Coronavirus e scuole, la ministra Azzolina: “Riapriranno a settembre con turnazioni degli alunni la mattina, nessun doppio turno”

di REDAZIONE-

VITERBO- A settembre si tornerà a scuola, ma come riaprire gli istituti scolastici, comprese le scuole elementari?  Ingressi e uscite scaglionati a intervalli regolari di tempo, per evitare gli assembramenti, attività all’aperto e teledidattica, e soprattutto dimezzamento del numero di alunni per classi con turnazioni. Quindi, non più classi pollaio. “Non abbiamo mai parlato di doppi turni – ha precisato la ministra Azzolina- Ma la metà degli studenti andrà a scuola per metà settimana, poi per l’altra metà andranno a scuola gli altri alunni. Gli studenti che resteranno a casa saranno collegati a distanza. In questo modo resterà la possibilità anche di socializzare. Non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe. Io ho sempre fatto una battaglia contro le classi-pollaio”.




Scuola, interviene Luisa Ciambella (Pd)

VITERBO- Riceviamo dal capogruppo al consiglio comunale del Pd, Luisa Ciambella e pubblichiamo: “Oltre alla preoccupazione per la salute il problema che più sente le nostre famiglie in questo momento è la questione della Scuola. Per parlare di Scuola c’è bisogno di affrontare un’analisi da diversi punti di vista, quella dei ragazzi, quella degli insegnati e quella delle famiglie.
La prima questione da analizzare anche in termini temporali è la maturità. Va bene poter sostenere l’esame di maturità con commissari interni ma sarebbe altrettanto importante, valutandolo con il progredire della pandemia, sostenere il colloquio orale in presenza e non in video conferenza vista l’importanza dell’interazione docente – studente. Essendo gli studenti da esaminare un numero limitato rispetto agli alunni complessivi di ogni istituto, organizzare la distanza sociale considerando che la commissione è composta da 7 docenti e con il maturando si arriverebbe a 8 persone in una stessa stanza non dovrebbe essere difficile, anche per la disponibilità degli spazi. Così facendo si renderebbe questa tappa della vita dei nostri ragazzi ancora più vicina ai loro sogni e alle loro aspettative. Una calendarizzazione che scaglioni gli esami ai maturandi potrebbe risolvere questo imminente problema e stimolare i ragazzi ad affrontare l’esame di maturità con più entusiasmo.
Riguardo agli insegnanti credo che la prima cosa da fare, oltre a ringraziarli, sarebbe dare loro serenità. Dare serenità significa dare risposte certe sulle questioni delle mobilità, dei trasferimenti e dei concorsi. Se non si restituisce tranquillità ai docenti come si immagina che questi riescano a praticare quello sforzo in più che gli viene chiesto ogni giorno. Il loro impegno è quotidiano e senza orario ma certamente significherebbe rassicurarli e non poco. C’è bisogno di mantenere lo spirito della Comunità educante che di certo non è un normale smart working, efficacissimo per altri settori in cui non si lavora sulle persone. Basti vedere gli sforzi per predisporre la didattica a distanza (DAD) in pochissimo tempo per garantire ai nostri figli, non solo la didattica, ma la loro presenza umana, valore immenso dopo uno strappo drammatico ma indispensabile consumato con la chiusura delle scuole lo scorso 6 marzo.
Per quel che riguarda la Didattica a distanza sono convinta che sia una crescita per tutti i soggetti coinvolti, ha rappresentato un traguardo importante che però ha un grande limite: non sempre garantisce l’inclusione, a volte tende ad allargare i divari sociali che esistono nella nostra società. Per questo serve un Piano strategico per la scuola in cui entri a pieno titolo la possibilità di finanziare e fornire infrastruttura informatica e supporto il sostegno dei costi della rete internet per chi è in difficoltà. Così si contribuisce ad ammodernare il Paese ma anche e soprattutto combattere l’iniquità sociale.
Molto intenso in queste ore il dibattito sulla riapertura delle scuole a Maggio come stanno predisponendo molti Paesi Europei. Mi permetto di far notare che il nostro Paese si fonda su una filosofia di vita per fortuna diversa da molti di questi Paesi. Una filosofia che mette al centro la tutela della persona. I protocolli di Germania e Francia per la riapertura della scuole sono molto basici, si limitano ad elencare le azioni da porre in essere nel momento in cui un ragazzo manifesti i sintomi da Covid19, quindi con l’allontanamento e l’isolamento. Tutto questo mi sembra molto attento all’economia ma poco alla tutela dei nostri figli. Da genitore prima ancora che da amministratore mi chiedo al netto di tutte le difficoltà di gestione familiare, che evidentemente esistono, se non valga la pena lavorare ora ad un piano preciso che ci consenta con tutte le cautele di riaprire le scuole a settembre. Non prima. Sulle modalità di apertura vale la pena fare una riflessione che tenga conto anche di eventuali altre possibili pandemie che si potessero verificare da qui in avanti. Nessuno lo auspica ma oggi abbiamo il dovere di essere pronti. Quindi occorre studiare modalità di aumento degli spazi scolastici per garantire il distanziamento sociale, la riduzione delle classi pollaio, lavorare turnando le classi sulla mattinata e il pomeriggio e ancora valutare l’integrazione della didattica a distanza con quella in presenza in percentuali che tengano conto delle varie tipologie di indirizzo. Impresa non facile ma che la nostra scuola e i nostri figli meritano”.




Coronavirus, Locatelli (Css): “Riaprirei le scuole a settembre”

di REDAZIONE –

ROMA – La scuola, secondo Franco Locatelli (Consiglio superiore di sanità) potrebbe riaprire a settembre. «Riaprirei le scuole a settembre. Personalmente penso che si possa fare una riflessione per posporre la riapertura delle scuole al prossimo anno”, ha affermato il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), Franco Locatelli, intervenuto a ‘Che tempo che fa’ su Rai2, ospite di Fabio Fazio. Ma la decisione, ha precisato, “spetta al governo”.

Se entro il 18 maggio non verrà predisposto il ritorno sui banchi, l’esame di Maturità si svolgerà in modalità online con il solo maxi colloquio a distanza e quello di terza media sarà sostituito con una tesina da spedire online ai professori. Lo stabilisce il decreto legge approvato recentemente dal Consiglio dei ministri e che contiene le misure che regolano la chiusura dell’anno scolastico. Il ministro Lucia Azzolina ha sottolineato che tale modalità “è una soluzione per affrontare l’emergenza, ma è l’unica possibile. La scuola ha saputo reagire e dobbiamo esserne fieri”.




Unitus, collaborazione tra Orto botanico, Sma e scuole

VITERBO – In un momento così difficile come quello attuale in cui gli insegnanti si trovano a dover affrontare e sperimentare l’insegnamento a distanza ed hanno bisogno di soluzioni alternative per proseguire con la didattica e mantenere vivo l’interesse dei bambini per il mondo che li circonda, l’Università della Tuscia, con l’Orto Botanico “Angelo Rambelli”, la Collezione Museale di Entomologia e il Sistema Museale di Ateneo, sono presenti nel territorio della Tuscia collaborando con le scuole primarie e secondarie per iniziative di didattica a distanza volte a sostenere e accompagnare i bambini e i ragazzi nel loro percorso di sviluppo personale, infondendo loro curiosità per la natura. L’iniziativa prevede la fruizione di materiale didattico come i cartoni animati sull’impollinazione realizzati nel 2016 dall’Orto Botanico e dalla Collezione Museale di Entomologia in collaborazione con il Liceo Artistico statale ‘F. Orioli’ di Viterbo nell’ambito del progetto finanziato dal Miur dal titolo “La rete dei Musei Universitari italiani per l’orientamento permanente al metodo e alla cultura scientifica”. Il materiale, non scaricabile, sarà comunque visibile in collegamento con le scuole mediante la piattaforma Meet, introdotto e spiegato da personale qualificato che collabora con l’Orto Botanico dell’Università. Alle prime scuole che hanno già espresso interesse per l’iniziativa, speriamo ne seguano presto delle altre. L’obiettivo è quello di far conoscere agli studenti le interazioni tra piante ed insetti, con particolare riferimento all’impollinazione, evidenziando le strategie sviluppate da entrambi per favorire questo processo naturale alla base della riproduzione delle piante e della loro diffusione in natura. Durante l’incontro sarà possibile approfondire alcuni aspetti relativi alle forme, ai colori e agli odori sviluppati da piante e da animali coinvolti in questa relazione. Per informazioni scrivere a: ortobot@unitus.it.




Scuola, sì del Cdm al decreto, il ministro Azzolina: “Non escludo lezioni a distanza anche a settembre”

di REDAZIONE –

ROMA – E’ stato approvato oggi dal Consiglio dei ministri, il decreto legge che prevede le misure relative alla chiusura dell’anno scolastico. Si prevedono due scenari:  se si riesce a tornare sui banchi entro il 18 maggio, l’esame di Maturità verrebbe assimilato alla  regolare prova, ma con qualche differenza: ci sarebbe il tema di italiano (17 giugno) uguale per tutti, mentre la seconda prova verrebbe predisposta dalla commissione per ogni singola classe.  Se non si tornerà, invece, a scuola, i maturandi dovranno sottoporsi al solo maxi colloquio. Non ci sarà l’esame di terza media, ma soltanto una tesina da inviare ai professori prima della fine dell’anno scolastico. Comunque nessuno sarà bocciato quest’anno, anche se nella valutazione complessiva rientrerà anche l’impegno nella didattica a distanza.  Il voto, quindi, verrà elaborato anche in considerazione della situazione emergenziale, valorizzando il lavoro svolto a distanza tra impegno e partecipazione.

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha però evidenziato come sarebbe rischioso far tornare 10 milioni di bambini e ragazzi in classe ed ha affermato:  “La politica sarà ancora più prudente della scienza e si assumerà tutte le responsabilità. Finché non ci sarà sicurezza, gli studenti non torneranno in classe. Stiamo chiedendo responsabilità a tutti, lo chiedo anche agli studenti: è necessario che studino e facciano bene”. Il ritorno, quindi, a maggio a scuola appare ipotesi piuttosto improbabile.

L’altra ipotesi è quella che riguarda una possibile presenza di Covid-19 ancora  in autunno. Le attività scolastiche riprenderebbero a distanza? Secondo il ministro Azzolina, considerando che è difficile “mantenere la distanza tra gli studenti”, la problematica è stata presa in considerazione.  Il prossimo anno scolastico, comunque, inizierà l’1 settembre o il 2, in classe o a distanza.




Caprarola, le parole degli studenti lette in diretta facebook

CANEPINA ( Viterbo) – Lo scorso sabato sera gli alunni delle scuole di Canepina – infanzia, primaria e media – sono stati protagonisti di un appuntamento ideato dalla dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino“, professoressa Pierina Pelliccioni, e prontamente raccolto dal Comune e dalla Parrocchia che hanno organizzato un evento in diretta video sulla pagina Facebook della Parrocchia stessa. Un momento di riflessione e condivisione su questo difficile momento che l’Italia e il mondo stanno attraversando, a cui hanno partecipato tutte le istituzioni e le realtà locali.

Dopo l’introduzione del parroco Don Gianluca Scrimieri e i saluti del sindaco Aldo Maria Moneta, del consigliere regionale Enrico Panunzi, dei presidenti delle associazioni locali tra cui Avis, Comitato Festeggiamenti Santa Corona, Pro Loco, Gruppo Spontaneo Canepinese, le parole della dirigente scolastica hanno introdotto le lettere scritte da tutte le classi scolastiche di Canepina.

Care ragazze e cari ragazzi – ha detto la professoressa Pelliccioni – in questi giorni in cui non siete voi ad andare a scuola, ma sono gli insegnanti a raggiungervi virtualmente nelle vostre case, ci stiamo accorgendo di quanto la scuola sia importante non solo per la vostra formazione e crescita personale, ma anche per creare quel clima di normalità di cui tutti abbiamo bisogno. Ogni giorno gli insegnanti entrano in contatto con voi attraverso un messaggio, una telefonata o un video che voi aspettate con impazienza. So che il legame tra voi e gli insegnanti, che prima era considerato una cosa scontata alla quale nessuno faceva più caso, ora emerge con indiscussa evidenza. Presto ritorneremo a scuola, tutti, più felici perché più consapevoli. Nel frattempo in questi giorni di ritiro in casa, coltivate i legami affettivi e i sentimenti nell’attesa del ritorno alla vita normale“.

Si riassume il pensiero dei ragazzi della scuola, con la lettera delle classi 3A e 3B della scuola primaria, di cui non è già stata ascoltata relativa lettura: “E’ trascorso ormai quasi un mese, siamo tutti nelle nostre case, le giornate sono tutte uguali, è arrivata la primavera e vorremmo tutti uscire, ma abbiamo compreso che non è possibile. Mancano i nonni, i compagni, la scuola, le corse in bicicletta, ci sembra di stare su una barca trasportati dalle onde che ci minacciano, ma abbiamo compreso che nessuno si salva da solo. Dai, remiamo tutti insieme! Presto giungeremo alla riva sani e salvi e allora sì, ci riabbracceremo tutti e staremo più vicini di prima“.

 




Coronavirus e scuola, la ministra Azzolina: “La data di riapertura si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà”

VITERBO – Sulla data di riapertura delle scuole ha detto oggi, nell’aula di Montecitorio, la ministra Lucia Azzolina: “La data di riapertura delle scuole si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti“. La ministra ha così risposto ad  un’interrogazione di Forza Italia sul Coronavirus. La didattica prosegue a distanza ed in merito a questo la ministra ha detto: “Da un rilevamento effettuato su circa il 93% delle scuole, le istituzioni scolastiche che hanno attivato sistemi di didattica a distanza sono riuscite a coinvolgere circa il 94% degli studenti, ma l’uso delle tecnologie dimostrano a macchia di leopardo tra realtà che si sono rivelate più pronte e scuole meno attrezzate”.




Scuole, Fratelli d’Italia Viterbo: “Si sospenda il pagamento delle rette”

VITERBO – Riceviamo da Fratelli d’Italia Viterbo e pubblichiamo: “La ministra Lucia Azzolina ha preannunciato che, molto probabilmente, si sta andando verso una ulteriore proroga della chiusura delle scuole, pubbliche e private. Del resto la situazione del nostro Paese è ancora tale da dover agire con ulteriore prudenza per evitare il più possibile la diffusione del virus.

Per questo viene fatto appello ai cittadini imponendo loro grandi sacrifici.

FDI non può non essere d’accordo rispetto ad una decisione presa proprio per la tutela dei cittadini, degli studenti e di chi lavora a vario titolo nelle scuole.

Se non possiamo che concordare rispetto a questa possibile proroga, quello su cui chiediamo, con forza, di ragionare è dare un segnale chiaro e tangibile alle famiglie sospendendo il pagamento delle rette scolastiche.

Non crediamo, infatti, che sia giusto far pagare le rette per il periodo in cui le scuole, pubbliche e private, sono chiuse, quando cioè non avviene il normale svolgimento delle lezioni.

Ovviamente siamo consapevoli che una tale decisione non può, non sarebbe giusto, ricadere semplicemente sulle spalle delle scuole stesse, chiedendo di farsi carico delle spese vive che comunque sostengono; per questo diciamo che dovrebbe essere lo Stato a farsene carico, supportandole ed intervenendo nei confronti di queste.

Anche grazie a questo intervento ci sarebbe un’ulteriore aiuto verso le famiglie fin troppo colpite da questa tremenda emergenza sanitaria”.

 




Coronavirus, la nota dell’Ugl Lazio sulla chiusura delle scuole

ROMA – “La chiusura delle scuole di ogni ordine e grado è un atto dovuto che condividiamo perché oggi è importante per limitare i contagi”. Così il Segretario Regionale dell’Ugl Lazio Armando Valiani. Nella regione si moltiplicano i casi di contagio ma è utile fermarsi: “Sarà certamente un colpo duro per la scuola come lo è per l’economia. Ci sono concorsi pubblici legati proprio all’istruzione che rischiano di essere posticipati a causa dell’emergenza. L’auspicio è che queste misure possano essere sufficienti”.




Coronavirus, Regione: “Chiusura scuole, coinvolte anche tutte le attività formative”

ROMA – In seguito a quanto disposto dal DPCM sulle “Misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19”, la Regione Lazio ha disposto con effetto immediato la sospensione di ogni attività formativa fino al 15 marzo, sia quella inerente la didattica frontale sia quella relativa a  tirocini, stage e percorsi di alternanza scuola-lavoro.

Questi gli enti interessati: istituzioni formative pubbliche e private che svolgono attività di IEFP, scuole di alta formazione nella città metropolitana, enti privati che svolgono attività autorizzata e finanziata dalla regione, enti privati che svolgono attività finanziata, fondazioni ITS, poli scolastici e formativi, centri e servizi per gli studenti universitari gestiti da DiSCo, Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volonté e Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini.

Con successiva comunicazione verranno fornite le disposizioni attuative.

Così in una nota l’assessorato al Lavoro, Scuola e Formazione e diritto allo studio universitario della Regione Lazio.




“Settimana corta” a scuola: cui prodest? Interviene Bucciarelli di “Solidarietà cittadina”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “E’ una lettura interessante il comunicato stampa divulgato sul sito del Liceo Scientifico “Ruffini” e a mezzo stampa, a firma di un gruppo di Dirigenti Scolastici delle scuole di Viterbo e provincia, sulla vexata quaestio: “settimana corta” si – “settimana corta” no.
Sostanzialmente viene confermata la completa assenza di motivazioni didattico-pedagogiche, che avrebbero dovuto essere le sole messe in campo e che ci si sarebbe aspettati da chi si occupa di scuola.
In realtà si fa riferimento solo ad una riunione, in data 26/9/19 con il Cotral, “per fare fronte ai pesanti disagi relativi ai trasporti subiti dagli studenti in apertura dell’anno scolastico” , ciò provocato, secondo la loro tesi, “da una estrema eterogeneità di orari e modelli organizzativi sul territorio provinciale”.
Motivo per cui i rappresentanti dell’istituzione scolastica, per quanto emerge dal comunicato, si sarebbero resi disponibili a modificare l’impianto organizzativo delle attività didattica, in favore di una richiesta dell’azienda di servizio di trasporto pubblico. Una procedura piuttosto stridente con i ruoli: la Scuola, “organo della Costituzione”, come ebbe a definirla Piero Calamandrei, che si lascia condizionare da un servizio, che dovrebbe, invece, essere subordinato alle esigenze della Scuola stessa.
Si chiede una uniformità oraria che pare essere piuttosto improbabile da ottenere: scuole con indirizzi diversi e con esigenze didattiche diverse, monte orario diverso per indirizzo, corsi e sportelli pomeridiani con organizzazioni ed orari diversi. Come si può livellare tutta questa varietà? La soluzione è spostare tutto in avanti di un’ora e aggiungere le ore pomeridiane del venerdì, che aumenterebbe solo un’altra fascia oraria da servire con i trasporti?
Resta il caso dell’approvazione all’ ITE “Paolo Savi” antecedente alla riunione citata del 26/9/19, come a dire “essere più realisti del re”.
Nel comunicato si legge anche:“(…) non si comprende la ragione per cui l’amministrazione provinciale (…)ritenga di dover esprimere una subordinazione della legittima autonomia decisionale degli istituti alle esigenze di altri soggetti istituzionali e di poter determinare l’efficacia delle decisioni assunte dalle scuole.”. L’amministrazione provinciale, attraverso la stampa, ha solo espresso ragionevolezza rispetto ad una decisione tanto importante, per cui ha chiesto di spostare tutto di un anno scolastico, sia per cercare un’efficace organizzazione sia come forma di rispetto verso le famiglie che hanno iscritto i figli, di fatto accettando una patto di corresponsabilità, che integra anche la settimana scolastica a sei giorni. Non appare esserci alcun motivo di scandalo ma solo equilibrio e buon senso. L’Istituzione Scolastica, invece, sembra aver scelto di subordinare se stessa alle esigenze del servizio di trasporti, per quanto espresso nel detto comunicato:“Gli istituti scolastici infatti in questo momento sono perfettamente in grado di ottemperare alla richiesta posta dall’azienda dei trasporti(…)”
Incuriosisce, poi, questo passaggio: “(…)le iscrizioni recentemente chiuse hanno mostrato che le famiglie tendono a prediligere l’organizzazione su 5 giorni(…)”. In che modo le famiglie hanno potuto esprimere tale “predilezione”? Al Liceo scientifico “Ruffini” i genitori stanno chiedendo di poter effettuare un sondaggio, al “Paolo Savi” non risulta una consultazione nel merito, se non una di circa due anni fa con esito sfavorevole alla “settimana corta”, al Liceo scientifico” Meucci” gli studenti votarono a maggioranza contro l’organizzazione a 5 giorni ma venne realizzata lo stesso. Per ora, sui siti scolastici si trova pubblicato solo il sondaggio svolto dal Liceo Scienze Umane e Liceo Musicale “Santa Rosa”. Ovviamente qualunque sondaggio ha solo valore consultivo, visto che la decisione ultima spetta al Consiglio di Istituto ma sarebbe un bel segnale di democrazia.
E ancora leggiamo:“(…) una mancata attuazione da parte delle scuole di Viterbo potrebbe rappresentare una perdita per gli istituti del capoluogo e conseguentemente più in generale per la città.” Cosa si intende rappresentare? A quale tipo di “perdita” ipotetica si fa riferimento? Forse si ipotizza che in mancanza della “settimana corta” a Viterbo, le famiglie iscriverebbero i propri figli, ad esempio, ad Orte, raggiungibile con un viaggio di circa un’ora al giorno? Non sembra che finora gli istituti viterbesi si siano svuotati.
Infine :“ (…) i dirigenti scolastici desiderano promuovere è un dibattito sulla scuola e sulla sua efficacia (…) che si adoperi invece per promuovere una scuola attenta ai bisogni educativi degli studenti e ai contesti sociali che mutano ed esprimono richieste diverse.” Questo è l’auspicio di chiunque abbia a cuore la Scuola in quanto Istituzione, peccato ciò non passi attraverso decisioni frettolose, che tendono a normalizzare le emergenze che colpiscono la scuola a cominciare dall’edilizia. La “settimana corta” richiederebbe per una sua applicazione vera, una rivoluzione dell’intero sistema scolastico, una visione prospettica che sia altra dall’attuale omologazione rabberciata a non si sa bene cosa: servono edifici adeguati, con mense, aree aperte, spazi comuni; serve un modello didattico e, poi, orario strutturato su una permanenza diversa a scuola e che non sia solo un modo di andare incontro alle esigenze di agenzie di trasporto; un orario prolungato quotidiano, con un’ organizzazione degna di accogliere un simile cambiamento. Allo stato attuale la sola prospettiva che si riesce a vedere è che avremo ragazzi seduti ai banchi dalle sei alle otto ore al giorno, senza mensa e con una ricreazione (che non è una concessione o un privilegio) striminzita, con rientri a casa a pomeriggio inoltrato, costringendoli a ritmi frenetici e difficili da sostenere, gravando in particolar modo sui pendolari. Avranno difficoltà a mantenere la concentrazione necessaria con ricaduta sul rendimento, a trovare il tempo per fare i compiti e coniugare le attività sportive con i corsi pomeridiani. Utopico e senza senso pensare in un recupero dello studio perso, compresso nel week-end. Si presume che anche gli insegnanti saranno stanchi e meno prestanti didatticamente alla sesta, settima o ottava ora. Le cosiddette innovazioni metodologiche, quand’anche fossero praticabili, sposteranno di poco il problema se non lo peggioreranno. Un abbassamento generale di livelli e qualità è da mettere nel conto? I soldi “risparmiati” con la chiusura del sabato saranno per lo più riferite ad utenze (che potrebbero essere efficientate, invece che tagliate), per cui non ci sarà alcun ritorno di risorse economiche. Ci si sarebbe aspettati ben altre battaglie, rispetto ad una Scuola Pubblica che ha subito tagli draconiani di risorse di ogni genere, a cui mancano, in molti casi, strutture ed infrastrutture, che deve ricorrere al “contributo volontario” delle famiglie e si regge essenzialmente sullo spirito missionario di tutte le sue componenti. Ancora una volta si fanno le “nozze con i fichi secchi”, si subirà l’ennesima “rivoluzione” senza alcun dibattito e confronto istituzionale sulla didattica, senza una vera discussione sui pro ed i contro. Peccato, un’occasione sprecata”.
Rosalinda Bucciarelli “Associazione Solidarietà Cittadina”




Canepina, la farmacia dona gel igienizzante alle scuole

CANEPINA ( Viterbo) – Anche la comunità di Canepina è attiva per arginare l’emergenza coronavirus e per aiutare la popolazione locale in questa particolare situazione che l’Italia si trova ad affrontare. La farmacia di Canepina, di cui titolare è la dottoressa Francesca Sonno, ha tenuto un incontro nelle scuole dell’infanzia (responsabile di plesso Stefania Cerasari), primaria (responsabile di plesso Mara Ferri) e secondaria di primo grado (responsabile di plesso Stefania Fioravanti) per insegnare ai bambini e ai ragazzi l’importanza di una corretta igiene delle mani. Una lezione, nell’ambito del progetto “Previeni le infezioni con il corretto lavaggio delle mani“, in cui sono stati trasmessi agli alunni vari consigli utili e buone pratiche per lavarsi le mani, dovere primario per ridurre al massimo la possibilità di venire a contatto con batteri e virus. Coordinatrice del progetto è l’insegnante Mara Ferri, dirigente scolastica prof. Pierina Pelliccioni.

Nel corso dell’incontro, inoltre, è emerso il problema della carenza di disinfettanti che interessa anche il paese cimino. La farmacia di Canepina, per ovviare a tale mancanza e per essere di supporto ai cittadini, ha così provveduto a produrre in proprio un gel igienizzante per le mani, utilizzando i materiali a propria disposizione. Per un litro di gel sono necessari 833 millilitri di alcol etilico al 96%, 42 millilitri di acqua ossigenata al 3%, 15 grammi di glicerina al 98% e acqua distillata quanto basta. “Il gel prodotto – commentano dalla farmacia – è risultato sicuramente efficace, ma poco viscoso, in quanto abbiamo potuto utilizzare poco carbopol, dal momento che c’è carenza nei depositi di tutta Italia. Ma sarà utile ugualmente allo scopo“.

Il gel igienizzante è stato donato interamente alle scuole di Canepina, nella quantità di un dispenser per ciascuna classe, per ridurre il rischio di contagio in un ambiente, quello scolastico, particolarmente propenso alla diffusione di virus influenzali e non solo. Presso la farmacia, sita in Piazza dei Caduti e Dispersi 18, inoltre, è disponibile al pubblico un flacone collocato sul banco, un servizio completamente gratuito.

Contro ogni intenzione di lucro – concludono dalla farmacia – abbiamo voluto mettere a disposizione dei cittadini canepinesi questo prodotto così utile e ricercato. Un sentito ringraziamento a tutto il personale docente e non dei plessi scolastici del Comune di Canepina e all’amministrazione comunale, perché hanno sposato l’iniziativa e perché ci hanno accolto a braccia aperte. Il calore umano, l’affetto della comunità e la sua coesione si rivelano proprio nei momenti di difficoltà, come in questo periodo di diffusione del coronavirus a livello nazionale. Per uscire da questa emergenza servono l’aiuto di tutti e un grande senso di responsabilità“.

 




Fake news sulla chiusura delle scuole a livello nazionale

di Redazione –

Smentisce la Presidenza del Consiglio le notizie che stanno circolando in queste ore su una presunta chiusura, per decisione del Presidente Conte, di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Le decisioni e le misure adottate dal governo vengono comunicate esclusivamente attraverso i canali e le fonti ufficiali, alle quali si prega di far riferimento”. Lo precisa una nota di Palazzo Chigi.

Scrive su Twitter la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina: “Sono costretta a ripeterlo: in questa fase alimentare false notizie sulla chiusura delle scuole è da irresponsabili. Le decisioni vengono prese e comunicate dalle autorità competenti. Quindi il consiglio è questo: ascoltare solo le fonti ufficiali”.




Collaboratrice scolastica rientra dal Carnevale al nord Italia, chiuse le elementari di Tuscania

di Redazione –

TUSCANIA ( Viterbo) – Collaboratrice scolastica rientra dal Carnevale al nord Italia, chiusa in via precauzionale la scuola elementare “Ildovaldo Ridolfi” di Tuscania. A deciderlo è stato il sindaco Fabio Bartolacci. Il provvedimento è stato necessario per verificare se la donna, rientrata da una manifestazione di Carnevale al Nord, a Venezia, sia stata o meno nelle zone rosse.

La collaboratrice scolastica che questa mattina ha aperto i locali della scuola, è stata immediatamente prelevata dai carabinieri. La sua permanenza in struttura è durata, quindi, solo dieci minuti. Il sindaco ha, tuttavia, deciso di sospendere le lezioni in via precauzionale per oggi, 24 febbraio.

La situazione è monitorata e sotto controllo.




Il Quirinale apre le porte alle scuole

ROMA- Uno spazio della memoria, che consente di attraversare la storia politica e civile dell’Italia. Un luogo del potere, ma anche dell’arte e della bellezza: martedì 11 febbraio il Palazzo del Quirinale ha accolto gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli che hanno visitato le sale più importanti e i giardini della residenza del Presidente della Repubblica. Ad accompagnarli i docenti Prof. Antonio Riccitelli e Prof.ssa Francesca De Cicco.
“L’iniziativa rientra fra le attività legate all’Educazione alla Cittadinanza. – hanno spiegato – Visitare i Palazzi istituzionali significa avvicinare gli studenti alla ‘concretezza’ di alcuni concetti alla base della vita e della dialettica della democrazia. La teoria non basta. Nel nostro Istituto crediamo da sempre all’importanza di un apprendimento fondato sull’esperienza. Siamo certi che la giornata di oggi rimarrà impressa per sempre nella memoria dei nostri allievi”.
Sorto sull’area di un antico tempio del dio Quirino e di una successiva villa appartenuta nel Cinquecento al Cardinale Oliviero Carafa, ampliato a partire dal 1583, con la sua superficie di oltre 110mila metri quadrati, il Quirinale è uno degli edifici più grandi del mondo e uno dei più estesi palazzi presidenziali (la Casa Bianca è venti volte più piccola). Sede, per secoli, dei pontefici, dal 1871 è divenuto residenza ufficiale del Re d’Italia e, dal 1946, del Presidente della Repubblica Italiana. Il Quirinale attrae da sempre il pubblico vastissimo dei visitatori e degli amanti dell’arte, in obbedienza al volere del dodicesimo Presidente della Repubblica. Era, infatti, il 16 febbraio del 2015 il giorno in cui, all’indomani della sua elezione, Sergio Mattarella aveva annunciato il desiderio di aprire con maggiore frequenza e continuità le porte del Quirinale: “Un gruppo di lavoro – aveva affermato – sta già definendo le modalità di questa nuova utilizzazione del Palazzo da parte dei nostri concittadini e di chiunque, anche straniero, vorrà visitarlo giorno per giorno”. Una promessa mantenuta. E’ così che il Quirinale, Palazzo prima Papale, poi Reale, infine Presidenziale, è stato ‘restituito’ alla sua città e al suo Paese, divenendo, non retoricamente, la ‘Casa degli Italiani’. Entusiasti, al termine della visita, gli studenti dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli.




“5 minuti contro il Bullismo e Cyberbullismo” il Flash-Mob a sopresa delle scuole di Viterbo e Provincia

VITERBO – Oggi, in occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, le scuole di Viterbo e Provincia di ogni ordine e grado hanno fermato le attività per 5 minuti, alla stessa ora, per riflettere insieme su questa problematica. Sono solo cinque minuti, ma si tratta di un’iniziativa inedita in quanto per la prima volta le scuole di tutto il territorio della provincia, seppure divise dalle distanze, si uniscono idealmente negli intenti, per ribadire con forza e tutte insieme che questo fenomeno non si contrasta solo con la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti scolastiche ma occorre anche la collaborazione e la condivisione con le famiglie, il territorio, gli enti locali e soprattutto non si prescinde dal coinvolgimento attivo degli stessi studenti.

Si tratta di un vero e proprio Flash Mob collettivo che ha preso avvio nelle scuole alle ore 9,00 in punto con un suono prolungato e uno breve della campanella; contando sul fattore sorpresa i docenti nelle rispettive classi hanno effettuato una riflessione, spiegando la motivazione dell’improvviso squillo sonoro e focalizzando l’attenzione degli alunni sulla tematica del Bullismo e Cyberbullismo. La scelta dei contenuti è stata demandata ai docenti di classe in relazione anche all’età degli alunni e all’ordine di scuola;
L’iniziativa, che nasce su impulso dei referenti di istituto delle scuole del Viterbese, è stata supportata dal Dirigente dell’ATP Dott. Daniele Peroni, dal CTS e dalla Commissione MIUR UNICEF SCUOLA AMICA. I referenti delle scuole si incontrano ormai periodicamente da oltre un anno presso la scuola polo per la formazione Ambito 28, si interrogano e si confrontano, alla ricerca di strategie di prevenzione e contrasto condivise.

Grazie alla gentile collaborazione del Dirigente dell’ ITE SAVI, Prof.ssa Paola Bugiotti è stato possibile attivare anche una piattaforma permanente dedicata ai referenti in cui si possono condividere attività, esperienze e buone pratiche. Nei prossimi tre mesi, coordinati dalla Referente per l’Uffico scolastico Provinciale Sabrina Sciarrini e dal Prof. Ugo Longo e dalla Prof.ssa Laura Catteruccia per il CTS, i referenti delle scuole saranno coinvolti in un percorso di studio e approfondimento della normativa vigente in materia, al fine di poter elaborare un protocollo provinciale condiviso tra le scuole e attivare tutte le sinergie disponibili e utili a promuovere una collaborazione più fattiva ed efficace tra scuole, famiglie, istituzioni e agenzie educative presenti sul territorio.




Roberta Mezzabarba, affermata scrittrice viterbese, incontra i ragazzi delle scuole del Viterbese

VITERBO – Dopo un 2019 al limite dell’inverosimile (56 premi letterari vinti in tutta Italia) Roberta Mezzabarba, poliedrica scrittrice Viterbese con quattro pubblicazioni all’attivo, si mette a disposizione delle scuole del Viterbese per incontrare i ragazzi.
“Credo che i giovani in età scolare siano il terreno più fertile per seminare sogni” ci dice l’autrice “da ragazzina sognavo di poter vedere il mio nome su un libro, ed eccomi qua! Con questi incontri, oltre a parlare di letteratura e delle mie storie, vorrei divenire la scintilla che mantiene accesi i sogni di tutti i ragazzi”.

La Mezzabarba inizierà dall’ Istituto Comprensivo Paolo Ruffini: domani, lunedì 3 febbraio dalle 8,30 alle 13,30 sarà nel plesso di Ischia di Castro (VT) per incontrare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, mentre sabato 8 febbraio sarà nel Plesso di Valentano (VT) dalle 9,00 alle 12,00 per incontrare i ragazzi della scuola secondaria di primo grado.

Fa onore alla scrittrice il mettersi a disposizione dei ragazzi, leggere con loro brani delle proprie opere e magari, perché no, divenire per loro ispirazione.




Il Comando Provinciale dei Carabinieri nelle scuole insieme all’associazione “SuperAbile”

VITERBO – Il Colonnello Andrea Antonazzo, Comandante Provinciale dei Carabinieri, ed Alfredo Boldorini, Presidente e fondatore dell’Associazione, hanno convenuto di attuare iniziative congiunte negli Istituti Scolastici della Tuscia sui temi della sicurezza stradale.
I Carabinieri, impegnati nelle scuole nell’ambito di un Protocollo di Intesa con il Ministero dell’Istruzione, curano ogni anno un centinaio di conferenze nelle Scuole Medie e Superiori della Provincia con lo scopo di accrescere nei giovani la cultura della legalità e la consapevolezza dell’importanza della sicurezza, favorendo la conoscenza e il rispetto delle regole, come recita appunto il l’epigrafe dell’accordo.
“………per veicolare al meglio il messaggio in tema di sicurezza stradale in occasione delle attività divulgative nelle scuole, e fare in modo che sia incisivo quanto l’importanza del tema merita – ha detto il Colonnello Andrea Antonazzo – avevamo bisogno di testimonial che direttamente potessero portare ai ragazzi la loro esperienza, purtroppo sfortunata, ma per tutti noi estremamente importante ..……..”
“Siamo onorati di collaborare non solo con l’Arma dei Carabinieri ma farlo anche a livello provinciale ci riempie di soddisfazione – ha risposto Alfredo Boldorini, presidente dell’associazione -. SuperAbile dalla sua fondazione conta 75 tappe in giro per l’Italia, 10180 studenti coinvolti, più di 60 testimonial interessati, 9500 km percorsi, 290 ore di lezione somministrate e 73 patrocini e collaborazioni. Crediamo che questa possa essere un’ottima partnership per far capire ai più giovani l’importanza della sicurezza stradale. Siamo molto lieti di mettere a disposizione i nostri testimonial per questa causa. Ringraziamo il Comandante Andrea Antonazzo per questa splendida opportunità”.