Resistenza a pubblico ufficiale, atti osceni in luogo pubblico e lancio di oggetti pericolosi, arrestato 28enne

VITERBO – Nella serata di ieri, il personale della squadra volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Viterbo ha tratto in arresto uno straniero 28enne, domiciliato in provincia di Viterbo, per resistenza a pubblico ufficiale, atti osceni in luogo pubblico e lancio di oggetti pericolosi.

Il giovane, segnalato nel pomeriggio mentre stava dando in escandescenza nei pressi dell’ingresso dello stadio Rocchi (dove peraltro era in corso una partita di calcio valida per il campionato nazionale di Lega Pro), alla vista degli operatori si è velocemente allontanato dirigendosi verso il vicino centro commerciale Tuscia.

Vistosi senza alcuna possibilità di ulteriore fuga, l’uomo è entrato in un esercizio commerciale dove, mentre inveiva violentemente contro i poliziotti, si è abbassato i pantaloni e ha simulato l’atto della masturbazione in presenza dei numerosi avventori del negozio.

Nonostante la forte resistenza messa in atto, gli agenti lo hanno bloccato e condotto in questura per procedere al suo arresto, provvedendo anche a richiedere l’intervento di personale sanitario in considerazione del forte stato di agitazione del soggetto.




Maltratta la compagna, arrestato e allontanato di casa

VITERBO – Ieri sera il personale della Squadra Volante dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Viterbo è intervenuto presso un’abitazione periferica del capoluogo per una segnalazione di una lite in famiglia.

Giunti sul posto gli operatori hanno trovato in strada una donna 51enne che ha riferito di essere stata picchiata violentemente dal compagno.

Gli agenti sono allora entrati nello stabile riuscendo a bloccare a fatica l’uomo, che è stato arrestato per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.

La vittima è stata soccorsa presso l’ospedale Belcolle, mentre nei confronti dell’aggressore, con vari precedenti di polizia, dopo la convalida dell’arresto in sede di giudizio direttissimo è stata disposta la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa.