Sciopero nazionale dei trasporti: astensione di 4 ore il 10 gennaio

di REDAZIONE-

Venerdì 10 gennaio, il sindacato Confail Faisa parteciperà a uno sciopero nazionale di 4 ore, con astensione dalle prestazioni lavorative dalle 8:30 alle 12:30. Saranno garantiti i servizi di autobus e treni fino alle 8:30 e riprenderanno regolarmente dalle 12:31.

Le informazioni sullo svolgimento del servizio durante lo sciopero saranno disponibili sul sito ufficiale di Cotral, www.cotralspa.it, e tramite il Contact Center al numero verde 800 174 471.

Le motivazioni dello sciopero includono: preoccupazioni per il progressivo allontanamento dalla professione di conducente di linea, problemi legati alla stabilità economica delle aziende di trasporto pubblico locale (Tpl), condizioni contrattuali sfavorevoli per i lavoratori, e la sicurezza sul lavoro.

In occasione dello sciopero precedente, tenutosi il 26 aprile 2024, l’adesione del personale nella fascia oraria interessata era stata del 4,4%.

Lo sciopero potrebbe avere ripercussioni limitate sui servizi, ma si consiglia agli utenti di consultare gli aggiornamenti forniti da Cotral.




Sciopero arbitri confermato: gare slittate di una settimana

Di seguito il comunicato ufficiale del CRL: “Il calcio nel Lazio si ferma per una settimana a causa dello sciopero arbitrale indetto contro la violenza”.

“Con mail a firma del Presidente del Comitato Arbitri del Lazio, inoltrata solo in data odierna, è stata comunicata la decisione dei Presidenti di Sezione A.I.A. di non designare alcun direttore di gara per gli incontri programmati nel prossimo fine settimana dei campionati regionali e provinciali, LND e SGS, sia di calcio a 11 che di calcio a 5.

Il C.R. Lazio, di sua iniziativa, aveva già in animo, per sensibilizzare sulla problematica della violenza, di posticipare l’inizio delle gare di 15 minuti accompagnando tale iniziativa con un messaggio antiviolenza letto dai capitani, ma evidentemente ciò non è stato considerato adeguato.

Il Comitato, e non da oggi, ha sempre sostenuto i comportamenti corretti e condannato fermamente gli atteggiamenti violenti, non ultimo quelli recentemente accaduti.
Anche gli Organi della Giustizia sportiva hanno sempre applicato, con rigore, tutte le norme del Codice di Giustizia Sportiva, in particolare quelle che riguardano gli episodi violenti.
E’ appena il caso di evidenziare che al termine della stagione sportiva 2023-2024 nel C.R. Lazio sono state disputate circa 30.000 gare la quasi totalità delle stesse svolte nella “normale dinamica agonistica”.

Tuttavia, alla luce della decisione assunta dai Presidenti di Sezione dell’A.I.A, con il sostegno del C.R.A. Lazio, le società sono dispensate dal presentarsi ai rispettivi campi di giuoco nel corrente fine settimana.
Per quanto sopra, tutti i campionati subiranno lo slittamento di una settimana rispetto alle date inizialmente programmate. Nei prossimi giorni verranno pubblicati i nuovi programmi gare. Resta invariata la programmazione delle gare dell’attività di base.

Tutto ciò premesso, in tale occasione è opportuno richiedere a tutti un comportamento in linea con i principi sportivi di lealtà e correttezza, eliminando nei propri contesti tutto ciò che anche lontanamente, possa essere considerata condotta violenta e quindi estranea ai valori dello sport.
Solo la totale e completa sintonia di tutte le componenti consentirà di salvaguardare il nostro amato calcio.”




Sciopero arbitri: decisione ancora da definire, ma sarà una “dura presa di posizione”

di ALESSANDO PIERINI –

VITERBO – Nel fine settimana tutti gli arbitri italiani scenderanno in campo con un segno nero sul viso per dire basta alla violenza sui direttori di gara. La decisione è stata annunciata dal Presidente dell’AIA Carlo Pacifici, dopo gli ultimi gravi episodi che impongono una profonda presa di posizione contro un fenomeno che va a danno dell’intero sistema calcio.

“Mostrare a tutti questo segno, dalla Serie A fino ai campionati dilettantistici e giovanili, ha l’obiettivo di sensibilizzare gli sportivi su questa vera piaga sociale – ha detto Carlo Pacifici – La violenza sugli arbitri è un fenomeno che deve far sentire coinvolti tutti gli attori del calcio e dello sport in generale. I nostri associati, scendendo in campo con questo tratto nero, vogliono inoltre mandare un messaggio di solidarietà ai colleghi che sono stati vittima di queste violenze. La recente aggressione, subìta da un arbitro in una partita di Terza Categoria laziale, rappresenta solo l’ultimo caso di un trend preoccupante che necessita una profonda riflessione anche da parte delle Istituzioni con atti formali. La violenza non è mai giustificabile e deve essere combattuta da tutti. Le condanne morali infatti non bastano più, servono gesti forti e concreti per debellare questo indegno fenomeno sinonimo di odio e violenza. Tutti devono infatti sentirsi coinvolti ogni volta che viene toccato un arbitro”.

Nelle prossime ore saranno inoltre definiti i dettagli di una dura presa di posizione, definendone i modi e le forme, che potrà avere attuazione sui campi dilettantistici del Lazio.




Prosegue da 30 giorni lo sciopero della fame per sostenere il riconoscimento della Fibromialgia

Prosegue da 30 giorni lo sciopero della fame per sostenere il riconoscimento della Fibromialgia. “Abbiamo ricevuto un enorme sostegno da tutte le persone, pazienti e non, andremo avanti fino al riconoscimento”
Sono trenta i giorni di digiuno a staffetta raggiunti da cittadini, volontari e pazienti a favore del riconoscimento della sindrome fibromialgica. A annunciarlo è AISF- Associazione italiana sindrome fibromialgica, che ha dato il via a questo gesto estremo dopo la Manifestazione di protesta, tenuta a Roma lo scorso 29 ottobre.
“Non ci aspettavamo di avere un così ampio sostegno da parte delle persone. Infatti sono tantissime le donne e gli uomini che, anche non affetti da fibromialgia, ci hanno espresso il proprio sostegno, mettendosi al fianco in questa battaglia. Ad oggi abbiamo già registrato la disponibilità dai cittadini fino alla fine di gennaio 2025”, dichiara Giusy Fabio, vice presidente dell’associazione, “e siamo determinati a non fermarci sino a quando non riceveremo delle risposte chiare da parte della politica, cioè il riconoscimento di questa patologia quale invalidante tramite l’approvazione di un testo unico”.
Inoltre, solo pochi giorni fa, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome ha dato il via libera al decreto tariffe per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. Si tratta di un passaggio importante, necessario a sbloccare i Livelli essenziali di assistenza (Lea) stabiliti nel 2017 che non riguarda direttamente la fibromialgia ma che potenzialmente riapre la discussione sull’inserimento della patologia nei nuovi Lea.
“A dicembre 2020 – ricorda Fabio – la Commissione nazionale Lea si è riunita per l’aggiornamento e sul tavolo è finito anche il fascicolo riguardante la fibromialgia. Durante i lavori, sono state fatte diverse audizioni con le Società scientifiche, sono stati presentati i vari pacchetti di prestazioni con opzioni di spesa, proprio per garantire che tutto potesse essere fatto escludendo il problema economico. Seppur non vi sia una documentazione scritta, data la mancanza di un decreto di aggiornamento, l’Associazione ha potuto apprendere che una delle patologie che verrà inserita nel prossimo aggiornamento è la sindrome fibromialgica. Ci auguriamo che con l’avvicinamento delle nuove tariffe si possa anche inserire la patologia fra le malattie riconosciute per dare finalmente risposta ai cittadini”.

AISF ODV Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica




Sciopero degli avvocati penalisti contro il “pacchetto sicurezza”

di REDAZIONE-

VITERBO- Dal 4 al 6 novembre, gli avvocati penalisti italiani, inclusi quelli della Camera Penale di Viterbo, si asterranno dalle udienze e dalle attività giudiziarie. La protesta è stata indetta dall’Unione delle Camere Penali Italiane per opporsi al cosiddetto “pacchetto sicurezza”, un disegno di legge che, secondo i penalisti, introduce misure punitive sproporzionate e fortemente illiberali.

L’Unione delle Camere Penali critica il pacchetto per il suo approccio “securitario e populista,” che si concentra su un eccessivo rigore contro reati minori e penalizza ingiustamente i soggetti più deboli, in violazione dei principi di eguaglianza, proporzionalità e ragionevolezza. Nonostante i tentativi di dialogo con il ministro della giustizia e le audizioni in Parlamento, il disegno di legge (Ddl 1660) prosegue il suo iter in Senato senza significative modifiche.

Per il 5 novembre è prevista una manifestazione nazionale a Roma, presso il centro congressi “Roma Eventi Fontana di Trevi”. L’incontro intende sensibilizzare il Parlamento e l’opinione pubblica sugli effetti potenzialmente dannosi di queste norme per la tenuta democratica del sistema penale e per sollecitare un adeguamento costituzionale delle nuove disposizioni.




UGL Chimici: il 25 ottobre sciopero in difesa della Componentistica Automotive

La Segreteria Nazionale UGL Chimici annuncia la proclamazione di uno sciopero nazionale di 8 ore per il prossimo 25 ottobre 2024, coinvolgendo tutti i lavoratori del comparto della componentistica non metalmeccanica dell’industria automotive. La decisione è stata presa con senso di responsabilità e a seguito di un’attenta analisi della drammatica situazione che sta investendo il settore, mettendo a rischio il futuro lavorativo di migliaia di persone e la tenuta sociale ed economica del territorio nazionale.

Un’azione necessaria per contrastare la crisi del settore

Le criticità emerse negli ultimi mesi delineano un quadro allarmante: il settore dell’automotive, da sempre motore trainante dell’economia italiana, è oggi minacciato da una pericolosa combinazione di fattori che stanno causando una drastica contrazione dei volumi produttivi e una progressiva perdita di competitività a livello internazionale. A peggiorare il contesto è la crescente tendenza alla delocalizzazione verso Paesi extraeuropei come Marocco e Tunisia, dove le produzioni vengono trasferite in nome di una riduzione dei costi, ma a scapito della stabilità e della dignità del lavoro italiano.

L’UGL Chimici ritiene inaccettabile che scelte strategiche di questo tipo vengano operate senza una reale visione di lungo termine e senza un adeguato coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori. Gli effetti di queste politiche non solo compromettono la sicurezza occupazionale di oltre 45.000 addetti, ma mettono in discussione anche il valore delle competenze e dell’eccellenza produttiva costruita in decenni di attività sul territorio nazionale.

Richieste e Proposte: salvare il lavoro significa investire sul futuro

Alla luce di queste considerazioni, l’UGL Chimici avanza una serie di richieste precise e concrete alle istituzioni e alle associazioni datoriali:

1. Bloccare le delocalizzazioni e tutelare la produzione italiana con interventi normativi che rendano meno conveniente per le imprese il trasferimento delle attività all’estero. Riteniamo necessario avviare una seria riflessione su incentivi mirati che favoriscano la permanenza delle aziende sul territorio.
2. Valorizzare i Contratti Collettivi Nazionali per garantire maggiori tutele salariali e normative, specialmente in un contesto come quello attuale, dove la flessibilità richiesta ai lavoratori si traduce troppo spesso in un aumento della precarietà.
3. Incentivare l’innovazione e la reindustrializzazione, promuovendo un piano industriale che rilanci il settore attraverso investimenti in ricerca e sviluppo e l’adozione di tecnologie all’avanguardia. Solo con una politica industriale orientata all’eccellenza e alla sostenibilità sarà possibile competere a livello globale senza sacrificare la qualità del lavoro.

Un impegno di tutti per difendere la dignità del lavoro

La proclamazione dello sciopero del 25 ottobre rappresenta un atto di difesa per i diritti e le legittime aspettative dei lavoratori, che non devono essere considerati come variabili di mero adattamento a contingenze economiche sfavorevoli. L’UGL Chimici intende essere in prima linea per garantire un confronto costruttivo e serio, che metta al centro non solo il profitto, ma anche la dignità del lavoro e la stabilità delle comunità colpite da queste dinamiche industriali.

L’auspicio è che questa mobilitazione riesca a sensibilizzare le istituzioni e l’intero settore sull’urgenza di trovare soluzioni concrete, condivise e di ampio respiro, capaci di rilanciare il comparto automotive e restituire sicurezza e fiducia a chi, con dedizione e professionalità, ha contribuito a rendere il settore una delle eccellenze italiane.




Sanità, Giuliano (UGL): “Oggi sciopero generale dei lavoratori del settore socio sanitario”

“La proposta formulata dall’UNEBA per il rinnovo del contratto di lavoro degli operatori settore socio sanitario assistenziale, fermo da 4 anni, non è assolutamente sufficiente alle necessità dei lavoratori. La dignità dei professionisti impegnati quotidianamente nell’assistenza ai cittadini merita altro nei termini di garanzie economiche e normative. Per questo motivo, di fronte a questa grave situazione, i lavoratori del settore socio sanitario a cui è applicato il CCNL UNEBA oggi incrociano le braccia scioperando. Chiediamo che le istituzioni prendano coscienza di come i professionisti del settore non possano più essere considerati di serie B e devono fare la loro parte. Finché non verrà raggiunta una vera giustizia sociale, che deve concretizzarsi anche con la proposta di contratti equi e dignitosi, continueremo a combattere con forza per i diritti dei lavoratori” dichiara in una nota Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute.

 




Cotral, il 26 sciopero di 4 ore

Il prossimo venerdì 26 aprile l’organizzazione sindacale Confai Faisa ha aderito a uno sciopero nazionale della durata di quattro ore con astensione dalle prestazioni lavorative dalle 8,30 alle ore 12,30.

Saranno garantite tutte le corse dei bus fino alle 8,30 e quelle alla ripresa del servizio alle 12,31. Il personale delle linee ferroviarie Metromare e Roma Viterbo garantirà il servizio fino alle 8,30 e dalla prima partenza prevista dopo la conclusione dello sciopero.

Di seguito le motivazioni poste a base della vertenza dell’organizzazione sindacale: per le forti preoccupazioni legate all’allontanamento dalla professione di conducente di linea e la disaffezione al “mondo” dei trasporti, per le ripercussioni significative sul piano della stabilità economica futura delle aziende del Tpl, per i Ccnl di categoria sempre più svantaggiosi per le maestranze, per la sicurezza sul lavoro.

Al precedente sciopero della durata di quattro ore dell’organizzazione sindacale Confail Faisa ha aderito il 2.8% dei dipendenti in servizio nella fascia oraria interessata dall’agitazione.

Cotral Spa




Lavoro, assessore Schiboni e direttore Ridolfi incontrano delegazione dei sindacati in sciopero

ROMA– L’assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni e il direttore regionale della Regione, Alessandro Ridolfi, hanno ricevuto alcuni rappresentati della CGIL e della UIL di Roma e del Lazio che da questa mattina sono in presidio sotto la sede della Regione Lazio. Durante l’incontro, nel quale si è affrontato il tema sulla sicurezza del lavoro, i sindacati hanno consegnato un programma sulle priorità di intervento.

«La cronaca quotidiana relativa agli infortuni sul lavoro è sempre più paragonabile a un bollettino di guerra, nonostante la continua attenzione e la rinnovata sensibilità della pubblica opinione sul tema. Questo non basta, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte. Lavorare in sicurezza è un valore comune non negoziabile per i dipendenti, per le aziende, qualunque sia la loro dimensione, per la crescita di un tessuto economico sano e competitivo», ha dichiarato l’assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni

Nel corso dell’incontro, che fa seguito a quello svolto dieci giorni fa sul medesimo argomento con CGIL, CISL, UIL e UGL, l’assessore Giuseppe Schiboni ha spiegato che è in corso di costituzione il Comitato di coordinamento regionale sulla attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza su lavoro. Nonché, l’istituzione, presso l’assessorato al Lavoro del gruppo di coordinamento sulla salute e la sicurezza sul lavoro. Un organismo permanente di consultazione in relazione alle politiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, si procederà all’istituzione di uno sportello per la sicurezza sul lavoro, per permette ai cittadini e alle imprese di avere un riferimento nella provincia.

«Abbiamo comunicato ai sindacati che la Regione Lazio avvierà immediatamente una grande campagna per il controllo della sicurezza sul lavoro nei cantieri attraverso gli Spresal delle Asl. E non ci fermeremo qui. Infatti, abbiamo iniziato a lavorare alla definizione di un testo unico in materia di sicurezza sul lavoro che ci consentirà di mettere ordine in un sistema normativo regionale che abbiamo ereditato e che risulta essere poco attuabile. A questo si aggiungono, entro maggio 2024, due avvisi destinati ad interventi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro sui quali investiremo oltre 4 milioni di euro di cui un milione di euro derivanti dal fondo Inail e 3 dal fondo sociale europeo. Siamo sulla strada giusta per arginare un fenomeno che non è puro dato numerico ma è fatto dai volti delle persone coinvolte, delle loro famiglie a cui dobbiamo delle risposte», ha concluso l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.

 




Sciopero nazionale ENEL 8 marzo 2024

ROMA – “Scioperiamo l’8 Marzo perché siamo seriamente preoccupati per il futuro di Enel, delle sue Lavoratrici e dei suoi Lavoratori” ha dichiarato il Segretario Nazionale del settore elettrico di UGL Chimici, Michele Rizzi.

“Le paventate ulteriori esternalizzazioni, le ricadute della decarbonizzazione in termini occupazionali (dirette e indirette), l’introduzione dell’orario sfalsato per gli operativi della rete, le incertezze circa il rinnovo delle concessioni per l’idroelettrico, l’eccesso di flessibilità e razionalizzazioni, l’assenza di politiche per il ricambio generazionale, non ci lasciano altra via se non quella dello sciopero nazionale” ha proseguito Rizzi, che aggiunge “Abbiamo rilevato, poi, alcune dissonanze tra ciò che Enel dice e quel che fa. L’Azienda continua a puntare sulla mobilità elettrica, nonostante le grandi case automobilistiche ed il mercato la snobbino. Enel afferma di voler aumentare la propria clientela, ma -di fatto- non propone offerte realmente vantaggiose ai consumatori. Inoltre, nonostante l’urgenza di limitare le emissioni di CO2, Enel sembra intenzionata a ridurre le giornate di smart work, benché siano evidenti i vantaggi, come il risparmio, l’impatto su trasporti e clima, i maggiori tempi di connessione e produttività.

“Scioperiamo” ha concluso il rappresentante nazionale di UGL Chimici “per palesare il nostro dissenso verso tali scelte e per indurre l’Azienda a riflessioni più accurate, con l’auspicio di nuove rimodulazioni”




I Vigili del fuoco di Viterbo in sciopero

VITERBO – Anche i Vigili del Fuoco di Viterbo aderiscono allo sciopero nazionale di 4 ore
proclamato dal sindacato Conapo per sabato 17 Febbraio 2024, dalle ore 9 alle ore 13.
“Fra le motivazioni dello sciopero c’è l’inaccettabile ritardo nelle promozioni del personale e nei
pagamenti degli scatti convenzionali per il quale chiediamo di anticipare i tempi per il futuro, la mancata di notizie sulle date di assunzione di 654 unità del Corpo nazionale già da tempo autorizzate, il mancato adeguamento delle indennità per il lavoro notturno e festivo a quelle degli altri Corpi dello Stato che ricevono un trattamento ben 4 volte superiore al nostro, oltreché buoni pasto con valore ridicolo e non più sufficiente a garantire la consumazione della mensa di servizio da parte dei pompieri che devono prestare soccorso ai cittadini”, dichiara Danilo Martoni, segretario provinciale del Conapo Viterbo.
“Vi è poi il problema delle carriere degli specialisti aeronaviganti, sommozzatori e nautici dei Vigili del Fuoco, bloccate da troppi anni e i cui nuclei operano con difficoltà crescenti. La componente
telecomunicazioni del Corpo nazionale è sempre più bistrattata dalla nostra Amministrazione. Per non parlare del personale direttivo che attende di ricevere retribuzioni stanziate sin dal 2018. L’azione di sciopero – spiega Martoni – interesserà tutte le sedi del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. Per la provincia di Viterbo sono interessati le sedi del Comando di Viterbo e i distaccamenti di Civita Castellana, Gradoli e Tarquinia.
“Va detto – precisa il sindacato Conapo – che dopo la proclamazione dello stato di agitazione da parte del Conapo, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ha finalmente accolto alcune nostre richieste, bandendo il concorso Capo Squadra 2023 (in ritardo di 1 anno), decretando le promozioni a ruolo aperto (in ritardo di 1 anno), decretando gli scatti retributivi (in ritardo di 1 anno) e regolamentando la ferie solidali (in ritardo di 2 anni) riconoscendo finalmente e con ritardo questo diritto ai colleghi con figli malati o disabili.
Ma restano ancora tante, troppe criticità e troppi ritardi da risolvere. I Vigili del Fuoco meritano più
attenzione e non soluzioni in perenne ritardo. Per questo lo sciopero sarà una vera e propria richiesta di attenzione allo Stato da parte del Corpo più amato dagli italiani”.
“I cittadini non dovranno temere disagi perché i Vigili del fuoco garantiranno comunque e sempre gli interventi di soccorso, il nostro è un grido di allarme verso chi al Ministero dell’Interno si dimentica troppo spesso della nostra categoria. Auspichiamo di ricevere la dovuta attenzione da parte del ministro dell’ interno Matteo Piantedosi e del sottosegretario con delega ai vigili del fuoco Emanuele Prisco””, fa sapere il Conapo.




Sciopero Nazionale Ferrovieri: lunedì a rischio per i viaggiatori

di REDAZIONE-

Un lunedì all’insegna dell’incertezza attende chiunque abbia pianificato un viaggio in treno, poiché i sindacati di base Cub ed Usb hanno proclamato uno sciopero nazionale dei ferrovieri. La protesta è mirata al rinnovo del contratto e promette di creare disagi significativi per i pendolari e i viaggiatori.

Lo stop, previsto per una durata di 8 ore, dalle 9 alle 17, coinvolgerà tutte le imprese del settore ferroviario, comprese le principali come Trenitalia, Italo e Trenord. Tuttavia, non sarà limitato alle compagnie passeggeri, ma coinvolgerà anche i lavoratori del trasporto merci e quelli di Rfi, la società responsabile della gestione della rete e delle infrastrutture ferroviarie.

Questa azione di protesta metterà a dura prova la pazienza dei pendolari e dei viaggiatori che si affidano quotidianamente ai treni per i loro spostamenti. L’impatto dello sciopero sarà inevitabilmente sentito su scala nazionale e potrebbe causare ritardi, cancellazioni e disagi generalizzati per chiunque si trovi a dover viaggiare lunedì.




Nuovo sciopero nel trasporto pubblico a Roma: operatori fermano le attività per protestare contro le aggressioni

di REDAZIONE-

VITERBO – Giovedì 7 dicembre, gli operatori del trasporto pubblico a Roma aderenti al sindacato Orsa Faisa – Cisal, tra cui Cotral e Atac, incroceranno le braccia dalle 9 alle 13 per protestare contro le condizioni di sicurezza precarie a cui sono sottoposti i dipendenti delle società. La mobilitazione è stata scatenata dagli episodi recenti di violenza contro il personale, tra cui aggressioni fisiche e verbali.

I sindacati, denunciando l’indifferenza delle aziende e delle istituzioni, hanno ricordato gli attacchi avvenuti negli ultimi mesi, tra cui un’aggressione al personale della stazione Roma Tiburtina e un autista Cotral preso a pugni a Rocca di Papa. Il segretario regionale e provinciale della Faisa Cisal ha dichiarato che, data l’assenza di provvedimenti a tutela dei lavoratori, lo sciopero è diventato l’unico mezzo per far sentire la voce dei dipendenti del trasporto pubblico.

L’agitazione potrebbe causare ritardi e cancellazioni nei servizi bus di Cotral e Astral, nonché sulla ferrovia Roma-Viterbo. Gli operatori chiedono interventi concreti per garantire la sicurezza del personale e attendono un impegno più deciso da parte delle aziende nel supportare i dipendenti nei processi legali contro gli aggressori.




UGL Agroalimentare: stato di agitazione in Fiorucci per oltre 200 esuberi annunciati 

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo.  Il 23 novembre, la Società Cesare Fiorucci di Pomezia Santa Palomba ha annunciato un piano di ristrutturazione la cui unica certezza è l’annuncio del licenziamento per oltre 200 lavoratori. 

A fronte di tale scenario troppo vaga e generica è stata l’illustrazione delle ulteriori azioni del piano che la nuova proprietà intende porre in essere per il risanare l’azienda, rilanciare le produzioni e conquistare nuove quote di mercato. 

Per l’UGL Agroalimentare è un copione già visto che rischia di tradursi solo in nuove promesse di investimenti tradite con la perdita di oltre la metà dei posti di lavoro nello storico sito di Pomezia Santa Palomba senza alcuna garanzia di un futuro per lo stabilimento. 

Nella giornata di lunedì 27 novembre l’azienda avvierà la procedura di licenziamento collettivo, che coinvolge anche i lavoratori dello stabilì Ugolotti di Parma, mentre i lavoratori si riuniranno in assemblea. 

Le segreterie nazionale e territoriale UGL Agroalimentare con le Rsu aziendali hanno proclamato lo stato di agitazione in attesa delle ulteriori azioni che verranno decise dai lavoratori. 

Ha espresso vicinanza il Segretario Regionale UGL Lazio Armando Valiani: “Come struttura regionale – ha sottolineato – sono a disposizione della categoria per sensibilizzare la politica affinché possa intervenire per fermare quello che si preannuncia come l’ennesimo dramma sociale. Il licenziamento di 200 professionalità di un’azienda così importante per il territorio, provocherà anche problemi all’indotto con danni per l’intero settore”. 




Situazione della vigilanza sul lavoro in Italia: sciopera il personale Inl

Riceviamo e pubblichiamo: ” Gentilissima Presidente, Intendiamo rappresentarLe la situazione in cui si trova l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL).
Nonostante siano trascorsi ormai alcuni anni dalla sua istituzione, continuano a permanere problemi di funzionamento che impediscono all’INL di svolgere appieno la sua funzione istituzionale: la tutela di lavoratrici e lavoratori e la vigilanza sulle irregolarità nel mondo del lavoro.
Segnaliamo, in particolare che, nonostante l’avvio di un importante reclutamento di personale, si registrano ancora centinaia di posti scoperti, in quanto l’INL si dimostra ente meno appetibile e concorrenziale rispetto ad altri. Evidenziamo una sproporzione tra le competenze e le responsabilità richieste al personale, e la retribuzione corrisposta.
Per questo, oggi il personale dell’INL è in sciopero per l’intera giornata, ed è il terzo sciopero in pochi mesi. Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL sperano di ricevere da Lei l’attenzione che il vertice del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali non ha riservato.
Da tempo chiediamo di trasformare l’INL in una vera Agenzia, dotata di piena autonomia, così da poter svolgere appieno i compiti cui è preposta e da riconoscerne il ruolo.
Da tempo chiediamo che siano riconosciuti gli arretrati della perequazione dell’indennità di amministrazione, corrisposti ai dipendenti degli altri Enti del Comparto Funzioni Centrali. Tutto questo non avrebbe alcun aggravio per l’erario data la disponibilità dell’INL – manifestata anche dinanzi ai rappresentanti del Ministero – a utilizzare i soldi del proprio bilancio a tale scopo, ma ad oggi non c’è ancora u
emendamento in tal senso.
Da tempo chiediamo che una quota dei proventi delle sanzioni in materia di salute e sicurezza – tuttora inutilizzabili da parte di INL – siano destinati, tramite apposito emendamento, al personale. Ciò anche al fine di evitare il dimezzamento della retribuzione accessoria che si verificherà già dal 2023 a seguito delle nuove assunzioni.
Anche tale norma, non avrebbe alcun aggravio per l’erario, essendo già presenti nel bilancio dell’INL ma (paradossalmente!) inutilizzabili.
Da tempo chiediamo un aumento del salario accessorio, così che l’INL possa attrarre e trattenere le tante professionalità di cui necessita.
Da tempo denunciamo che l’informatizzazione di questo Ente, nonostante i tanti soldi spesi, non è ancora effettiva e non ne garantisce il pieno efficientamento.
Le lavoratrici e i lavoratori dell’INL sono stufi di vivere nel paradosso di dover tutelare gli altri lavoratori, senza essere tutelati loro!
Per questo, chiediamo a Lei e al Governo da Lei presieduto dei concreti gesti tesi a risolvere queste criticità e riconoscere alla vigilanza sul lavoro il ruolo che merita, come ricordato nelle scorse settimane dal Presidente della Repubblica”.

Anche presso l’Ispettorato del Lavoro di Viterbo ci sarà lunedì una partecipazione allo sciopero indetto a livello nazionale.

FP CGIL CISL FP UILPA FLP CONFINTESA FP CONFSALUNSA
USB P.I.




Usb rinvia lo sciopero di 24 ore dei trasporti pubblici

di REDAZIONE- l sindacato USB ha annunciato un cambiamento nei piani per lo sciopero inizialmente previsto per il 29 settembre 2023. La decisione di posticipare lo sciopero di 24 ore al 9 ottobre 2023 è stata presa in seguito alla precettazione del ministro Matteo Salvini.

L’USB ha motivato questa scelta sottolineando che quattro ore di sciopero non sono sufficienti per permettere ai lavoratori di far valere i propri diritti. L’obiettivo principale del posticipo è di consentire a tutti gli autoferrotranvieri di partecipare alle manifestazioni di protesta e di esprimere il loro dissenso in modo efficace.

La giornata del 9 ottobre 2023 sarà quindi un’importante occasione di mobilitazione per tutti gli autoferrotranvieri, poiché si batteranno per il diritto di scioperare nei servizi pubblici essenziali. Questo cambio di data riflette l’impegno del sindacato nel garantire ai lavoratori la possibilità di difendere i propri interessi in modo adeguato e con forza.




Sciopero del 15 luglio: possibili ritardi e cancellazioni dei voli Ita Airways

di REDAZIONE-

A causa dello sciopero dei lavoratori nel settore aereo e delle società di handling proclamato per sabato 15 luglio, potrebbero verificarsi cancellazioni o ritardi dei voli di Ita Airways. Secondo quanto riportato sul sito ufficiale della compagnia di bandiera, sarebbero coinvolti 133 voli nazionali e internazionali. Ita Airways ha quindi comunicato di aver cancellato tali voli e di aver attivato un piano straordinario per ridurre i disagi dei passeggeri. Cercheranno di riprenotare il maggior numero possibile di passeggeri sulle prime disponibilità di volo, con il 40% che riuscirà a volare nella stessa giornata dello sciopero.

Ita Airways invita tutti i passeggeri che hanno acquistato un biglietto per il 15 luglio a verificare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto. Possono farlo sul sito ita-airways.com, nella sezione “Info Voli”, o contattando l’agenzia di viaggio presso cui hanno acquistato il biglietto. Nel caso di cancellazione o modifica dell’orario del volo, i passeggeri che hanno acquistato un biglietto Ita Airways per il 15 luglio potranno cambiare la prenotazione senza alcuna penale o richiedere il rimborso del biglietto (solo se il volo è stato cancellato o ha subito un ritardo superiore alle 5 ore) entro il 22 luglio 2023. Possono farlo chiamando il numero verde dall’Italia 800 93 60 90 o dall’estero +39 06 8596 0020, oppure contattando l’agenzia di viaggio presso cui hanno acquistato il biglietto.

Gli scioperi nel settore aereo possono causare notevoli disagi per i passeggeri, ma Ita Airways si impegna a gestire la situazione nel miglior modo possibile, offrendo opzioni di riprenotazione o rimborso per garantire un’assistenza adeguata a coloro che sono coinvolti nelle cancellazioni o nei ritardi dei voli durante lo sciopero.




Sciopero dei treni fino alle ore 15

di REDAZIONE-

Lo sciopero dei vettori ferroviari è in corso dalle 3 del mattino e terminerà alle 15, dopo che il ministro dei Trasporti ha ordinato la riduzione della durata dello sciopero a seguito della posizione espressa dalla Commissione Garante degli scioperi. Inizialmente lo sciopero era stato proclamato per 24 ore dai sindacati, ma è stato dimezzato dopo un tavolo di negoziazione convocato presso il Ministero dei Trasporti per cercare di revocarlo.

L’evento ha causato disagi ai passeggeri che hanno dovuto riprogrammare i loro viaggi e ai pendolari che hanno dovuto trovare alternative. A Napoli sono stati segnalati treni cancellati, ma la situazione complessiva è tranquilla. Alla Stazione Centrale di Napoli, come ogni mattina, c’è molta gente che consulta i tabelloni luminosi con le destinazioni dei treni. Ci sono state alcune cancellazioni a causa dello sciopero che coinvolge Trenitalia ed Italo, ma al momento la situazione è sotto controllo e non si sono verificati disagi particolari.