Regione Lazio, ok della Giunta al rendiconto generale per l’esercizio 2023. Bertucci: “Abbattiamo il debito, la via intrapresa è quella giusta”

“L’approvazione da parte della Giunta Regionale del Rendiconto generale per l’esercizio 2023 è un grande passo verso l’abbattimento del colossale, come giustamente lo ha definito l’assessore Righini, debito che abbiamo dovuto affrontare fin dal nostro insediamento. E’ un segno che tutte le manovre intraprese fino ad oggi, e quelle programmate per il futuro, sono sulla strada giusta”.

Con queste parole Marco Bertucci, presidente della Commissione Bilancio, commenta l’odierna approvazione in giunta del rendiconto presentato e proposto dall’assessore al Bilancio Giancarlo Righini.

“Va ringraziato l’assessore Righini per il lavoro portato avanti, insieme agli uffici, un lavoro che come Commissione abbiamo seguito e supportato in ogni suo passo. L’azione amministrativa oculata che il presidente Rocca ha intrapreso sta dando i suoi frutti: non possiamo dimenticare che tutte queste azioni hanno migliorato il rating della Regione Lazio, come certificato dall’agenzia Moody’s, soltanto l’ultimo riconoscimento nei confronti della nostra amministrazione in un anno che ci ha visto mettere l’equilibrio al centro delle politiche di bilancio, una manovra che ci ha portato ad una stabilità finanziaria per il presente ed il futuro, il tutto non facendo mancare investimenti e soprattutto una manovra per la riduzione della pressione fiscale. Tutto questo è frutto di una visione del Lazio che abbiamo portato avanti in questi mesi, una visione per la quale i cittadini ci hanno dato fiducia, una fiducia che oggi stiamo continuando a meritare”, chiude Marco Bertucci.




Il rendiconto nelle associazioni ed enti del terzo settore

di PAOLO MANCINELLI-

Il rendiconto delle associazioni deve essere redatto con cadenza annuale, in quanto esistono procedure abbastanza rigide da rispettare per far si che si evitino di commettere errori che potrebbero portare al disconoscimento della qualifica di ente non profit. Sono sottoposti all’obbligo di rendicontazione tutti gli enti del terzo settore, commerciali e non.

Tutte le associazioni in regime 398/1991, ovvero in regime fiscale agevolati saranno anche chiamati a rispettare le regole sulla tenuta della contabilità previste dal DPR 600/1973. Si tratta di un obbligo contabile fondamentale per accedere ai vantaggi fiscali riconosciuti agli enti non profit. Il rendiconto è un documento ufficiale, nel quale le entrate e le uscite registrate dovranno distinguersi tra commerciali e non. Il documento previsto dalla normativa è composto dalla prima nota, la quale riepiloga in maniera molto dettagliata tutte le entrate e tutte le uscite, ovvero tutti gli incassi, tutte le spese ed i pagamenti, con i relativi importi.

Per la sua redazione , la legge non ammette particolari vincoli, ma la cosa importante è che sia redatto in modo chiaro e che le voci non sia accorpate eccessivamente.

Il documento di bilancio viene presentato con a seguito una relazione sull’andamento della gestione e sugli eventi che hanno avuto un maggior impatto nel corso dell’esercizio.

Il rendiconto è un documento che va preparato dal Consiglio Direttivo in occasione dell’assemblea dei soci, convocata almeno una volta all’anno, e dovrebbe essere considerato come uno strumento utile alle associazioni per ottimizzare nel corso dell’anno l’intera gestione. Strumento utile e sul quale riflettere per valutare le criticità ma anche le opportunità che le attività sociali offrono durante l’anno, permettendo di avere un quadro della situazione economico-finanziaria dell’ente.

L‘articolo 148 del TUIR prevede che, la convocazione dell’assemblea deve essere “pubblicizzata” nelle forme previste e tenendo in considerazione quanto  stabilito al riguardo dallo Statuto, nonché utilizzando tutti i mezzi che garantiscano l’effettiva comunicazione ai soci e la conoscibilità della data dell’assemblea per tutti i soci.

Successivamente il bilancio dovrebbe essere esposto presso la sede dell’associazione nei 15 giorni antecedenti la data prevista per l’assemblea che dovrà approvarlo, per dare la possibilità a tutti i soci di prenderne visione e farne  le opportune considerazioni. Può partecipare e votare all’assemblea solo il socio che al momento dello svolgimento dell’assemblea è in regola con l’iscrizione all’associazione. Molto importante è la verbalizzazione del contenuto dell’assemblea, redatta in forma scritta nel Registro dei Verbali e successivamente  sottoscritta da tutti i soci presenti, poiché sia l’effettiva presenza degli associati alla riunione che l’effettiva democraticità dell’associazione  viene convalidata solo con la firma autografa.

 




Provincia di Viterbo, approvato il Rendiconto 2021 e l’Assestamento Generale 2022 

VITERBO – La Provincia di Viterbo ha approvato in un’unica seduta i due documenti contabili fondamentali per l’azione amministrativa dell’Ente: il rendiconto 2021 e l’assestamento generale 2022.

I termini per il rendiconto erano scaduti, ma gli uffici, con il coordinamento del settore finanziario, hanno preso tempo per completare la riconciliazione contabile dei crediti vantati nei confronti della Regione Lazio e portare così il documento in approvazione, già completo dei necessari aggiustamenti. Da parte sua, la Ragioneria della Regione si è complimentata con la Provincia di Viterbo che, per prima, ha chiuso questa attività estesa a tutte le Province, alla Città metropolitana di Roma e ai Comuni più grandi dell’intera regione.

Gli esiti del Rendiconto 2021 confermano la sana gestione degli ultimi anni e le prospettive di crescita futura. L’avanzo “libero” di amministrazione è infatti di oltre € 2.500.000,00. Gli accantonamenti per contenziosi ed eventi negativi incerti sono stimati con la massima prudenza, così da rendere sicura la spendita di risorse disponibili per il territorio, oggi e nella prossima programmazione. 

Negli ultimi cinque anni la cassa è cresciuta di oltre 5 milioni di €, di cui circa 3 milioni per recupero  evasione tributaria. Sono stati spesi oltre 16 milioni per investimenti (opere pubbliche), principalmente in strade e scuole superiori, mentre è diminuita la spesa corrente (in linea con gli indirizzi del governo e dell’Ue). 

 

Con il rendiconto approvato, la “manovra di assestamento” ha potuto beneficiare di cospicue somme da impiegare subito, sia derivanti dall’avanzo di amministrazione, sia per contributi da Regione Lazio e stato. Così il Consiglio in quest’anno, tra precedenti variazioni ratificate e deliberazione generale, ha potuto stanziare i seguenti importi aggiuntivi rispetto al bilancio approvato lo scorso dicembre: 

 

  1. – Oltre € 1.800.000 per le strade, da spendere entro fine anno; 

  1. – Sul patrimonio dell’Ente € 400.000 e € 120.000 per avviare il recupero di Palazzo Calabresi a Viterbo; 

  1. – Oltre € 2.000.000 in tre anni, per fondi del Piano nazionale complementare sulle “aree interne” – ancora per strade; 

  1. – Quasi € 300.000 per fondi dello stato a coprire l’incremento di spesa per energia e gas; 

  1. – 150.000 per gli interventi necessari alla riapertura delle scuole superiori. 

 

Il tutto si unisce a 22 interventi già avviati per investimenti sulle scuole superiori, finanziati dal Pnrr, ripartiti in € 5,8 milioni per il 2022 e 4,2 milioni per il 2023. 

 




Lazio, ok in commissione a rendiconto 2019 e assestamento di bilancio 2020-2022

ROMA – Parere favorevole oggi in commissione Bilancio del Consiglio regionale del Lazio a due proposte di legge regionale, la  n. 234 del 10 agosto 2020, concernente: “Rendiconto generale della regione Lazio per l’esercizio finanziario 2019”, e la  n. 225 del 20 luglio 2020, concernente: “Assestamento delle previsioni di bilancio 2020 – 2022”. Entrambe erano all’esame della commissione ai sensi dell’art.55 del regolamento dei lavori del Consiglio regionale e dovranno ora essere esaminate dall’Aula consiliare.

La prima proposta di legge, composta di 14 articoli, era già stata illustrata dall’assessore al Bilancio della regione Lazio in una precedente seduta; lo stesso assessore si è oggi limitato quindi a rispondere ad alcune osservazioni ricevute in commissione, anzitutto dicendo  che si sta cercando di fare una ristrutturazione attraverso un tavolo tecnico dei 22 miliardi di debito, esposizione giudicata eccessiva da taluni; allo studio anche un rifinanziamento delle passività, da realizzarsi  attraverso la Bei o Cdp, è stato aggiunto.  In ogni caso è stato fatto osservare dall’assessorato che il debito complessivo è, in parte, di funzionamento e che molti debiti sono stati pagati. La parte di debito relativa al finanziamento sarà ridiscussa con il Mef con richiesta di proroga dei termini. In un momento di difficoltà come quello causato dal Covid gli sforzi fatti dalla regione vanno tenuti in adeguata considerazione, secondo l’assessorato. Sul contenzioso, altro tema oggetto di rilievi in commissione, è in gran parte sanitario ma esistono dei fondi accantonati per coprirlo, e sono già a disposizione della Asl, ha replicato l’assessorato: in sede di assestamento ci saranno delle modifiche tecniche che ovvieranno a questo tipo di esigenze. Sui pignoramenti, che bloccano molte aziende sanitarie, come pure è stato fatto notare, è stata attivata una procedura più coattiva rispetto a quella adottata finora, onde accelerare le procedure, ha replicato l’assessorato.  Anche altri i temi sollevati, come il trattamento di fine servizio, sul quale la competenza è dello stato ma in ogni caso è stata sospesa l’erogazione in attesa della pronuncia giurisdizionale, che è determinante ai fini della definizione della vicenda, ha replicato l’assessorato. Da verificare la vicenda delle mascherine, e quella dell’utilizzo della contabilità analitica da parte delle aziende sanitarie, secondo l’assessorato, che ha tenuto a sottolineare come ora i bilanci delle asl dovranno essere certificati.

Esaminata ed approvata, a seguire, la proposta di legge regionale n. 225 del 20 luglio 2020, concernente: “Assestamento delle previsioni di bilancio 2020 – 2022”. Si è svolta anzitutto la relazione dell’assessorato, in cui è stato evidenziato come questa proposta di legge disponga, ai sensi dell’articolo 50 del d.Lgs. 118 del 2011, l’assestamento delle previsioni di bilancio 2020-22, rideterminando, in conformità ai corrispondenti dati derivanti dal rendiconto 2019, i residui attivi e passivi, il fondo pluriennale vincolato di parte corrente e in conto capitale, il fondo crediti di dubbia esigibilità, l’avanzo di cassa e il risultato di amministrazione al 31 dicembre 2019.

L’articolo 2 dispone la conferma per il 2020 del  limite massimo dell’autorizzazione al ricorso al mercato finanziario per la contrazione di mutui o altre forme di indebitamento finalizzate a nuovi investimenti nella cifra di 461 milioni 130 mila euro circa (310 milioni per il 2021 e 260 milioni per il 2022). L’articolo 3 indica al comma 1 l’ammontare dello stato assestato di previsione delle entrate e delle spese, che è il seguente: 35 miliardi 160 milioni in termini di competenza e 32 miliardi 355 milioni in termini di cassa, per l’anno 2020; 30 miliardi 598 milioni, in termini di competenza, per il 2021 e 30 miliardi 644 milioni, sempre in termini di competenza, per il 2022. Invece al comma 2 si approvano gli allegati contenenti i dati assestati del bilancio di previsione per gli anni 2020-22. L’articolo 4 istituisce, nel bilancio regionale 2020-22, il Fondo regionale di cui all’articolo 111, comma 4 bis, del decreto legge n. 18 del 2020, recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”: si tratta di 36 milioni 836 mila euro per il 2020 derivanti dalla corrispondente riduzione della quota annuale del disavanzo di parte corrente: quest’ultima è raddoppiata la riduzione nel 2019, come ha fatto notare l’assessorato. Si tratta di risorse utilizzabili nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, ha aggiunto l’assessorato, che ha precisato infine come si siano resi necessari due emendamenti tecnici dovuti alla parifica della Corte dei conti e che verranno presentati in Aula.

 




Consiglio comunale salta l’approvazione del rendiconto: Fdi non si presenta

di REDAZIONE-

VITERBO- Salta l’approvazione del rendiconto nel consiglio comunale di oggi. Fratelli d’Italia non si sono, infatti, presentata all’appello, facendo così saltare l’approvazione del rendiconto. Dopo un lungo consiglio comunale, iniziato fin dal mattino, con una breve pausa nell’ora di pranzo, intorno alle ore 20, quando si passa alle dichiarazioni di voto, arriva l’annuncio che fa tremare Palazzo dei Priori: quello del consigliere Luigi Maria Buzzi (Fdi) che chiede la sospensione dei lavori. Il tempo passa e quando si torna in consiglio la clamorosa assenza di Fratelli d’Italia, che porta alla mancanza del numero legale per proseguire. Si attendono le 20,30 per una seconda chiamata, ma è l’opposizione che non si presenta. In tutto ci sono 16 presenti, salta, quindi, la seduta. Niente approvazione, quindi, del rendiconto 2019, per il quale l’amministrazione comunale era già in forte ritardo, tanto che il Prefetto Giovanni Bruno aveva inviato all’amministrazione comunale una lettera perentoria sull’approvazione del bilancio consuntivo, visto che i termini erano scaduti da tempo. Ma anche la prossima seduta del consiglio comunale, quella che doveva nuovamente discutere sull’affidamento alla Fin della piscina comunale, salta. Una brutta situazione per il sindaco Arena e la sua maggioranza che perde i pezzi, quelli di Fratelli d’Italia, gettando di fatto Palazzo dei Priori in crisi.

 




Inps: Approvato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza il rendiconto Inps 2019

È stato approvato oggi il Rendiconto 2019 dell’Inps dopo il parere positivo del Collegio dei Sindaci. Il CIV Inps ha l’ultima parola per il via libera definitivo al rendiconto. Nell’approvare questo importante atto ha sottolineato come i dati generali siano significativi nel fotografare l’ultimo anno pre-Covid: 236 miliardi di contributi versati, 114 miliardi versati dallo Stato per prestazioni sociali e sgravi alle imprese e sul piano delle uscite 230 miliardi per prestazioni mutualizzate e 113 miliardi per prestazioni a carico dello Stato. Sono 715 i milioni versati da Inps per il risanamento dei conti pubblici ed il costo di funzionamento è stato pari 3.8 miliardi.
Nel documento che accompagna l’atto di approvazione il CIV Inps, presieduto da Guglielmo Loy, ha analizzato anche il quadro generale sul numero dei contribuenti, dei pensionati, le retribuzioni lorde, i crediti contributivi (29 miliardi), l’andamento della domanda di ammortizzatori (prima del Covid), i beneficiari di prestazioni assistenziali, quanti sono i dipendenti Inps, le spese per informatica (304 milioni), i canoni di locazione delle sedi. Il CIV Inps ha sottolineato con forza come l’Istituto debba mettere in campo significativi cambiamenti per affrontare un 2020 che si prefigura difficile dal punto di vista finanziario per il sommarsi di inevitabili maggiori uscite (ammortizzatori sociali) e minori entrate (crisi aziendali e tasso di occupazione in calo): qualificazione del servizio, miglioramento delle procedure informatiche con investimenti, riqualificazione del personale, coinvolgimento strutturato dei partner (patronati, reti d’impresa, professionisti), una comunicazione istituzionale di servizio chiara ed esaustiva, una nuova carta dei
servizi, rilascio del durc in tempo reale, acquisto di sedi proprie, con progetti eco sostenibili, superando le locazioni ed infine, accesso regolato ai dati acquisibili dalle banche dati dell’Istituto con regolarità e costanza.