suor Elpidia e la badessa madre Carmela Salvato: “La donna non è un valore aggiunto all’umanità, ma è un valore fondamentale, ha tanto coraggio, forza, determinazione che le permettono di affrontare non solo le difficoltà della vita, ma anche la malattia. Vi affido alla donna più donna che è la Madonna e a Santa Rosa. Voi date molta speranza al mondo e non arrendetevi mai. Noi siamo qui a pregare per tutti voi, contate sempre sul nostro aiuto”.
Un grande applauso è risuonato sulla gradinata e un coro all’ unisono ha ringraziato con un “Evviva Santa Rosa”. Al termine il corteo ha raggiunto piazza Verdi per poi procedere su via Marconi, piazza dei Caduti, via Ascenzi, piazza del Plebiscito, via San Lorenzo e ritorno a piazza del Gesù.

 

 




Bruxelles, Sberna (FdI/ECR): “Illuminazione rosa del Parlamento Europeo per mese prevenzione cancro al seno”

ROMA – ”Ottobre è il mese della sensibilizzazione sul cancro al seno, per questo motivo ieri sera si è tenuta l’emblematica illuminazione di rosa della Stazione Europa, davanti al Parlamento Europeo a Bruxelles. L’evento è stato realizzato su proposta dell’associazione Pink Ribbon e votata all’unanimità da tutti i membri dell’Ufficio di Presidenza, di cui fa parte Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento Europeo ed eurodeputato di Fratelli d’Italia/ECR. E si unisce alle iniziative tenutesi in tutto il mondo, divenendo così una vera e propria chiamata globale per la lotta al cancro al seno. All’accensione erano presenti la Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, la vicepresidente Sabine Verheyen, il Questore Marc Angel ed il collega eurodeputato Stefano Cavedagna. “I simboli hanno il potere di influenzare l’opinione pubblica e ispirare l’azione. Per il Parlamento Europeo è una priorità sostenere le storie di lotta, dolore e resilienza delle donne. Dobbiamo perseguire azioni più efficaci di diagnosi precoce, trattamento del cancro e ricerca. A donne e ragazze in Europa e nel mondo devono essere garantiti l’accesso a programmi di screening di alta qualità e basati su dati concreti”, ha dichiarato la vicepresidente Antonella Sberna.




Truffe agli anziani, incontro informativo alle ore 17:00 a Bagnaia

Viterbo – Truffe agli anziani, il prossimo incontro informativo sarà questo pomeriggio alle 17 (non più alle ore 18 come riportato nella grafica), a Bagnaia, piazza XX Settembre.

Tali incontri, a cui se ne aggiungeranno altri presso le parrocchie, rientrano nella campagna di sensibilizzazione contro le truffe agli anziani promossa dal Comune di Viterbo – assessorato alle Politiche Sociali e Polizia Locale, di concerto con la Prefettura di Viterbo, grazie ai fondi stanziati dal Ministero dell’Interno, con il supporto delle Forze dell’Ordine (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza), Avire – Sportello per l’accoglienza, l’ascolto e l’orientamento delle persone vittime di reato – e in sinergia con ANAP Confartigianato Viterbo. Intanto si aggiunge un ulteriore appuntamento da non perdere, quello del 1 ottobre alle ore 21 al Teatro dell’Unione: lo spettacolo Occhio per occhio, dentiera per dentiera, proposto dalla compagnia teatrale ShockArti, con ingresso libero.




Nel Viterbese con “FISDIR Lazio e Lo Zucchero Filato Aps Vt” la Prevenzione nello sport

VITERBO – Il lavoro di screening strumentale per la Prevenzione degli infortuni muscolari indiretti/benessere atletico e l’Inclusione nello sport per le persone con disabilità, continua incessantemente a Viterbo presso il Centro Federale di Ricerca IRC UniFUNVIC Europa / Sport Academy – Centro di Posturologia Odontoiatrica Dr. Claudio Taglia, tutto ciò grazie alla sinergia del Centro Medico, della FISDIR Lazio e dell’APS Lo Zucchero Filato.

Sensibilizzazione: un pilastro essenziale,

“Le missioni di sensibilizzazione vs. le famiglie, le ASD e le APS, sono particolarmente importanti per noi, nessuno deve rimanere ultimo, il benessere posturale e la prevenzione sono alla base delle attività sportive inclusive delle persone con disabilità”  affermano i referenti del Centro Medico Dr. Taglia / IRC UniFunvic  EU/Sport Academy di Viterbo.

Un futuro inclusivo,                                                                                                                                                        Fabio Barzellotti / Lo Zucchero Filato APS Vt. e la FISDIR Lazio / Roberto Cavana, stanno attualmente lavorando con il Centro Medico di Viterbo per promuovere lo screening Posturale ad un numero più ampio possibile di atleti e non con disabilità. L’obiettivo del progetto è quello di sensibilizzare tutti alla pratica sportiva in sicurezza con le attività di prevenzione e screening al fine di poter favorire l’inclusione e la salute attraverso lo sport.

“Lo sviluppo delle attività alle persone con disabilità per la loro inclusione sociale ci sta particolarmente a cuore, ecco perché stiamo lavorando duramente per estendere il monitoraggio / screening unitamente ai nostri suggerimenti posturali correttivi”, afferma il Dr. Claudio Taglia membro del team IRC UniFUNVIC Europa Sport Academy.




ASL VT in campo per la “Giornata mondiale senza tabacco”

VITERBO – In occasione dell’edizione 2024 della Giornata mondiale senza tabacco, promossa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e che si celebra, ogni anno, il 31 maggio, il Centro per la prevenzione e cura del tabagismo della Asl di Viterbo ha programmato tre incontri di sensibilizzazione sul fumo, rivolti ai cittadini assistiti della Tuscia e, in particolare, alla popolazione lavorativa.

Nello specifico, l’équipe del Centro, sarà presente martedì 28 maggio alla Cittadella della salute di Viterbo e giovedì 30 maggio alla Cittadella della salute di Civita Castellana e all’ospedale di Tarquinia con dei corner nei quali si potrà ricevere informazioni e materiale sul fumo e sui prodotti contenenti tabacco e/o nicotina. Contemporaneamente, sarà possibile effettuare dei test di valutazione della dipendenza e la misurazione del monossido.

“Gli obiettivi della giornata mondiale – spiega Fabio Dominici, responsabile del Centro per la prevenzione e cura del tabagismo della asl viterbese – sono molteplici: dall’acquisizione di competenze e abilità personali, per ridurre i fattori di rischio, che portano all’iniziazione al consumo di tabacco o dei suoi surrogati, alla sensibilizzazione della popolazione di tutte le età sui pericoli del fumo, aumentando la consapevolezza dei danni correlati all’uso del tabacco. E, ancora: dalla informazione da fornire ai fumatori circa i fattori biologici e comportamentali che regolano la dipendenza da fumo, fino alle azioni da mettere in campo di prevenzione delle patologie correlate, al fine ridurne le complicanze o le riacutizzazioni”.

Il Centro per la prevenzione e cura del tabagismo è composto da un team di medici e infermieri che offre un servizio specialistico (informazioni, consulenze e interventi medici, psicologici ed educativi) di supporto a tutti i fumatori che desiderano o devono smettere di fumare. Le attività sono inserite in un percorso di disassuefazione e consistono in un colloquio di valutazione, nella misurazione periodica del monossido di carbonio, nelle terapie farmacologiche, in un colloquio di monitoraggio e prevenzione delle ricadute e nelle prove della funzionalità respiratoria prima e dopo aver smesso di fumare.

Il Centro è presente presso le cittadelle della salute di Viterbo e di Civita Castellana e presso l’ospedale di Tarquinia.

Per ulteriori info, anche circa le modalità di accesso al servizio, è possibile consultare il portale aziendale www.asl.vt.it, all’indirizzo https://asl.vt.it/centro-di-prevenzione-e-cura-del-tabagismo




La diagnostica e la prevenzione: medicina, istituzioni, impresa, insieme per la salute dei cittadini

ROMA- La prevenzione è uno strumento riconosciuto, in grado di assicurare salute, ottimizzazione nell’utilizzo delle risorse sanitarie e sostenibilità per i sistemi sanitari nazionali. In questa cornice, si inserisce la diagnostica specialistica, che rappresenta un “asset” strategico per il Paese, in grado di rispondere efficacemente sia alle situazioni emergenziali, come nel caso della pandemia Covid-19, sia nella gestione ordinaria della domanda di salute del cittadino-paziente.

Affrontando il tema dell’evoluzione del Sistema Sanitario Nazionale, reso imprescindibile dalle sfide future, si rende necessario sottolineare ancora come diagnostica e prevenzione siano centrali nel raggiungimento degli obiettivi di salute e di sostenibilità del sistema.

Da qui la Campagna “La Diagnostica e la Prevenzione: Medicina, Istituzioni, Impresa, insieme per la salute dei Cittadini”, ideata e realizzata congiuntamente da AMCLI ETS, Cittadinanzattiva, Federchimica Assobiotec e Diasorin, che si pone l’obiettivo di offrire al cittadino e al paziente uno spazio di formazione, di discussione, di identificazione delle soluzioni per far crescere la consapevolezza su questi temi e per promuovere l’utilità dello screening su temi di antibiotico resistenza, infezioni materno-fetali e tubercolosi.

Si tratta di aspetti diversi per diffusione del problema e impatto su individuo e collettività. Le infezioni resistenti agli antibiotici provocano ogni anno oltre 35.000 decessi in Europa e purtroppo un terzo di questi avviene in Italia, mentre l’incidenza dell’infezione congenita da citomegalovirus in gravidanza può raggiungere nel nostro Paese fino all’1%. Per la tubercolosi l’obiettivo per la Regione Europea dell’OMS è quello di ridurre l’incidenza della malattia dell’80% nel 2030 rispetto al dato del 2015. Una maggiore conoscenza e consapevolezza di quanto la diagnostica, gli screening e la prevenzione possano fare nel contrastare queste patologie, è elemento fondamentale non solo per una pianificazione sanitaria efficace ma anche per una partecipazione consapevole della collettività soprattutto nelle sue fasce meno integrate e/o con difficoltà di accesso ad informazione e servizi.

La Campagna, illustrata questa mattina a Roma nel corso di un incontro svoltosi al Senato su iniziativa della Senatrice Elena Murelli, Capogruppo Lega in Commissione Sanità del Senato – si svilupperà nell’arco di tre anni e vedrà nel corso del 2024 una serie di eventi a livello di capoluogo regionale (Torino, Milano, Roma, Napoli e Bari) in cui si approfondiranno i tre aspetti sopra indicati per arrivare a una visione condivisa e all’elaborazione di proposte concrete da trasmettere al legislatore, volte al miglioramento del sistema sanitario stesso. L’auspicio, in vista della scadenza del Piano Nazionale della Prevenzione nel 2025, è di inserire una sezione dedicata alla diagnostica specialistica, nel nuovo Piano che coprirà il quinquennio a seguire.

La Campagna del 2024

Sul tema dell’Antibiotico resistenza gli incontri si terranno a Torino il 27 Febbraio 2024; a Roma il 9 Aprile e a Milano il 14 Maggio.

La Tubercolosi sarà oggetto degli incontri previsti a Bari il 17 Giugno e a Milano il 24 Settembre.

Infine, gli appuntamenti dedicati alle Infezioni materno-fetali sono previsti a Roma il 15 Ottobre; a Napoli il 5 Novembre e Bari il 20 Gennaio 2025.

La Campagna si concluderà a Roma l’11 Febbraio 2025 con la presentazione dei risultati e la presentazione della seconda edizione.

 

I numeri delle infezioni

Nel corso dell’incontro Nino Cartabellotta, Presidente Fondazione GIMBE, ha fornito un quadro della diffusione delle tre infezioni evidenziando come “In Italia, le percentuali di resistenza agli antibiotici per alcuni patogeni rimangano alte”, ad esempio per alcuni Enterococchi resistenti alla vancomicina si è passati dall’11,1% del 2015 al 30,7% nel 2022. L’incidenza della tubercolosi è leggermente aumentata nel 2021 raggiungendo i 4 casi per 100.000 abitanti. La rosolia ha registrato 252 casi dal 2013 al 2019, mentre per la rosolia congenita sono stati segnalati 88 casi dal 2005 al 2018. Il numero di casi di toxoplasmosi non è addirittura noto a causa della mancanza di registrazione sistematica. La prevalenza dell’infezione congenita da citomegalovirus in Italia varia infine dallo 0,15% nei bambini nati da donne sopra i 24 anni allo 0,51% in donne al di sotto di questa età”.

Nell’inaugurare l’incontro, la Senatrice Murelli, ha ricordato che “Occorre iniziare a concepire la prevenzione come un investimento e non più come un costo per il Servizio Sanitario Nazionale, uno strumento in grado di portare innovazione e risposte rapide al paziente”. In questa cornice, – ha proseguito la Senatrice Murelli – la diagnostica specialistica si pone a favore del sistema ed è un asset che ben si inserisce nel nuovo riassetto organizzativo coinvolgente anche la medicina territoriale. L’efficientamento della gestione terapeutica del paziente passa attraverso un utilizzo capillare di test diagnostici veloci e appropriati. Un piano nazionale di prevenzione che abbia al suo interno un’attenzione specifica alla diagnostica e programmi di screening ampi, – ha concluso la Senatrice – sarebbe un’adeguata risposta al bisogno di salute e un primo passo importante nel garantire un elevato standard qualitativo di vita della popolazione”.

“I Laboratori di Microbiologia e gli Specialisti della Disciplina rappresentano a questo riguardo il fulcro di tutte le azioni di sorveglianza e prevenzione avendo in tempo reale il polso dell’evoluzione delle malattie infettive tramite l’identificazione e tipizzazione dei patogeni responsabili e la valutazione dello stato immunitario della popolazione. – ha ricordato Pierangelo Clerici, Presidente AMCLI ETS. – Questa Campagna di sensibilizzazione è fondamentale nell’ottica di una partecipazione attiva e fattiva dei Cittadini e delle Istituzioni, per implementare il valore reale del Servizio Sanitario Nazionale, bene prezioso del nostro Paese”.

Secondo Francesca Moccia, Vicesegretario Generale Cittadinanzattiva: “Le diseguaglianze di salute sono quel fenomeno per il quale lo svantaggio economico, geografico, sociale e culturale porta le persone che lo vivono ad ammalarsi di più nel corso della vita e a morire prima di altri che non vivono tale condizione. Molti sono gli studi che dimostrano il peso dei determinanti sociali sulla salute e altrettanti che provano quanto le diseguaglianze siano evitabili o mitigabili, realizzando interventi universalistici di prevenzione che possano raggiungere anche i più vulnerabili, spesso “invisibili”. A questo scopo – ha concluso Moccia – Cittadinanzattiva, promotrice di una Carta civica della salute globale, vede con favore questa Campagna che mira a garantire attraverso una prevenzione più diffusa la riduzione dei rischi, per una salute che sia davvero di tutti”.

In questo nuovo scenario, un ruolo determinante è anche svolto da Federchimica Assobiotec e dalle imprese più innovative, sempre impegnate nel tradurre l’innovazione tecnologica in soluzioni più mirate ed efficaci.

“In DiaSorin pensiamo che una maggiore e nuova consapevolezza, sia pubblica che istituzionale – in parte derivata anche dall’esperienza pandemica – di quanto la diagnostica specialistica, lo screening e la prevenzione siano funzionali per la clinica e per le nuove sfide di salute pubblica possa concretamente tradursi in un elemento centrale. Questo sia per i programmi di aggiornamento ed efficientamento in sanità, che per un coinvolgimento informato della collettività”, ha concluso Ugo Gay, Amministratore Delegato Diasorin Italia.




All’ospedale città di Aprilia al via il mese delle prevenzione del tumore alla prostata

APRILIA- Novembre è considerato il mese della prevenzione del tumore della prostata e più in generale della prevenzione maschile, iniziativa supportata dalla federazione internazionale Movember. In Italia, secondo i dati della Società Italiana di Urologia (SIU), solo il 10- 20% degli uomini effettua una visita di prevenzione contro oltre il 50-60% delle donne di pari età.
Inoltre 9 maschi su 10 si sottopongono a visita medica solo se affetti da patologie gravi e sono
estremamente reticenti a parlare delle proprie problematiche con uno specialista.
In Italia il tumore alla prostata è la patologia oncologica più frequente tra gli uomini adulti e rappresenta oltre il 20% della totalità dei casi di tumore maschile oltre i 50 anni. Poiché si tratta di un tumore molto spesso asintomatico, di vitale importanza è la diagnosi precoce.
In questo contesto nasce la campagna di sensibilizzazione e di promozione alla prevenzione del tumore alla prostata promossa dall’Ospedale Città di Aprilia, prestigiosa struttura sanitaria del gruppo Lifenet, in collaborazione con Fimmg (Federazione italiana di medicina generale) Roma. L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio del Comune di Aprilia.
Dal 3 al 28 novembre, gli specialisti dell’Ospedale saranno a disposizione di tutti gli uomini con visite urologiche ed esami del PSA gratuiti. Le prestazioni non necessitano di prenotazione e sono disponibili fino a esaurimento posti. Basta recarsi al CUP senza appuntamento tutti i martedì e venerdì dalle ore 11,00 alle ore 12,30 e il sabato dalle ore 11,00 alle ore 12,00.
“Siamo orgogliosi di aver messo in campo questo progetto di prevenzione del tumore alla prostata,
– afferma Gabriele Coppa, Direttore Generale dell’Ospedale Città di Aprilia – lo siamo ancora di più vista la collaborazione con l’amministrazione Comunale e la FIMMG che rappresenta i Medici di Medicina Generale. La collaborazione con la Medicina del Territorio è la chiave di volta per il successo di questo tipo di iniziative. Il Medico di Famiglia che, meglio di chiunque altro conosce il
proprio assistito, sarà fondamentale per l’arruolamento di quegli uomini che possono rientrare tra i
soggetti maggiormente a rischio per stile di vita o familiarità. Noi, come Ospedale Città di Aprilia,
ci mettiamo a disposizione dei nostri cittadini ed in particolare della Medicina di Territorio”.
“L’amministrazione che ho l’onore di rappresentare – sottolinea il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi – è consapevole di quanto sia importante la prevenzione al maschile sostenuta dal movimento Movember, dedicata al tumore alla prostata e altre patologie correlate. Siamo lieti di affiancare l’Ospedale Città di Aprilia, alla quale va dato merito di promuovere periodicamente campagne di sensibilizzazione che hanno lo scopo di migliorare la qualità della vita dei pazienti, ma
che talvolta possono salvargli la vita”.
“La salute della ghiandola prostatica deve essere attenzionata a partire dai 50 anni” – spiega Roberto Giulianelli, Direttore della Struttura Complessa Interaziendale di Urologia dell’Ospedale Città di Aprilia. “Visita urologica e PSA rappresentano un ottimo metodo per individuare precocemente l’insorgere di patologie che alterano questo stato di salute. Alzarsi la notte, avere urgenza di trovare una toilette, la “sindrome del garage”, avere difficoltà nell’iniziare ad urinare e avere la sensazione di non svuotare la vescica al termine della minzione sono sintomi da non sottovalutare così come un continuo incremento del valore del PSA. Il percorso che proponiamo è quindi il modo migliore per iniziare a valutare con un urologo se esistano qualcuno di questi sintomi, spesso misconosciuti o poco presi in considerazione dal paziente, che alterano la salute della ghiandola prostatica.”
L’esame del PSA (acronimo inglese che sta per: antigene prostatico specifico) è un prelievo di sangue eseguito per verificare il livello di PSA, una sostanza prodotta dalla ghiandola prostatica e che serve a rendere fluido il liquido seminale. La bontà del suo livello è il primo indice dello stato di benessere della prostata. La visita urologica non è né dolorosa, né invasiva e consente di anticipare la diagnosi di patologie spesso silenti e asintomatiche. In caso di anomalie emerse dalla visita o dalla valutazione dei valori del PSA, gli specialisti dell’Ospedale Città di Aprilia potranno accompagnare il paziente lungo il percorso più adeguato che può prevedere l’osservazione, una terapia o l’esecuzione di approfondimenti dell’iter diagnostico.
Plaude all’iniziativa, anche Pierluigi Bartoletti, segretario provinciale della Fimmg Roma che dichiara: “Iniziative come questa sono lodevoli soprattutto in un momento come l’attuale dove uno dei temi principali è l’equità e la semplicità di accesso alle cure. Avere un riferimento sicuro dove poter effettuare dei semplici esami di screening su una patologia come il tumore della prostata una delle patologie più frequenti nel maschio adulto significa contribuire in modo significativo e tangibile agli obiettivi di prevenzione primaria del sistema sanitario. I medici di famiglia trovano spesso difficoltà nell’avere riferimenti di prossimità in grado di poter garantire in tempi ragionevoli una valutazione clinica specialistica, con queste iniziative si dà sostanza vera al tanto desiderato percorso territorio-ospedale, che consente al paziente di sentirsi seguito ed al medico di famiglia di avere un rapporto concreto col collega specialista”.




Epatite C: importanza di prevenzione e screening. Oggi guarire è possibile

Roma – Eradicare il virus HCV entro il 2030. Questa è una delle sfide lanciate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) secondo cui a livello mondiale sono oltre 58 milioni i positivi, con circa 1,5 milioni di nuovi contagi ogni anno. In Italia si stima che ci siano oltre 300.000 pazienti da trattare, di cui più di 200.000 non ancora diagnosticati2. Su questi numeri ma soprattutto su quelli “sommersi” e sulle terapie disponibili si focalizza “Mind the GaPs in PWIDs. The shortest Route to Treat”, iniziativa itinerante promossa da AbbVie, partita ieri da Roma, con prossimi appuntamenti a Torino e Lecce. Tre incontri che hanno come principale obiettivo quello di sensibilizzare gli epatologi circa la diagnosi, la gestione e il trattamento del paziente con Epatite C.

Nell’identificazione dei pazienti per l’eradicazione di questa patologia, l’Italia ha oggi la grande opportunità del programma nazionale di screening gratuito a disposizione delle Regioni. Stanziato fino a Dicembre 2023, è rivolto a 3 categorie di popolazione: i nati nelle fasce d’età 1969-1989, le persone seguite dai Servizi Pubblici per le Dipendenze (SerD) e le persone detenute in carcere.

“Se una persona non rientra nelle tre categorie che hanno accesso gratuito allo screening ma ha il dubbio di essere stata esposta ad un potenziale contagio, per prima cosa deve eseguire il test per la ricerca degli anticorpi HCV – afferma Leonardo Baiocchi, Professore Associato di Gastroenterologia Università Tor Vergata di Roma, Dirigente Responsabile f.f. Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia Policlinico  Università di Tor Vergata – per il quale sono necessari una ricetta rilasciata dal medico di famiglia e un prelievo di sangue. Se il test è positivo, il consiglio è quello di rivolgersi subito ad un centro di malattie infettive o esperto in malattie del fegato per una tempestiva valutazione clinica, cui seguirà il trattamento antivirale. Le attuali terapie antivirali ad azione diretta sono accessibili a tutti. La loro azione consiste nel bloccare la replicazione del virus HCV che non si moltiplica più. Nel caso del trattamento con glecaprevir/pibrentasvir l’eliminazione del virus si ottiene in 8 settimane, con un’efficacia in oltre il 95% dei casi3. Si tratta di un’opzione terapeutica che ha cambiato radicalmente la storia della malattia con un impatto importante sulla qualità di vita dei pazienti consentendo di ridurre le cirrosi, il tumore del fegato e persino, in certi casi, evitare il trapianto di fegato; un avanzamento scientifico davvero significativo per un Paese come il nostro con un’endemia per epatite C tra le più alte al mondo”.

L’Italia ha il primato in Europa per numero di soggetti positivi all’Epatite C e di mortalità per tumore primitivo del fegato correlato al virus e detiene una grande numerosità di pazienti affetti dalla malattia ignari della propria condizione. Il bacino di pazienti a più alta prevalenza è rappresentato dai consumatori di sostanze stupefacenti (PWID – People Who Inject Drugs). Il virus si trasmette attraverso il contatto diretto con sangue infetto, per cui i principali fattori di rischio sono: lo scambio di siringhe usate, le trasfusioni di sangue non controllate e non testate, le strumentazioni mediche e chirurgiche (cure dentali, tatuaggi, piercing) non adeguatamente sterilizzate, condotte sessuali a rischio e non protette e trasmissione da madre infetta a figlio durante il parto.




Popolazione detenuta: oggi incontro a Mammagialla sulla prevenzione

Viterbo –

Ieri mattina, presso la casa circondariale Mammagialla di Viterbo, si è svolto un incontro sul tema della prevenzione tra i professionisti della Asl e la popolazione detenuta.

All’incontro, realizzato nell’ambito del Piano aziendale dell’equità e ideato dal tavolo paritetico per la tutela della salute delle persone detenute, tra gli altri, hanno partecipato: il direttore generale ff della Asl Viterbo, Antonella Proietti, il direttore della casa circondariale, Anna Maria Dello Preite, i direttori dei dipartimenti di Cure primarie e di Prevenzione, Giuseppe Cimarello e Augusto Quercia, gli specialisti e gli operatori che si occupano di prevenzione e delle malattie infettive, i rappresentanti della Polizia penitenziaria.

L’iniziativa, che si è svolta per sensibilizzare la popolazione detenuta ad aderire al programma di screening per la diagnosi precoce dell’epatite C (Hcv), che a breve avrà inizio a Mammagialla, è stata anche un’utile occasione per presentare i principali interventi di prevenzione che potranno essere attivati nei prossimi mesi sempre presso la casa circondariale viterbese. Tra questi, le diverse campagne di vaccinazione in corso presso la Asl e il programma di screening del tumore del colon retto.

I detenuti hanno partecipato all’incontro in maniera attiva e propositiva, invitando l’Azienda sanitaria a replicare quanto prima iniziative simili sulle azioni e sui progetti che maggiormente possono rispondere adeguatamente al bisogno di salute da loro rilevato.

La prevenzione – commenta Antonella Proietti – trova il suo compimento e il raggiungimento degli obiettivi di salute che si prefigge nella partecipazione attiva e nella condivisione del messaggio e delle informazioni ricevute. Da questo punto di vista, l’incontro odierno è stato per tutti noi professionisti sanitari un motivo di soddisfazione, avendo percepito la grande attenzione alle tematiche che abbiamo proposto e la volontà, da parte dei detenuti presenti, di farsi promotori del messaggio, essi stessi, anche con coloro che non hanno potuto partecipare. Nell’ambito delle strategie del tavolo paritetico, accogliendo le proposte che ci sono state fatte oggi, potenzieremo questa linea di attività, programmando degli incontri periodici e degli interventi educativi, su temi di salute che incontreranno il maggiore interesse della popolazione detenuta della Tuscia”.

I programmi di prevenzione costituiscono – aggiunge il direttore della Casa circondariale di Viterbo, Anna Maria Dello Preite – parte integrante del diritto alla salute e l’incontro di oggi in particolare costituisce l’esempio di come anche in carcere sia possibile fare prevenzione ed educare al rispetto ed alla cura del proprio corpo. La manifestazione che ha visto il coinvolgimento diretto di una rappresentanza di detenuti fa parte di un progetto più ampio che vuole mettere al centro i   percorsi di prevenzione, di diagnosi e di cura a favore della popolazione detenuta nella consapevolezza che il diritto alla salute costituisce uno degli elementi essenziali  del trattamento rieducativo, strettamente collegato al divieto di trattamenti inumani  o degradanti sancito dalla nostra carta costituzionale”.




Marta e San Lorenzo Nuovo, attività di prevenzione dei carabinieri in materia di sicurezza stradale

MARTA ( Viterbo) – L’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Montefiascone, la sera dell’11 settembre scorso, a Marta, è intervenuta per rilevare un incidente stradale con feriti. Al termine dei consueti accertamenti tossicologici ed etilometrici, uno dei due conducenti, un 48enne residente a Roma, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Viterbo per guida sotto l’effetto di alcool ed in stato di alterazione psico-fisica per uso di stupefacenti, con l’aggravante di aver causato un incidente con feriti e di conseguenza gli veniva ritirata la patente di guida. Contestualmente, nell’ambito di analoghi servizi condotti a San Lorenzo Nuovo, i Carabinieri della locale Stazione, hanno fermato una vettura con a bordo un 23enne che riferiva di aver dimenticato a casa la patente di guida. Effettuati gli accertamenti del caso, si appurava che il giovane in realtà non l’aveva mai conseguita e che inoltre, lo scorso mese di marzo, era già stato controllato dai militari della Stazione di Onano; in quella circostanza era stato denunciato perché aveva esibito una patente di guida contraffatta. Il 23enne veniva quindi nuovamente segnalato all’Autorità Giudiziaria per recidiva guida senza patente e gli venivano elevate sanzioni amministrative per l’importo di 5.000 euro.




Prevenzione truffe: Carabinieri al centro anziani di Grotte di Castro

 GROTTE DI CASTRO (Viterbo)- Prosegue la campagna di prevenzione dell’insidioso fenomeno delle truffe agli anziani avviata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo che, sabato pomeriggio, presso il Centro Anziani di Grotte di Castro hanno incontrato i Cittadini del Comune dell’Alta Tuscia. Il Maggiore Antonino Zangla, Comandante della Compagnia di Montefiascone ed il Luogotenente Stefano Dal Canto, Comandante della Stazione di Grotte di Castro, hanno trattato argomenti di assoluta attualità e fornito utili indicazioni tese a mettere in guardia le potenziali vittime da malintenzionati. In particolare durante l’esposizione è stata elencata una casistica delle tipologie di truffe e di furti più frequenti, sono stati dati consigli e suggerimenti pratici al fine di ridurre l’esposizione a rischio. “Proteggere i nostri anziani nonni, custodi delle tradizioni e dei ricordi di un mondo diverso, fonte di informazioni e auspicabili modelli per le giovani generazioni è per noi una priorità”. A tutti i presenti è stato consegnato un decalogo. I Carabinieri hanno inoltre raccomandato di non avere mai remore a chiamare il 112, anche quelle notizie che all’apparenza possono sembrare di poco interesse al contrario spesso si rilevano fondamentali per intraprendere un’attività che può prevenire il perpetrarsi di taluni reati: “i cittadini perbene sono i nostri i primi sensori sul territorio”. L’incontro si è quindi rivelato un importante momento di confronto e rientra nell’alveo delle attività istituzionali che la Benemerita promuove anche al fine di dare ascolto ai bisogni della gente, delle loro esigenze ed aspettative.




Asl Viterbo, fino a domenica “Uno sguardo sulla prevenzione”, la mostra espositiva degli studenti dell’Orioli al centro culturale Valle Faul

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – A conclusione di un corso di prevenzione dei tumori mammari organizzato dall’Associazione AMAN in collaborazione con la Asl di Viterbo, venerdì 20 maggio 2022 presso il Centro Culturale Valle di FAUL, è stata inaugurata la mostra dei lavori realizzati dagli alunni del Liceo Artistico dell’Istituto Francesco Orioli di Viterbo.

L’ideatrice di questo progetto è Sara Macaluso, che con l’aiuto della mamma, operatrice sanitaria nel reparto di ostetricia dell’ospedale Belcolle di Viterbo, ha sensibilizzato i compagni di studi per poi cercare la “strada” per realizzare un qualcosa che potesse essere d’aiuto alle donne che hanno vissuto o stanno vivendo un percorso oncologico.

Il primo a prendere la parola è stato il Dott. Francesco Cavaliere direttore unità operativa di Chirurgia Senologica dell’ospedale Belcolle che ha comunicato le sensazioni ricevute guardando le opere esposte:

“Sono rimasto sbalordito dai lavori prodotti, cari ragazzi, avete fatto un lavoro superbo, quasi anacronistico, perché da essere voi l’oggetto del corso sulla prevenzione, siete diventati i soggetti e ci avete fornito delle linee guida per migliorare il rapporto con gli utenti”

Maria Neve, Presidente Associazione Aman, ha voluto sottolineare tre aspetti importanti. Sono stati “gli occhi” di Sara ad indicare il percorso del lavoro. Il progetto è stato organizzato con l’alternanza lavoro, un primo incontro dei giovani nel mondo lavorativo e la valorizzazione dell’immagine che non solo ha “colorato” gli ambienti ospedalieri rendendoli più accoglienti, ma ha comunicato un messaggio molto più efficace della semplice parola.

Elisabetta De Minicis del consiglio di amministrazione della Fondazione CARIVIT, ha portato i saluti del Presidente Lazzari. Con molto piacere la Fondazione viene coinvolta nei progetti innovativi. Progetto questo, che utilizza l’arte, per affrontare tematiche molto delicate. Un ringraziamento per tutti gli insegnanti che hanno saputo guidare gli alunni in questo percorso.

La professoressa Alessandra Giacobbi, ha portato i saluti della dirigente Pachella Simonetta e di tutti gli insegnanti che hanno seguito i lavori riscontrando passione e sensibilità nel realizzarli.

La mostra è stata visitata, in privato, perché assenti per impegni istituzionali dal Prefetto Antonio Cananà e dal Commissario Straordinario dott.ssa Antonella Scolamiero.

E’ stata la giornalista del Comune Cristina Pallotta, a leggere un messaggio di ringraziamento e di apprezzamento del lavoro svolto da ciascuno dei ragazzi. I loro lavori, oltre al talento dimostrato e alla creatività, sono sguardi emozionali, che parlano alle persone che le osservano.

Al termine, Daniela Donetti, Direttore generale della Asl di Viterbo.

Si è rivolta direttamente ai ragazzi facendo loro dei complimenti perché hanno compreso integralmente il messaggio della prevenzione e hanno sviluppato la capacità di trasferire attraverso un quadro, un disegno ed altro, una serie di messaggi con un alto valore comunicativo.

Un particolare, da non sottovalutare, tutti i relatori hanno concluso il proprio intervento, ringraziando i ragazzi per la ricchezza culturale che sono stati capaci di trasmettere a più soggetti.

La mostra rimarrà aperta dalle ore 10:00 alle 12:30 e dalle 16: alle 18:30 di sabato 21 e domenica 22 presso il Centro Culturale della Fondazione Carivit Via Valle Faul in Viterbo.