“40 anni di scavi dell’Università Statale di Milano a Tarquinia”, il 21 settembre la presentazione del convegno

TARQUINIA ( Viterbo) – “40 anni di scavi dell’Università degli Studi di Milano a Tarquinia”. È il titolo del volume sugli atti del convegno tenutosi il 17 e 18 settembre 2022 al teatro “Rossella Falk”, che sarà presentato a Tarquinia il 21 settembre, alle 17,30, nella suggestiva cornice del salone delle feste della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”. Gli atti sono stati curati dalla professoressa Giovanna Bagnasco Gianni, attuale docente di antichità etrusche e italiche all’Università degli Studi di Milano. Attiva da circa 40 anni al pianoro della Civita, la professoressa Bagnasco Gianni ha raccolto l’eredità dell’archeologa Maria Bonghi Jovino, che nel 1982 iniziò la prima campagna di scavi nella cittadina tirrenica, dando il via a una storia ininterrotta che ha visto sviluppare molteplici attività culturali collegate alle campagne di scavi.  Il volume presenta interventi di vari docenti e dei rappresentanti delle istituzioni coinvolte, tra cui la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale e Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia. Nel corso del tempo, l’Università degli Studi Milano ha attivato numerose partnership. Dal rapporto con atenei e centri di ricerca si è arrivati negli ultimi anni al coinvolgimento di altre discipline ausiliarie dell’archeologia, per condurre analisi sempre più approfondite sui resti materiali, naturali e umani rinvenuti. Sono nate così le collaborazioni con il CNR, l’Università di Oxford prima e l’Università di Cambridge poi, il Politenico di Milano e attori locali, quali le scuole e le associazioni del territorio tarquiniese. Le attività dell’Università degli Studi di Milano a Tarquinia sono andate oltre la ricerca scientifica: ne sono prova due progetti che assumono i contorni della divulgazione dei dati e delle conoscenze: il progetto europeo “Tarchna” e Civita Aperta, un contenitore culturale che racconta il lavoro degli archeologi sul campo al pianoro della Civita e rinnova il suo appuntamento annuale domenica 22 settembre.




Unitus, importanti contributi nella ricerca della vita su Marte

VITERBO – Un altro passo avanti nella ricerca della vita su Marte. La rivista scientifica Science Advances ha pubblicato i risultati del progetto internazionale Biology and Mars Experiment (BIOMEX- Principal Investigator J-P. De Vera) dell’Agenzia Spaziale Europea. Numerose biomolecole sono state esposte alle condizioni spaziali e di Marte all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale per un periodo di 16 mesi. Il razionale dell’esperimento è stato verificare quale può essere l’effetto delle condizioni spaziali (radiazioni e vuoto cosmico) sulle biomolecole che potrebbero essere presenti su Marte, o su altri corpi celesti, come testimonianze di vita passata o presente. Ora è disponibile un’intera lista di sostanze biologiche resistenti alle radiazioni spaziali, o che ne vengono modificate e in che modo. Questi esprimenti servono a preparare e valutare le analisi che sono e saranno effettuate dai rover robotici che esplorano la superficie e la sotto superficie di Marte, come il Rover Perseverance, parte della Missione NASA Mars Sample Return (campioni di suolo marziano che saranno riportati sulla Terra nel 2030!) o la missione Europea EXOMARS (purtroppo messa in pericolo dal ruolo significativo della Russia nel progetto).

L’Università della Tuscia, Dipartimento DEB, anche grazie al contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha contribuito in modo sostanziale ai risultati della ricerca; sotto la guida di Silvano Onofri hanno collaborato Alessia Cassaro, Claudia Pacelli, Laura Selbmann e Laura Zucconi. Motivo di orgoglio per UNITUS è anche il fatto che Alessia Cassaro ha conseguito recentemente presso il nostro Ateneo il Dottorato Europeo di Ricerca con lode, soprattutto per il suo contributo scientifico al progetto BIOMEX.




“L’abuso e la manipolazione nella relazione tossica”, la conferenza alla sala Sacchetti della STAS di Tarquinia

TARQUINIA ( Viterbo) – “L’abuso e la manipolazione nella relazione tossica”. È il titolo della conferenza a ingresso libero che si terrà sabato 17 settembre, alle 17, nella sala Sacchetti, al civico 4 di via dell’Archetto, nel centro storico di Tarquinia. Organizzata dall’imprenditore Alessandro Scibilia, con il patrocinio della Società Tarquiniense d’Arte e Storia (STAS) e dell’associazione “Crisalide. Donne per le donne”, l’iniziativa vedrà la partecipazione dell’avvocata Luana Sciamanna, esperta di violenza di genere e relazioni abusanti, consulente dei centri antiviolenza dei Castelli Romani e docente per la Regione Lazio per la formazione degli operatori della rete antiviolenza regionale, e della psicologa e psicoterapeuta famigliare Claudia Rossetti. “Quando Scibilia ci ha presentato il progetto di questa conferenza, abbiamo immediatamente accettato la proposta – afferma la presidente della STAS Alessandra Sileoni -. Il tema che sarà affrontato ha una notevole rilevanza sociale e coinvolge, purtroppo, tante persone. L’avvocata Sciamanna, presidente dell’associazione “Crisalide. Donne per le donne”, e la psicologa e psicoterapeuta famigliare Claudia Rossetti disegneranno un quadro chiaro ed esaustivo di questa problematica. Mi auguro quindi che ci sia una grande partecipazione”. La conferenza sarà divisa in due momenti. Nel primo le due consulenti daranno vita a un dialogo aperto con il pubblico per parlare delle relazioni tossiche, ovvero di quelle relazioni, che possono svilupparsi sia in ambito famigliare sia in quello di coppia, contrassegnate da un forte aspetto di dipendenza in grado di portare al malessere psicologico e fisico della persona coinvolta diventando una fonte di sofferenza continua. A seguire, l’avvocata Sciamanna presenterà il suo libro “100 motivi per chiudere con un narcisista”, in cui l’autrice indica le tante buone ragioni per interrompere definitivamente un amore tossico: un elenco inesorabile, spietato e al tempo stesso divertente, per aiutare donne e uomini a liberarsi dalla trappola della relazione narcisistica.




Acquapendente, svolto il V convegno di studi sul Santo Sepolcro

ACQUAPENDENTE ( Viterbo) – Venerdì e sabato scorso si è svolto il V convegno di studi sul Santo Sepolcro di Acquapendente; cui ha partecipato anche il Soprintendente, arch. Margherita Eichberg, con un intervento su “La venerazione dei corpi e memorie dal VI secolo all’alto Medioevo: evoluzione tipologica di cripte e spazi sacri”. La leggenda di Matilde di Westfalia, madre di Ottone I, che ha fatto di un bene monumentale architettonico, un luogo di culto. Una mèta di pellegrinaggio nel Medioevo perché sulla rotta della via Francigena, diventata sempre più frequentata. Anche per la presenza nella cripta della reliquia del Santo Sepolcro, custodita in un sacello che riproduce in miniatura quella del Santo Sepolcro di Gerusalemme; ne è la copia più antica che ci resta. E ora la necessità, la decisione e la scelta – come spiega il prof. Chiovelli – di effettuare una serie di saggi nella basilica Concattedrale del Santo Sepolcro di Acquapendente e nella sua cripta, per chiarire alcuni dubbi che permangono sulla storia dell’edificio e sulle sue particolarità decorative. Soprattutto per ritrovare degli ambienti sotterranei che facevano parte dell’avancripta, che conservavano importanti reliquie della passione di Cristo. Tutto questo fa della basilica un luogo d’interesse, non solo per la Soprintendenza, da tutelare, promuovere e valorizzare.