ZLS, Rotelli (FDI): “Opportunità per il rilancio del sistema economico di tutto il Lazio”

ROMA – “Accolgo con grande soddisfazione la richiesta di istituzione della Zona logistica semplificata al Governo da parte della Regione Lazio. La Zls rappresenta un’opportunità straordinaria per il tessuto socio-economico, produttivo e infrastrutturale di tutto il Lazio, destinata a portare risorse e capitali sul territorio. Si tratta, infatti, di una misura chiave per il rilancio delle aree industriali e portuali, che prevede la semplificazione dei processi amministrativi e burocratici, la possibilità di agevolazioni fiscali e contributive per le attività imprenditoriali e, infine, la creazione di un sistema integrato di infrastrutture e trasporti che darà nuova linfa agli scambi commerciali. L’introduzione della Zona logistica semplificata, in particolare, avrà ricadute positive sull’indotto economico della provincia di Viterbo, grazie all’inserimento nel perimetro della Zls del capoluogo, e dei Comuni di Civita Castellana, Orte e Tarquinia, individuati per la presenza di realtà industriali importanti e per lo snodo strategico dell’Interporto. La richiesta formulata al governo è frutto di un lavoro costante di monitoraggio del territorio e confronto con le realtà produttive per cui ringrazio il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio, Daniele Sabatini, e il consigliere regionale Giulio Zelli, presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente”. Così l’onorevole Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati.




Montefiascone, l’A.S.D. Montefiascone verso il rilancio

di PIETRO BRIGLIOZZI-

MONTEFIASCONE ( Viterbo) – In questi ultimi giorni di maggio, con i campionati tutti regolarmente terminati, la dirigenza del Montefiascone Calcio, sotto le direttive del presidente Lorenzo Minciotti è coinvolta in un frenetico lavoro per il rilancio della società.

Una particolare attenzione è concentrata sulla prima squadra alla luce dei  principi storici che da anni si è data la società: prima di tutto valorizzare al massimo gli atleti interni e del vivaio, poi scegliere nel mercato ed acquistare qualche elemento valido per coprire quei ruoli, per i quali, tra le  risorse interne non ci sono elementi che danno la certezza necessaria per raggiungere la vetta della classifica nella prossima stagione 2024/2025.

Nello staff societario, al di la della riconferma di persone importanti come il responsabile del settore giovanile, Ennio Cuccuini, grande calciatore degli anni settanta; Gabriele Giommetti, vice presidente dalla grande creatività organizzativa; Luciano Bernini, altro vice presidente ed altro grande atleta calciatore degli anni sessanta quando giuocava nella Viterbese; curatore del settore economico l’instancabile Carlo Santini; Antonio Santini, meglio conosciuto  come Toto,  assiduo collaboratore sempre pronto;  è ritornato ed entrato Marco Crisostomi, persona di grande spessore sportivo, già dimostrato alcuni anni fa, quando allenava le formazioni giovanili. Poi, un altro ritorno con altro rientro Giulio D’Alessio, direttore sportivo dalle grandi capacità in quanto grande conoscitore del mondo del calcio.

Non dobbiamo dimenticare l’arrivo dei due tecnici di indubbia esperienza ed alta capacità di comunicare con gli atleti creando lo spogliatoio come elemento di aggregazione, di coesione di squadra, di attaccamento alla maglia: il nuovo allenatore Leonardo Stuccilli e del suo vice Romano Michele.




Ex terme Inps: il rilancio deve passare necessariamente sulla quantità d’acqua a disposizione

di REDAZIONE-

VITERBO – Il progetto di rilancio delle Ex Terme Inps a Viterbo rischia di rimanere a secco poiché non ci sono ancora certezze sulla reale quantità di acqua termale nella zona. L’amministrazione comunale si è impegnata in passato per riattivare la struttura abbandonata da decenni, ma l’ultima amministrazione non ha incluso il progetto nel documento unico di programmazione, dando il via ai dubbi del capogruppo del Pd in consiglio comunale, Alvaro Ricci.

La sindaca Chiara Frontini, invece, ha spiegato che per attuare il progetto di rilancio è necessario prima capire quanta acqua termale ci sia a disposizione, e quindi è fondamentale ricondizionare le Zitelle, il pozzo che sversava acqua termale nei campi. La prima cittadina ha anche precisato che la riapertura delle Ex Terme Inps è uno dei sei punti condivisi con il presidente della regione Rocca, ma resta da risolvere la questione dell’acqua. Senza di essa, non è possibile parlare di un progetto imprenditoriale solido.

Federterme aveva già presentato un’ipotesi di progetto, ma senza certezze sull’acqua, manca una solida base di ragionamento. La presenza di acqua termale sarà fondamentale per far decollare il progetto di rilancio delle Ex Terme Inps a Viterbo.




Ex terme Inps, Ricci (Pd): “Gli errori dell’amministrazione stanno bloccando l’iter”

di Redazione –

VITERBO – Nel corso della seconda e quarta commissione, convocate per discutere della subconcessione per lo sfruttamento del pozzetto Terme dei Papi, il capogruppo del Pd, Alvaro Ricci ha tuonato: “Per le ex Terme Inps, gli errori dell’amministrazione stanno bloccando il piano di rilancio”. L’assessore comunale al Termalismo, Enrico Maria Contardo replica ricordando come sia passata appena una settimana dall’ultimo incontro fatto con la Regione Lazio e come l’amministrazione comunale sia in attesa di alcune note, visto che sono arrivate delle richieste sul piano urbanistico, ma come il Comune abbia pronto il piano di fattibilità redatto da Federterme. La Regione chiede un progetto definitivo. Ma Ricci replica: “Ve lo avevamo detto chiaramente. La Regione non vi sta chiedendo cose nuove, ma la compatibilità urbanistica del piano. Non c’entra con il progetto definitivo. Gli errori fatti dalla maggioranza si stanno riproponendo ora e  di fatto stanno bloccando l’iter. Dovevate interloquire con la Regione e chiarire sia la garanzia di portata dell’acqua che le questioni urbanistiche”.

 

 




La Filca Cisl del Lazio chiede l’avvio immediato dei cantieri per il rilancio del settore

ROMA – Riceviamo dalla Filca Cisl e pubblichiamo: “Il settore delle costruzioni guarda con molta attenzione e interesse ai vari incentivi messi in campo dal Governo per agevolare il miglioramento, la riqualificazione e l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare di questo Paese, come ripone grandi aspettative di cambiamento e ammodernamento infrastrutturale tramite i progetti e i finanziamenti del Recovery Plan.

Apprendiamo con gioia, anche se con notevole ritardo, la notizia dell’indicazione dei 30 commissari per accelerare le 59 grandi opere del paese, dove all’interno della nostra regione sono state inserite ben 8 infrastrutture, attese da anni che con procedure ordinarie non siamo stati capaci di realizzare.

Grazie alle opere del Recovery fund si produrrà un aumento del PIL annuo in tutto il Lazio del 3 %.

I soldi ci sono, ma bisogna avere meccanismi snelli che garantiscano la cantierizzazione in tempi certi per garantire posti di lavoro a migliaia di lavoratori nel settore delle costruzioni e  nel suo indotto.

Occupazione che ha visto nel settore delle costruzioni perdere oltre 50 mila posti di lavoro dall’inizio della crisi. Mettendo a confronto il periodo ottobre 2018–settembre 2019 ed ottobre 2019–settembre 2020 si riscontrano 1.097 lavoratori espulsi dal settore, pari al  –2,97%,  497 imprese che hanno chiuso i battenti pari al –5,76%, infine la massa salari registra una riduzione del 14,81%,con una diminuzione delle ore lavorate pari al 15,81%.

Pur in questa situazione drammatica, la macchina amministrativa e politica fatica a trovare soluzioni per invertire una condizione di difficoltà.  Eppure di opportunità e di opere sospese da anni nella nostra regione ce ne sono e non poche.

Pensiamo alle storiche opere ferme, ma sempre puntualmente utilizzate come cavalli di battaglia nelle diverse campagne elettorali, alla Orte–Civitavecchia, opera iniziata nel 1973 e mai completata, oggi ancora ferma alle porte di Monteromano; pensiamo alla famosa Roma – Latina, concepita nel 2001 con la legge Obiettivo ma subito entrata in un vortice tra bocciature, ricorsi al Tar e Consiglio di Stato; pensiamo alla messa in sicurezza dell’arteria Monte Lepini, che collega Frosinone a Latina, alla grande opera della Metro C di Roma, pensiamo ai ritardi accumulati, fino ad oggi, nella ricostruzione delle zone colpite dal terremoto. I soldi ci sono sempre stati ma nei quattro anni passati la ricostruzione è andata sempre a rilento. Pensiamo a tutti i finanziamenti che sono annualmente stanziati sul tema del dissesto idrogeologico dove il Lazio è riuscita ad appaltare poco più del 40% delle risorse transitate negli ultimi dieci anni.

Ora è finito il tempo degli annunci, abbiamo tutte le condizioni per fare presto e soprattutto fare bene. Occorre un tavolo permanente con la Regione Lazio, che monitori l’andamento di tutti i lavori in campo. Abbiamo una grande occasione di sviluppo ma anche una grande responsabilità nel gestire questa irripetibile opportunità”.




Coronavirus e rilancio di Viterbo, l’opposizione comunale presenta il suo progetto

VITERBO- L’opposizione comunale ha presentato oggi il suo progetto per rilanciare Viterbo e la sua economia dopo l’emergenza Coronavirus. “Il presente lavoro – si legge nella nota –  riguarda misure urgenti e straordinarie per affrontare da parte del Comune di Viterbo l’emergenza economica cittadina , rinviando poi alla approvazione del bilancio preventivo 2020 interventi di carattere generale.

Le proposte dei consiglieri di opposizione sono rivolte ad affrontare l’emergenza covid 19 a Viterbo in maniera rapida , concreta e che possa rispondere senza perdere altro tempo a chi in città si trova in difficoltà. Questa la filosofia che ha ispirato le misure pensate e studiate insieme.

Vogliamo una Viterbo che sa rialzarsi, che si rimbocca le maniche che non si lascia abbattere e sopraffare neppure da una tragedia così. Dobbiamo anche in Comune mettere insieme le competenze, il senso del dovere e della responsabilità dobbiamo in sintesi imitare il “modello ponte di Genova” un modello per l’Italia intera, una speranza per tutti, che la politica anche qui a Viterbo noi riteniamo debba cercare di replicare.

Le mozioni presentate e quelle di prossima presentazione non esaudiranno certamente tutti i bisogni ma vogliono lanciare il segnale da parte della minoranza che Viterbo non si rassegna ad aspettare solamente gli aiuti dall’alto ( che pur ci sono e sono cospicui e fondamentali) ma vuole fare la sua parte di comune capoluogo ed è per questo che si è elaborata una strategia basata su una serie di iniziative amministrative da sottoporre al confronto con la maggioranza.

“Per Viterbo noi ci siamo ” e’ la a frase che vuole rappresentare ,al di là degli schieramenti, la richiesta di unità su provvedimenti che vanno presi non nell’interesse di questa o quella parte politica ma della città e dei Viterbesi.

Da parte di tutti i consiglieri sottoscrittori delle varie proposte è emersa la necessità di lavorare insieme per predisporre una proposta comune per il successivo confronto con la Giunta dimostrando una unità di intenti che parte proprio da questa opposizione che ha scelto la via costruttiva della proposta e del confronto rispetto a quella dell’attacco preventivo e della critica pregiudiziale.

In un momento così difficile per la città ogni consigliere ha portato e porterà il suo contributo la sua sensibilità e la sua esperienza per costruire un impianto complessivo nel quale ci sono le proposte di tutti i partiti i movimenti e le liste rappresentate nel manifesto di seguito allegato.

Ad oggi aspettiamo ancora la manovra e le azioni della maggioranza di cui oggi purtroppo non si sa ancora nulla,e abbiamo allo stesso tempo letto alcune mozioni “singole” di parte dell’opposizione sulla cui sostenibilità economica nutriamo molti dubbi , ma il segnale politico forte che vogliamo dare alla città e che speriamo venga recepito dal consiglio è questo: bandiere e colori politici nel cassetto per una volta e remare tutti nella stessa direzione.

Le nostre proposte che sono state e saranno trasformate tutte in mozioni vogliono dare una linea d’indirizzo che qualora venga condivisa all’interno del consiglio comunale dovrà rappresentare la direttiva che la giunta non potrà disattendere,viceversa in caso contrario di chiusura da parte di Sindaco e maggioranza come opposizione avremmo fatto fino in fondo il nostro ruolo di lavorare per il bene comune.

Noi non abbiamo compiti di governo di cui il Sindaco e la sua maggioranza si assumeranno la responsabilità di fronte ai cittadini ma abbiamo il dovere di lavorare per la città.

Ed è per questo che abbiamo già chiesto un consiglio comunale straordinario per discutere urgentemente tutte le proposte in campo.

Abbiamo formulato proposte sostenibili individuando quanto serve e come finanziarle.

Le risorse necessarie e dove reperirle.
Ipotizziamo per le misure di seguito indicate essere necessari 2, 5milioni di euro per investimenti e 1,2 milioni di spesa corrente per un totale di circa 3,7 milioni di euro da reperire.
In attesa della necessaria approvazione del rendiconto, in assenza del quale è impossibile procedere e che pertanto la maggioranza è necessario porti in consiglio il prima possibile per avere un quadro analitico più completo, queste risorse possano rinvenirsi:
Investimenti
Possono trovare copertura mediante applicazione dell’avanzo vincolato e/o destinato risultante dal rendiconto che dovrà essere approvato entro il 30 giugno ed inoltre variando coperture ad investimenti che non sono stati avviati
Per un totale di 2,5 milioni
Spesa corrente
Quanto a euro 400.000 da avanzo libero di somme non utilizzate nel 2019 per nuove assunzioni, ulteriori 600.000 euro per risparmi sulle spese per il Personale per il 2020 per le mancare assunzioni e per effetto dei pensionamenti 200.000 euro applicazione avanzo libero 2019
Ulteriori ed imprtanti risorse portano essere reperite da una attenta ricognizione dei residui di bilancio relative a somme impegnate e non spese fermo restando che in settori particolarmente colpiti come ad esempio turismo e cultura e spettacolo dal vivo vanno confermati quantomeno tutti gli stanziamenti annuali eventualmente ridestinando per il sostegno ed il rilancio del comparto tutti i fondi inutilizzati di quel settore come quelli ad esempio di s Pellegrino in fiore o di altre iniziative che non verranno effettuate , fondi che dovranno andare a sostenere l’estate e il settembre viterbese 2020 con le iniziative “covid free”

E’di fondamentale importanza precisare che tutte le misure proposte sono sostenibili con le attuali risorse di bilancio che rimarrebbe assolutamente in equilibrio e ciò senza aver volutamente da parte nostra “contare” sulle nuove misure nazionali contenute nel “decreto rilancio” e in quelle regionali che anzi si integrano perfettamente con le nsotre proposte andandole a rafforzare ulteriormente.
Una manovra in sintesi quella proposta rapida concreta e sostenibile.
Tutti gli interventi proposti considerati unitamente a quelli del Governo nazionale e della Regione Lazio, qualora approvati comporterebbero “un effetto leva” amplificando gli effetti degli stanziamenti comunali con una efficacia complessiva nell’economia cittadina molto superiore ai 3,2 milioni di euro spesi.

Alcune delle proposte principali sono descritte negli 8 punti di cui al manifesto di seguito allegato”.




Rotelli (Fdi): “Il rilancio del settore termale come traino dell’intero comparto turistico, appena possibile già in fase 2”

VITERBO- “Rilanciare il termalismo per dare un input significativo al settore turistico tutto, gravemente compromesso dall’attuale emergenza”. Lo afferma l’on. Mauro Rotelli di Fdi, che prosegue: ” A Viterbo la ripartenza e la riapertura in sicurezza degli stabilimenti di questo comparto può rappresentare un importante motore di traino per l’intero sistema economico e determinare la ripresa dopo la chiusura delle strutture termali dovuta alla pandemia.

La dichiarazione dello stato di emergenza è coincisa con mesi di alta stagione del settore, che ha subito come tanti altri pesanti ripercussioni.

La ripartenza e successiva valorizzazione del settore termale può costituire un volano per ripensare un sistema turistico del benessere sostenibile ed integrato, caratterizzato dalla sintesi funzionale tra tutela della salute e la valorizzazione del territorio.

Se da subito è stata è prioritaria la tutela della salute pubblica, ora nella fase 2 le cure termali possono rappresentare un’ottima soluzione sia a livello terapeutico, ad esempio nella cura delle affezioni alle vie respiratorie, sia da un punto di vista di benessere clinico-psichico generale, di cui molti italiani in piena sicurezza hanno bisogno.