“Il testamento dell’anziano fragile: tra esigenze di autonomia e di protezione”, concluso il convegno

VITERBO – Un convegno interessante al quale hanno assistito numerosi avvocati iscritti all’Ordine di Viterbo, ma anche tanti rotariani e studenti: tutti hanno espresso il loro apprezzamento per l’illustrazione di un tema tanto complesso quanto attuale come quello del “Testamento dell’anziano fragile”, affidato alle scorrevoli e lineari parole del notaio Ermanno Cammarano di Viterbo.

Ad accogliere i presenti all’incontro organizzato dal Rotary Club di Viterbo è stato il presidente Angelo Landi che, dopo aver portato i saluti del prof. Ubertini, Rettore dell’Università degli Studi di Viterbo  – che ha patrocinato l’evento – ha aggiunto: “Una giornata interessante che nasce in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia e l’Ordine degli Avvocati di Viterbo. In questo modo vogliamo far comprendere lo spirito rotariano, un movimento internazionale nato per contribuire al benessere di chi ci sta intorno. Oggi parleremo di un argomento che riguarda tutti noi, perché l’età media sta aumentando e troveremo sempre più anziani fragili che necessitano di tutela”.

Considerazioni condivise dal presidente e avvocato Luigi Sini, che ha aggiunto: “La tematica è di stretta attualità e anche l’avvocatura ha necessità di anticipare i tempi, trovando soluzioni in tempo utile e provando, anche in un’ottica antiprocessuale, ad evitare controversie per garantire ai cittadini una vita più serena”.

Il notaio Ermanno Cammarano, socio e consigliere del Rotary Club di Viterbo, ha avviato l’esposizione raccontando la storia del testamento dal tempo del diritto romano e transitando per il periodo medievale e dei codici preunitari, per giungere al momento in cui è stato per la prima volta normato nel primo codice civile dell’Italia unita del 1865 con una formulazione non troppo diversa da quella dell’attuale codice civile del 1942.

“Sappiamo che è possibile redigerlo a partire dai 18 anni di età e finché si conservi la propria capacità di intendere e di volere.

In caso di testamento pubblico, questa è una valutazione che coinvolge anche il notaio, che potrà apprezzare le capacità di analisi, di ragionamento e di memoria del soggetto intenzionato a redigerlo – ha ricordato -. Questo non vuol dire che debba necessariamente essere “equo”: il testamento pone talvolta di fronte ad un bivio ed è necessaria autodeterminazione, dopo che il testatore abbia pienamente compreso la composizione dei beni che fanno parte del proprio patrimonio ed il novero dei soggetti cui intende assegnarli in eredità”.

In caso di età avanzata si pone il problema dell’anziano fragile, ovvero dell’anziano che, in considerazione delle patologie croniche dalle quali può essere afflitto e della conseguente situazione di non autosufficienza nella quale si trova – suo malgrado – a versare, può essere facile preda di suggerimenti e blandizie che ne possano alterare l’autentica volontà testamentaria. “Al giorno d’oggi è sempre più necessario parlarne, atteso il continuo innalzamento dell’età media e la mutata condizione sociale in cui vivono gli anziani, non sempre assistiti dall’intero nucleo familiare di cui fanno parte: l’anziano si trova sempre più spesso da solo, o magari assistito da persone estranee alla compagine familiare.

Se il testamento è redatto in forma pubblica, l’intervento del notaio in veste di pubblico ufficiale e di due testimoni, arbitri imparziali delle volontà del testatore, costituisce un importante filtro di verifica in ordine alla capacità naturale del testatore stesso ed alla genuinità delle sue ultime volontà.

Diverso il discorso per il testamento olografo – ha proseguito il notaio Cammarano – che potrebbe essere redatto non solo in situazione di incapacità naturale, ma anche sotto l’influsso determinante ad opera di soggetti terzi. Le statistiche ci dicono che 4 testamenti su 5 sono in forma olografa, e a morte del testatore non è facile dimostrarne l’eventuale incapacità al momento della redazione dell’atto testamentario”.

L’argomento è complesso ma attuale – aggiunge il notaio – perché se nell’800 tale questione costituiva un aspetto quasi esclusivamente teorico, ai giorni d’oggi – in virtù dell’innalzamento dell’età media della popolazione, che si attesta decisamente sopra gli ottanta anni – va affrontata con maggiore sensibilità, magari ipotizzando, in determinate condizioni, qualche forma di limitazione alla possibilità di redigere testamenti olografi.

In questo modo, seppure vi sia il rischio di limitare le forme di espressione delle ultime volontà del testatore anziano fragile, si potrebbero meglio salvaguardare le sue reali ed autentiche intenzioni, ponendolo al riparo dal rischio di esprimere le sue ultime volontà in maniera difforme rispetto a quanto egli stesso avrebbe voluto.

Si tratta, in altri termini, di individuare il più adeguato bilanciamento tra le contrapposte esigenze di conservazione dell’autonomia del testatore e di tutela delle sue reali volontà”.

Un incontro che ha soddisfatto il presidente Landi, che ha concluso i lavori ringraziando il presidente dell’ordine degli avvocati, tutti i presenti ed il relatore stesso, il quale ha chiosato: “Con questo convegno abbiamo voluto mettere un mattoncino e non fornire soluzioni certe ad una problematica tuttora aperta: chiediamo di prendere per mano gli anziani fragili, come hanno fatto quando eravamo noi, da piccoli, ad avere bisogno di loro”.




Rotary Club Viterbo incontra Avis

VITERBO – Gli incontri periodici dei soci del Rotary Club Viterbo, cosiddetti Caminetti, permettono di trascorrere insieme momenti piacevoli e di scambio di idee sia per realizzare progetti sociali e sia per promuovere iniziative formative e d’interesse collettivo, andando ad approfondire argomenti culturali o di attualità, anche per un accrescimento personale.

L’ultimo appuntamento, promosso dal socio Andrea De Simone, ha acceso una luce sull’Avis, le donazioni sul territorio e l’importanza del gesto, tutto raccontato dal presidente provinciale Avis, Luigi Ottavio Mechelli, e dalla direttrice dell’Uoc immuno trasfusionale Asl Viterbo, dottoressa Silvia Da Ros.

Ad accogliere soci ed ospiti il presidente Angelo Landi, che ha ringraziato per l’incontro, utile a conoscere le caratteristiche per diventare donatore e l’organizzazione dell’associazione.

I rotariani hanno così appreso che l’Avis viterbese è una delle più attive d’Italia, sia per  numero di sedi provinciali che per quantità di donazioni; la distinzione di donazione tra sangue e plasma, la prima possibile ogni 3/6 mesi, a seconda del genere del donatore, la seconda fattibile ogni 14 giorni ed utilissima dal punto di vista medico per il trattamento di alcune malattie. L’Avis di Viterbo vanta il record di essere la seconda provincia italiana in possesso di autoemoteca e plasma-emoteca, mezzi di colore diverso che possono girare il territorio per accogliere i donatori e raccogliere sacche.

Importante anche l’attenzione alla salute, costantemente dedicata ai volontari Avis, che ad ogni donazione vengono sottoposti ad analisi di routine, che permettono una continua verifica della propria condizione, estesa anche alle campagne sanitarie, come l’Ottobre rosa appena concluso, con una mammografia di controllo alle volontarie.

“E’ stato davvero importante per tutti noi conoscere questi dettagli – ha concluso Angelo Landi – e ringrazio il socio Andrea De Simone per l’organizzazione di questo importante incontro, che accresce le informazioni utili e ha permesso a tutti noi di comprendere l’importanza di un gesto così valido e nobile come la donazione di sangue e plasma all’Avis”.

L’incontro si è concluso con la consegna del gagliardetto e di alcuni omaggi tra gli ospiti.




Grazie Giorgio Capitani dal Rotary Club Viterbo e dalla Città del Maresciallo Rocca

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO- Una serata davvero emozionante ieri sera, 19 ottobre, in onore di Giorgio Capitani (1927-2017), attore, sceneggiatore, regista, viterbese di adozione, apprezzato per i suoi sceneggiati televisivi, su tutti “Il Maresciallo Rocca” con l’indimenticabile Gigi Proietti. La serata è stata organizzata dal Rotary Club Viterbo e la moglie di Capitani Simona Tartaglia presso il teatro San Leonardo. Fra i presenti la sindaca di Viterbo Chiara Frontini, l’assessore alle Politiche sociali Patrizia Notaristefano, il presidente del Rotary Club Viterbo Angelo Landi e i soci del Club, l’attrice Corinne Clery, l’attore Paolo Gasparini e tanti viterbesi che hanno amato il regista e adorano i suoi film e le sue fiction molte delle quali girate a Viterbo.
La Sindaca ha detto che, grazie agli investimenti e i cantieri, il centro sta rinascendo. “Ci tenevo ad essere qui – ha evidenziato la Prima Cittadina – mi sento di stare in un clima amichevole e rilassato, è un piacere stare con voi del Rotary e mi lega a Simona un rapporto di stima, di vicinanza sincera e una comunanza di proposte e iniziative . Simona è parte di una film commission comunale, che oltre a promuovere i personaggi cinematografici legati a Viterbo, speriamo che porti Viterbo ad essere set di altri film. Simona è una grande professionista, già presidente del Rotary e attiva al servizio alla nostra città”.
Viterbo, la Città del Maresciallo Rocca, non può dimenticare un grande professionista del cinema: Giorgio Capitani, socio onorario del Rotary e cittadino onorario del capoluogo della Tuscia. Simona Tartarglia ha condotto i soci e gli amici presenti nello straordinario mondo professionale che ha condiviso per anni con il marito. Simpatica e bellissima l’attrice Corinne Cléry, che ha girato con lui una delle commedie all’italiana più di successo del regista, “Odio le bionde”, interpretata insieme a Enrico Montesano e a Jean Rochefort, è salita sul palco per raccontare alcuni aneddoti. Anche Paolo Gasparini, uno degli attori principali de Il Maresciallo Rocca e Papa Giovanni, girati ambedue a Viterbo è intervenuto, ticordando il regista e scherzando con il pubblico:” Viterbo è perfetta come set per tutte le stagioni, anche se piazza San Lorenzo è il punto più freddo d’inverno e più caldo d’estate del mondo.” Ha poi confessato:” Io devo a Simona Tartaglia la mia carriera”.
La serata ha dato la possibilità di conoscere aneddoti e racconti sull’uomo e soprattutto sul regista Capitani, con la proiezione di interviste, ricordi e parti delle fiction girate a Viterbo; un modo per ricordare il grande contributo che Giorgio Capitani ha voluto dedicare con i propri set alla città, diventandone cittadino onorario e Ambasciatore del Sodalizio del Facchini di Santa Rosa.

La serata è andata ad arricchire il cartellone della sala San Leonardo che, nelle serate dei martedì di ottobre, novembre e dicembre, sarà dedicata al cinema attraverso proiezioni di film famosi, permettendo così ai viterbesi di poter usufruire di una sala cinematografica che da tanto manca a questa città.

Una lunga carriera, quella di Capitani, un Signore con S maiuscola, che inizia da attore in piccole parti di film come “Divisione Folgore” del 1954 (interpreta il portalettere) in cui le nostre zone si fanno notare per alcune scene girate alle Saline di Tarquinia, all’aeroporto militare di Viterbo e per rapidi frammenti sulla chiesa campestre di Santa Maria delle Farine e sul coro della chiesa di San Paolo ai Cappuccini.
Poi la prima regia, in quello stesso 1954, in uno dei film “strappacuore” allora di moda (Pescatore ‘e Posilleco) – oggi di grande interesse documentaristico – che facevano affidamento sulla voce e la popolarità del cantante napoletano Giacomo Rondinella. Altre regie di film più o meno di successo: Ercole, Sansone, Maciste e Ursus gli invincibili (1964) e le commedie Pane, burro e marmellata (1977), Io tigro, tu tigri, egli tigra (1978), Vai avanti tu che mi vien da ridere (1982), Missione eroica – I pompieri 2 (1987) e Rimini, Rimini – Un anno dopo (1988).
Un salto di qualità alla fine degli anni Novanta con le produzioni Rai degli sceneggiati televisivi. Oltre al pluridecorato Maresciallo Rocca (1996-2005) che assicurò a Viterbo una preziosa notorietà, ricordiamo Papa Giovanni (2002), Rita da Cascia (2004), Edda (2005), Callas e Onassis (2005), Papa Luciani (2006), Il generale dalla Chiesa (2009), Puccini (2009), Enrico Mattei (2009), Ho sposato uno sbirro (2008-2010), Dove la trovi una come me? (2011), Il restauratore (2012)
Capitani morì a Viterbo all’Ospedale di Belcolle il 25 marzo del 2017. Aveva 89 anni. I funerali si tennero nella chiesa di Santa Rosa a pochi passi dalla sua abitazione. Sarebbe bello se venisse messa accanto al portone della sua casa in via di Santa Rosa 19 una targa ricordo.
Simona Tartaglia è stata una delle migliori casting director del panorama artistico italiano. Dal 1985 ha diretto (anche come aiuto regista) il cast di vari film, fiction e pubblicità collaborando con numerosi attori come Gigi Proietti, Christian de Sica, Paolo Villaggio, Lino Bandi, Stefania Sandrelli, Ugo Tognazzi e vari registi: Giorgio Capitani, Fabrizio Costa, Vittorio Sindoni, Lodovico Gasparini ed altri. Simona Tartaglia si è trasferita a Viterbo insieme al marito nel 1996. Ed è rimasta qui, nella Città dei Papi che ieri ha reso ancora una volta onore al suo illustre cittadino onorario.

 




Scomparsa Mario Moscatelli: il cordoglio del Rotary club Viterbo

VITERBO – Una triste notizia ha raggiunto i soci del Rotary Club Viterbo nella tarda mattinata di oggi: è scomparso il socio e amico Mario Moscatelli, già presidente del club viterbese, dopo aver ricoperto con la sua professionalità il ruolo di Prefetto di Viterbo e di tante altre città, mettendosi in luce anche in importanti cariche locali e nazionali.

Di lui resteranno indelebili l’infinito amore per la città e le sue bellezze artistiche e storiche, l’eleganza e la gentilezza con cui si poneva verso il prossimo, la sua immensa cultura che dispensava a chiunque per mettere in evidenza Viterbo e il territorio.

“Avevamo dei progetti da realizzare insieme – ricorda commosso il presidente del club viterbese Angelo Landi -. Anche ora che era stato proclamato socio onorario continuava ad operare per il prossimo. Avevamo in serbo l’impegno per l’apertura del passaggio su via del Ganfione, dal sottoscala della Prefettura, e ne avevamo parlato con il sindaco Frontini, e ancora voleva concentrarsi sui bellissimi affreschi della chiesa di Santa Caterina, l’edificio scolastico in piazza Dante, cuore dell’Ecclesia Viterbiensis. La sua dipartita così inaspettata ci lascia sgomenti e sicuramente più soli, proveremo a portare avanti i suoi progetti, così da sentirlo ancora vicino a noi, per sempre. A nome di tutti i soci esprimo cordoglio e vicinanza alla moglie, alle figlie e alle amate nipoti”.

Le esequie funebri si terranno mercoledì 23 agosto alle 10 presso la Basilica della Quercia. E’ desiderio dei familiari destinare ogni forma di gratitudine e di vicinanza a sole opere di bene, per questo i soci stanno valutando la giusta iniziativa da porre in atto per onorare il nome dell’amico Mario, garantendo ovviamente la presenza alla celebrazione insieme allo stendardo del Rotary Club Viterbo.

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Rotary Club Viterbo, passaggio della campana tra il presidente Scorzino e Angelo Landi

VITERBO – Una partecipata cerimonia ha decretato il passaggio della campana che chiude l’anno del presidente Lamberto Scorzino per aprire quello di Angelo Landi. La presenza del sindaco Chiara Frontini ha permesso al socio Moscatelli di sbilanciarsi per strappare una risposta positiva su due progetti importantissimi: l’apertura del passaggio tra piazza del Plebiscito e via del Ganfione (sotto la Prefettura) e il restauro degli affreschi nella Chiesa di Santa Caterina (edificio scolastico in piazza Dante),

21_RotaryPassCampana23PresLandiTanti gli ospiti giunti nel ristorante Da Nando al Pallone, che dopo il suono della campana e l’omaggio alle bandiere con gli inni, sono stati salutati dal presidente Scorzino: il Segretario Distrettuale Francesco Palomba, l’assistente del Governatore Bruno Nigro, insieme alla moglie Claudia, il Presidente del Rotaract Matteo D’Angelo, la Presidente Incoming del Club Sutri Cassia Cimina, Anita Mattei, il sindaco di Viterbo Chiara Frontini insieme al marito Fabio, la Vice Governatrice Inner Wheel del Distretto 208, Orietta Ciula Lattanzi, e la Presidente dell’Inner Wheel Viterbo Claudia Testa, nonché socia e vicepresidente del Rotary Club Viterbo.

Tutti, insieme ai soci e ai solo ospiti sono stati ringraziati nel discorso di commiato del presidente, che ha fatto il bilancio di un anno di impegno: “E’ stato per me un grandissimo privilegio ed un onore presiedere in questa annata il Rotary Club di Viterbo, giunto al suo 69° anno di vita, uno dei più antichi del nostro Distretto. L’esperienza della Presidenza è stata fondamentale per la mia crescita culturale e formativa di rotariano, un momento di svolta, che mi ha fatto comprendere pienamente i valori e il senso di appartenenza al club; mi ha inoltre permesso di ampliare le amicizie, alcune delle quali si sono rivelate veramente straordinarie. In questo anno avevamo deciso di essere più presenti sul territorio, di far conoscere il Rotary, e ho affrontato questo impegno con grande entusiasmo, che è stato facilitato dall’efficientissima organizzazione del nostro Club, e da un consiglio Direttivo molto unito, che, con vero spirito rotariano, ha contribuito alla conduzione di un annata all’insegna dell’amicizia, e della solidarietà. Un ringraziamento a tutti voi per la partecipazione alla vita del club, senza la quale nessun risultato sarebbe stato possibile”. Scorzino ha ricordato le tante attività del club e quelle in fase di definizione, come la copertura di un’aula didattica esterna alla scuola Canevari, il restauro della Porta della chiesa degli Almadiani, e un murales sulla cabina Enel all’interno dell’Università al Riello, di fronte al Tribunale. “Ho avuto davvero il privilegio di vivere e applicare sul campo il motto del Rotary – ha concluso – servire al di sopra di ogni interesse personale. E permettetemi un grazie a mia moglie Monica,  che con pazienza e con molto amore mi ha seguito e accompagnato in ogni attimo di questo impegnativo percorso. Più tardi consegnerò il collare al nuovo Presidente Angelo Landi, al quale formulo i miei più cari auguri per una splendida annata ricca di soddisfazioni”. Lamberto Scorzino affronta il nuovo anno rotariano come past president e nel nuovo incarico, questa volta Distrettuale, quale Assistente del Governatore.

23_RotaryPassCampana23TortaLandiSCorzinoFrontiniLa serata si è contraddistinta anche per il forte legame con il Rotaract, che ha scelto di effettuare lo scambio del collare tra il presidente uscente, Matteo D’angelo, ed entrante Elena Profili. Per Matteo, che ha ringraziato il Rotary per la continua collaborazione: “E’ stato un bellissimo anno, perché i veterani possono solo trasmettere valori e spirito per andare avanti. Grazie al club, di cui sono stato mero rappresentante, auguri a chi verrà dopo, siamo in buonissime mani” ha concluso accogliendo con la spilletta due nuovi soci, Riccardo Binelli e Sara Valentini, e passando il collare alla neo presidentessa Elena Profili.

Le conviviali sono sempre occasioni di festa e ringraziamento: il socio Paolo Cegna è stato omaggiato con la Paul Harris Fellowship proprio per l’impegno profuso nella complicata matassa burocratica del murales; stesso importante riconoscimento per Stefano Di Spirito, per l’impegno organizzativo nel convegno distrettuale su ginecologia e andrologia, e a Stefano Bianchini per la presidenza 2021/22. Omaggio pubblico anche a Mario Moscatelli, storico socio dal 1978, recentemente nominato onorario, per quanto dato al club e alla città, che ha servito in tanti ruoli, specie quello di Prefetto. E’ proprio lui ad anticipare due nuovi progetti cittadini “Cercando stimoli a proporre e fare – ha annunciato – mi impegnerò per concludere l’accesso sotto la Prefettura, che porta in via del Ganfione, che riqualificherà piazza del Plebiscito, dove devono tornare i lampioni che sono ora a Prato giardino, e poi il restauro della chiesa di santa Caterina”. Una lezione di passione ed impegno.

Gli ultimi saluti sono stati portati dal sindaco, Chiara Frontini: “Onorata di essere di nuovo qui, specie ad ascoltare sua eccellenza Moscatelli, posso confermare che i suoi sogni si stanno per realizzare. Vivere con voi questo momento simbolico rafforza i nostri legami, voi siete al servizio della città, la città è al vostro servizio”.

E’ il momento ufficiale, la presidenza di Lamberto Scorzino lascia il posto a quella di Angelo Landi, che riceve la spilletta e soprattutto il collare, tra gli applausi dei soci. “Grazie a Lamberto che ha portato il club a livelli internazionali con una forza centrifuga incredibile, grazie per il tuo grande lavoro – ha salutato da neo presidente -. Grazie ai soci per la fiducia, alla mia famiglia che si metterà a disposizione in questo importante anno per il percorso che faremo. ‘Creiamo speranza nel mondo’ è il motto di questo anno che si rifletterà sul tema della pace, al centro di tutte le nostre iniziative. Noi rotariani dobbiamo avere il giusto spirito di servizio a favore della comunità, verso cui convergiamo le nostre azioni ed iniziative. Dobbiamo per questo essere irresistibili, essere leader e non influencer senza, pertanto, alcuna ostinata ricerca della celebrità. Poiché – ha continuato il neo Presidente citando una celebre frase dalle favole di Esopo – ‘Per vincere non è necessario correre ma partire in tempo’, anticipo ai soci che, unitamente a tutto il direttivo, è stato già stilato il programma dell’intero anno rotariano, compresa la festa del nostro settantesimo anniversario di costituzione, per consentire di mettere già in agenda tutti gli incontri istituzionali a cui partecipare. Il primo appuntamento sarà per il prossimo 20 luglio, al fresco dei castagni, con la presentazione del calendario delle iniziative e dei progetti”.

La serata è stata allietata dal pianista Enzo Salerno mentre il vino è stato servito dai sommelier Fisar di Viterbo.

Questa la composizione del nuovo direttivo del Rotary Club Viterbo per l’anno 2023/24: Presidente Angelo Landi, Past president Lamberto Scorzino, Vice presidente Alessandro Bruni, Prefetto Paolo Cegna, Segretario Stefano Bianchini, Tesoriere Angela Grifa, Presidente incoming Rosita Ponticiello, Consiglieri: Ermanno Cammarano, Fosca Maura Tasciotti, Simona Tartaglia, Andrea De Simone, Ignazio Tricomi, Claudia Testa, Lorenzo Grani.

Come da tradizione la serata si è conclusa con il gong della campana da parte di entrambi i Presidenti.




Rotary Club Viterbo nomina Mario Moscatelli socio onorario

VITERBO – Omaggiare un socio storico per la sua memoria e cultura, la sua capacità e disponibilità infinita, essenza stessa dell’esser rotariano: Mario Moscatelli è stato nominato socio onorario del Rotary Club Viterbo.
La cerimonia nella sede cittadina, dove si sono riuniti il presidente Lamberto Scorzino, il segretario Stefano Bianchini e le socie Fosca Mauri Tasciotti e Simona Tartaglia. Incontro ufficiale, con il suono della campana e l’onore alle bandiere, atti che hanno preceduto la consegna della pergamena di RotaryMoscatelliOnorario1nomina e la “spillettatura” al commosso Mario Moscatelli.
Già prefetto della città e di numerosi altri importanti capoluoghi, tra cui Torino dove ha seguito, anche quale commissario, l’importante macchina di realizzazione delle olimpiadi invernali; ex commissario della Camera di Commercio di Viterbo, rotariano viterbese dal 1978, club per cui ha ricoperto tante cariche tra cui quella di presidente, un curriculum straordinario ma soprattutto un uomo dalla grande personalità ed umanità.
“Mario rappresenta il classico esempio rotariano per la disponibilità e l’affetto dimostrato per la città – ha dichiarato il presidente Scorzino appuntando la preziosa spilletta – con questo gesto vogliamo omaggiare il suo spirito, quello giusto che contraddistingue la nostra attività”.
RotaryMoscatelliOnorario2“Il Rotary è sempre stato un mio impegno perché ci credo – ha commentato Moscatelli – siamo riuscito a fare sempre tante cose, con la voglia di proseguire, senza mai farsi abbattere dagli ostacoli. Ogni cosa che ho fatto mi sono sentito sul campo per aiutare, perché ‘mi piace piacere’, certo, ma soprattutto non mi sono mai sottratto alle responsabilità”.
Per lui anche la testimonianza di Fosca Mauri Tasciotti: “Ho conosciuto Mario tanti anni fa, era prefetto ed io consigliere delegata alla cultura e insieme avemmo l’onore di inaugurare il Museo civico, che era chiuso da anni. Seguimmo insieme i RotaryMoscatelliOnorario3lavori, ogni sera eravamo lì, fino alla cerimonia con il presidente Scalfaro. Non solo, era presente anche nel recupero del Ridotto dell’Unione che, da quel momento, divenne sede della scuola musicale comunale. Sempre presente, con la sua eleganza e disponibilità”.




Mostra Macchine di Pace: il Rotary club Viterbo a Praga

VITERBO – Nuovo importante appuntamento per la mostra internazionale “Machines for Peace” della Rete delle grandi Macchine a spalla, che dopo il successo di Betlemme sarà a Praga dal 1° giugno e in questa occasione il Rotary Club Viterbo sarà presente insieme al Governatore e ai club coinvolti territorialmente nella rete riconosciuta 10 anni fa Patrimonio Immateriale Unesco, le cui celebrazioni sono iniziate proprio nella città dei papi con il concerto Macchine di Pace.

Prevista un’inaugurazione in grande stile nell’Istituto italiano di cultura, in occasione della Festa della Repubblica organizzata dall’Ambasciata italiana nella Repubblica Ceca, che estende la RotaryMacchinePAcePres+Govcircolazione a livello internazionale del Progetto Unesco e vede protagoniste le quattro famose Macchine a Spalla italiane: la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Varia di Palmi, la Festa dei Gigli di Nola e i Candelieri di Sassari.

Saranno presenti il governatore del distretto 2080 Guido Franceschetti e la moglie Daniela Tranquilli (Past Governor 2011/2012), il presidente del Rotary Club Viterbo Lamberto Scorzino con la moglie Monica, il Presidente del E Club Italia 2102 Luigi Ruben de Maio con i soci Rita Battaglia e Carmelo Filippo Miceli, accompagnato dalla moglie Alessia, e il Presidente Internazionale F.R.A.C.H. (Fellowship of Rotarians who Appreciate Culturale Heritage) Giovanna Mastrotisi.

Un momento importante per tutti i rotariani, che ringraziano la dottoressa Patrizia Nardi, referente Unesco e responsabile tecnico scientifico del Progetto della Rete, che ha voluto fortemente renderli compartecipi in questo bellissimo itinerario di pace, ambasciatore dei principi comunitari imprescindibili della cultura e della tradizione popolare italiana.

“Lo sforzo dei club Rotary dei territori a cui appartengono le Macchine a spalla unitamente al F.R.A.C.H – precisano i club coinvolti – è quello di essere al fianco di questa forte iniziativa di pace fondante su principi identitari delle comunità italiane, con l’impegno volto allo sviluppo di una rete RotaryMacchinePaceSRosadi scambio e di volontà comune per condividere il patrimonio culturale insito nelle Macchine a spalla e renderlo disponibile in tutto il mondo. Possiamo avere il massimo impatto possibile e  realizzare il cambiamento duraturo: il Rotary crea ambienti in cui può avvenire la pace e siamo sicuri che questo progetto ne costituisca un elemento importante”.

“Il Rotary club Viterbo è onorato di rappresentare la città in un’occasione così importante – aggiunge il presidente Scorzino – portando con sé il calore e il successo del concerto dello scorso agosto, inserito nei festeggiamenti per Santa Rosa, la cui Macchina è al centro del progetto insieme alle altre della Rete. Speriamo che la passione e la volontà dimostrata ogni anno dai Facchini e da tutti i protagonisti delle feste possano essere veicolo di un messaggio di pace di cui tutto il mondo ha bisogno”.




Rotary Club Viterbo al’Unitus per il concorso di scrittura creativa sui migranti – Premiazione IntoMe

VITERBO – Rotaract e Rotary club Viterbo di nuovo in partneship con l’Università della Tuscia nel convegno finale del progetto IntoMe del centro Jean Monnet: “I diritti dei migranti presi sul serio. La sfida dell’accesso ai servizi”.
Un impegno che si estrinseca nel contributo necessario alle borse di studio per gli studenti vincitori del concorso di scrittura creativa sul tema dell’integrazione dei migranti, premiati da Matteo D’Angelo, presidente Rotaract, Lamberto Scorzino, presidente Rotary club Viterbo, e Stefano Bianchini, segretario Rotary, presente in veste di presidente della Camera civile di Viterbo, coinvolta anch’essa nel progetto.
Nell’aula Magna del San Carlo, piena di studenti, il saluto istituzionale del rettore Ubertini, che ha sottolineato l’importanza dell’università: “Laboratorio utile nel dimostrare come si possa riuscire ad integrare, perché i ragazzi non sentono più il significato dei confini; da qui dobbiamo partire, evitando che vadano ad impedire di migliorare lo stile di vita delle persone”.
Gli interventi, moderati da Mario Savino, sono stati preceduti dal saluto del professor Spinosa, presidente Studi di giurisprudenza, che si è complimentato con i presenti, perché “Parlare di diritti sociali non è mai facile, ma riafferma l’università pubblica come luogo in cui farlo”. Naryam Karimi ha parlato poi di “easyRights”, accesso ai diritti, ai servizi pubblici per garantire inclusione e integrazione, sottolineando gli ostacoli maggiormente presenti, quali il gap linguistico e e la burocrazia, suggerendo poi le aree di intervento per giungere all’accesso ai servizi come chiave per accesso ai diritti.
Declinazione linguistica nell’intervento di Sonia Di Vito, che ha ricordato l’importanza della lingua per giungere alla reciprocità, ricordando il diritto di mantenere la propria, insieme al culto, anche se usando la stessa si crea un sistema di scambio, sia per conoscere la realtà che vive il migrante che per raccontare il suo vissuto.
Non solo università ma anche mondo civile, con la relazione di Fabio Malerba, viceprefetto con incarico sull’immigrazione, che ha scelto l’art. 3 della Costituzione per ricordate le difficoltà linguistiche dei migranti e di accesso ai servizi, e come il capitolato dei centri di accoglienza garantisca la mediazione culturale e linguistica insieme alla somministrazione di pasti, dimostrando quanto siano fondamentali alla sopravvivenza. La prima parte si è conclusa con la relazione di Daniele Albanese, dedicata ai concetti di protezione, asilo e l’ importanza dell’accesso al territorio e ai servizi.
Nella seconda parte moderata da Daniela Vitiello, dal titolo “Have your Say!” (Dì la tua), con il saluto del direttore del dipartimento Lorenzetti. “Serve dare risposte a tutti i cambiamenti in corso – ha precisato la professoressa Vitiello – e l’università il luogo giusto per sviluppare progetti inclusivi, come Unicore, un corridoio umanitario che ha portato qui molti studenti africani, che sostiene ragazzi e ragazze che provengono da contesti difficili”.
Simone Severini, in inglese, ha ricordato come l’inclusione sia la chiave giusta per un’internazionalizzazione responsabile, sostenibile ed etica, così come Martina Galli, che ha parlato di inclusione ed equità valorizzando le differenze, annunciando poi l’intervento-testimonianza di Yien Nhial. Giuseppe Calabrò ha raccontato e mostrato un video realizzato dall’università nel laboratorio del metaverso e il progetto Reasy per studenti con dislessia. Antoine Harfouche ha poi ricordando l’importanza dell’attrazione dei talenti. Infine Gilda Nicolai, referente associazione WeUnitus Alumni, che accoglie laureati dell’Università della Tuscia. una rete a sostegno dell’ateneo, utile a portare a termine alcuni progetti.
Ultima parte, prima dell’aperitivo solidale, con gli attesi premi, grazie ai tre importanti partner coinvolti: Rotaract Viterbo, Rotary Club Viterbo e Camera Civile Viterbo, che hanno permesso la consegna di un contributo finanziario agli studenti che hanno realizzato i lavori migliori, scelti dalla commissione. “Grazie al collegamento tra l’università e la realtà civile – ha concluso Vitiello – siamo in grado di offrire queste opportunità. Sono stati consegnati ben 18 elaborati, ottima crescita rispetto ai 7 dello scorso anno, segno di un grande successo del concorso di scrittura creativa”.
Cerimonia di premiazione, partendo dai terzi classificati, a parimerito, chiamati dal presidente Scorzino: Marco Castellano e Astghik Aghababyan, seguiti da Bianchini che ha premiato la seconda, Mariia Kalinina e D’Angelo ad omaggiare il migliore, Yien Nhial Muses. Segnalate con menzione anche tre studentesse.
Una nuova occasione di vicinanza alla città e al suo mondo culturale, come sottolineato dal presidente Scorzino: “Al Rotary siamo consapevoli che coltivare una cultura diversa, equa e inclusiva è essenziale per realizzare la nostra visione di un mondo in cui le persone si uniscono e agiscono per fare sempre meglio e creare cambiamenti duraturi”.




“Macchine di Pace”, Unesco e Rotary per il concerto di Viterbo

VITERBO – Un’incantevole piazza San Lorenzo ha avviato i progetti della Rete delle Grandi Macchine a spalla che, sotto l’egida Unesco e la collaborazione del Rotary International, ha offerto alla città e al numeroso pubblico il primo concerto di “Macchine di Pace”.

Presente una folta rappresentanza di rotariani, dal Governatore del Distretto 2080 – Lazio Sardegna, Guido Franceschetti, insieme al presidente dell’E-Club Italia 2102, Luigi Ruben De Maio, e la presidente del Club di Palmi, Maria Stella Morabito, accolti dal padrone di casa, il presidente del Rotary club Viterbo, Lamberto Scorzino, e dal segretario Stefano Bianchini. Con loro i familiari e numerosi soci, che hanno assistito tra il pubblico, in una serata da tutto esaurito dove la musica è stata messaggera di pace.

Sul palco, viaggiando in un repertorio di classica e lirica che ha unito i grandi compositori italiani e la musica tradizionale ucraina, l’Orchestra e Coro dell’Opera Nazionale Ucraina di Dnipropetrovsk e solisti dell’Opera di Kiev, Odessa e Lviv, diretti del maestro Vladimir Galuska.

La potenza delle note, la bravura dei musicisti e del coro, l’eccezionalità dei solisti hanno incantato il pubblico presente, in un concerto aperto dall’inno ucraino, assistito dal pubblico rigorosamente in piedi.

“Mi sono commosso davvero – ha commentato il Governatore  Franceschetti al termine del concerto -, l’inno è stato coinvolgente come tutte le esibizioni successive, dal nostro bel canto alle loro note tradizionali. Un’unione di popoli da sempre valore per il Rotary, che fa molto per la pace, perché crede nella pace, qualcosa che non si può imporre perché è una conquista che si fa ogni giorno, con piccoli passi. Vedere sul palco più di cento professori che suonano insieme è un messaggio di pace, speriamo si riesca a convincere chi di dovere. Tutti dobbiamo e possiamo fare qualcosa, noi, ad esempio, oggi abbiamo tenuto una riunione e alle nostre spalle era presente la bandiera ucraina”.

Valori fondanti per il Rotary, sottolineati già dalla conferenza dal presidente Scorzino, che dopo il concerto si è dichiarato soddisfatto: “Siamo stati insieme, collegando i territori del patrimonio immateriale Unesco della Rete Grandi Macchine a spalla, perché solo uniti si possono mandare messaggi positivi. La musica aiuta a far veicolare concetti come quello della pace, con lo scambio culturale e di tradizioni che può solo portare valori positivi”.

Il Rotary Club Viterbo prosegue il viaggio al fianco del Sodalizio Facchini di Santa Rosa. Questa mattina con la presenza all’inaugurazione della targa dedicata a Giorgio Capitani, ambasciatore dei Facchini e socio onorario Rotary; sabato al Teatro dell’Unione, durante il raduno che precede il giro delle Sette Chiese, per un saluto al Sodalizio e un ricordo al grande maestro che inserì le immagini della Macchina di Santa Rosa in una puntata del Maresciallo Rocca, portato ai Facchini dal presidente Scorzino e dalla socia Simona Tartaglia, moglie del compianto regista.




Rotary club: bilancio positivo per la mostra “Fellini, Viterbo e il sogno”

VITERBO – Bilancio estremamente positivo per la mostra “Fellini, Viterbo e il sogno”, organizzata dal Rotary Club Viterbo con il supporto dell’amministrazione comunale, che ha visto nel finissage di mercoledì una chiusura all’altezza delle opere esposte.
Ad accogliere i presenti il presidente Bianchini che ha ringraziato i presenti, le autorità e il vescovo, definito “nostra guida spirituale”.
Il Vescovo Fumagalli ha svelato così la sua presenza: “Mi lega alla famiglia Catozzo e al dottor Leo un’amicizia di oltre 45 anni, da quando ero giovane parroco nel ’77 a Santa Severa. Ricordo un uomo dalla cultura enorme, come la moglie, valente pittrice. Notai da subito un grande genio e una grande inventiva in lui, ad ogni incontro veniva sempre presentato uno strumento nuovo. Una vivace intelligenza trasmessa anche ai figli. Sono stato spesso ospite insieme a Fellini e ricordo le visite al Castello. Questa mostra sintetizza la grande qualità delle caricature di Fellini e la fondamentale invenzione della pressa, che superò l’acetone e permise la realizzazione veloce dei montaggi, un apparecchio che finì anche in Cina. Bello che Viterbo celebri Fellini e mostri come sia giusto educare alla fatica del pensiero, perché nella vita non è tutto immediato”.
Simona Tartaglia, socia rotariana responsabile del progetto, nato sotto la sua presidenza, ha confessato la grande soddisfazione per la mostra: “Una settimana faticosa che ha portato frutti. Ho visto tanti visitatori entrare e conoscere ricordi, esperienze, che se non raccontate rischiano di perdersi, un sapere che non possiamo abbandonare. Ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato e chi ha permesso questa mostra, il Comune, gli archivi Catozzo, Burchiellaro e Baglivo, il liceo Orioli e l’artista Mascagna. Molta curiosità anche per il documentario che il Rotary ha realizzato con questo materiale a dicembre, che sarà diffuso in Costa Rica e sta partecipando alla seleziona di un festival in Cina, attraverso Piero Pacchiarotti, dell’International Tour Film Festival di Civitavecchia”.
Fellini e il sogno, e non poteva che raccontarlo il dottor Innocenti, che ha brevemente illustrato i disegni realizzati dal maestro al risveglio, abituato a tracciare subito i sogni appena avuti. “Ha cercato di capire quanto vissuto nei sogni, cercando di proiettarli nella sua arte. Dai disegni si nota quanto fosse interessato alla parte affettiva e l’onirico gli è spesso servito per alcune trovate geniali, perchè è dimostrato che proprio nel sonno la mente sia più libera e spesso svegliandoci riusciamo a risolvere problemi che ci sembravano insormontabili”.
Tra i protagonisti Alberto Catozzo, figlio di Leo, pronto a ricordare il padre e il maestro, collaboratori e soprattutto amici: “Nel mondo del cinema non esiste la bugia, che si trasforma in creatività e questo è il segno distintivo della vita di Fellini, che ha frequentato la mia famiglia dai tempi de ‘Le notti di Cabiria’, ‘La strada’, e soprattutto ‘La Dolce Vita’ e ‘8 e 1/2’. Mio padre, dopo aver creato la pressa, si concentrò sulla fabbrica e per lavorare con lui Fellini comprò una moviola, che mise nel suo studio a Ponte Milvio, raggiungendolo con le ‘pizze’ da montare. In questi incontri è nato lo scambio di bozzetti, mio padre raffigurava Federico, lui si divertiva a ritrarre Leo, hanno sempre giocato così”.
Antonello Ricci, che con i suoi racconti appassionati sul cinema di Fellini è diventato il filo conduttore del documentario, ha svelato altri lati del regista riminese: “Nella sua famosa intervista confessò la confusione tra i suoi sogni e i ricordi che gli furono raccontati da altri, perché un artista prende le immagini di tutti e le fa rinascere in un’opera d’arte, dove non esistono lati proibiti, perché nessuna immagine è fine a sè stessa. Il cinema è il momento in cui la luce raggiunge la tela, nessuno come Fallini ha saputo trasformare in narrazione di poesia assoluta anche i gesti più sempici”. Ricci ha poi letto il racconto che Fellini darà delle campagne laziali che tanto lo hanno colpito nei suoi “vagabondaggi in automobile”, in un vagare senza meta: “Io non ho mai voluto conoscere i paesaggi – sottolineò Fellini – ho sempre cercato di ri-conoscere. Viterbo, così alle porte di Roma, è stata per me la città che traduceva questa dolcezza di provincia sincera, abbandonata alla grandezza del Lazio. Viterbo restituiva ad un sapore d’infanzia la forza di Roma”.
In conclusione Cinzia Pace, del liceo Orioli: “Questa è stata una bellissima esperienza, nata dal concorso che i ragazzi hanno fatto lo scorso anno scolastico in piena didattica a distanza, un lavoro molto complesso che ha dato soddisfazione maggiore, vedendo i risultati. I ragazzi sono passati a visitare la mostra e hanno ammirato le opere, con una grande crescita culturale, per prendere spunto e avviarsi verso altri percorsi”.
L’esposizione ha accolto l’arte di Fiorenzo Mascagna: “Le mie opere su Fellini nascono dalla sua frase sul visionario, è stato questo lo spunto che ho avvertito come similitudine, una forza che mi ha spinto ad inventare queste opere, dodici in tutto, collocate su cavalletti illuminati, come se fosse cinema, uno spazio che si estende attraverso il racconto”.
Piero Pacchiarotti ha infine confermato che il documentario “100 volte Fellini” è in tour verso la Cina, dove a breve sarà confermata l’ammissione in concorso, nella versione sottotitolata in inglese, realizzata sempre a Viterbo da Fonotuscia di Giulia Oliva, che ha anche realizzato la versione audiodescritta per non vedenti. “Stiamo aspettando la risposta e siamo fiduciosi, per la grandezza del nome di Fellini, speriamo di ufficializzarlo presto” ha concluso il presidente dell’Itff Civitavecchia.
Tra le numerose visite alla mostra, si sottolinea quella di Giuditta Saltarini, moglie di Renato Rascel, insieme a Luciana Vasile, figlia di Turi, storico produttore di “Roma”; l’attrice Alessandra Izzo; l’Art Director & Stylist Gianni Graziano e, nel giorno della chiusura, il capo della Digos viterbese Carlo Maria Basile, che incuriosito dalla mostra notata durante il servizio per una manifestazione, è tornato per il finissage.
Un successo degno del nome di Fellini e di tutti gli artisti che hanno contribuito a rendere speciale questa mostra, il Rotary Club Viterbo ringrazia tutti i protagonisti e il Comune di Viterbo per il patrocinio e il supporto.




Rotary club Viterbo, mostra “Fellini, Viterbo e il sogno”, il 15 settembre finissage con il Vescovo Lino

VITERBO – Grande successo per la mostra “Fellini, Viterbo e il sogno”, organizzata dal Rotary Club Viterbo con il supporto dell’amministrazione comunale, dove sono esposte le foto di backstage inedite scattate da Donatella Baglivo, le opere realizzate dal cineasta riminese, come le caricature custodite dalla famiglia Catozzo, i bozzetti per film quali “Casanova” e “Giulietta degli spiriti” del grande scenografo Giantito Burchiellaro, strumenti fondamentali per la sua arte come la pressa Catozzo e gli omaggi cittadini degli alunni del liceo Orioli e dell’artista Fiorenzo Mascagna.
A grande richiesta l’allestimento viene prolungato di un giorno e il 15 settembre si svolgerà un finissage molto particolare. Saranno infatti ospiti lo scenografo Burchiellario, che per motivi di lavoro non ha presenziato all’inaugurazione, tornerà Alberto Catozzo, che approfondirà la spiegazione della pressa inventata dal padre e racconterà la nascita della fabbrica. Al suo fianco un amico di famiglia, il vescovo Lino Fumagalli, che prima di guidare la Diocesi viterbese è stato a lungo a Tolfa, stringendo con Leo un rapporto di stima molto importante. A fare da trade union tra gli interventi, oltre alla moderazione di Simona Tartaglia, past president Rotary Club Viterbo e responsabile del progetto, sarà presente Antonello Ricci, narratore del documentario “100 volte Fellini” e profondo conoscitore di cinema.
Tra i tanti visitatori della mostra numerosi commenti positivi per l’unicità delle opere e per aver descritto un diverso di Fellini, specie quello dimostrato dalle caricature realizzate e donate alla famiglia Catozzo, gesti di familiarità che ne svelano il lato umano oltre che professionale. Tanti complimenti anche per aver accolto le opere “di casa” degli studenti dell’Orioli e dell’artista Mascagna, Infine una visitatrice ha ricordato che fu il padre a fornire sul set de “I vitelloni” il gas necessario ad avviare le macchine da presa.
Per le ultime curiosità su Fellini, sull’uomo e sulla sua immensa arte, l’appuntamento è per mercoledì 15 settembre 2021 alle 18.00, presso la chiesa degli Almadiani, con accesso secondo le vigenti disposizioni di legge.




Civita Castellana città cardioprotetta: Rotary Club e Croce Rossa Donano tre defibrillatori

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – Ogni anno in Italia circa 80mila persone sono vittime di un arresto cardiaco, e l’80% di questi casi si verifica in luoghi pubblici. L’arresto cardiaco può non essere letale solo se entro i primi minuti al soggetto colpito viene praticata la rianimazione cardiopolmonare attraverso un defibrillatore. E’ per questo motivo che, grazie alle donazioni del Rotary Club Flaminia Romana Distretto 2080 e della CRI, all’interno del progetto “Civita Castellana città cardioprotetta”, tre defibrillatori completi di kit per cardio rianimazione sono stati installati in piazza Matteotti, in via Giovanni XXII e nel piazzale antistante la chiesa di Sassacci San Luigi Gonzaga. Il progetto, avviato da circa due anni e presentato questo pomeriggio, porterà all’installazione di defibrillatori anche in altri punti strategici del territorio comunale. Alla cerimonia di presentazione hanno preso parte il sindaco Luca Giampieri, il vicesindaco Matteo Massaini, l’assessore alle Politiche sociali Carlo Angeletti e il presidente del consiglio comunale Claudio Parroccini. Gli amministratori comunali hanno ringraziato il Rotary Club e la Croce Rossa perché grazie alle loro donazioni Civita Castellana diventerà un comune cardioprotetto. Presenti all’iniziativa anche il presidente del Rotary Club Flaminia Romana, Roberto Zavagnini e il presidente della Croce Rossa Italiana locale, Stefano Di Giovenale, oltre a diversi rappresentanti delle due associazioni. L’evento si è svolto nel totale rispetto delle norme anti-Covid.




Rotary Club Viterbo: 100 volte Fellini

VITERBO – Il giorno di Natale vede la pubblicazione del documentario “100 volte Fellini” realizzato dal Rotary Club Viterbo e Rotary Club Civitavecchia, dedicato al grande cineasta riminese nell’anno del centenario dalla nascita. Un progetto patrocinato e finanziato dal Comune di Viterbo, Assessorato alla cultura nell’ambito dell’iniziativa Natale in streaming 2020.

Arriva quindi nei giorni delle feste il documentario che presenta le testimonianze, i racconti di lavoro e di vita, le emozioni vissute insieme al Maestro direttamente da colleghi, artisti e appassionati di cinema.

La figura del regista verrà presentata al pubblico attraverso le collezioni private costituite da inediti, straordinari materiali di archivi privati messi a disposizione, come quelli di GianTito Burchiellaro, eccellenza della scenografia italiana che collaborò con Fellini in film come Casanova e Giulietta degli Spiriti, per la prima volta fruibili in un percorso che restituisce tutta la magia dell’ “onirico” felliniano; si racconta poi il lato ludico del regista attraverso bozzetti, disegni e caricature realizzati dal Maestro, conservati nella collezione privata di Leo Catozzo; scene dei backstage provenienti dall’archivio Baglivo restituiscono il Fellini dietro le quinte. Infine la visione onirica verrà analizzata dal dottor Pierluigi Innocenti (SonnoRem), che sfogliando il prezioso volume che raccoglie i bozzetti realizzati al risveglio dal grande Federico ne evidenzia il significato e l’importanza.

“100 volte Fellini” apre virtualmente le sue porte per una passeggiata all’interno del mondo felliniano accompagnati dai racconti di Antonello Ricci, in veste di narratore.

Il video è pubblicato al seguente link: https://youtu.be/lE8594K178Y

Nei prossimi giorni seguiranno aggiornamenti relativi al concorso dedicato agli studenti del Liceo Artistico Orioli e alla collaborazione con l’Università della Tuscia




Presentazione “100 volte Fellini”, documentario realizzato da Rotary Civitavecchia e Viterbo

di ARIADNA BULAT –

VITERBO – Si è tenuta stamattina la videoconferenza di presentazione del progetto “100 volte Fellini”, un documentario dedicato al grande cineasta riminese Federico Fellini.  Sono intervenuti la presidente di Rotary Club Viterbo, Simona Tartaglia, Presidente di Rotary Club Civitavecchia Antonello Rambotti, l’assessore alla cultura e turismo Marco De Carolis e il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena

Tartaglia

Simona Tartaglia ha raccontato che il progetto nasce da un’idea del Rotary Civitavecchia, presieduto da Antonello Rambotti. Inizialmente l’obiettivo era quello di realizzare una mostra per tutto il mese di dicembre, con proiezioni al Cinema Lux, conferenze e il coinvolgimento degli studenti dell’Orioli e dell’Università della Tuscia. Una iniziativa che poi ha cambiato forma dal momento che, a causa delle misure restrittive, non si è potuta realizzare. “Abbiamo optato per il piano B e abbiamo deciso di fare un documentario con gli elementi che noi avevamo per la mostra, raccontando Fellini con le parole dei nostri collaboratori. Il film è stato girato sul territorio, spostandoci tra Santa Severa, Sutri e Montalto di Castro. Siamo inoltre felici di aver avuto il contributo dell’istituto Orioli e dell’Università della Tuscia, coinvolgendo in questo modo i giovani nella cultura del cinema”. 

Rambotti

“La mostra sarebbe dovuta essere già in presenza il 28 novembre a Civitavecchia per poi arrivare a Viterbo – prende la parola Antonello Rambotti – adesso noi la facciamo online con la speranza di poterla ripetere in presenza in primavera, con tempi migliori. Sarebbe la giusta cornice per dare importanza a questo materiale che proviene dai nostri territori”.

“La famiglia Catozzo – aggiunge il presidente di Rotary Civitavecchia – ha avuto molto materiale in eredità dal padre che proviene da una frequentazione diretta con Fellini. Leo Catozzo è stato un montatore molto importante per il regista. Ha fatto 4 film con Fellini, di cui tre Premi Oscar”.

Il documentario “100 volte Fellini” uscirà martedì 22 dicembre ed è stato tradotto anche per i non udenti ed i non vedenti. Il trailer è già fruibile sulla pagina Facebook Rotary Club. Il materiale utilizzato nel film è in gran parte inedito, da tre archivi privati messi a disposizione da GianTito Burchiellaro, eccellenza della scenografia italiana che collaborò con Fellini in film come Casanova e Giulietta degli Spiriti.

Si racconta poi il lato ludico del regista attraverso bozzetti, disegni e caricature realizzati dal Maestro, conservati nella collezione privata di Leo Catozzo. Le scene dei backstage provenienti dall’archivio Baglivo restituiscono un Fellini dietro le quinte. La visione onirica verrà analizzata dal dottor Pierluigi Innocenti (SonnoRem), che sfogliando il prezioso volume che raccoglie i bozzetti realizzati al risveglio dal grande Federico ne evidenzia il significato e l’importanza. “100 volte Fellini” apre virtualmente le sue porte per una passeggiata all’interno del mondo felliniano accompagnati dai racconti di Antonello Ricci.

Per la realizzazione del documentario sono stati coinvolti anche i ragazzi del liceo artistico Orioli. E’ stato creato un concorso indirizzato agli studenti dell’ultimo anno che hanno realizzato opere ispirate alla figura di Fellini. Gli studenti dell’Università della Tuscia invece sono stati coinvolti  attraverso la didattica a distanza in una serie di incontri per analizzare il lavoro del regista e promuovere idee di diffusione adatte a un pubblico più giovane.

Nencioni

Giacomo Nencioni, docente di Teorie e Tecniche del Cinema presso l’Università degli Studi della Tuscia, è intervenuto con un messaggio video dicendo che il documentario realizzato da Rotary Club è una opportunità sia per lui che per gli studenti coinvolti di provare a lavorare di nuovo su Fellini perché è una ricchezza non solo per il cinema a livello nazionale e mondiale, ma anche per il nostro territorio.

“Quest’oggi potevamo stare ad  inaugurare la mostra alla chiesa di San Giovanni Battista invece di inventarci uno streaming – afferma l’assessore De Carolis – però dobbiamo adattarci alla situazione. Anche se ci è stato questo problema, ci siamo inventati un’altra modalità per fruire il materiale sul regista riminese. L’amministrazione è sempre dalla parte della cultura e dobbiamo dare sostegno alle attività che valorizzano il nostro territorio”.

Arena

“Questa idea è quasi dovuta per Viterbo siccome è una delle città preferite per i grandi lavori di Fellini. Il coinvolgimento delle scuole e dell’università è fondamentale proprio per ricordare il legame fra il regista e Viterbo”, conclude il sindaco Giovanni Arena




“100 volte Fellini”, il Rotary Club Viterbo presenta un progetto che accende una luce sul cinema

VITERBO – Natale in streaming 2020: il Rotary Club Viterbo presenta un progetto che accende una luce sul cinema, “100 volte Fellini”, dedicato al grande cineasta riminese.

Questo Natale 2020 sarà privato della possibilità di affollare sale o seguire mostre ed eventi legati al cinema. Per questo sarà il cinema ad allietare le vacanze di Natale 2020 attraverso la versione streaming della mostra voluta dai Rotary Club Viterbo e Civitavecchia, “100 volte Fellini”, che nasce in presenza e diventa online per rispetto delle regole e per utilizzare il prezioso materiale raccolto. Per un’opportuna fruizione si trasforma in documentario, pieno di testimonianze ed emozioni legate al Maestro, associato a coinvolgimenti con gli studenti del liceo artistico Orioli e dell’Università della Tuscia e un concorso che si sviluppa con preferenze social, per rispettare le scelte del pubblico.
La figura del regista verrà presentata al pubblico attraverso le collezioni private costituite da inediti, straordinari materiali di archivi privati messi a disposizione come quelli di GianTito Burchiellaro, eccellenza della scenografia italiana che collaborò con Fellini in film come Casanova e Giulietta degli Spiriti, per la prima volta fruibili in un percorso che restituisce tutta la magia dell’ “onirico” felliniano; si racconta poi il lato ludico di regista attraverso bozzetti, disegni e caricature realizzati dal Maestro, conservati nella collezione privata di Leo Catozzo; scene dei backstage provenienti dall’archivio Baglivo ci restituiscono il Fellini dietro le quinte. Infine la visione onirica verrà analizzata dal dottor Pierluigi Innocenti (SonnoRem), che sfogliando il prezioso volume che raccoglie i bozzetti realizzati al risveglio dal grande Federico ne evidenzia il significato e l’importanza.
100 volte Fellini apre virtualmente le sue porte per una passeggiata all’interno del mondo felliniano accompagnati dai racconti di Antonello Ricci.
Inoltre il progetto si propone di far conoscere l’importanza che la figura del regista ha ricoperto nella storia del cinema ai giovani. In particolare, nell’ambito del progetto è stato istituito un concorso indirizzato agli studenti dell’ultimo anno del Liceo Artistico Francesco Orioli di Viterbo, che hanno realizzato opere (disegni, bozzetti o altro) ispirate alla figura di Fellini.
Sempre pensando ai giovani, è stata coinvolta l’Università della Tuscia, con gli studenti della Magistrale iscritti al corso del professor Giacomo Nencioni, che saranno coinvolti attraverso Dad (didattica a distanza) ad una serie di incontri per pianificare, analizzare il lavoro e proporre idee di diffusione adatte ad un pubblico più giovane.
La mostra che avrebbe accompagnato il pubblico viterbese nel periodo di Natale, nata in interclub da un’idea del Rotary Civitavecchia, presieduto da Antonello Rambotti, e accolta dal Rotary Viterbo con la presidenza di Simona Tartaglia, diventa così un viaggio digitale nell’arte, con la realizzazione di un documentario originale che sarà presentato online dai protagonisti coinvolti insieme all’amministrazione comunale di Viterbo, nella conferenza zoom in programma il 18 dicembre 2020 alle 12, trasmessa sulla pagina Facebook Rotary Club Viterbo 2020/21 (https://www.facebook.com/RotaryClubViterbo2020/live/).



“Viterbo nei ricordi… agli occhi del mondo”, al via la seconda edizione del Premio fotografico Philipp Bordignon

VITERBO – Il Rotary Club di Viterbo, con la collaborazione del Rotaract e dell’Interact di Viterbo, organizza la seconda edizione del Premio fotografico Philipp Bordignon che ha per oggetto “Viterbo nei ricordi… agli occhi del mondo”.

Il premio è riservato ai giovani fotografi amatoriali, rotariani e non, di età compresa tra i 14 ed i 30 anni, a qualunque nazionalità appartengano.

Tre temi i temi in cui si articola, tutti dedicati alla città dei papi: “Viterbo nei monumenti”, “Viterbo nel paesaggio”, “Viterbo nelle tradizioni e nel folklore”.

Una bellissima occasione per i giovani che vivono o che siano transitati in città, immortalando angoli, monumenti o situazioni caratteristiche; potranno infatti pescare nell’album dei ricordi fotografici e trasmettere i propri lavori al Club. Non solo, potrebbe essere anche l’occasione per tornare o venire per la prima volta ad ammirare il centro storico più bello d’Europa e i paesaggi circostanti, scoprire angoli o scorci unici e pensare una foto dedicata al concorso.

Il premio è dedicato a Philipp Bordignon, prematuramente scomparso, nel 2014, volontario della Croce Rossa e dei vigili del fuoco, nato a Bolzano ma residente a Celleno dal 2008, dove ha raggiunto la famiglia.

Artista eclettico in ogni sua attività, dalla danza alla musica (suonava la chitarra ed il violino), fino allo sport (sciava su snowboard, amava la vela d’altura ma anche il Laser, il rugby, il golf) e ovviamente la fotografia, per cui curava in maniera maniacale tutte le sue attrezzature, i suoi microfoni, le sue macchine fotografiche. A questa passione è dedicato il concorso, un modo per ricordare un socio sempre disponibile e pronto all’aiuto al prossimo. Nel viterbese è stato socio del Club di Sutri e Tuscia Ciminia dal 25 novembre 2010, e poi, dal giugno 2013, dell’E-club of Roma. Nel 2011 è stato primario artefice della rinascita del Rotaract di Viterbo.

Le foto andranno inviate nel mese di settembre, esattamente dalle ore 8 del giorno 01/09/2020 alle ore 20 del 30/09/2020, esclusivamente tramite mail all’indirizzo: premiofotograficorotaryvt@yahoo.com

Una giuria composta da un esperto nella materia fotografica, da un esperto in storia dell’arte e da un esperto in tradizioni viterbesi, esaminerà le fotografie valutandole per l’inerenza al tema, la qualità, l’originalità e la creatività.

La presentazione delle foto e la premiazione dei vincitori per ogni categoria avverrà a Viterbo il 10 dicembre 2020 in luogo ed orari che saranno successivamente comunicati.

Il primo classificato, in ognuno dei tre temi, otterrà un buono del valore di 400 euro da utilizzare per l’acquisto di accessori per la fotografia, presso l’esercizio Foto Video Mecarini via S. Bonaventura 70, Viterbo.

Il bando integrale può essere consultato seguendo il link http://www.celleno.com/BandoViterbo.pdf dove è possibile anche visionare l’intero regolamento e compilare la scheda di partecipazione.

 




Il Rotary Club di Viterbo dona un otoscopio alla pediatria dell’ospedale Belcolle

VITERBO – Nei giorni scorsi il Rotary club di Viterbo, attraverso la presidente Claudia Testa, ha donato al reparto di Pediatria di Belcolle una stazione diagnostica medica, con un otoscopio a fibre ottiche.

La strumentazione verrà utilizzata per esaminare, per via endoscopica, l’orecchio dei piccoli ospiti della struttura pediatrica dell’ospedale viterbese, consentendo di visualizzare la membrana timpanica e il canale uditivo esterno e di diagnosticare più facilmente le patologie correlate.

“A nome di tutta l’equipe della Pediatria di Belcolle – commenta il direttore dell’unità operativa, Rita Navas – desidero rivolgere un grazie di cuore al Rotary club di Viterbo, e alla presidente Testa, per la vicinanza e il sostegno che, in molte occasioni, hanno manifestato fattivamente venendo incontro alle esigenze di miglioramento costante della qualità delle cure che, da sempre, contraddistingue il nostro reparto”.