Castrum Novum: la città ritrovata

ROMA – Mercoledì 6 novembre alle ore 16.30, presso la Sala delle Colonne di Palazzo Patrizi Clementi (via Cavalletti 2) a Roma, sarà presentato il Quinto volume di studi “Castrum Novum. Storia e archeologia di una colonia romana nel territorio di Santa Marinella”, dedicato alle recenti scoperte avvenute nel sito dell’antica città romana. Il volume illustra gli scavi condotti tra il 2020 e il 2023, grazie ai quali si prosegue nell’opera di ricostruzione della storia e dell’archeologia dell’insediamento che, fondato forse intorno al 264 a.C., protrasse la sua esistenza per circa ottocento anni, per essere abbandonato, dopo secoli di vita e numerose trasformazioni, alla fine del V secolo d.C. o nella prima metà del seguente. La proficua collaborazione in essere tra il Polo Museale Civico di Santa Marinella, concessionario degli scavi, con la West Bohemia University di Pilsen nella Boemia occidentale, l’Institutum Romanum Finlandiae, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’A.S.S.O. e il Gruppo Archeologico del Territorio Cerite ha portato in questi anni ad importanti risultati e scoperte che consentono una nuova lettura di molte parti del sito e della sua storia.

Sotto l’egida del Ministero della Cultura e con la supervisione scientifica della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, si è proceduto all’esplorazione di numerosi settori dell’abitato antico, acquisendo molte nuove nozioni sull’assetto urbanistico e topografico della città.

È stato finalmente possibile lo scavo del teatro di epoca imperiale, individuato da tempo sul terreno, tramite un saggio e prospezioni magnetiche e georadar, ma rimasto non accessibile alla ricerca a causa della sua posizione in una proprietà privata. Gli scavi degli ultimi tre anni, oltre a rimettere in luce i resti del teatro, hanno condotto all’esplorazione di altri settori della città antica, con la scoperta di un lato della piazza del foro su cui si affaccia il podio di un tempio, di una ricca domus, di un impianto termale, di una fontana, di nuovi ambienti pertinenti alla caserma del castrum del III secolo a.C., di un tratto del decumano sul quale si apre l’ingresso principale del teatro, non lontano dalla “Porta Marina”, non ancora scavata, a ridosso dell’attuale sede stradale della via Aurelia.

Il volume, che oltre alla descrizione degli scavi contiene numerosi contributi di studi, sarà presentato dalla Soprintendente arch. Margherita Eichberg, dalla funzionaria archeologa referente di zona, dott.sa Rossella Zaccagnini e dal prof. Andrea Carandini, professore emerito di Archeologia classica della Sapienza Università di Roma.

Seguirà la conferenza del dott. Flavio Enei, curatore degli scavi e del volume intitolato “Castrum Novum: la città ritrovata alla luce delle ultime scoperte”.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Appuntamento: Mercoledì 6 novembre alle ore 16.30 presso la Sala delle Colonne di Palazzo Patrizi Clementi in via Cavalletti 2 – Roma.




Celleno: nuove scoperte con gli scavi archeologici

CELLENO (Viterbo)- Domenica 7 aprile 2024, alle ore 10.00, in Piazza Enrico Castellani, il comune di
Celleno organizza un’affascinante viaggio nel passato: con la collaborazione di Soprintendenza, Unitus e Ordine degli Architetti verranno presentate le recenti scoperte archeologiche effettuate all’interno della chiesa di San Donato.
Gli scavi, sotto l’alta sorveglianza della dott.ssa Barbara Barbaro sono guidati dall’archeologo Pierpaolo Nardelli, nell’ambito di una proficua collaborazione tra il Comune di Celleno e l’Università degli Studi della Tuscia. Sono venuti alla luce una serie di reperti, tra cui materiali lapidei, frammenti e pezzi ceramici, che saranno mostrati al pubblico per la prima volta in questa occasione, sotto la guida esperta dei professionisti che lavorano sul sito.
Questi lavori, volti alla messa in sicurezza dei muraglioni del versante nord e del complesso architettonico collassato durante la Seconda Guerra Mondiale, sono finanziati dal Ministero dell’Interno, e sono coordinati dall’architetto Tiziano Grossi dell’ufficio tecnico del Comune di Celleno, con la progettazione e la direzione di Alma Civita Studio.
L’Università della Tuscia ha giocato un ruolo fondamentale in questa scoperta: il Professor Giuseppe Romagnoli è stato artefice della rivelazione del complesso architettonico con due chiese sovrapposte (di quella inferiore, dedicata a San Michele Arcangelo, si era persa notizia già nell’Ottocento) mentre la Professoressa Valeria Valentini si sta dedicando al restauro degli stucchi settecenteschi. Lo studio ed il restauro dei reperti lapidei del periodo longobardo, invece, sono affidati alle cure della Professoressa Cristiana Beltrami.
“Per noi è una scoperta straordinaria”, afferma il sindaco Marco Bianchi, “se si pensa che solo pochi anni fa la parte più antica di Celleno era in gran parte inaccessibile e la chiesa di San Donato era invasa dalla vegetazione. Abbiamo messo in campo tutte le risorse possibili per invertire la tendenza e arrestare il degrado di quel che rimane dell’edificio sacro sottoposto alle intemperie ed a crolli continui. Il Borgo Fantasma ha ancora tanto da raccontarci e la scoperta della chiesa inferiore di San Michele Arcangelo ne è un esempio eclatante. Questo ci permette di affermare” continua il sindaco, “l’importanza del territorio dal periodo etrusco fino ad oggi, senza soluzione di continuità.
È intenzione dell’amministrazione continuare con perseveranza nel recupero e valorizzazione dell’antica Celleno con gli stessi fondamenti culturali, nella consapevolezza che, mentre si restituiscono alla comunità storia e bellezza, si radica sempre di più la possibilità di uno sviluppo turistico all’insegna dell’autenticità e della sostenibilità”

 




Presentazione a Canino dei risultati della campagna di Scavi Archeologici 2023

CANINO (Viterbo)- Un meritato successo per la conferenza finale della campagna di scavo 2023 di Vulci 3000 Project, tenuta a Canino martedì 11 luglio alle ore 21,00 nel Chiostro del Museo della Ricerca Archeologica nell’ex Convento di San Francesco, dal prof. Maurizio Forte e dalla dott.ssa Elisa Biancifiori
Italiano, prestigioso accademico della Duke University negli Stati Uniti, dove insegna Storia dell’Arte, Archeologia Classica e Studi Visuali, con all’attivo ricerche archeologiche in tutto il mondo, Maurizio Forte ha presentato, insieme a Elisa Biancifiori-ricercatrice presso la Sapienza e co-direttrice di scavo- i risultati di Vulci 3000, una campagna di ricerca avviata nel 2014 e che da sette anni si svolge sul campo ogni anno per circa due mesi, con la cooperazione di università italiane e WhatsApp Image 2023-07-12 at 08.19.36straniere, con sponsor attuali la Fondazione Luigi Rovati e Delmas Foundation.
Un’esperienza unica per gli studenti dei due Atenei, ma soprattutto un’opportunità unica per l’area archeologica di Vulci di essere conosciuta e indagata con tecnologie all’avanguardia e metodologie innovative.
La relazione ha riguardato sia i risultati dello scavo di un grande edificio nella zona urbana di Vulci, ampio più di 500 metri quadri, con una ricchezza formidabile di canali, cisterne, pozzi e vasche, sia gli esiti della ricerca condotta con georadar e droni multispettrali sull’estensione della città etrusca nel tempo, dall’età del ferro alla decadenza, per un periodo di circa 1400 anni. Le ricerche svolte con l’ausilio dell’intelligenza artificiale hanno persino permesso di effettuare ricostruzioni scientificamente fondate sul paesaggio circostante 2000 anni fa.
prof. Maurizio Forte a VulciUn innovativo strumento di diffusione della conoscenza del territorio è l’app AN_Vulci, che permette di “visualizzare” le costruzioni ancora da scavare durante la visita alla città, nel Parco Archeologico Naturalistico di Vulci, di cui è stato portato alla luce appena il 5%.
Al termine, i numerosi spettatori hanno potuto fruire delle spiegazioni integrative degli studenti e dei professionisti italiani e stranieri che fanno parte del team di ricerca, che hanno illustrato i materiali archeologici della campagna di scavo in corso di restauro, le ricostruzioni digitali dello scavo e della cisterna grande, come anche i primi risultati di una nuova ricerca di Eye-Tracking sulla percezione degli scavi e delle rovine, coordinata dalla dott.ssa Vincenza Ferrara di VTS Italia.
La conferenza è stata organizzata dall’Associazione Culturale Luciano Bonaparte Principe di Canino, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Canino: un’associazione di volontari appassionati della storia del proprio territorio, attiva con eventi, borse di studio e con la pubblicazione del periodico “Canino 2008”.
Grazia Olimpieri
Ass.ne Luciano Bonaparte




“Gli Sforza: storia, palazzi, dimore e ville tra Toscana e Lazio”, l’iniziativa del Rotary Club di Pitigliano, Soriano e Manciano

PITIGLIANO- Il Rotary club di Pitigliano Soriano Manciano presenta “Gli  Sforza : storia , palazzi, dimore e ville tra Toscana e Lazio”. A relazionare l’architetto prof. Renzo Chiovelli e l’architetto Vania Rocchi. Si terrà stasera venerdì 23 aprile  alle ore 21.00 una conferenza on line sulla piattaforma Zoom l’importante conferenza  organizzata dal Rotary.

Per partecipare Meeting Id : 8948939161 Passcode : 598020 su Zooom https://us02web.zoom.us/j/894893391161?pwd=QkVpWGFyYqSEIxaFl1VTl0NndBQT0989489339161

“Nel palazzo del 500  del cardinale camerlengo Guido Ascanio Sforza di santa Fiora, che si erge nella piazza comunale di Proceno, i lavori di restauro sono già ad uno stato avanzato – dichiara l’arch. Renzo Chiovelli – Sono state effettuate le riparazioni alle coperture, il consolidamento alle ampie volte delle scuderie, la reintegrazione dei pavimenti in mattoni a spina di pesce della corte centrale. Si sta intanto procedendo ad una riproposizione parziale ad “anastosi” dei pilastri dell’ampia loggia crollata nel corso dell’800, reimpiegando basi , capitelli ed altri elementi in travertino  recuperati fra le macerie del crollo”. “Inoltre .- continua Chiovelli – si stanno effettuando gli scavi archeologici nella zona crollata del palazzo in cui si trovavano le cucine , recuperando le strutture architettoniche del forno, del grande camino, dell’acquario e del lavatorio. Un’area che sta restituendo anche materiale ceramico 500esco di pertinenza delle cucine ma anche di piatti da pompa dipinti con busti   femminili” .Questo e tanto altro nella conferenza di stasera . Un altro importante appuntamento organizzato dal Rotary che svelerà altre importanti pagine storiche del territorio.




UNITUS: Indagini archeologiche nel foro della città romana di Volsinii (Bolsena)

 Bolsena (Viterbo)- Le indagini si stanno concentrando nell’area della basilica romana e della piazza del foro, allo scopo di verificare le fasi costruttive e le relative cronologie di questi complessi monumentali. Nel contempo si stanno portando alla luce delle strutture in grandi blocchi squadrati di tufo, da ritenere con ogni probabilità anteriori alla fondazione della città romana di Volsinii Novi avvenuta, come è noto, successivamente alla distruzione della città etrusca di Velzna nel 264 a.C. da parte del console romano Fulvio Flacco. Sono dunque riprese e andranno avanti fino al 30 ottobre, le indagini archeologiche nell’area del foro della città romana di Volsinii dirette dal professor Salvatore De Vincenzo del Dipartimento Distu dell’Università degli Studi della Tuscia, in collaborazione con Maria Letizia Arancio della “Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale” e con il Gruppo Archeologico Velzna “A. Fioravanti” di Bolsena. Il progetto è patrocinato dal Comune di Bolsena, che durante i due mesi della campagna di scavo ospiterà il consistente gruppo di studenti dell’ateneo viterbese. Oltre all’aspetto scientifico, il progetto di ricerca Volsinii Novi, frutto di una proficua sinergia tra Università, Comune di Bolsena e Soprintendenza, ha come ulteriore obiettivo lo viluppo di nuove forme di valorizzazione dei Beni archeologici, in relazione alle quali il progetto si sta configurando come un significativo laboratorio didattico interdisciplinare.