Talete S.p.A. risponde alle affermazioni del Sindaco di Grotte di Castro

GROTTE DI CASTRO (Viterbo)- Riceviamo e pubblichiamo: “Talete S.p.A. desidera chiarire e rispondere alle affermazioni rese dal Sindaco durante un convegno e riportate dagli organi di informazione.
La società, preso atto delle dichiarazioni, ha immediatamente avviato le azioni per tutelare i propri interessi, conferendo apposito mandato ai propri legali per valutare e gestire la situazione a tutela dell’azienda e delle maestranze.
“Al fine di gestire un servizio delicato e complesso come quello idrico – dichiara l’amministratore unico Salvatore Genova- è essenziale instaurare una genuina collaborazione con le istituzioni, nell’ottica di garantire una prestazione d’opera efficiente e di buona qualità alla comunità”.
Talete S.p.A. reitera il proprio impegno per l’integrità e la trasparenza nelle sue attività, e si riserva di adottare ogni opportuna misura per tutelare la propria reputazione.




Una svolta verso l’efficienza, la sostenibilità e la precisione amministrativa

VITERBO- Talete S.p.A. annuncia il lancio di un innovativo servizio finalizzato alla verifica, recupero e aggiornamento dei dati dell’anagrafica cliente.

Questa iniziativa migliorerà in modo significativo il rapporto con i cittadini e avrà, al contempo, un impatto tangibile sulla riduzione della dispersione amministrativa.
I dettagli del servizio includono:
• verifica dei dati: un processo importante che si estende oltre la semplice correttezza dei dati, abbracciando anche la precisione delle informazioni sulla destinazione d’uso dell’immobile e sulla tipologia di contratto. Ciò garantirà un’adeguata corrispondenza tra i dati dell’anagrafica cliente e la reale situazione sul territorio;
• recupero dei dati mancanti: attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate e collaborazioni strette con le amministrazioni comunali, il servizio si prefigge di individuare e recuperare dati mancanti o incompleti. Un’approfondita analisi dei dati consentirà una base informativa completa e accurata;
• aggiornamento periodico: la periodica revisione e il conseguente aggiornamento dei dati rappresentano la chiave per mantenere un’anagrafica cliente sempre allineata alla realtà. Questa pratica favorirà una gestione efficiente delle risorse e contribuirà alla riduzione degli errori amministrativi.
L’allineamento tra la destinazione d’uso dell’immobile e la tipologia di contratto permetterà una corretta categorizzazione delle utenze, semplificando le operazioni amministrative e consentendo una gestione più efficiente dei servizi.
La normalizzazione dei codici fiscali e delle partite iva è un passo avanti significativo per garantire il successo della fatturazione elettronica, riducendo tempi e risorse impiegate in processi manuali e contribuendo alla sostenibilità ambientale.

“Questa iniziativa – dichiara l’amministratore unico Salvatore Geova – rappresenta un significativo passo avanti nella nostra missione di fornire servizi idrici adeguati alle nostre comunità. La collaborazione con le amministrazioni comunali è cruciale per il successo di questo progetto e confidiamo nel loro sostegno per raggiungere insieme nuovi livelli di efficienza”.

” Questo contesto in continua evoluzione – aggiunge il responsabile per la transizione al digitale Giuseppe Gasbarri non riguarda solo l’adozione di nuove tecnologie, ma è una strategia chiave per migliorare l’efficienza operativa.
La normalizzazione dei codici fiscali, l’individuazione di allacci abusivi e l’accertamento accurato tra destinazione d’uso dell’immobile e tipologia di contratto, sono elementi fondamentali che contribuiranno a una gestione più efficiente, giusta e sostenibile del servizio idrico integrato. L’aggiornamento di questi dati prevede, inoltre, la fattura attivazione di una serie di servizi digitali per i cittadini”.




Talete, resa dei conti: “Domani rischiamo di chiudere”

di REDAZIONE-

VITERBO – Il Presidente della Provincia Alessandro Romoli, a seguito dei lavori previsti dalla consulta d’ambito propedeutica all’assemblea dei sindaci di domani fatta questa mattina, ha deciso di organizzare una conferenza nel pomeriggio di oggi per divulgare quanto emerso e denunciare alcuni comportamenti non ritenuti consoni da parte del Comune di Viterbo.



Nella giornata di domani, infatti, dovrà avvenire attraverso votazione dei Comuni un aggiornamento della predisposizione tariffaria del servizio idrico integrato. “I sindaci avranno una situazione chiara grazie al lavoro di raccolta di documenti svolto in questi giorni, anche di sabato sera – esordisce Romoli – ma stamattina c’è stata un’importante assenza del Comune di Viterbo, a causa della carenza di alcune informazioni documentali che consentissero, dicono, una corretta comprensione. Tutti gli altri Comuni erano però presenti – specifica il Presidente della Provincia con riferimento all’assemblea mattutina – e tutti si sono ritrovati lì in un approccio dialogante”.

“La mancata approvazione del piano tariffario domani – tuona preoccupato Romoli – causerebbe a Talete l’impossibilità di accedere ai bonus, ai fondi messi a disposizione da parte del Governo. Provocherebbe anche l’impossibilità di poter accedere al PNRR costringendo a dover restituire 16/17 milioni di euro, anche già spesi.
Questa situazione – continua Romoli – si andrebbe a collocare sulla già difficile situazione di Talete che tutti già conosciamo, metterebbe nelle condizioni Talete di rischiare il fallimento generale e definitivo.

Il fallimento di Talete arrecherebbe peraltro problemi ai Comuni che vantano crediti sui quali non troverebbero più copertura”.
Il Presidente della Provincia si mostra inorridito dall’atteggiamento degli amministratori viterbesi: “Non era mai successo che il Comune Capoluogo si sottraesse a un confronto, anche se teso alla responsabilità di noi amministratori. Il mio è interpretare un pensiero dell’intera consulta, a prescindere da posizioni ideologiche. Siamo rimasti basiti – spiega Romoli – di come il Comune di Viterbo si sia dimostrato irraggiungibile e disinteressato alla gestione. Domani rischiamo di far chiudere la Talete – ammette – Lo dico dopo aver sviscerato tante carte.”

Spazio anche all’ingegner Daniele per una sintetica analisi tecnica della situazione. Parlando di ATO, ha voluto sottolineare la ridotta portata di quella viterbese in termini di densità rispetto alle altre, e come la riduzione di concentrazioni di arsenico abbia portato ad acque non potabili il 90% circa delle nostre acque, con le spese conseguenti. “La nostra tariffa, che già era stressata, si è trovata a gestire un costo gestionale elevatissimo – spiega Daniele – che ha fatto schizzare i costi tariffari.
In un ATO così piccolo, con situazioni già complesse come queste, l’impatto tariffario è notevole.

Arera dice che il gestore deve avere una forza finanziaria tale da garantire per il credito, e Talete non la ha – aggiunge l’ingegnere – Talete ha per di più un tasso di morosità elevato, sopra lo standard nazionale, che gli ha fatto mancare i 25 milioni che oggi gli servono.

Quello che manca – dice rispondendo direttamente a Chiara Frontini – sono quindi i soldi in pancia a Talete.

Le soluzioni, dal punto di vista dell’ingegnere, sarebbero o una ricapitalizzazione da parte dei soci, o una ri-apertura a un privato con una ri-pianificazione della concessione trentennale, così che il socio garantisca per la società che si potrebbe a quel punto mettere a sistema creditizio.

“Arera ha permesso di spostare al futuro i costi energetici – continua Daniele – così avremo il ritorno di costi energetici nel 2024, con uno sbilancio che però creerebbe subito un default aziendale.
Economicamente il sistema chiude, ma finanziariamente crolla.
Se volessimo recuperare – ammette – dovremmo fare un salto del 90% sulle tariffe in 2 anni, cosa impossibile perché Arera non lo riconoscerebbe. Ma grazie ai fondi della stessa Arera per gli investimenti, potremmo ridurre l’aumento e rientrarci, con un recupero lento.”

La parola è passata poi ai Sindaci presenti, Pietro Nocchi (Capranica) ed Ermanno Nicolai (Tessennano).

Il primo cittadino di Capranica è tornato a tuonare sull’atteggiamento non condiviso del Comune di Viterbo: “La Provincia è la casa dei Comuni e non di un solo Comune. Oggi quello di Viterbo se ne lava le mani, osserva da lontano. In questa fase stiamo parlando di un’approvazione storica di un piano che riguarda tutti i 60 comuni. Noi le abbiamo provate tutte – dice Nocchi – Adesso siamo a un bivio: si vuole creare una struttura per fare investimenti seri e certi, ma c è qualcuno che si oppone. Se dobbiamo dirci le barzellette, ce le diciamo. Chi vuole battersi per Talete, non trovi scuse. I documenti ci sono tutti. Domattina i sindaci verranno chiamati e si troveranno ad affrontare una scelta dolorosa.

Domani vedremo – conclude il Sindaco di Capranica – chi ha veramente a cuore il territorio e chi invece se ne lava le mani.

Ermanno Nicolai, sindaco di Tessennano, sostiene invece che la scelta obbligata, senza voto per una nuova predisposizione tariffaria, sarà vendere l’acqua pubblica a un nuovo privato, il quale potrà secondo lui dettare legge senza dovere nulla ai Comuni. Si potrebbe arrivare, aggiunge a questo Romoli, a un “50% in più sulla tariffa”.

Anche Salvatore Genova, amministratore unico di Talete, è intervenuto in chiusura. Il portavoce della società idrica trova il comportamento di Chiara Frontini “Non adeguato al contesto che stiamo vivendo e alla giornata di oggi, in cui si doveva valutare tecnicamente il piano di revisione tariffario”. Un piano obbligatorio per le regole Arera, ritenuto un atto di grande responsabilità, con il quale si rischierebbe, sottolinea ancora una volta, “di perdere decine e decine di milioni di euro in progetti che non verrebbero neanche valutati”.

Se non venisse approvato il piano tariffario, non ci sarebbero le condizioni per continuare. Per me – ammette sconsolato Genova – significherebbe la fine. Valuterò se dimettermi.

“E’ stata data la massima disponibilità al confronto con il comune, senza avere nessun tipo di riscontro – chiude deciso Romoli – Se ci saranno dei problemi perché il provvedimento non passerà, questi problemi avranno un nome e un cognome“.




Talete, Ciambella (Pd): “La Procura ha autorizzato la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti”

di MARINA CIANFARINI –

VITERBO – Gestione del servizio idrico Integrato-Talete SpA. Importanti novità sono emerse stamani, in una conferenza stampa indetta a Palazzo dei Priori, dai consiglieri comunali Luisa Ciambella, Fabio Valentini , consigliere provinciale e Maurizio Conversini, membro Movimento Civico per Tarquinia. Presente anche l’avvocato  Pierluigi Bianchi.
“Abbiamo depositato un esposto con quindici contestazioni alla Procura della Repubblica – commenta Luisa Ciambella -, supportate dai documenti che siamo riusciti ad ottenere dal sito internet che, ad oggi, non risulta ancora pienamente aggiornato.
Abbiamo ricevuto una risposta da parte della Procura della Repubblica su sei quesiti dei quindici presentati. Archiviata la parte penale, non di nostro interesse. Il nostro sguardo è orientato alla sola parte gestionale.
Su richiesta della Guardia di Finanza, il 31 maggio la Procura ha autorizzato la trasmissione degli atti alla Corte dei Conti”. La consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella rimarca i due punti principali, trattati dalla Procura: in primis l’affidamento dei lavori,  dice la consigliera, “non sempre avvenuto nel rispetto del Codice degli appalti”. “In queste ore emerge che l’ingiustizia della condotta è probabilmente ravvisabile – spiega – I lavori sono stati commissionati in maniera illegittima, giustificati con l’urgenza”.
“Sulla questione promozioni facili, ovvero dipendenti, dirigenti, membri di Cda, presidenti che disponevano, dall’oggi al domani, di un aumento di compenso in busta paga utile ai fini pensionabili – prosegue la Ciambella – la Procura si è espressa definendole disposizioni irregolari e prescritte. La Procura si è espressa dal punto di vista penale, ma non dal punto di vista contabile. All’epoca, alla presenza dell”ingegnere Andrea Bossola, chiesi una commissione speciale per parlare di tale anomalia. Egli rimase sorpreso dalle circostanze ed attivò un procedimento interno (costato agli utenti tra i 26 e i 30mila euro).
Auspico che il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena e gli altri amministratori inizino a svolgere un controllo adeguato. Sarebbe colpevole, alla luce dei fatti predominanti, continuare a tenere la testa sotto la sabbia. Noi ci siamo impegnati affinché i cittadini non continuino a pagare indirettamente anche le legittime promozioni dei dipendenti. Credo, inoltre, che siano gli stessi lavoratori a conoscenza delle dinamiche interne a desiderare una valida chiarezza. La legge ci consente di opporci al decreto di archiviazione. Non lo faremo perché il nostro interesse è la sola ed unica tutela dei cittadini”. La conferenza si avvia alla conclusione con un infiammato scambio di opinioni tra Salvatore Genova, il nuovo amministratore unico di Talete e Luisa Ciambella.
Genova accusa la consigliera comunale di non aver posto la giusta attenzione all’argomento nel periodo in cui era vice sindaco, ma Ciambella controbatte rimarcando di non aver accettato all’epoca la delegata alle partecipate “essendo a conoscenza delle modalità di gestione ormai consolidate nel tempo” e che di fatto “lo stesso Genova avrebbe dato informazioni non fondate, in quanto, non avendo accettato le deleghe, la responsabilità del controllo analogo non era a lei imputabile”.  Da entrambi i lati è stata garantita, al termine, una porta aperta per ulteriori confronti.




Talete spa: “Non è un’apertura al privato”

VITERBO-Talete spa comunica: “Non è un’apertura al privato, quella di oggi è un via libera a una richiesta di aiuto che sarà rivolta a istituzioni, amministrazioni locali, istituti di credito o appunto partner privati. Non fa differenza”. Sono le parole di Salvatore Genova, amministratore unico di Talete Spa. L’apertura alla ricerca di nuovi soci è stata data questa mattina nella sede della Provincia di Viterbo, presenti il presidente Pietro Nocchi, che ha aperto il dibattito e altri 21 rappresentanti dei Comuni interessati fra sindaci, vicesindaci e delegati. Al termine dell’incontro il numero uno di Talete ha ringraziato per l’opportunità del “mandato esplorativo omnicomprensivo” a lui affidato al fine di trovare nuove risorse utili alla causa. “Unico rammarico – ha concluso Genova – quello di aver riscontrato come alcuni soci, pur avendo aderito al progetto di ricostruzione, alla fine si sono astenuti o hanno espresso parere contrario. Il mandato esplorativo diventa così un primo passo verso il cambiamento di rotta quanto mai necessario per chiudere un capitolo e aprirne un altro”.

 




Talete spa, Salvatore Genova ha accettato l’incarico di amministratore unico

di REDAZIONE-

VITERBO- Il nuovo amministratore unico di Talete spa, Salvatore Genova, designato dall’assemblea dei soci- sindaci lo scorso martedì, ha accettato l’incarico. Talete spa ha finalmente il suo amministratore unico, dopo che Biagio Eramo,

che era stato nominato nella precedente tornata, aveva poi rifiutato il mandato per motivi personali.  L’ingegnere chimico, originario della Sicilia, è atteso a Viterbo la prossima settimana. Genova è un esperto di rifiuti, come è stato anche evidenziato nel corso del consiglio comunale di ieri pomeriggio. Su Genova la consigliera comunale del Pd, Luisa Ciambella ha espresso qualche perplessità  per il fatto che non sia stato votato all’unanimità, essendosi astenuti dal voto quattro sindaci, quelli di Nepi, Bomarzo, Tarquinia e Montefiascone.

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Talete spa, nominato Salvatore Genova nuovo amministratore unico

di REDAZIONE-

VITERBO- L’assemblea dei sindaci-soci della Talete spa, che dopo la fumata nera di stamani si è riunita questo pomeriggio,  alla fine è riuscita a nominare, dopo una lunga discussione,  il nuovo amministratore unico. Si tratta di Salvatore Genova , che prende il posto di Andrea Bossola, dopo che Biagio Eramo ha preferito rifiutare l’incarico per motivi personali. Salvatore Genova ha 46 anni, è un ingegnere chimico, è originario della Sicilia, ma abita a Roma da tempo. Al voto si è astenuta la Lega, dopo le forti perplessità espresse nel corso dell’assemblea di stamani. Genova è stato votato con 21 voti favorevoli e quattro astenuti (i sindaci di Bomarzo, Montefiascone, Tarquinia e Nepi). Soltanto un voto contrario: quello di Montalto di Castro.