Tarquinia, scuole chiuse dal 2 al 24 novembre

di Redazione –

TARQUINIA ( Viterbo) – Scuole chiuse a Tarquinia dal 2 al 24 novembre. Il sindaco Alessandro Giulivi ha firmato l’ordinanza ritenendo non sufficienti le misure inserite nell’ultimo Dpcm per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Un provvedimento che riguarda gli istituti di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale, scuola primaria, secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado.

Chiuso anche l’asilo nido comunale. Gli ambienti scolastici verranno accuratamente sanificati.




Canino, firmata nuova ordinanza di sospensione didattica in presenza dal 2 all’8 novembre dell’istituto Paolo III, del nido e della scuola materna Pio XII

CANINO (Viterbo) – E’ stata firmata una nuova ordinanza di sospensione della didattica in presenza che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado dell’istituto Paolo III di Canino.
Sono interessati da questo provvedimento anche il nido comunale e la scuola materna paritaria Pio XII.
“Grazie al monitoraggio quotidiano della situazione epidemiologica sul territorio Comunale rilevato dal COC si evidenzia che i contagi sono in ulteriormente aumento, sia in termini percentuali riferito ai tamponi effettuati sia rispetto a quelli rilevati nei giorni precedenti – ha spiegato il sindaco Lina Novelli – Il provvedimento si è ritenuto necessario, tra l’altro, per monitorare i casi covid 19 ed organizzare insieme al Centro Comunale Operativo ( attivo e coordinato dal Sindaco) le eventuali misure che si possono rendere necessarie.
Per questo, salva ogni ulteriore determinazione in conseguenza dell’andamento della situazione epidemiologica quotidianamente rilevata, con decorrenza dal 2 novembre e fino al 08 Novembre 2020,l’ordinanza del sindaco, emessa a titolo precauzionale, proroga il precedente dispositivo per la sospensione delle attività didattiche in presenza sull’intero territorio comunale.
E’ dato mandato al COC il costante monitoraggio e valutazione della situazione dei contagi che si sviluppano sul territorio in ambito scolastico e dei relativi casi connessi a “contatti stretti”, al fine dell’eventuale riapertura delle attività in presenza del Plesso Scolastico a decorrere dal 09 Novembre 2020”.




Arena: “Se tra una settimana non ci sarà calo della diffusione Covid, chiuderò le scuole superiori”

VITERBO- “Se tra una settimana gli ultimi provvedimenti restrittivi non porteranno ad calo della diffusione del Covid 19, sarò costretto alla chiusura delle scuole superiori, con il conseguente insegnamento a distanza al 100%”. Lo annuncia il sindaco Giovanni Maria Arena in un post su Facebook.




Orte Scalo, Coronavirus: in quarantena quattro sezioni della scuola dell’infanzia

di Redazione –

ORTE ( Viterbo) – In quarantena ad Orte Scalo quattro sezioni della scuola dell’infanzia. Lo comunica il comune di Orte sul portale dell’ente.  In quarantena  da oggi fino al 6 novembre, sono le sezioni “A, B, C ed E” del plesso di largo Padre Geremia Subiaco. Sarà garantita la Dad, la didattica a distanza.  Nello specifico la quarantena è per: la 2D Cat fino al 30 novembre; 2D medie Orte fino al 4 novembre; 3A elementari Orte fino al 6 novembre. Intanto il Comune ha provveduto alla sanificazione delle aule nella serata di ieri. 

 




Acquapendente, riaprono scuole e mensa scolastica

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Riaprono scuole (Infanzia e Primaria) e mensa scolastica. Ad annunciarlo in una stringatissima nota il Comune di Acquapendente “Avvisiamo i cittadini, i genitori degli alunni in particolare, che in ottemperanza all’Ordinanza di ieri: 1) Oggi, giovedì 29 ottobre, hanno riaperto la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria; 2) Venerdì 30 ottobre, riaprirà anche il servizio di mensa scolastica, in esecuzione di una nuova ordinanza consultabile su
http://www.comuneacquapendente.it/…/ord_00110_28-10 

 




Vetralla, consegnati alle scuole duecento banchi e duecento nuove sedie

VETRALLA ( Viterbo) – Consegnata ieri alle scuole primarie e alle scuole secondarie di primo grado, I.C. Piazza Marconi e I.C. A. Scriattoli, la fornitura di 200 nuovi banchi e 200 sedie acquistate dal Comune di Vetralla con il finanziamento del Miur, edilizia leggera.




Anche i presidenti dei consigli di istituto esprimono forti perplessità sul DPCM

ROMA – Riceviamo da Anna Maria Riccio, portavoce del coordinamento dei presidenti di consiglio d’istituto di Roma e del Lazio e pubblichiamo: Quali presidenti dei consigli di istituto, riuniti in coordinamento, esprimiamo fortissime perplessità sul recente DPCM emanato per contrastare la pandemia da covid. E’ evidente come si sia trattato di un taglia e incolla di provvedimenti datati ed insufficienti a contrastare il dilagare dei contagi. Nessuno ha mai consultato i consigli di istituto, il vero cuore pulsante della vita scolastica assediato da responsabilità e decisioni che ormai spesso non competono solo ai dirigenti scolastici ed a quelli amministrativi.

Denunciamo quindi la fortissima approssimazione di un provvedimento di tipo coercitivo che non prevede la valorizzazione delle singole situazioni e non premia il lavoro svolto dalle Istituzioni scolastiche anche durante il periodo estivo per consentire ai nostri figli di fruire dell’istruzione in maniera piena e soprattutto sicura.

Denunciamo che gli investimenti fatti, leggasi banchi monoposto, saranno resi inutili dalla probabile chiusura complessiva delle aule e dai provvedimenti a macchia di leopardo che riguardano la didattica digitale integrata, procedura impraticabile fino a quando non si attueranno opere strutturali sul potenziamento della banda larga al servizio degli edifici scolastici.

Denunciamo la miopia del legislatore che chiude le palestre e nello stesso provvedimento autorizza gli istituti a concedere le loro palestre alle associazioni sportive e con la medesima miopia ed identico metro di sufficienza affronta, da sempre ma specialmente in questo agitato periodo, ogni questione che riguardi l’istruzione.

Già dal mese di maggio si sarebbero potuti migliorare i trasporti e predisporre le misure per fare più attenzione ed esercitare un migliore controllo per gli assembramenti fuori dai locali scolastici : non è la Scuola il problema.

Auspichiamo quindi un maggiore coinvolgimento della base istituzionale, eletta e quindi previamente delegata, nell’orientamento delle scelte che riguardano il complesso mondo dell’istruzione con l’unico fine di rendere fruibile l’istruzione e sicura la permanenza nei luoghi deputati all’istruzione di chi è lì per apprendere e di chi quotidianamente ci lavora”.

 




Confartigianato, Del Moro e De Simone: “Piccole imprese ancora penalizzate, i sindaci abbiano il coraggio di chiudere le scuole”

VITERBO – “Non ci siamo proprio, si tratta di soluzioni inutili per il contrasto della pandemia e dannose per le piccole e medie imprese, cuore pulsante dell’economia del Paese”. Il presidente e il segretario di Confartigianato Imprese di Viterbo, Michael Del Moro e Andrea De Simone, bocciano su tutta la linea il DPCM 25 ottobre varato dal Governo Conte l’altra notte.

“Vengono penalizzate categorie che hanno fatto grandi investimenti, spesso indebitandosi pure, dal punto di vista della sicurezza, come bar e ristoranti – attacca Del Moro -. I quali come per magia ora diventano luoghi privi di contagio all’ora di pranzo ma pericolosi centri di irradiazione del virus all’ora di cena. Probabilmente molte di queste attività sopravvivranno a stento o forse non reggeranno il colpo. Stesso discorso per gelaterie e pasticcerie: il Governo si preoccupa di mettere all’indice queste imprese mentre assistiamo quotidianamente impotenti al passaggio di mezzi pubblici strabordanti di persone e alla mancata razionalizzazione dei concorsi, come ad esempio quello per i docenti che avrebbe dovuto svolgersi per tempo, incrementando gli insegnanti anche in virtù della didattica a distanza”.

“Agli artigiani e alle pmi, che hanno già sofferto tanto in primavera e che, è giusto ricordarlo, sono gli stessi che in pochi giorni in pieno lockdown con abnegazione e operosità hanno tirato su l’ospedale degli Alpini di Bergamo, per l’ennesima volta vengono chiesti i sacrifici maggiori – aggiunge De Simone -. Senza, peraltro, alcuna garanzia sul risultato. Si naviga a vista: chiudiamo a cena i ristoranti, dove il distanziamento assicurato, o le pizzerie al taglio, anticipiamo la chiusura delle pasticcerie, poi lasciamo la grande distribuzione e le aree ristoro dei Benetton senza alcuna limitazione. E’ difficile capire secondo quale criterio si possa ritenere che un virus contagi di più in gelateria che al supermercato, o che sia più virale e a cena che a pranzo…”.

“I nostri piccoli imprenditori non devono venire lasciati soli e i fondi promessi dal premier Conte devono arrivare quanto prima ed in misura adeguata – insiste Del Moro -. E non venga scaricata tutta la responsabilità sugli enti locali, in particolare i Comuni, che in questi mesi sono stati in prima linea per fronteggiare l’emergenza. Come Confartigianato, inoltre, torniamo a proporre un anno bianco dal punto di vista fiscale, con incentivi economici per le nuove assunzioni a prescindere dall’età del neoassunto”.

“Il premier Conte ha parlato di mantenimento dei servizi e delle attività essenziali – continua il segretario di Confartigianato -. Ma tutte le imprese sono essenziali allo stesso modo: magari non per gli utenti, ma per i piccoli imprenditori e le loro famiglie lo sono di certo. Come al solito si spara nel mucchio senza risolvere il problema: si chiudono palestre e piscine e si anticipa la chiusura delle attività di ristorazione, dopo che le imprese hanno speso decine di migliaia di euro per mettersi a norma con sicurezza e sanificazioni. Ma non si può far finta di non sapere che l’aumento dei contagi è collegato alla riapertura delle scuole: per mesi il Governo ha discusso di banchi con le rotelle e bonus monopattini ma non ha pensato all’ampliamento delle aule e all’aumento del personale docente. Per non parlare dei trasporti, che andavano ovviamente incrementati in vista dell’afflusso degli studenti. La didattica a distanza al 75% solo per le superiori non può bastare a salvare il lavoro – conclude De Simone – e, di conseguenza, l’economia del Paese: visto che non ci pensa il Governo, ci pensino i sindaci, almeno nella nostra provincia, a chiudere le scuole per dare un brusco stop al diffondersi del virus. Solo così si potrà davvero provare a mettere un freno al coronavirus, salvando le aziende”.




Coronavirus, il sindaco Arena sulle scuole superiori: “Io avrei fatto la Dad al cento per cento”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena non nasconde una certa preoccupazione per la situazione in cui anche Viterbo e la provincia stanno vivendo la pandemia. I numeri di persone positive al Covid-19, infatti, sembrano non arrestarsi nella Tuscia. Ed intanto anche i casi di studenti positivi nelle scuole non si fermano. “C’è una presenza di positivi un po’ in tutte le scuole- commenta il primo cittadino – Purtroppo esiste quel lasso di tempo in cui tra fare il tampone e poi comunicare l’esito passano dei giorni e la scuola viene a sapere della positività o meno, quindi, dopo qualche giorno. Ma nel frattempo gli studenti continuano ad andare a scuola. E’, purtroppo, questo un fenomeno diffuso. La didattica a distanza doveva essere fatta per le scuole superiori al 100 per 100. E’ un mese che sto portando avanti questa battaglia, ma ho avuto le resistenze per via del ministro Azzolina che vuole la presenza. Ho chiesto allora di almeno incrementarla e siamo arrivati, grazie all’ordinanza regionale, a prevedere un 50 per cento di Dad. Ora, con il nuovo Dpcm del premier Conte, la Dad non può essere inferiore al 75%.  Io, per quanto mi compete, posso chiudere le scuole, ma non posso intervenire sulla didattica. Certo è che se chiudo le scuole, i dirigenti sono poi costretti ad avviare la Dad completa, ma io non vorrei fare questo atto di forza e vorrei che ci si arrivasse insieme a questa decisione. Intanto, con il 75 per cento della Dad credo che la situazione possa migliorare, visto che alla fine lo studente dovrà andare a scuola solo una volta alla settimana”.




Coronavirus nelle scuole: troppe falle nella comunicazione dei positivi

di REDAZIONE-

VITERBO- Il Covid-19 dilaga anche nella Tuscia ed aumentano anche gli studenti contagiati. In un istituto superiore, in particolare, ci sono classi in quarantena, ma, purtroppo, le falle nel sistema ci sono, come ci racconta una mamma, alle prese con il figlio risultato positivo al Covid-19. Il ragazzo, frequentante la seconda classe di un istituto superiore, il 13 ottobre comunica di avere la febbre, dopo che il 12 ottobre tutta la classe è stata messa in quarantena perché un altro studente era risultato positivo al Covid. Nel frattempo, la classe finisce la quarantena ed il 19 ottobre torna a scuola. Lo studente che si è sentito male il 13 ottobre, resta a casa in quanto ha la febbre, ma il medico di base consiglia alla famiglia di aspettare qualche giorno e, se non passa, di fare il tampone. Passano i giorni, la madre chiede di poter avere il servizio domiciliare per fare il tampone, visto che sia lei che il figlio che il padre avevano la febbre alta. Ma le è stato risposto che prima di 10 giorni non potevano ricevere il tampone. Alla fine il ragazzo si fa il tampone il 20 ottobre presso il Drive in di Belcolle. Ma i risultati li ha soltanto ieri, 23 ottobre. Positivo.  Nel frattempo i compagni dello studente, dal 19 ottobre sono continuati ad andare a scuola, ignari, quindi, del loro compagno positivo ed hanno continuato a svolgere la loro vita regolarmente, andando tutti i giorni a scuola e continuando a stare in contatto con i propri familiari e nonni. Calcolando l’ultimo contatto avuto con lo studente positivo, ovvero il 12 ottobre, i compagni di scuola sarebbero dovuti restare in quarantena per 14 giorni, quarantena che si sarebbe conclusa lunedì 26 ottobre. Invece sono andati a scuola tutta la settimana e nessuna comunicazione ad oggi è giunta a nessuno. E’ facile, quindi, capire che così facendo non si potrà frenare la curva dei contagi, mettendo in serio rischio le famiglie delle studenti.




Coronavirus nelle scuole, un’altra classe in quarantena all’ITT Da Vinci, domani iniziano i test rapidi

di REDAZIONE-

VITERBO- Aumentano i casi di studenti positivi al Covid nella Tuscia. All’ITT Da Vinci di Viterbo un’altra classe, una terza, è in quarantena preventiva, dopo che sono stati riscontrati due casi di positività al Covid-19. Intanto, da domani, 23 ottobre,  avranno inizio i test rapidi sugli studenti, che hanno dato la loro autorizzazione per rintracciare la presenza o meno del virus. I test rapidi verranno ripetuti anche nella giornata del 26 ottobre. Nel frattempo, la dirigenza sta preparando il nuovo orario, che dovrà tenere conto della disposizione regionale che vuole la didattica a distanza con un 50 per cento degli studenti, disposizione che partirà dal prossimo lunedì.




Incremento della didattica a distanza per le scuole del Lazio, il sindaco Arena: “Provvedimento giusto che avevo da giorni proposto ai dirigenti scolastici”

VITERBO – Il sindaco Giovanni Maria Arena interviene in merito alle preannunciate misure del presidente della Regione Lazio Zingaretti, in particolar modo sulla didattica a distanza per le scuole superiori. “Sono attese per le prossime ore ulteriori misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019 da parte del presidente della Regione Lazio Zingaretti. Tra queste ci sarebbe anche la didattica a distanza al 50% per le scuole superiori, a partire dal prossimo 26 ottobre. Un provvedimento che trovo giusto e che condivido pienamente. Le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado incrementerebbero pertanto il ricorso alla didattica digitale integrata. Soluzione che da giorni avevo proposto ai dirigenti scolastici del territorio comunale, a seguito dei casi positivi Covid registrati tra gli studenti. Questo comporterebbe per i ragazzi una maggiore alternanza tra attività didattica in presenza e a distanza. Significherebbe pertanto una notevole diminuzione degli studenti all’interno delle aule, e, cosa altrettanto importante, una minore concentrazione dei ragazzi sui mezzi di trasporto”.




Unità Crisi Lazio: “Report test nelle scuole, 1.993 i casi positivi riscontrati, 9 scuole chiuse per sanificazione”

ROMA – “Report sull’attività di sorveglianza nelle scuole: effettuati 69.757 test sierologici al personale scolastico, docente e non docente. Le ASL sono intervenute in 1.077 istituti. Le scuole con focolaio sono state 75. Il totale dei casi positivi riscontrati sono stati, ad oggi, 1.993, di cui 1.670 studenti, in prevalenza nelle scuole secondarie superiori e 323 tra il personale scolastico. Le scuole chiuse per sanificazione dalle ASL sono state 9”, lo comunica l’Unità di Crisi COVID-19 della Regione Lazio.




Coronavirus e scuole, incontro del sindaco con i dirigenti: “Attendiamo la circolare ministeriale di mercoledì, intanto no all’ingresso alle ore 9”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Si è svolto questa mattina alle ore 12 l’incontro tra il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena, i dirigenti scolastici delle scuole superiori di Viterbo e il dirigente provinciale scolastico Peroni per cercare delle soluzioni per evitare il propagarsi del Covid-19 tra gli studenti. “L’incontro è stato positivo – ha commentato il primo cittadino – Ringrazio anche il presidente della Provincia Nocchi che aveva assicurato la sua presenza, ma per un’emergenza legata a un caso Covid nel suo comune non ha potuto partecipare. I presidi si sono resi disponibili a incentivare la didattica a distanza, però, dal momento che il ministro dell’Istruzione ha insistito per continuare a fare l’insegnamento in presenza, le scuole stanno attendendo una circolare esplicativa del nuovo Dpcm che giungerà mercoledì per capire se ci siano indicazioni diverse. In ogni caso, i dirigenti scolastici hanno spiegato che in base alle caratteristiche dei locali scolastici hanno già avviato, chi più chi meno, l’insegnamento anche a distanza. Se poi la circolare consentirà di implementare la Dad, la didattica a distanza, allora lo faranno per diminuire i rischi di contagio. Invece, non sono d’accordo con l’ingresso alle ore 9 a scuola, ingresso giustificato in grandi città come Roma, dove c’è la metropolitana ogni 2 minuti, ma non certo per città più piccole come Viterbo dove i ragazzi dai paesi arrivano con gli autobus. I mezzi di trasporto sono pochi e altrettanto limitate sono le corse che collegano i comuni della provincia alla nostra città. Consentire l’ingresso degli studenti alle 9 significherebbe aggravare la situazione e aumentare la concentrazione dei ragazzi fuori gli istituti o in altri luoghi, in attesa dell’ingresso. Ed è proprio fuori il problema maggiore dei contagi. In settimana, non appena ricevuta dai dirigenti scolastici la circolare esplicativa del recente decreto, ci aggiorneremo per concordare e condividere decisioni e azioni per la sicurezza dei nostri ragazzi”.




Dad nelle scuole superiori, il sindaco Arena: “Domattina incontro con i presidi e il provveditore”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- “Viterbo è una realtà diversa dagli altri paesi”. Così il sindaco Giovanni Arena commenta l’incontro avuto oggi con il comitato di rappresentanza dei sindaci per la sanità ed i sindaci della Tuscia che hanno istituti superiori, spiegando: “A differenza nostra, i sindaci degli altri paesi del Viterbese dove si trovano le scuole superiori non hanno elementi per prendere provvedimenti simili al nostro. Domattina, quindi, mi incontrerò con i dirigenti scolastici dei vari istituti superiori di Viterbo e il Provveditorato per mettere in atto alcuni provvedimenti, quali incrementare la Dad, la didattica a distanza, alternandola a quella in presenza.  La situazione di Viterbo è decisamente preoccupante: su 71 casi positivi accertati oggi dalla Asl viterbese ben 39 sono di Viterbo, pari al 65%. Per questo dobbiamo agire responsabilmente”.




Scuola e Coronavirus nella Tuscia, il sindaco Arena:” Chiederò di incrementare l’alternanza tra attività didattica in presenza e a distanza”

VITERBO- Si è tenuta questa mattina la riunione del comitato di rappresentanza dei sindaci per la sanità, convocato per valutare la questione della didattica a distanza per le scuole superiori. Alla riunione sono intervenuti, tramite collegamento online, anche i sindaci dei paesi della provincia che ospitano nei propri comuni istituti superiori. Sono chiaramente situazioni diverse. Viterbo ha registrato casi positivi tra gli studenti. Chiederò pertanto ai dirigenti scolastici degli istituti superiori del comune di Viterbo, in accordo con il dirigente scolastico provinciale Peroni, di incrementare, se possibile, l’alternanza tra attività didattica in presenza e a distanza. Questo consentirebbe la diminuzione del numero degli studenti all’interno degli istituti e si andrebbe ad alleggerire la presenza sui mezzi di trasporto. Chiederò inoltre di individuare un’altra modalità di ingresso e di uscita dei ragazzi dalle scuole.
Mi sto attivando per fissare nella giornata di domani l’incontro per condividere e valutare con gli stessi dirigenti scolastici delle superiori queste ipotesi, o individuare altre valide soluzioni che possano consentire e garantire il prosieguo dell’attività scolastica in sicurezza”.

 




Coronavirus, Arena pronto a chiudere le scuole superiori, domani incontro con gli altri sindaci della provincia

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – I contagi da Covid-19 sono in aumento nella Tuscia e per questo il sindaco Giovanni Arena domani alle ore 11 terrà un incontro con il Comitato di rappresentanza dei sindaci per la sanità ed i sindaci dei paesi della provincia che ospitano nei propri comuni istituti superiori, ovvero Acquapendente, Bagnoregio, Bassano Romano, Caprarola, Civita Castellana, Montalto, Montefiascone, Nepi, Orte, Ronciglione, Tarquinia, Tuscania, Vetralla, Vignanello per decidere dell’applicazione della Dad per le scuole superiori. “Il sistema scuola ha funzionato bene- ha affermato Arena- ma è la movimentazione degli studenti sui mezzi dai vari paesi al capoluogo che non ha funzionato. Il sistema scuola sta funzionando. E per questo voglio complimentarmi con il dirigente provinciale scolastico Peroni, con tutti i dirigenti scolastici, insegnanti e collaboratori per come stanno rigidamente applicando i protocolli all’interno delle scuole. Molti contagi vengono evitati proprio grazie al rispetto di tali misure di sicurezza. I miei complimenti vanno anche agli stessi alunni che responsabilmente, all’interno delle scuole, rispettano le regole. Il problema è fuori. Quello che preoccupa principalmente è lo spostamento di migliaia di studenti sui mezzi pubblici, necessari per raggiungere i propri istituti scolastici. Situazione in cui non è sempre possibile rispettare il distanziamento tra i ragazzi, loro malgrado. Preoccupano anche le fasi di ingresso e di uscita dalle scuole degli stessi studenti, momenti particolarmente rischiosi per quanto concerne la trasmissione del virus, legati ad atteggiamenti umanamente naturali, ma non giustificabili, e in questo periodo purtroppo pericolosi e causa di contagio.  La riunione sarà utile per confrontarci sull’incremento dei contagi degli ultimi giorni e giungere a una decisione condivisa in merito a un’eventuale ripresa della didattica a distanza per le scuole superiori”.

Intanto c’è stata questo pomeriggio alle 17 una riunione d’urgenza alla Cittadella della Salute per fare il punto della situazione: “Si è evidenziato di prestare la massima attenzione – ha spiegato il primo cittadino – e di prendere qualche provvedimento prima di attendere quelli della Regione e del Governo. In questo ambito, quindi, si inquadra la riunione che terremo domattina con i sindaci online ed il comitato della sanità per decidere di chiudere gli istituti superiori ed avviare la didattica a distanza, dato che non si va a stravolgere nulla, visto che le scuole sono già attrezzate per la Dad ed alcune già la stanno svolgendo insieme alla didattica in presenza. Penso di avviare la Dad per 15 giorni, un mese, nel frattempo così potremo constatare l’andamento della pandemia”.




A San Martino al Cimino evacuate quattro classi per presenza di Radon

di REDAZIONE-

SAN MARTINO AL CIMINO (Viterbo) –  Nel plesso scolastico di via della Marche, a San Martino al Cimino, quattro classi dovranno essere evacuate per la presenza di Radon. Gli alunni pare che verranno trasferiti ancora non si sa bene dove.  Pare che il problema sia noto da parecchio. L’assessore alla Pubblica istruzione Elpidio Micci ha spiegato di aver effettuato i monitoraggi e come i  rilievi definitivi dell’Arpa segnalano valori oltre la norma. Soltanto i ragazzi che si trovano al primo piano potranno restare nella scuola, mentre i bambini del piano di sotto dovranno essere spostati. L’assessore Micci cercherà di reperire gli spazi necessari a San Martino al Cimino per evitare ulteriori disagi ai genitori.