Percosse e minacce alla moglie e al figlio dal 2007, scatta l’allontanamento da casa

VITERBO – Nello scorso fine settimana personale della squadra mobile della questura di Viterbo ha proceduto all’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare nei confronti di un 56enne di nazionalità romena, residente nel viterbese, responsabile dei delitti di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali aggravate. Lo straniero, con condotte gravemente lesive della persona iniziate nel 2007 e continuate fino al corrente mese di febbraio, ha ripetutamente maltrattato e malmenato la moglie e il figlio minorenne, sottoponendoli a costanti violenze fisiche e psicologiche e ponendo in essere nei loro confronti sistematiche azioni vessatorie e minatorie.

Nel corso dell’ultimo episodio l’indagato, in preda ad uno stato di esaltazione dovuto all’eccessivo consumo di sostanze alcoliche, si è accanito contro il figlio colpendolo più volte alla nuca e alle braccia e minacciandolo di morte. Il minore, in seguito alle percosse ricevute, ha riportato ecchimosi ed escoriazioni su varie parti del corpo, rendendone necessario il ricovero presso l’ospedale Belcolle”.

Con il provvedimento l’autorità giudiziaria ha disposto nei confronti del reo anche il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese.

Sempre in tema di contrasto alla violenza di genere personale della divisione polizia anticrimine della questura di Viterbo ha eseguito l’installazione del braccialetto elettronico antistalking nei confronti di un soggetto colpito da un’ordinanza emessa dall’autorità giudiziaria che, in aggravamento alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa dal delitto di stalking, ha previsto l’applicazione del controllo a distanza.

Nella fattispecie l’uomo è accusato di aver minacciato e messo in atto ripetute condotte vessatorie in danno di altra persona, residente a Roma.

Il braccialetto elettronico antistalking viene applicato all’autore del reato, mentre un ulteriore dispositivo, simile ad uno smartphone, è consegnato alla parte offesa garantendo l’azionamento di un allarme ogni qualvolta l’autore del reato, che indossa il braccialetto, dovesse avvicinarsi entro un determinato raggio di distanza dal detentore del dispositivo collegato. Questo strumento, utilizzato per la prima volta dalla questura di Viterbo, costituisce un ulteriore passo in avanti nella prevenzione delle violenze di genere.


Presunzione di innocenza

Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.




Latina: immobile confiscato consegnato alla questura

Latina – Consegnato al Ministero dell’Interno un immobile confiscato che sarà utilizzato per le esigenze alloggiative della Polizia di Stato della Questura di Latina. Si tratta di una villetta divenuta di proprietà dello Stato a seguito della confisca definitiva ai danni di un noto esponente di un clan malavitoso della zona pontina. L’immobile è su due livelli, non lontano dal centro della città, con una superfice di circa 275 mq e un’area esterna pavimentata. Appena terminati i lavori di manutenzione necessari, che dovrebbero essere eseguiti in un breve lasso di tempo e per cui il Ministero dell’Interno ha già stanziato i fondi, il bene sarà pronto per ospitare la sua nuova funzione istituzionale.




Rave di Valentano: al momento risultano presenti ancora una 50ina di mezzi e circa 100 persone, identificate oltre 2.000 persone e più di 700 mezzi

VALENTANO (Viterbo) – “Nelle ore notturne è stato verificato un notevole afflusso in uscita di mezzi provenienti dal raduno musicale tenutosi nel terreno in località Lago di Mezzano. Nei varchi di uscita viterbesi presidiati i partecipanti all’evento sono stati identificati”. Lo comunica la Questura di Viterbo che aggiunge: “Nelle prime ore del mattino le Forze dell’Ordine si sono avvicinate al sito del raduno verificando una ridotta presenza in loco; le persone rimaste vengono identificate ed invitate ad allontanarsi. Al momento permangono un centinaio di mezzi e circa 250 persone. La pressante attività di mediazione in corso fin dall’inizio dell’evento, unita ad un monitoraggio incessante delle zone di accesso al sito, ha consentito un allontanamento controllato dei partecipanti all’iniziativa. Non si sono registrate finora particolari criticità inerenti all’ordine e alla sicurezza pubblica. Prosegue l’attività coordinata dalla Questura di Viterbo finalizzata a liberare l’area dove si è svolto il rave party. Al momento risultano presenti ancora una 50ina di mezzi e circa 100 persone. Continua anche il monitoraggio dei presidi di accesso all’area con identificazione dei partecipanti all’evento; ad ora sono state identificate oltre 2.000 persone e più di 700 mezzi.
Inoltre, con il contributo della Polizia Stradale, è in atto anche il controllo delle strade adiacenti al sito dell’evento per verificare la presenza di eventuali mezzi provenienti dal raduno. Ciò ha consentito di intervenire immediatamente in località “Campi di Bisenzio” sulle rive del lago di Bolsena dove si erano radunati un centinaio tra camper e autovetture con a bordo oltre 300 persone, che sono state allontanate”.




Tuscia, aumenta la violenza di genere: “Bisogna denunciare, non è giusto subire”

di DIEGO GALLI-

Nella Tuscia aumenta l’incidenza delle violenze di genere, nel particolare verso le donne. Ad affermarlo sono stati i portavoce della Questura di Viterbo in una conferenza stampa dedicata all’odioso problema che “affligge ogni fascia di età, ceto sociale e zona del Viterbese allo stesso modo”.

Ad appena sei mesi dall’inizio del 2021, sono già 40 i casi di violenza di genere per i quali è stato richiesto l’intervento della polizia di Viterbo. Altrettanti – come è stato spiegato in conferenza stampa dal Vice Questore Roberto D’Amato e dal dirigente della mobile Alessandro Tundo – sono stati i provvedimenti presi nei confronti degli aggressori.

L’incontro odierno è stato indetto al seguito dell’aumentare dei casi. Solo nei scorsi giorni sono state ben tre le aggressioni segnalate agli agenti della Questura di Viterbo, tutte avvenute a poche ore di distanza l’una dall’altra.

Come è stato illustrato, si è trattato di casi differenti tra loro, ma che avevano sempre delle donne come vittime. Uno dei tre, nel particolare, ha avuto per oggetto della violenza verbale, ma soprattutto fisica, una donna di origine moldave, succube del compagno che la picchiava anche davanti ai figli minori.

Le altre due segnalazioni, invece, hanno riguardato casi di stalking molto pesanti, con le vittime oggetto di attenzioni morbose e indesiderate da parte di due uomini, dai quali ricevevano messaggi e telefonate, anche offensivi, nell’ordine di 100-150 al giorno.

Da sx, il Vice Questore Roberto D’Amato e il dirigente della squadra mobile Alessandro Tundo

Dei casi molto particolari – è stato riferito – che avrebbero potuto presto degenerare in aggressioni ai danni delle vittime e delle loro famiglie.

L’attività di prevenzione delle forze dell’ordine, in questo caso della Polizia, parte però dagli istituti scolastici, come ha spiegato il Vice Questore Alessandro D’Amato: “Come questura di Viterbo collaboriamo con le scuole di ogni ordine e grado dove organizziamo incontri sui fenomeni di legalità e legati ai giovani, tra i quali anche violenza, bullismo e altro. Questi appuntamenti sono fondamentali e abbiamo avuto sempre ottimi riscontri, anche da parte degli insegnanti”.

Nonostante il termine del lockdown, evento che aveva fatto aumentare le situazioni di disagio familiare, le aggressioni non sembrano al momento diminuire.

L’opera di monitoraggio della Questura, tuttavia, prosegue senza sosta e gli uomini della Polizia invitano tutte le vittime a farsi avanti, prima che la situazione nei loro confronti possa degenerare ulteriormente.

Come illustrato, molto efficaci sembrano essere le prime sanzioni, quelle rappresentate dai decreti di ammonimento del Questore nei confronti degli aggressori. 21 sono stati quelli emanati nei confronti di altrettanti soggetti, migliorando sensibilmente la situazione delle vittime, anche perché – in alcuni casi – hanno subito portato alla sospensione di eventuale porto d’armi.

“Le vittime, molto spesso – hanno continuato gli uomini della Polizia – sono talmente provate psicologicamente che a stento ricordano il loro nome quando hanno un primo contatto con noi”.

In chiusura, un ringraziamento da parte degli uomini della Questura nei confronti dei centri anti violenza, come “Penelope” e ai sanitari del 118, molto spesso i primi a intervenire e a segnalare casi di aggressione e percosse che non risparmiano neanche bambini.




Maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna, imposto divieto di avvicinamento

VITERBO – Nel pomeriggio del 30 aprile, gli uomini della Polizia di Stato della Sezione Reati contro la Persona e i Minori della Squadra Mobile di Viterbo hanno sottoposto un cittadino svizzero, residente a Viterbo, alla misura cautelare del “Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa” per maltrattamenti in famiglia compiuti nei confronti della ex compagna.

Il provvedimento  prevede anche l’obbligo per il  reo di non comunicare e di mantenere una distanza di almeno 200 metri dalla vittima nonché  di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dal figlio minore.

La misura  in esame scaturisce dalla denuncia presentata dalla persona offesa  che ha evidenziato i  comportamenti violenti e vessatori  subiti dalla stessa.

 Le condotte assunte dall’uomo, aggravate dall’essere abituale consumatore di sostanze alcoliche,  si sono protratte per oltre 4 anni, dal 2016 al 2020; nel corso di questo lungo periodo la vittima è stata costretta a subire minacce, anche di morte e violenze sia fisiche che verbali da parte dell’ex compagno, molte delle quali avvenute anche in presenza del loro figlio minore.

Pure dopo l’interruzione del loro rapporto sentimentale, l’uomo ha continuato a rendersi protagonista di continue minacce di morte nei confronti della ex compagna nonché di gesti autolesionistici, al solo fine di condizionare la vittima e persuaderla ad accettare una nuova relazione sentimentale con lui.

Questa situazione è andata avanti fino all’ultimo episodio verificatosi lo scorso 13 aprile, allorquando, a mezzo telefono, il soggetto aggrediva verbalmente la donna, minacciandola pesantemente e accusandola di avere iniziato una frequentazione con un altro uomo.

All’esito di tale ulteriore umiliazione, la persona offesa, stanca e ormai mortificata per quanto subito negli anni, si è finalmente convinta a denunciare l’ex compagno.

A conferma dell’indole violenta del reo, il quale annovera numerosi precedenti penali, si segnala che nel novembre 2019 è già risultato destinatario di un provvedimento di Ammonimento del Questore di Viterbo.




Aggredisce la compagna: arrestato dalla Polizia di Stato

VITERBO – Un italiano di 46 anni, con obbligo di dimora, è stato tratto in arresto nei giorni scorsi dagli uomini della Polizia di Stato della Squadra Volante della Questura di Viterbo impiegati nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio.
A seguito di una segnalazione di urla da parte di una donna, gli equipaggi dell’U.P.G. e S.P., nella tarda serata, convergevano nei pressi di un’abitazione del centro storico e, individuato lo stabile dal quale erano provenute le grida, accedevano all’interno dello stesso dove udivano toni minacciosi e grida di aiuto.
Giunti al piano interessato, riscontravano la presenza di un uomo sulla porta di casa, in forte stato di agitazione e con forte alito vinoso, mentre sulle scale soprastanti vi era una donna in lacrime con alcune persone che la assistevano.
La stessa riferiva che la lite tra i due era iniziata al momento della cena quando il compagno, dopo aver consumato bevande alcoliche, per futili motivi la colpiva alla nuca con una bottiglia di vetro, schiaffeggiandola più volte. A questo punto la donna usciva di casa rifugiandosi sulle scale, chiedendo poi aiuto ai condomini.
La donna, dopo il primo intervento del personale del 118, ricorreva alle cure mediche presso l’ospedale di Viterbo, ove veniva dimessa con prognosi di giorni 8. L’uomo, con precedenti specifici, condotto in Questura, al termine degli accertamenti di rito veniva tratto in arresto per lesioni personali e maltrattamenti in famiglia e, a seguito del giudizio per direttissima, il giudice convalidava la misura restrittiva, ripristinava l’obbligo di dimora con allontanamento dalla casa famigliare e divieto di avvicinamento alla compagna.
In data 12 aprile, poi, l’uomo è stato sottoposto dal Questore alla misura di prevenzione dell’Ammonimento, finalizzata a dissuaderlo dal compiere ulteriori azioni persecutorie.




Questura di Viterbo: Consuntivo dell’attività effettuata nel corso dell’anno 2020

Nel corso del 2020 il Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio ha messo in campo tutte le forze disponibili per garantire l’osservanza delle regole atte a contenere la diffusione del contagio da Coronavirus attuando allo stesso tempo, l’attuazione di servizi di prevenzione e repressione dei reati all’interno degli scali ferroviari, a bordo dei treni e lungo le linee ferrate in tutta la Regione, per tutelare la sicurezza degli utenti del trasporto ferroviario.

Le attività messe in campo hanno prodotto 105 persone arrestate, 800 persone denunciate, 637 contravvenzioni elevate, per un totale di 461.857 persone identificate, contro le 216.520 del 2019, con un incremento di oltre il 110%.  

Anche in relazione ai  lock-down nazionali e locali si è determinato un calo generalizzato dei principali reati nelle stazioni e sui treni. I furti denunciati hanno registrato una flessione di oltre il 55% rispetto allo scorso anno, passando da 1.077 del 2019 a 490 nel 2020.

Durante l’anno sono state impegnate 25.498 pattuglie in stazione e più di 2.902 a bordo treno. Sono stati presenziati complessivamente 6840 convogli ferroviari. Sono stati inoltre predisposti 2.240 servizi antiborseggio in abiti civili, sia negli scali che sui convogli, e 136 servizi di controllo straordinario del territorio. Sono stati controllati 343 veicoli. 25 le proposte di misure di prevenzione e di sicurezza. Rintracciati 129 minori di cui 80 stranieri.

Per il contrasto ai furti di rame sono state organizzate mirate operazioni durante le   quali sono stati controllati 141 centri di raccolta e di recupero dei metalli e sono stati effettuati 2.947 servizi di pattugliamento delle linee ferroviarie.

Numerosi sequestri di droga, con oltre 5,7 kilogrammi tra cannabinoidi, eroina, cocaina e sintetica; di armi, con 19 sequestri di armi da fuoco, taglio e improprie; di DVD e CD contraffatti (oltre 130).

Tra i principali risultati:

gli agenti del Posto Polfer di San Pietro, nel mese di dicembre hanno tratto in arresto cinquantaduenne italiano che aveva un mandato di cattura, dovendo espiare tre anni e 1 mese di reclusione per i reati contro il patrimonio, stupefacenti ed armi.

A Formia, nel mese di ottobre, gli Agenti hanno arrestato un giordano di 20 anni che era stato espulso dal territorio nazionale nel novembre 2019 e non avrebbe dovuto rientrare prima del 2024.

Sempre ad ottobre un viaggiatore senegalese di 27 anni, sceso a Tiburtina, si è reso conto di aver lasciato il proprio zaino sul treno ed ha chiesto aiuto alla Polizia I poliziotti hanno allertato i colleghi del Posto Polfer di Orte permettendo il ritrovamento. Dentro lo zaino però gli agenti hanno trovato oltre mezzo kilo di sostanza stupefacente  e pasticche  Nei confronti dell’uomo è scattata la denuncia per detenzione illecita di sostanza stupefacente.

A Viterbo è stata arrestata una ventinovenne italiana che aveva un ordine di esecuzione per espiare sei anni, cinque mesi e 26 giorni di reclusione per reati contro il patrimonio e che per evitare il carcere ha dichiarato falsamente di essere in stato di gravidanza.

Due belle storie a settembre, quando gli Agenti della Polizia Ferroviaria di Civitavecchia sono riusciti a ricongiungere una famiglia straniera, divisa dalla partenza del treno, nonostante le barriere linguistiche e a Frosinone dove gli agenti del Posto di Polizia Ferroviaria hanno rinvenuto e restituito uno zaino su una panchina della stazione di proprietà di un quindicenne, che nel proprio bagaglio aveva oltre ad una cospicua somma di denaro, un computer, una fotocamera, accessori di corredo e libri scolastici.

A Frosinone e Colleferro gli agenti hanno denunciato ad agosto un diciannovenne egiziano perché aveva minacciato un viaggiatore a bordo di un treno puntandogli contro una pistola risultata successivamente essere giocattolo.

A Cassino a luglio il personale della Polizia Ferroviaria, ha allontanato con foglio di via obbligatorio per il comune di Roccasecca due giovani donne di origini romene che non sono riuscite a giustificare la loro presenza in stazione e nel territorio comunale e che erano gravate da numerosi precedenti penali, nonché diversi divieti di ritorno in vari comuni della regione accumulati per la loro inclinazione a delinquere.

Altre due storie a lieto fine a Ciampino e a Fiumicino, dove i poliziotti hanno rintracciato un bimbo di 6 anni sfuggito alla vista del genitore, che si era allontanato dalla propria abitazione ed è stato ritrovato poco distante dagli Agenti del Posto di Polizia Ferroviaria di Ciampino.

Mentre un bambino di 12 anni è stato rintracciato dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Fiumicino mentre si aggirava da solo nella stazione di Maccarese, dopo essersi allontanato dalla propria abitazione nella Capitale all’insaputa dei genitori.

Ad agosto invece due “writers”, un italiano ed un polacco di 23 e 19 anni, sono stati sorpresi dagli Agenti Polfer mentre di notte imbrattavano uno dei treni in sosta nello scalo ferroviario di Roma Ostiense. La Polizia Ferroviaria ha bloccato e denunciato i due soggetti, che hanno tentato di darsi alla fuga scavalcando la recinzione perimetrale.

A febbraio, una pattuglia Polfer di Roma Tiburtina ha sottoposto a controllo tre persone appena entrate nello scalo ferroviario che avevano un atteggiamento sospetto.

A carico di uno dei tre è emerso, un quarantenne di nazionalità peruviana, un mandato di arresto ai fini di estradizione, emesso nel 2019 dal suo paese di origine, perché responsabile di una rapina commessa nell’anno 2002.

Una storia che ha dell’incredibile invece è quella capitata agli Agenti della Polizia Ferroviaria di Roma Termini  quanto un uomo si è avvicinato a loro confessando di essere evaso dagli arresti domiciliari non avendo resistito alla tentazione di una fuga d’amore.

Sempre a Termini un quarantenne senegalese è stato arrestato dalla Polfer perché trovato in possesso di circa mezzo kilo di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nascosto nello zaino.

Da segnalare anche l’attività della Squadra Amministrativa di contrasto al fenomeno dell’abusivismo: in tale contesto i poliziotti hanno denunciato un 47enne macedone perché assisteva ignari viaggiatori all’acquisto dei biglietti ferroviari dalle biglietterie automatiche, in cambio di un compenso per la prestazione fornita.

Infine da ricordare tre operazioni della Squadra di Polizia Giudiziaria Compartimentale:

a marzo quando un diciassettenne bosniaco è stato sottoposto a fermo di P.G. in quanto autore di una rapina avvenuta  nel mese precedente nella stazione di Monte Mario ai danni di un viaggiatore minorenne. Le indagini svolte anche tramite l’acquisizione delle immagini del sistema di videosorveglianza della stazione hanno permesso l’individuazione dell’autore;

a novembre, quando due cittadini italiani ed un cittadino cubano sono stati arrestati, per il reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti.

I poliziotti, di rientro da un controllo in ambito ferroviario, hanno notato un anomalo comportamento di due autovetture sul Grande Raccordo anulare. Fermati per un controllo all’interno di una vettura è stata individuata la presenza di un pulsante supplementare che una volta attivato, ha azionato un dispositivo elettronico che ha svelato un vano occulto montato dietro l’autoradio  dove era  stata celata oltre un kg. di sostanza stupefacente.

A dicembre, quando i poliziotti hanno arrestato un  cittadino italiano di 42 anni, per il reato di detenzione ai fini spaccio di sostanze stupefacenti mentre si stavano recando, per un controllo, nella stazione ferroviaria di Roma Ostiense. Fermata per un controllo l’autovettura, il conducente ha tentato di disfarsi, gettandoli in terra, alcuni involucri di sostanza stupefacente, poi risultata essere cocaina.

Una successiva perquisizione domiciliare a casa del 42enne, ha permesso di rinvenire ulteriore sostanza stupefacente ed anche un bilancino di precisione con relativo materiale per il confezionamento.

 Inoltre nonostante la pandemia, sono continuate le iniziative tese ad accrescere la cultura della sicurezza in ambito ferroviario: è proseguita l’iniziativa denominata Train to be cool”, attraverso la quale, con l’impiego di operatori specificatamente formati per dialogare con gli alunni delle scuole medie inferiori e superiori, sono stati realizzati incontri formativi presso la scuola Media “U. Nobile” di Ciampino, illustrando ai ragazzi i comportamenti pericolosi nel contesto ferroviario. A novembre risale invece la partecipazione in videoconferenza degli operatori Polfer al programma televisivo  di Rai Yoyo, durante il quale attraverso le domande dei bambini e dei presentatori sono state raccontate tante curiosità sul lavoro che viene svolto dagli uomini e dalle donne della Polizia Ferroviaria, ma anche sul  funzionamento  dei treni ed in generale sull’ambiente ferroviario.




Non rientra a casa per festeggiare il Capodanno con gli amici, sanzionata minorenne

VITERBO – Festa di Capodanno in una appartamento del capoluogo senza rispettare le misure anti Covid, sanzionati quattro giovani dalla polizia di Stato.

Le verifiche della squadra volante sono scattate a seguito di una segnalazione pervenuta in questura per una minorenne che non era rientrata a casa.

Gli uomini della polizia di Stato dell’ufficio Prevenzione hanno avviato, quindi, una serie di accertamenti, condotti insieme al personale della sala operativa, anche tramite l’acquisizione di informazioni utili da parte di alcuni conoscenti della ragazza.

“Tutte le risultanze dell’attività  – si legge nella nota della questura – hanno fatto convergere le ricerche in un immobile al centro di Viterbo. Gli equipaggi della squadra volante sono andati immediatamente sul posto e all’interno dell’appartamento hanno rintracciato la ragazza insieme ad altri tre coetanei che, nonostante le restrizioni per il Covid, avevano organizzato una festa privata”.

I quattro sono stati portati in questura, sanzionati per aver contravvenuto alla normativa anti Covid vigente e i minorenni sono stati affidati ai genitori.

Proseguono i controlli della Questura nell’arco delle 24 ore finalizzati a verificare il rispetto delle limitazioni imposte per limitare il contagio da Covid 19.




Squadra mobile: operazione “Nuova Alba”

VITERBO – L’attività in questione ha avuto inizio nel settembre 2019, con l’arresto in flagranza compiuto dagli operatori di questa Squadra Mobile a carico di un giovane albanese (1) trovato in possesso di gr. 21,4 di cocaina e la somma di denaro pari ad euro 470,00, e sequestro dell’ autovettura in uso allo stesso, una Smart utilizzata per l’attività di spaccio.

A seguito dell’esame del telefono in uso al predetto, sequestrato ed analizzato nei suoi contenuti multimediali, sono stati raccolti dati idonei ad avviare e sviluppare un’ulteriore attività investigativa, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Viterbo, che nei successivi mesi ha portato ad una ripetuta serie di arresti compiuti nei confronti di altri giovani albanesi, e nel contestuale sequestro di ingenti quantitativi di stupefacente sempre del tipo “cocaina”, nonché di denaro e smartphone di ultima generazione (tra cui BQ Acquaris, molto diffusi nell’ambito del narcotraffico internazionale), oltre che di autoveicoli, uno dei quali confiscato ed affidato dall’A.G. a questa Squadra Mobile per lo svolgimento di servizi antidroga.

Nello specifico:

  • 12.2019: arresto cittadino albanese (2), con sequestro di gr. 302,2 “cocaina”, somma di denaro pari ad euro 5090,00 e autovettura Smart.
  • 03.2020: arresto cittadino albanese (3), con sequestro di gr. 519,2 “cocaina”, somma di denaro pari ad euro 15850,00 e autovettura Citroen.

Approfondendo la filiera dei contatti/acquirenti legati ai soggetti già posti sotto arresto, e sempre d’intesa con la Procura della Repubblica di Viterbo che ha approvato la prosecuzione del focus investigativo sull’ambiente attenzionato dalla P.G., in data 14.03.2020 – durante il primo lockdown – a seguito di prolungata attività di pedinamento, un’attività di iniziativa permetteva di arrestare un cittadino italiano (4), strettamente connesso al primo soggetto arrestato nel settembre 2019 e trovato in possesso di gr.2266,04 di “cocaina”, pronta per essere tagliata e smerciata sulla piazza viterbese.

Sulla base delle evidenze già raccolte, e dei successivi riscontri ottenuti a seguito dell’ultimo arresto e del contestuale, ingente sequestro di cocaina, è stato possibile proporre ai Pubblici Ministeri titolari del fascicolo d’indagine di richiedere, ed ottenere, una misura cautelare nei confronti di un cittadino albanese residente in provincia, considerato il diretto referente del soggetto a lui sovraordinato e residente all’estero. Detto referente è stato arrestato (5) in data 05.06.2020 su Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP del Tribunale di Viterbo.

La prosecuzione dell’attività di riscontro sul territorio delle dinamiche di spaccio poste in essere dalla filiera d’interesse ha permesso di eseguire i seguenti, ulteriori arresti:

  • 08.2020: cittadino albanese (6), sequestro di gr.206,6 “cocaina”, somma di denaro pari ad euro 2850,00.
  • 08.2020: cittadino albanese (7), sequestro di gr.166,3 “cocaina”, somma di denaro pari ad euro 420,00 e autovettura (Lancia).
  • 10.2020: cittadino albanese (8), sequestro di gr.498,5 “cocaina”.

A seguito di parallela attività di sviluppo investigativo dei dati raccolti nel corso dell’intera attività, anche per mezzo di audizione di testimoni individuati tra i diretti acquirenti dello stupefacente importato su Viterbo e provincia, in data 23.12.2020 è stato tratto in arresto il soggetto connesso e sovraordinato agli altri indagati, latitante all’estero (9), destinatario di Misura Cautelare richiesta dai P.M. titolari dell’attività d’indagine ed accolta dal G.I.P. del Tribunale di Viterbo, che emetteva Ordinanza di Misura Cautelare in carcere in virtù della quale è stato spiccato il Mandato di Arresto Europeo eseguito in Belgio dagli operatori del Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia. Il soggetto albanese catturato all’estero è stato quindi accompagnato per via aerea in Italia e, una volta atterrato a Fiumicino, sottoposto ad esecuzione dell’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere per mano degli operatori di questa Squadra Mobile e dell’Ufficio Polizia di Frontiera di Roma – Fiumicino.




Violenza sessuale sulla figlia di nove anni, arrestato

VITERBO – Nella mattina del 14 dicembre, su disposizione della Procura della Repubblica al tribunale di Viterbo, “gli operatori della squadra mobile – si legge in una nota della questura – hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nei confronti di un 40enne, residente in Germania ma domiciliato a Viterbo”.

Continua la nota: “Il soggetto è indagato per “violenza sessuale continuata in danno di minore di 10 anni: dalle attività di accertamento, eseguite dagli investigatori della polizia sotto il coordinamento del pm Paola Conti, è emerso che l’uomo ha compiuto, in più circostanze e lungo un arco di tempo di molti mesi, tra il 2017 ed il 2018, atti sessuali completi in danno della propria figlia, che al momento dei fatti aveva un’età di nove anni e che attualmente non vive più con il padre.

In un periodo successivo a quello in cui si sono verificati gli eventi oggetto d’indagine, la vittima ha maturato la determinazione a confidarsi con la madre, che si è subito rivolta alla mobile della questura di Viterbo per sporgere denuncia”.

Avviata l’attività investigativa e messi gli elementi di prova raccolti a disposizione del pm, è stata depositata richiesta di misura cautelare al gip del tribunale di Viterbo, che ha quindi emesso il citato provvedimento.




Operazione “RAIL SAFE DAY”: Controlli della Polizia di Stato nelle stazioni ferroviarie del Lazio

Viterbo – 1^ persona arrestata, 2 persone indagate e 1.358 persone controllate; 153 le unità impiegate nelle attività di controllo nelle stazioni ferroviarie; 85 le stazioni presenziate, 1 contravvenzione amministrativa elevata.

Questo è il risultato delle attività compiute nella giornata del 10 dicembre 2020 dagli agenti del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Lazio, nell’ambito dell’azione di controllo straordinario disposta dal Servizio di Polizia Ferroviaria su scala nazionale denominata “RAIL SAFE DAY”: operazione che attiva controlli straordinari presso le stazioni o le aree ferroviarie finalizzati a prevenire e contrastare comportamenti impropri e anomali e l’indebita presenza sulla sede ferroviaria, spesso causa di incidenti.

In particolare gli agenti della Polizia Ferroviaria di Cassino hanno arrestato un quarantenne rumeno, perché colpito da un ordine di cattura per reati contro la persona.

I poliziotti, durante il servizio di vigilanza a bordo di un treno Intercity-notte, nei pressi della Stazione FS di Villa San Giovanni, hanno identificato l’uomo che dal controllo in banca dati, oltre a vari precedenti, aveva in atto un ordine di carcerazione.

L’arrestato, dopo gli accertamenti, è stato condotto presso la Casa di reclusione di Paola.

A lieto fine invece la vicenda che vede coinvolto un bambino di 12 anni rintracciato dagli agenti della Polizia Ferroviaria di Fiumicino mentre si aggirava solo nella stazione di Maccarese.

Il dodicenne residente nella Capitale si era allontanato dalla propria abitazione all’insaputa dei genitori.  I poliziotti, dopo aver conquistato la fiducia del giovane, restio in un primo momento a dare indicazioni circa la propria identità, sono riusciti a prendere contatti con la madre a cui poi è stato affidato




Molestie sessuali: denunciato dalla Polizia di Stato

VITERBO – Invia immagini a sfondo sessuale a due sindacaliste, ma viene individuato e denunciato dagli uomini della Polizia di Stato della DIGOS della Questura di Viterbo.
I fatti si sono verificati nei giorni scorsi quando le due donne si sono presentate in Questura riferendo di essere state entrambe vittime di molestie sessuali. Le due donne avevano, infatti, ricevuto, sulle loro utenze cellulari, attraverso l’applicazione informatica whatsapp, la foto di un contratto di lavoro con accanto l’immagine di un organo genitale maschile.
L’immediata attività investigativa consentiva agli uomini della DIGOS di individuare, in breve tempo, quale autore delle molestie, un cittadino ivoriano di venticinque anni.
Messo alle strette lo straniero confessava la propria colpevolezza, riferendo di aver importunato allo stesso modo anche un’altra donna.
L’uomo veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di molestie sessuali.