GdF Viterbo: illeciti contro il reddito di cittadinanza, denunce e sequestri per oltre 5mila euro

TARQUINIA (Viterbo) – Prosegue l’azione della Guardia di Finanza di Viterbo a tutela della spesa pubblica volta a contrastare l’indebita percezione delle risorse erogate dagli Enti previdenziali a sostegno del reddito delle famiglie.

I finanzieri della Compagnia di Tarquinia hanno avviato specifici controlli finalizzati a verificare la regolare percezione del “Reddito di Cittadinanza”, nonché il nuovo sussidio denominato “assegno di inclusione”.

Gli accertamenti hanno interessato numerosi beneficiari selezionati con l’utilizzo di specifiche attività infoinvestigative.

All’esito delle indagini, le Fiamme Gialle di Tarquinia hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria n. 5 beneficiari, risultati aver illecitamente percepito il reddito di cittadinanza per un importo complessivo di oltre € 69.000,00 per aver falsamente attestato ovvero omesso comunicazioni obbligatorie ai fini della revoca o della riduzione della misura nonché hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo della somma di 5.337,88 euro emesso dal Gip del Tribunale di Civitavecchia.

Contestualmente i beneficiari sono stati segnalati alla Direzione Provinciale dell’INPS per il recupero delle somme già erogate e indebitamente percepite. Sebbene il Reddito di cittadinanza non sia più erogato perché sostituito, come detto, da altre misure di inclusione sociale (assegno di inclusione e il supporto alla formazione e al lavoro), gli odierni risultati testimoniano il costante impegno della Guardia di Finanza a presidio della corretta destinazione delle risorse pubbliche affinché vengano realmente destinate alle fasce più deboli della popolazione, evitando di disperdere risorse a  beneficio di soggetti che non ne hanno diritto.

Il presente comunicato viene diramato facendo presente che, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di non colpevolezza.




Illeciti contro il reddito di cittadinanza, sequestro preventivo sulle disponibilità finanziarie di un cittadino straniero

VITERBO – Nell’ultimo biennio, i Finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Viterbo, hanno compiuto numerosi controlli volti a verificare la regolare percezione del Reddito di Cittadinanza, beneficio che, è bene ricordarlo, veniva riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali. Molteplici sono stati i percettori di detto beneficio che hanno fornito, al momento della presentazione della domanda, false e mendaci informazioni circa la residenza nel territorio italiano da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa come obbligatoriamente previsto dalla legge.
In particolare, è emerso che un cittadino di origine straniera, nel richiedere il beneficio economico all’ente previdenziale, ha posto in essere una condotta omissiva e ingannevole, relativamente alla documentazione presentata, circa i requisiti di permanenza nel territorio italiano da almeno 10 anni. Immediatamente è stato segnalato all’ INPS, al fine di revocare e recuperare quanto illecitamente percepito.
Dopo l’acquisizione di tutti gli elementi probatori, è stata avanzata specifica richiesta alla competente A.G. dell’emissione di un decreto di sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p. finalizzato alla confisca, anche per equivalente, dell’importo profitto del reato quantificato in oltre € 7.600,00.
L’A.G. interessata, dopo aver valutato la richiesta della Procura di Reggio Calabria, ha concesso la misura cautelare che i militari del Gruppo hanno eseguito, sottoponendo a sequestro le disponibilità finanziarie riconducibili all’indagato e insistenti presso istituti di credito con sedi a Roma e Milano.
L’attività di servizio testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza, nel contrasto alle frodi in danno del bilancio pubblico, con l’obiettivo di assicurare che i benefici concessi dallo Stato siano destinati in favore di coloro che, in base alla legge, ne abbiano effettivamente diritto e concretamente bisogno, recuperando per quanto possibile il profitto del reato.
La responsabilità dell’indagato, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.




Poggio Bustone, i Carabinieri denunciano due percettori del reddito di cittadinanza

POGGIO BUSTONE- Nell’ambito dei costanti controlli dell’Arma dei Carabinieri della Provincia di Rieti nei confronti dei “furbetti” del reddito di cittadinanza, i militari della Stazione di Rivodutri, congiuntamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti, al termine di accertamenti, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Rieti due persone di Poggio Bustone per indebita percezione del reddito di cittadinanza.
I denunciati, nello specifico, avevano omesso di dichiarare alcuni redditi da lavoro che avrebbero fatto decadere il diritto a percepire il predetto beneficio.
In particolare, un uomo classe ‘72 aveva percepito indebitamente il reddito di cittadinanza dal mese di gennaio 2021 al mese di aprile 2022 per circa 9.000 euro mentre una donna, classe ‘63, lo aveva indebitamente percepito dall’agosto 2022 al luglio 2023 per circa 3.500 euro.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.




Rivodutri, i Carabinieri denunciano un 47enne per aver percepito indebitamente reddito di cittadinanza

RIVODUTRI- La Stazione Carabinieri di Rivodutri, a conclusione di un’attività d’indagine svolta con la collaborazione del Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Rieti, ha denunciato, in stato di libertà, un quarantasettenne reatino, residente a Poggio Bustone (RI) per aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza.
Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa nel corso della quale veniva accertato che il denunciato, già percettore del reddito di cittadinanza, aveva continuato ad usufruire di tale beneficio economico nonostante avesse trovato lavoro presso un’azienda agricola della provincia, con la quale aveva stipulato un contratto lavorativo a tempo determinato.
L’uomo avrebbe omesso di comunicare, come previsto dalla normativa vigente, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività lavorativa, l’aggiornamento circa il suo reale stato occupazionale continuando così a percepire il reddito di cittadinanza.
Per tale motivo, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rieti ed è stato avviato l’iter amministrativo volto al recupero del denaro illecitamente percepito, quantificato in oltre 13.000 Euro.
Si rappresenta che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno valutate dall’Autorità Giudiziaria.

 




Tuscania: sei persone denunciate per indebita percezione reddito cittadinanza

Continuano i controlli dei Carabinieri finalizzati a scovare i percettori di reddito di cittadinanza, privi, per vari motivi, dei requisiti richiesti dalla legge. A conclusione delle indagini, svolte con la collaborazione dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, sono state denunciate sei persone, tre italiani e tre stranieri che hanno ricevuto complessivamente 52.000 euro in maniera illecita, per aver presentato false dichiarazioni circa la composizione del nucleo familiare e/o la residenza e/o per aver omesso di comunicare un impiego lavorativo.
L’informativa di reato conclusiva è stata pertanto trasmessa alla Procura della Repubblica di Viterbo, ipotizzando i reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e violazione delle disposizioni inerenti il reddito di cittadinanza. Inoltre è stato informato anche l’INPS per i provvedimenti di competenza, volti ad avviare le procedure di recupero delle somme indebitamente percepite.
Il presente comunicato viene condiviso con la Procura della Repubblica di Viterbo e trasmesso per interesse pubblico
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva




Viterbo, scoperti ulteriori 21 beneficiari irregolari del reddito di cittadinanza

VITERBO – Continua incessante l’attività dei finanzieri del Comando Provinciale di Viterbo, in costante collaborazione info-investigativa con l’I.N.P.S., per accertare la regolarità delle percezioni del Reddito di Cittadinanza, beneficio che viene riconosciuto ai nuclei familiari in possesso di particolari requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno, reddituali e patrimoniali.
Come noto, dal mese di agosto tale prestazione sociale cesserà di essere erogata e sarà sostituita, agli aventi diritto, dall’assegno di supporto alla formazione e al lavoro.
Nel corso degli ultimi mesi, da giugno ad oggi, a seguito di mirate attività investigative, implementate anche attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, sono stati accertati, a fronte di 23 interventi, ben 21 casi irregolari con la scoperta e relativa denuncia alla competente Autorità giudiziaria di altrettanti responsabili che hanno riscosso illecitamente contributi per oltre 240.000 euro. Sono state bloccate erogazioni non ancora riscosse per oltre 71.000 euro.
La suddetta attività è la naturale prosecuzione dei servizi che hanno portato recentemente alla scoperta di 165 posizioni irregolari e l’accertamento complessivo di indebite percezioni per un importo totale di oltre 1.174.000 euro.
L’azione del Corpo nello specifico comparto, testimonia il costante impegno profuso nel contrasto alle frodi in danno del bilancio pubblico ponendosi l’obiettivo di assicurare che i benefici concessi dallo Stato siano effettivamente destinati a favore di coloro che, in base alla normativa vigente, ne abbiano effettivamente diritto.
La responsabilità degli indagati, tuttavia, sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.




Reddito cittadinanza: Confael, Meglio destinare quelle risorse per riqualificare i lavoratori meno appetibili

ROMA- “Un sindacato vero deve battersi per assicurare un impiego alle persone che possono lavorare”. Domenico Marrella, Segretario generale della Confael, interviene nella polemica relativa alla cancellazione del Reddito di Cittadinanza. “Bisogna puntare – dice il leader sindacale – a riqualificare quei soggetti che al momento non hanno delle competenze adeguate. Sarebbe meglio quindi impiegare le risorse del Reddito di Cittadinanza per aiutare delle categorie determinate – come ad esempio i 50-60enni che hanno meno chance – a rientrare nel mercato del lavoro. O per sostenere delle misure per i giovani, che fanno fatica a trovare delle opportunità”.

“Ciò non toglie – sottolinea Marrella – che lo Stato debba stare vicino a chi ha bisogno. Quindi è innegabile che il reddito di cittadinanza o un sostegno analogo vadano riconosciuti ai soggetti fragili, come chi ha figli o familiari non autosufficienti o ai soggetti in difficoltà”.

La Confael però ribadisce la propria contrarietà a qualunque forma di sostegno riconosciuta in maniera indiscriminata: “dare ogni volta il sussidio, il bonus, l’aiutino non fa altro che alimentare disparità e polemiche” conclude Marrella.

 




Disposizioni transitorie tra il Reddito di Cittadinanza, l’Assegno di Inclusione e il Servizio di Formazione Lavoro

ROMA – Nello spirito di servizio, di vicinanza e trasparenza, Inps fornisce primi elementi sulle modalità di accesso al percorso di inclusione sociale e di attivazione al lavoro in attesa dell’adozione dei decreti attuativi delle nuove misure per il contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale e lavorativa (ADI e SFL).

A tal riguardo, le disposizioni transitorie prevedono che, per alcuni nuclei familiari non attivabili al lavoro (e comunque non oltre il 31 ottobre) possa pervenire una comunicazione di presa in carico da parte dei servizi sociali.

Per questi nuclei presi in carico dai servizi sociali la fruizione del reddito di cittadinanza potrà proseguire, senza il limite delle sette mensilità e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2023.

L’INPS ha già ricevuto da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nei primi giorni di luglio, 88.000 comunicazioni a riguardo.

Pertanto l’ipotesi della presa in carico non riguarda i nuclei familiari i cui componenti sono stati avviati ai Centri per l’Impiego e per i quali non è risultato necessario il rinvio ai servizi sociali.

Per questi, e per coloro che non risulteranno presi in carico dai servizi sociali,  dal primo settembre 2023 sarà possibile accedere alla nuova misura del Supporto per la Formazione e per il Lavoro (SFL). L’obiettivo di questa misura è l’inserimento al lavoro, garantendo al contempo un supporto economico pari a 350 euro mensili, per un massimo di dodici mensilità. Per accedere alla misura, oltre a presentare una domanda, è necessario seguire uno specifico iter, che sarà illustrato in una video guida messa a disposizione dall’Istituto.

Coloro che sono stati già avviati ai centri per l’impiego e risultano già inseriti nei programmi nazionali per la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL) o in progetti utili alla collettività oppure in altre iniziative di attivazione, potranno proseguire nel loro percorso. Ai fini del riconoscimento del beneficio Supporto per formazione e il lavoro, infatti, potranno essere convalidate iniziative di avviamento al lavoro già attivate.

Dal 1° gennaio 2024,  i nuclei al cui interno sono presenti persone disabili, minorenni, o con almeno sessant’anni d’età, ovvero componenti in condizione di svantaggio e inseriti in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali certificati dalla pubblica amministrazione, saranno potenzialmente destinatari dell’Assegno di inclusione (ADI), nuova misura di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale.

Per l’efficace attuazione delle due misure (ADI e SFL) Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Regioni, Servizi sociali dei Comuni, Centri per l’impiego e INPS stanno collaborando per garantire a ciascuno, in relazione ai propri bisogni, il beneficio economico e il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.

Maggiori dettagli sono contenuti nel messaggio Hermes n. 2835/2023.




Reddito di cittadinanza, Fraleone: “Fuori dalla sopravvivenza in centinaia di migliaia nel Lazio”

VITERBO – Riceviamo da Loredana Fraleone (segretaria regionale del Lazio PRC/SE) e pubblichiamo: “Il Lazio è la terza regione per fruitori del reddito di cittadinanza, collocandosi così in una condizione “meridionale”, secondo alcuni media, anche se se la batte con la Lombardia. Farebbe parte così di quell’umanità svogliata e scroccona come viene dipinta dagli attuali governanti.

Coloro che hanno percepito almeno una mensilità sono circa 353 mila, per 180 mila nuclei.

Nel Lazio chi percepisce il reddito o la pensione di cittadinanza ha un assegno in media di 528 euro. I due terzi sono stati erogati a Roma, seguita da Latina. A 26 mila persone questo mezzo di contrasto alla povertà è stato revocato, non avendone più diritto, a riprova che i controlli sono stati puntuali e severi. La cancellazione di questo sostegno, che sarebbe un diritto costituzionale, stanti le motivazioni date dal governo, punta a rappresentare la povertà come una colpa di chi la subisce, come la mancanza di volontà di gestire la propria vita cercando un dignitoso “posto al sole”. Contemporaneamente con una naturalezza che sa di disprezzo, per chi non ce la fa, questa maggioranza, con l’astensione  del PD, ripristina nella sua pienezza i vitalizi per gli ex senatori, tagliati nel 2018, e spende 4/6 miliardi per carri armati, armamenti vari e aerei da combattimento.

E’ ormai più che evidente che il governo italiano non è in guerra solo contro la Russia, ma anche contro i nostri poveri.

Sul versante della Regione Lazio che faranno Rocca e la sua giunta a sostegno delle centinaia di migliaia di cittadini e cittadine privati del minimo per la sopravvivenza?

Possiamo ben immaginarlo e Rifondazione Comunista promuoverà e sosterrà ogni iniziativa e vertenza, affinché la giunta Rocca assuma le sue responsabilità verso la situazione in cui versano tanti cittadini e cittadine del Lazio”.

 




Sospeso l’ultimo sussidio del reddito di cittadinanza: 169mila famiglie colpite

di REDAZIONE-

L’INPS ha inviato un SMS di sospensione del reddito o pensione di cittadinanza a 169mila famiglie beneficiarie che non soddisfano i nuovi requisiti stabiliti dalla normativa. Queste famiglie non hanno componenti disabili, minori o persone over 65 all’interno del nucleo familiare, come richiesto dalle nuove regole.

La situazione è particolarmente critica in Campania, la regione con il più alto numero di beneficiari, dove quasi 37.000 persone hanno ricevuto l’SMS di sospensione. In questa regione, si sono verificati incidenti minori e molte persone hanno chiesto chiarimenti sulle nuove normative.

In tutta Italia, il numero di famiglie che hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza a giugno è stato di poco più di un milione (1.010.536), con una spesa complessiva di 571,6 milioni di euro. Le persone coinvolte in queste famiglie sono 2.115.944.

Il governo ha apportato modifiche alle misure nel 2023, causando una forte diminuzione delle richieste rispetto allo stesso periodo del 2022, con un calo del 45,94%. Nonostante ciò, il sud del paese continua ad essere la zona con il maggior numero di beneficiari, con due terzi del totale.

La preoccupazione è diffusa tra i beneficiari, e molti hanno protestato e cercato chiarimenti all’INPS. Anche i sindaci delle città coinvolte sono preoccupati per l’impatto della sospensione sui loro progetti e interventi a favore della comunità.

Il problema coinvolge anche gli assistenti sociali, che temono il rischio di aggressioni a causa della sospensione dei sussidi. L’assessore al Welfare del Comune di Napoli ha invitato i cittadini a non recarsi ai servizi sociali per chiedere informazioni, poiché non sarebbe utile.

Le persone che hanno perso il reddito di cittadinanza e sono considerate occupabili, tra i 18 e i 59 anni di età e senza persone disabili o minori a carico, potranno ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro tramite i Centri per l’Impiego e l’INPS.

Per gli altri casi, si attende l’attivazione del nuovo assegno di inclusione dal 1° gennaio 2024, che riguarderà coloro che hanno minori, anziani o disabili a carico.




Ue apre procedura di infrazione contro l’Italia: il reddito di cittadinanza discrimina gli altri lavoratori Ue

Il reddito di cittadinanza, secondo quanto sostiene la Commissione europea,  non è in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale. La Commissione europea ha così aperto una procedura di infrazione contro l’Italia perché il reddito discrimina gli altri lavoratori Ue.

Un’altra procedura di infrazione è in arrivo anche per l’assegno unico dei figli. Secondo la Commissione, queste norme violano il diritto dell’Ue in quanto non trattano i cittadini dell’Ue allo stesso modo, il che si qualifica come discriminazione. Secondo la Commissione, le prestazioni di assistenza sociale come il “reddito di cittadinanza”,  “dovrebbero essere pienamente accessibili ai cittadini dell’Ue che sono lavoratori subordinati, autonomi o che hanno perso il lavoro, indipendentemente dalla loro storia di residenza”. Quindi, sempre secondo la Commissione Ue, i benefici del reddito dovrebbero essere estesi a cittadini comunitari che non lavorano per altri motivi, con la sola condizione che risiedano legalmente in Italia da più di tre mesi, e soggiornanti di lungo periodo al di fuori dell’Ue. Il requisito della residenza in Italia da 10 anni “si qualifica come discriminazione indiretta”, sempre secondo la Commissione. Adesso l’Italia avrà due mesi di tempo per rispondere alle preoccupazioni sollevate dalla Commissione. In caso contrario, la Commissione può decidere di inviare un parere motivato.




Rieti, controlli dei carabinieri sui percettori del reddito di cittadinanza

RIETI – Nel secondo semestre di quest’anno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Rieti e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo 81 persone per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Il risultato è frutto dell’attività informativa svolta dalle Compagnie di Cittaducale, Poggio Mirteto e Rieti e della competenza, nel particolare settore, maturata dal N.I.L. di Rieti, che hanno lavorato sinergicamente sotto il coordinamento del Comandante del Reparto Operativo.

Le indagini hanno consentito di acclarare come l’illecito sia stato commesso prevalentemente attraverso la presentazione di dichiarazioni e documenti falsi, oppure omettendo di comunicare quelle informazioni che, altrimenti, avrebbero precluso l’ottenimento del reddito di cittadinanza. In altri casi, invece, i titolari, dopo essersi assicurati, senza averne titolo, la concessione del beneficio, non hanno comunicato le variazioni del proprio reddito o del patrimonio.

È stata così bloccata l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte degli interessati per un ammontare complessivo pari ad euro 632.392,00.

Il danno stimato per l’erario, scongiurato con le indagini esperite, si attesta ad oltre un milione e mezzo di euro.

Dall’inizio attività di verifica, sono ben 285 le persone denunciate dall’Arma dei Carabinieri, con un importo recuperato pari a 1.891.083,76 euro e un danno scongiurato per le casse dell’Erario stimato in più di 5 milioni di euro.




Percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, 22 denunce

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, da tempo, è impegnato, attraverso le proprie articolazioni territoriali, nell’attività di contrasto all’indebita percezioni delle misure di sostegno economico. In tale ambito, i Carabinieri della Stazione di Orte e quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Viterbo, a seguito di mirati accertamenti, hanno deferito in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Viterbo, ventidue persone, di cui diciannove stranieri, per aver dichiarato falsamente, in sede di presentazione della domanda di reddito di cittadinanza, di essere residenti in Italia da almeno 10 anni e di averlo fatto in concorso con alcuni addetti al patronato presso cui avevano presentato la pratica. Tra questi, nello specifico, quindici erano titolari di domanda R.D.C. e sette dipendenti dei patronati. I sussidi, a seguito della denuncia, sono stati revocati dalla direzione provinciale INPS. La somma illecitamente percepita, nel complesso, ammonta ad oltre euro 54.000, per la quale sono in corso le procedure per il recupero.
Dall’inizio dell’anno, la Compagnia di Civita Castellana, sempre in collaborazione con i militari del NIL di Viterbo, ha deferito in stato di libertà 63 persone, per un totale indebitamente percepito che ammonta a quasi 260.000 euro.




I carabinieri della compagnia di Montefiascone denunciano 10 persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza

MONTEFIASCONE (Viterbo)-  Nell’ambito della specifica attività di controllo predisposta dal Comando Provinciale di Viterbo, i Carabinieri della Stazione di Marta, unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Viterbo, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Viterbo una 35enne straniera per il reato di indebita percezione del reddito di cittadinanza. Nello specifico, i militari, dai controlli incrociati, hanno accertato che la donna, al fine di ottenere il beneficio, aveva omesso il reddito percepito dal marito convivente e dichiarato falsamente di risiedere in Italia da dieci anni. Nel corso dell’anno, le Stazioni Carabinieri di Castiglione in Teverina ed Acquapendente avevano già riscontrato incongruenze nella documentazione (falsa residenza, omessa dichiarazione redditi da attività lavorative, ecc.) presentata da 4 persone, tutte segnalate all’Autorità Giudiziaria. La Stazione di Grotte di Castro, inoltre, aveva denunciato altre 5 persone, tre stranieri e due italiani, che allo stesso modo, in fase di presentazione dell’istanza, avevano prodotto false dichiarazioni. A tutti è stato immediatamente sospesa l’erogazione del beneficio ed avviata la procedura tesa al recupero delle somme indebitamente percepite. Complessivamente € 36.500,00 il denaro illecitamente incassato a danno delle casse dello Stato.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.

 




Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza

A luglio 1,17 milioni di nuclei beneficiari, per 2,49 milioni di persone, con un importo medio di 551 euro. Nei primi sette mesi del 2022 (periodo gennaio-luglio) i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di Reddito di Cittadinanza (RdC) o di Pensione di Cittadinanza (PdC) sono stati 1,61 milioni, per un totale di 3,52 milioni di persone coinvolte.

Nel mese di luglio 2022, i nuclei beneficiari di RdC/PdC sono stati 1,17 milioni (1,05 milioni RdC e 117mila PdC), con 2,49 milioni di persone coinvolte (2,36 milioni RdC e 132mila PdC) e un importo medio erogato a livello nazionale di 551 euro (582 euro per il RdC e 272 euro per la PdC).

La platea dei percettori di reddito di cittadinanza e di pensione di cittadinanza è composta, sempre a luglio 2022, da 2,17 milioni di cittadini italiani, 226mila cittadini extra comunitari con permesso di soggiorno UE, 88mila cittadini europei, 5mila familiari delle precedenti categorie o titolari di protezione internazionale.

Per i nuclei con presenza di minori (365mila, con 1,3 milioni di persone coinvolte), l’importo medio mensile è di 682 euro, e va da un minimo di 590 euro per i nuclei composti da due persone a 742 euro per quelli composti da cinque persone. I nuclei con presenza di disabili sono quasi 197mila, con 442mila persone coinvolte. L’importo medio è di quasi 490 euro, con un minimo di 382 euro per i nuclei composti da una sola persona a 702 euro per quelli composti da cinque persone.

La distribuzione per aree geografiche relativa vede 443mila persone beneficiarie al Nord, 340mila al Centro e oltre 1,7 milioni nell’area Sud e Isole.

Per quanto riguarda gli anni precedenti, dal report trimestrale pubblicato oggi risulta che i nuclei beneficiari di almeno una mensilità di RdC/PdC nell’anno 2019 sono stati 1,1 milioni, per un totale di 2,7 milioni di persone coinvolte; nel 2020 i nuclei sono stati 1,6 milioni, per un totale di 3,7 milioni di persone coinvolte. I numeri sono saliti ulteriormente nel 2021: infatti i nuclei beneficiari di almeno una mensilità sono risultati quasi 1,8 milioni, per un totale di poco meno di 4 milioni di persone coinvolte.




Rieti, i Carabinieri smascherano i “furbetti” del reddito di cittadinanza: 119 persone denunciate in provincia

RIETI-  Nei soli primi cinque mesi di quest’anno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Rieti e del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo complessive 119 persone per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Si tratta del frutto dell’attività informativa svolta, grazie alla conoscenza del territorio e delle persone che lo abitano, dalle Compagnie di Cittaducale, Poggio Mirteto e Rieti e della competenza nel particolare settore del citato reparto speciale, sotto il coordinamento del Comandante del Reparto Operativo.
Nella maggior parte dei casi si è appurato come l’illecito sia stato commesso attraverso la presentazione di dichiarazioni e documenti falsi, oppure omettendo di comunicare quelle informazioni che altrimenti avrebbero impedito di ottenere il reddito di cittadinanza. In altri casi, invece, i titolari, dopo essersi assicurati senza averne titolo la concessione del beneficio, non hanno comunicato le variazioni del proprio reddito o patrimonio.
È stata così bloccata l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte degli interessati, per un ammontare complessivo pari ad euro 703.012,44.
Di difficile quantificazione è, invece, il danno stimato per l’erario scongiurato dalle indagini esperite. La cifra si attesta senza dubbio ben oltre il milione e mezzo di euro.
Il caso più eclatante è quello costituito da una donna, denunciata dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Cittaducale, che pur beneficiando del reddito di cittadinanza girava con un’auto di lusso del valore di circa 50.000,00 euro e viveva in una villa a Roma, del valore di 700.000,00 euro circa, intestata al compagno.

 




Reddito di cittadinanza, Nanni (Lista Calenda): “A Roma 67315 percettori, solo 117 utilizzati nei puc”

“Dopo il voto in assemblea capitolina diventa fondamentale che l’amministrazione capitolina agisca in fretta per predisporre i progetti di utilità collettiva.” – Così in una nota Dario Nanni consigliere comunale della Lista Civica Calenda. – “Gli ultimi fatti di cronaca ci ricordano che coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza debbono contribuire a svolgere attività d’interesse pubblico così come previsto per legge. Negli anni passati si è assistito alla latitanza dell’amministrazione comunale che a fronte dei 67.315 percettori complessivi ne impiega solo 117. Questo è accaduto proprio per la mancata predisposizione dei PUC da parte di Roma Capitale e proprio per queste ragioni, -conclude il consigliere di Azione- dopo aver fatto approvare l’atto ho chiesto la convocazione congiunta delle commissioni competenti: Sociale e Cultura/Lavoro.”




Percepiva il reddito di cittadinanza senza averne diritto, denunciato

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – A Civita Castellana, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, durante un servizio di controllo del territorio, presso un distributore di carburante, hanno sorpreso un cinquantottenne, residente a Ronciglione, mentre utilizzava la propria carta postamat, dedicata esclusivamente alla ricezione del reddito di cittadinanza, per effettuare rifornimenti ad altri automobilisti, facendosi poi consegnare il corrispettivo del carburante introdotto in contante.
L’uomo è stato deferito a piede libero per truffa e la a carta Postamat è stata posta sotto sequestro.