Corso Simona Tartaglia “L’attore: sinergia tra mente, corpo e anima”

VITERBO – Sta per iniziare il corso di recitazione cinematografica con workshop “Il corpo la mente e l’anima”, organizzato da Simona Tartaglia con il suo progetto “A me gli occhi”, forte della sua pluridecennale esperienza nel settore casting e quale aiuto regia di Giorgio Capitani (un successo tra tutti “Il maresciallo Rocca”).
E’ la stessa Simona Tartaglia che racconta quali sono le particolarità di questo corso, che in soli due giorni si prefigge il compito di insegnare il comportamento giusto dell’attore, non solo nella parte della recitazione ma anche in quella del giusto movimento sul set e del legame emotivo con chi vedrà il lavoro dall’altra parte della telecamera e ovviamente dello spettatore.
“Abbiamo progettato una full immersion per coinvolgere a 360° l’attore, perché la recitazione non è fatta solo di voce ma il personaggio che si va ad interpretare va raccontato con il linguaggio del corpo, la prossemica, e le emozioni – spiega Simona – che dall’interno devono arrivare a chi guarda e ascolta. Per questo è necessaria la preparazione tecnica dell’approccio con la macchina da presa che passi per la mente, il corpo e l’anima, tre punti focali sui quali l’attore si deve confrontare”.
Per questo sono a disposizione tre professioniste, una casting e regista, Simona Tartaglia, una psicoterapeuta che lavora sui blocchi emotivi, Carla Bucci, che aiuterà a tirare fuori i sentimenti, una posturalista cognitiva, Maria Marilena Ponzio, che sbloccherà il corpo e spiegherà come trasmettere le emozioni del personaggio con i movimenti corporei.
“Lavoreremo su alcune scene, che gli allievi già conoscono sin dal momento dell’iscrizione – aggiunge sempre Simona Tartaglia – che poi saranno esaminate in aula ed elaborate con la psicoterapeuta e la posturalista, tre diversi approcci che poi serviranno per affrontare la prova davanti la telecamera, come atto finale del percorso. Il lavoro di ciascuno sarà sulla scena assegnata, con i relativi protagonisti sul set. Non mancherà la proiezione in aula, per permettere all’allievo di esaminare quanto fatto e capire su cosa deve ancora lavorare, perché la visione oggettiva di sé stessi è fondamentale, e diventa un plus-valore nel momento in cui coinvolge tutti gli allievi che partecipano alla visione d’inseme, dove sono tutti protagonisti”.
Le lezioni si svolgeranno presso la Residenza Nazareth a Viterbo, secondo il seguente programma:
Sabato
10.00 – 12.00 Attivazione corporea
12.00 – 14.00 lavoro sui blocchi motivi dell’attore
14.00 – 15.00 pausa pranzo (compresa)
15.00 – 19.00 riprese e proiezione monologhi
Domenica
9.00 – 11.00 Attivazione corporea, consapevolezza
11.00 – 13.00 lavoro sui blocchi emotivi dell’attore
13.00 – 14.00 pausa pranzo (compresa)
14.00 – 18.00 riprese e proiezione dialoghi




Da Viterbo un omaggio al grande regista Giorgio Capitani (VIDEO)

di ANNA MARIA STEFANINI-

VITERBO – Stamattina, giovedì 1° settembre, alle ore 12, è stata inaugurata una targa dedicata al grande regista Giorgio Capitani, presso il civico 19, di via di Santa Rosa, dove il regista ha vissuto con la moglie Simona Tartaglia dal 1996 fino al 2017, anno della sua scomparsa.

Presenti, fra gli altri, all’inaugurazione il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo col.Massimo Friano, il cap. Maurizio Iannaccone, che ha recitato in molti episodi dello sceneggiato “Il maresciallo Rocca” e che ha collaborato con Capitani, il sindaco Chiara Frontini, il presidente della Fondazione Carivit dott. Luigi Pasqualetti, il presidente del Touring Club Italiano Vincenzo Ceniti, che nel marzo scorso dedicò a Capitani una conferenza del ciclo “Vip in Tuscia” 2022, il presidente del Rotary Club di Viterbo dott. Lamberto Scorsini, la segretaria dell’Inner Wheel Viterbo Anna Maria Stefanini, in rappresentanza della presidente Claudia Testa, il presidente del Sodalizio dei Facchini di Santa Rosa Massimo Mecarini, l’avvocato Stefano Marini Balestra, il famoso fotografo Paolo di Paolo, 97 anni,
giunto da Roma, che conobbe Capitani sul set e per “il quale – ha affermato – sarebbe andato anche al Polo Nord.”.
“Ci legava una profonda amicizia, fondata su semplicità e forza morale”- ha aggiunto il fotografo.

Paolo Di Paolo, dal 1954 al 1966, è stato il fotografo più pubblicato su Il Mondo, rivista fondata e diretta da Mario Pannunzio, realizzando esclusivi reportage e ritratti tra i quali si ricordano: Pier Paolo Pasolini, Michelangelo Antonioni, Anna Magnani, Giorgio De Chirico, Ezra Pound, Marcello Mastroianni, Luchino Visconti, Oriana Fallaci, Giuseppe Ungaretti e moltissimi personaggi e avvenimenti legati alla cultura, alla politica e all’arte di quel periodo.

Il dott. Ceniti del Touring Club ha evidenziato “il profondo amore per Viterbo della quale Giorgio Capitani voleva far conoscere le bellezze fra cui la macchina di Santa Rosa”. In una puntata de Il maresciallo Rocca infatti fu mostrata la Macchina di Santa Rosa e Massimo Mecarini ha ricordato oggi il fatto che si è vista percorrere via Cavour al contrario, grazie al rewind. “La valenza di questo momento è importante anche per ciò che Viterbo vuole investire come città del cinema.- ha sottolineato Chiara Frontini – Questo spazio vuole valorizzare il cinema e ciò che è legato al mondo cinematografico.”

Il capitano Maurizio Iannaccone, Simona Tartaglia e il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Viterbo col Massimo Friano

Capitani era anche carabiniere onorario. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri ha evidenziato che, nonostante gli impegni della giornata, non si poteva mancare e non ricordare ciò che fece Capitani per diffondere i valori dell’Arma, colti anche nella semplicità dei piccoli gesti quotidiani. Il neo Comandante ha ringraziato inoltre per la meravigliosa accoglienza a Viterbo.

Capitani, storico regista dello sceneggiato televisivo “Il Maresciallo Rocca”, ha notevolmente contribuito ad accrescere la notorietà di Viterbo a livello nazionale. Fu anche insignito del titolo di cittadino onorario della Città dei Papi prima ancora che diventasse residente. Gli è stato anche attribuito il riconoscimento di “Ambasciatore della Macchina di Santa Rosa” dal Sodalizio dei Facchini.

Simona Tartaglia e Anna Maria Stefanini

Il suo rapporto con Viterbo è cominciato con Il maresciallo Rocca: stava cercando una città non troppo grande, non troppo piccola, bella, ma che non soffocasse la storia con il lato turistico. Si è fermato subito a Viterbo, perché era esattamente quello che cercava.
Era andato solo una volta a fare un giro per la città e la scelse per girare lo sceneggiato e per fare le riprese anche di altri film fra i quali Un prete tra noi, Edda Ciano, Callas e Onassis.

 

 




Simona Tartaglia si presenta: le idee per una città davvero del cinema

VITERBO – “Sono felice di poter avere la possibilità di realizzare quello che è stato, da quando sono diventata cittadina viterbese, il sogno mio e di Giorgio Capitani”. Con queste parole Simona Tartaglia annuncia, con emozione, di partecipare all’imminente sfida elettorale nella squadra di Chiara Frontini, candidata al ruolo di consigliere comunale con la lista Viterbo Venti Venti.

“Aver vissuto per tanti anni una realtà in cui l’immagine di Viterbo si diffondeva in giro per il mondo attraverso il cinema, grazie ad una puntuale identificazione con il territorio, mi fa avvertire ancora di più questa mancanza, che va colmata, per far tornare la città di nuovo protagonista”.

E’ questa la missione di Simona Tartaglia, da cittadina innamorata di Viterbo, perché chi la sceglie dimostra di amarla ancora di più: mettere a disposizione anni di professionalità nel mondo delle produzioni cinematografiche per rendere appetibile la presenza di set nella città dei papi.

La stima conquistata in anni di attività, il marchio indelebile lasciato dal lavoro di Giorgio Capitani, dal Maresciallo Rocca a Papa Luciani. Il sorriso di Dio e Papa Giovanni, dal Caso Mattei a Il generale Dalla Chiesa, da Edda a Rita da Cascia, solo per citare alcuni esempi, produzioni che hanno visto Simona Tartaglia lavorare al fianco del marito e regista, permettono di essere fiduciosi sul futuro, a patto che si creino le condizioni giuste per attirare di nuovo i grandi progetti cinematografici.

Per questo la città deve proporsi in modo adeguato, anche attraverso la creazione di strutture amministrative efficienti, sommate alla valorizzazione di un luogo da troppo tempo abbandonato al suo destino: “Il cuore del mio progetto sarà infatti strettamente legato al cinema Genio – conclude la candidata – che diventerà una realtà polivalente, non solo come sala per le proiezioni, una ferita ancora aperta in una città che vuole essere culturale ma al momento non ha sale cinematografiche attive, ma con una struttura che ospiti un museo e spazi per la didattica, a disposizione per corsi di recitazione, eventi, laboratori. Un vero contenitore vivo e pulsante, cuore della cultura cittadina”.

Seguite la pagina Fb “Simona Tartaglia per Viterbo del cinema” o il profilo instagram “Simona Tartaglia” per essere aggiornati sulle iniziative che saranno organizzate.




Un progetto per la cultura, l’arte e la poesia

DI MARTINA DI BARTOLO-

VITERBO- Oggi alle ore 17:30,  si sono incontrati Simona Tartaglia, past president del Rotary Club di Viterbo, Anna Maria Stefanini, poetessa e maestra elementare,  Emanuela Cuboni, attrice e il ragioniere Giancarlo Tancredi al bar Grandori di Viterbo per discutere dei vari progetti che si potrebbero fare per portare la cultura a Viterbo.

All’incontro sarebbero dovuti intervenire anche il noto attore e scrittore Piermaria Cecchini e la poetessa Nadia Pascucci, ma per esigenze personali non hanno potuto partecipare a questo momento di dialogo e scambio molto interessante.

Durante la lunga conversazione avuta con i partecipanti sono emersi molti progetti culturali e artistici di valore. Si è partiti dalla problematica principale della città di Viterbo, ovvero la mancanza di accademie teatrali, cinema e luoghi di incontro in cui poter avere uno scambio di tipo culturale e letterario.

Quello che fondamentalmente manca sono i fondi: ecco che uno dei primi progetti sarà quello di spingere per la raccolta fondi cercando anche una collaborazione con l’università degli studi della Tuscia. Si è pensato, durante questo dibattito, di creare un evento sia a Roma che a Viterbo intitolato “Premio Proietti” in onore del regista e attore Gigi Proietti, venuto a mancare proprio un anno fa.

Altra questione dibattuta è stata quella della mancanza, a Viterbo, di sale cinematografiche: tempo fa ha chiuso l’unico cinema rimasto aperto alla Quercia.

Giancarlo Tancredi ha preso la parola proponendo  un museo del cinema a Viterbo ed anche un accademia di teatro.

“Dobbiamo anche lasciare qualcosa al prossimo e la cultura e l’insegnamento sono fondamentali”

Simona Tartaglia ha ricordato il marito Giorgio Capitani, regista, sceneggiatore e attore, venuto a mancare nel 2017 ed ha dichiarato di voler pubblicare il suo romanzo “Maestro, uno sporco egoista” in cui si descrive la storia di un uomo che ha fatto della sua arte il suo lavoro e del suo lavoro la sua vita. Giunto quasi al termine della sua esistenza si rende conto di esser stato egoista e di aver curato solo se stesso e la sua arte. Come finisce il romanzo non è stato svelato da Simona Tartaglia, sarà necessario aspettare la pubblicazione!

Altro progetto che è emerso da questo dibattito è stato quello di creare delle lezioni di teatro per bambini autistici, visto che per loro è terapeutico, inserendo dei lavori didattici come ad esempio insegnare  attraverso l’arte della recitazione.

Emanuela Cuboni è intervenuta raccontando un aneddoto interessante della sua vita:

“Quando ero piccola avevo un insegnante che ci spiegava la storia recitando. Ricordo ancora perfettamente le sue lezioni. Credo sia un metodo efficace e divertente”

Anche Anna Maria Stefanini a questo proposito è intervenuta dichiarando di aver avuto un’esperienza affine e si è trovata in accordo con gli altri interlocutori a sostenere questo progetto.

Altra questione emersa da questo scambio di idee e progetti è la mancata conoscenza delle bellissime realtà culturali che ha Viterbo come ad esempio Castel Sant’Elia.

Alla fine della conferenza si è parlato di un’associazione culturale che nascerà a breve, del nome ancora non si sa nulla, ma si è accennato ad un acronimo dei nomi dei partecipanti, anche se è ancora tutto da decidere.

Simona Tartaglia, al termine di questo confronto, ha dichiarato di sentire il bisogno di condividere e scambiare informazioni con le altre persone, perché questo è il solo modo di fare cultura: la condivisione, la divulgazione e lo scambio di arte, cultura e poesia, qualcosa di meraviglioso.

 

 

 




Presentazione “100 volte Fellini”, documentario realizzato da Rotary Civitavecchia e Viterbo

di ARIADNA BULAT –

VITERBO – Si è tenuta stamattina la videoconferenza di presentazione del progetto “100 volte Fellini”, un documentario dedicato al grande cineasta riminese Federico Fellini.  Sono intervenuti la presidente di Rotary Club Viterbo, Simona Tartaglia, Presidente di Rotary Club Civitavecchia Antonello Rambotti, l’assessore alla cultura e turismo Marco De Carolis e il sindaco di Viterbo, Giovanni Arena

Tartaglia

Simona Tartaglia ha raccontato che il progetto nasce da un’idea del Rotary Civitavecchia, presieduto da Antonello Rambotti. Inizialmente l’obiettivo era quello di realizzare una mostra per tutto il mese di dicembre, con proiezioni al Cinema Lux, conferenze e il coinvolgimento degli studenti dell’Orioli e dell’Università della Tuscia. Una iniziativa che poi ha cambiato forma dal momento che, a causa delle misure restrittive, non si è potuta realizzare. “Abbiamo optato per il piano B e abbiamo deciso di fare un documentario con gli elementi che noi avevamo per la mostra, raccontando Fellini con le parole dei nostri collaboratori. Il film è stato girato sul territorio, spostandoci tra Santa Severa, Sutri e Montalto di Castro. Siamo inoltre felici di aver avuto il contributo dell’istituto Orioli e dell’Università della Tuscia, coinvolgendo in questo modo i giovani nella cultura del cinema”. 

Rambotti

“La mostra sarebbe dovuta essere già in presenza il 28 novembre a Civitavecchia per poi arrivare a Viterbo – prende la parola Antonello Rambotti – adesso noi la facciamo online con la speranza di poterla ripetere in presenza in primavera, con tempi migliori. Sarebbe la giusta cornice per dare importanza a questo materiale che proviene dai nostri territori”.

“La famiglia Catozzo – aggiunge il presidente di Rotary Civitavecchia – ha avuto molto materiale in eredità dal padre che proviene da una frequentazione diretta con Fellini. Leo Catozzo è stato un montatore molto importante per il regista. Ha fatto 4 film con Fellini, di cui tre Premi Oscar”.

Il documentario “100 volte Fellini” uscirà martedì 22 dicembre ed è stato tradotto anche per i non udenti ed i non vedenti. Il trailer è già fruibile sulla pagina Facebook Rotary Club. Il materiale utilizzato nel film è in gran parte inedito, da tre archivi privati messi a disposizione da GianTito Burchiellaro, eccellenza della scenografia italiana che collaborò con Fellini in film come Casanova e Giulietta degli Spiriti.

Si racconta poi il lato ludico del regista attraverso bozzetti, disegni e caricature realizzati dal Maestro, conservati nella collezione privata di Leo Catozzo. Le scene dei backstage provenienti dall’archivio Baglivo restituiscono un Fellini dietro le quinte. La visione onirica verrà analizzata dal dottor Pierluigi Innocenti (SonnoRem), che sfogliando il prezioso volume che raccoglie i bozzetti realizzati al risveglio dal grande Federico ne evidenzia il significato e l’importanza. “100 volte Fellini” apre virtualmente le sue porte per una passeggiata all’interno del mondo felliniano accompagnati dai racconti di Antonello Ricci.

Per la realizzazione del documentario sono stati coinvolti anche i ragazzi del liceo artistico Orioli. E’ stato creato un concorso indirizzato agli studenti dell’ultimo anno che hanno realizzato opere ispirate alla figura di Fellini. Gli studenti dell’Università della Tuscia invece sono stati coinvolti  attraverso la didattica a distanza in una serie di incontri per analizzare il lavoro del regista e promuovere idee di diffusione adatte a un pubblico più giovane.

Nencioni

Giacomo Nencioni, docente di Teorie e Tecniche del Cinema presso l’Università degli Studi della Tuscia, è intervenuto con un messaggio video dicendo che il documentario realizzato da Rotary Club è una opportunità sia per lui che per gli studenti coinvolti di provare a lavorare di nuovo su Fellini perché è una ricchezza non solo per il cinema a livello nazionale e mondiale, ma anche per il nostro territorio.

“Quest’oggi potevamo stare ad  inaugurare la mostra alla chiesa di San Giovanni Battista invece di inventarci uno streaming – afferma l’assessore De Carolis – però dobbiamo adattarci alla situazione. Anche se ci è stato questo problema, ci siamo inventati un’altra modalità per fruire il materiale sul regista riminese. L’amministrazione è sempre dalla parte della cultura e dobbiamo dare sostegno alle attività che valorizzano il nostro territorio”.

Arena

“Questa idea è quasi dovuta per Viterbo siccome è una delle città preferite per i grandi lavori di Fellini. Il coinvolgimento delle scuole e dell’università è fondamentale proprio per ricordare il legame fra il regista e Viterbo”, conclude il sindaco Giovanni Arena




Viterbo ricorda Proietti e Capitani con una Messa alla Basilica di S.Maria della Quercia, il sindaco: “Sono stati due grandi artisti per la nostra città”

di ARIADNA BULAT –

VITERBO – Viterbo ha ricordato oggi, con una celebrazione religiosa, l’attore Gigi Proietti e il regista Giorgio Capitani, protagonisti della famosa serie televisiva “Il maresciallo Rocca“.

La messa si è tenuta presso la basilica di Santa Maria della Quercia alla presenza della moglie del regista Capitani, Simona Tartaglia, l’attrice Veronica Pivetti, che ha interpretato la seconda moglie del maresciallo Rocca,  il tenente dei Carabinieri, comandante della stazione di Viterbo, Maurizio Iannaccone e gli attori Massimiliano Virgili, Paolo Gasparini, Massimiliano Pazzaglia e Angelo Sironi. Presenti tra le autorità, il sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, gli assessori comunali Marco De Carolis,  Alessia Mancini, il comandante provinciale dei carabinieri Andrea Antonazzo e venti carabinieri del Comando Provinciale di Viterbo.

La messa è iniziata con le parole del parroco, don Massimiliano Balsi: “Gigi e Giorgio hanno saputo cogliere con sensibilità il bello della nostra città. A loro dobbiamo dire grazie. Ricordo che all’inizio delle riprese, Giorgio cercava una città capace di restituire bellezza e l’ha trovata in Viterbo. Preghiamo affinché il Signore li custodisca e faccia sì che il loro messaggio dell’arte diventi simbolo e messaggio del nostro vivere e agire.”

Viterbo ha ospitato per anni le riprese de “Il Maresciallo Rocca”. Proprio per questa sua costante presenza nella città dei papi, il grande attore Gigi Proietti ed il regista Giorgio Capitani hanno ricevuto, rispettivamente nel 2013 e nel 2004, la cittadinanza onoraria di Viterbo dall’allora sindaco di Viterbo, Leonardo Michelini.

L’attrice Veronica Pivetti, commossa fino alle lacrime, ha lasciato la parola ai suoi colleghi della serie tv, che hanno ricordato i bei momenti vissuti accanto all’attore Proietti.

“Questi giorni per noi sono stati difficilissimi – dice Paolo Gasparini Andando via Gigi è come se fosse andato via nuovamente Giorgio e poi anche Sergio.”

“La sera, dopo il set, bastava portare la chitarra e Gigi iniziava a suonare fino alle 4 di mattina” – ricorda il tenente Maurizio Iannaccone, attuale comandante del Norm della compagnia dei carabinieri di Viterbo, il quale ha coordinato tutti i carabinieri e lo stesso Proietti durante le riprese.

“Gigi e Giorgio sono stati due grandi artisti per la nostra città, loro ci ricordano che l’arte è al servizio di tutti quelli che hanno bisogno. In quel periodo venivano moltissimi turisti e chiedevano di visitare la caserma del maresciallo Rocca, la farmacia e quindi tutta la nostra città è legata a questi eventi che hanno avuto una risonanza a livello nazionale e internazionale.” – conclude il sindaco Giovanni Arena.

Gigi Proietti se n’è andato il 2 novembre 2020, nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni. E’ deceduto nelle prime ore del mattino, in una clinica romana dove era ricoverato da giorni per gravi problemi cardiaci. Da subito le sue condizioni erano apparse serie. Viterbo lo ha salutato pochi giorni fa con un’immagine del Maresciallo Rocca proiettata sulla facciata del vecchio ospedale, a pochi passi dal colle del Duomo, con scritto: “Ciao Gigi”.




Rotary Club Viterbo, passaggio di campana tra le presidenti Claudia Testa e Simona Tartaglia

VITERBO – Cerimonia ufficiale, giovedì sera, 2 luglio, alla Corte delle Terme, con il passaggio della Campana per il Club Rotary Viterbo – distretto 2080 tra le presidenti Claudia Testa e Simona Tartaglia.

Un anno complicato, condiviso per metà con una pandemia, che ha comunque fatto risaltare i valori dei soci, impegnati in prima fila nel supporto agli altri.

La conviviale si è aperta, come di consueto, con gli inni di Mameli, alla Gioia e del Rotary, un atto formale seguito da un doveroso minuto di silenzio per la tragica scomparsa di Raffaele Trua, ricordato anche con la rispettosa assenza dei tanti colleghi giovani del RotarAct.

Al tavolo di presidenza il Governatore past 2019-20, Giulio Bicciolo, il sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, il presidente del Rotary Civitavecchia, Antonello Rambotti, il prorettore dell’Unitus, Alvaro Marucci. Presenti Filippo Queirolo, per la Fondazione Leonardo, e i rappresentanti delle associazioni Lions, Fidapa, Panathlon e Soroptimist.

Premiati i soci più longevi, dal fondatore storico Sergio Soletta, di cui è stata letta una poesia dedicata a Mattarella (Testa d’argento e cervello d’oro), Adolfo Gusman, rotariano da 40 anni, e Alberto Grazini, da 25; accolti due nuovi soci, che hanno giurato leggendo il motto sociale “servire al di sopra di ogni interesse personale”, ed infine omaggiati Enrico Porceddu e Angelo Landi con l’ambita “Paul Harris Fellowship”, la più alta distinzione rotariana dedicata al fondatore.

“E’ stato un anno difficile, forse il più difficile dalla guerra, e il Rotary ha dimostrato di esserci, affermando i propri valori, aiutando con gesti e con parole di supporto, specie alle persone sole – ha sottolineato il Governatore Picciolo -. Abbiamo imparato un nuovo modo per riunirci, dimostrando una connessione completa, grazie a questa connessione siamo stati utili e dimostrato che vuol dire essere rotariani. Anche per questo il club di Viterbo ha avuto l’attestato presidenziale, un riconoscimento internazionale. Complimenti a Claudia per questo risultato e tanti auguri a Simona per l’anno che verrà”.
Dopo i saluti del sindaco Arena, che ha confermato il legame con l’amministrazione, complimentandosi con Claudia, e augurato buon lavoro a Simona, sottolineando come stia già mostrando la sua verve, la serata si è conclusa con i due discorsi ufficiali, uno di commiato e l’altro programmatico.

Un bilancio per la presidente Claudia Testa: “Grazie a tutti per la tanta buona volontà e l’impegno, abbiamo fatto molto superando lo smarrimento iniziale della pandemia. Abbiamo dimostrato che l’unione fa la forza e la forza siamo noi. Sono felicissima di presentare Simona, piena di idee e progetti per cui si è già attivata, ti auguro un eccezionale ed importante anno”.

E’ nell’indossare il collare da presidente che si svela l’emozione di Simona Tartaglia, pronta al suo primo discorso ufficiale: “Ringrazio chi mi ha dato questa veste importante, credendo in me. Mi ripropongo il dialogo tra noi, con gli altri club, e la realizzazione di tanti progetti volti ai giovani. Usciamo da un momento pesante, dobbiamo scavalcare il recinto per riportare entusiasmo, vita e vitalità, coinvolgendo tutti, specie i rotaract per costruire la Viterbo di domani, creando le basi con istituzioni ed università. Statemi vicino, ho bisogno del vostro aiuto: tutti insieme, con Comune, città e le nostre idee potremo creare il futuro”.