Terremoto nella Tuscia: allerta e preoccupazione nella notte

di REDAZIONE-

VITERBO- Una serie di scosse di terremoto hanno scosso la zona tra l’Umbria e l’alta Tuscia, creando apprensione tra la popolazione che è rimasta in allerta per tutta la notte. Secondo l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, numerosi eventi sismici sono stati registrati nelle ultime ore, con epicentri principali ad Allerona, Castel Viscardo e Spoleto.

Durante la notte, la città di Spoleto è stata significativamente colpita, con almeno 13 scosse registrati con una magnitudo superiore a 2. Le scosse si sono sentite anche a Viterbo, Montefiascone, Bolsena, Bagnoregio, Acquapendente e San Lorenzo Nuovo.

Numerose persone hanno riferito di aver avvertito le scosse, soprattutto negli edifici più alti. Nonostante l’agitazione e l’allarme, al momento non sono stati segnalati danni significativi.

 

 




Terremoto in Afghanistan, bilancio provvisorio: oltre 2 mila morti

di REDAZIONE-

Una serie di terremoti devastanti ha colpito la provincia di Herat in Afghanistan, provocando una tragedia di vasta portata. Secondo le autorità talebane di Kabul, il bilancio provvisorio supera i 2.000 morti e si avvicina ai 10.000 feriti. Questo disastro ha lasciato dietro di sé una scia di distruzione e dolore, mettendo a dura prova la resilienza della comunità colpita.

Al momento, il numero ufficiale delle vittime è di almeno 2.053 morti e 9.249 feriti, ma purtroppo si teme che questi numeri potrebbero ancora aumentare. Oltre 1.300 case nella provincia sono state completamente o parzialmente distrutte, lasciando molte persone senza un tetto sopra la testa. La situazione è critica e richiede interventi immediati per fornire soccorso alle vittime e per avviare le operazioni di soccorso e di ricostruzione.
Il governo talebano di Kabul, attraverso l’autorità per la gestione delle emergenze, ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione colpita. Le autorità stanno mobilitando risorse e personale per affrontare l’emergenza, coordinando gli sforzi di soccorso e fornendo assistenza alle vittime. Tuttavia, la situazione resta estremamente critica e richiede il supporto sia a livello nazionale che internazionale.

In questo momento di crisi, l’Afghanistan ha bisogno del sostegno della comunità internazionale. Gli organismi umanitari e le agenzie di soccorso sono chiamati a mobilitarsi per fornire assistenza medica, cibo, acqua potabile, coperte e rifugi temporanei alle persone colpite. L’assistenza finanziaria è altrettanto cruciale per avviare i lavori di ricostruzione e aiutare le comunità a riprendersi da questa tragedia.




Terremoti, il 7 dicembre a Bruxelles la Lega presenta il Piano di Prevenzione Sismico Europeo con Rinaldi, Pirozzi e Doglioni

ROMA– “A dimostrazione del fatto che il rischio sismico sia una criticità europea ancora troppo sottovalutata basti pensare che dei 27 Stati membri della Ue il 62,9%, cioè ben 17, presentano aree esposte a rischio sismico di livello medio alto. Parliamo di 73,17 milioni di persone (il 16,4% dell’intera popolazione europea) che in quei territori in balia di eventi sismici vivono”. Così Sergio Pirozzi presentando l’incontro sul piano di prevenzione sismico europeo, organizzato dal Gruppo Lega Identità e Democrazia al Parlamento europeo, che si svolgerà il prossimo 7 dicembre alle 9.30 a Bruxelles presso la Sala Spinelli dell’assise europea.

L’incontro dal titolo “Mai più tragedie in Europa, rischio sismico: una criticità europea ancora troppo sottovalutata” sarà presentato e introdotto dall’eurodeputato della Lega-Id, Antonio Maria Rinaldi a cui seguirà una relazione di Sergio Pirozzi, Responsabile Nazionale Eventi Emergenziali e Protezione Civile della Lega.

Dopo l’ex sindaco di Amatrice seguiranno le relazioni del Professor Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Professor Mauro Cappello, Direttore Scientifico di Filotecnica ed esperto di fondi europei e dell’economista Stefano Cianciotta. L’incontro sarà moderato da Cristiano Bosco, responsabile comunicazione Lega al Parlamento Europeo.




Due nuovi terremoti legati alla geotermia hanno scosso Strasbrugo

ACQUAPENDENTE(Viterbo)-Il Comune di Acquapendente scende nuovamente per manifestare più di una perplessità sulla costruzione delle centrali geotermiche. E lo fà rendendo noto a tutte le popolazioni viterbesi, toscane e umbre potenzialmente interessate all’osservazione-sviluppo di questa tematica progettuale, una situazione limite avvenuta in Francia (Città di Strasburgo) durante queste festività ; Due nuovi terremoti legati alla geotermia hanno scosso la Città”.si sottolinea in nota informativa resa nota nel Mercoledì epifanico : “ Venerdì 25 dicembre un nuovo terremoto, di magnitudo 2,5 secondo la Rete Nazionale di Monitoraggio Sismico (Rénass), seguito da un altro più modesto, ha scosso la regione di Strasburgo, dove è stato definitivamente interrotto un progetto di centrale geotermica all’inizio di dicembre. La terra (di nuovo) ha tremato questo venerdì a Strasburgo . Le scosse, le ultime di una lunga serie, si sono verificate alle 9:58 per il primo terremoto e alle 10:05 per il secondo, secondo la Rete Nazionale di Monitoraggio Sismico (Rénass). L’epicentro del primo si trovava a 5 km di profondità, una decina di chilometri a nord di Strasburgo, nei pressi della città di La Wantzenau, secondo la Rete, che ha classificato questo terremoto di magnitudo 2.5 come “indotto” , cioè, causato dall’attività umana. Il secondo, di magnitudine 1 e anch’esso “indotto”, è stato localizzato dal Rénass a 1 km da La Wantzenau, anch’esso ad una profondità di 5 km.Sono avvenuti a pochi chilometri da un sito che ospitava il progetto di una centrale geotermica guidata dalla società Fonroche a nord di Strasburgo, nei comuni di Vendenheim e Reichstett e che la prefettura del Basso Reno ha annunciato il 7 dicembre stop finale, dopo diversi altri terremoti “indotti” più o meno intensi (tra cui uno di magnitudo 3.5) verificatisi negli ultimi mesi . “Altri eventi simili sono possibili a breve termine” Questi due eventi sono entrambi “molto vicini al fondo del pozzo di iniezione della centrale di Vendenheim”, ha detto in un comunicato stampa Geoven, una controllata di Fonroche Géothermie, responsabile del progetto Vendenheim. Esse “sono legate al graduale rilascio dello stress sulla roccia derivante dalla graduale diminuzione della circolazione dell’acqua”, ha detto Geoven. “L’informazione è stata immediatamente comunicata al comitato di sorveglianza del sito e ai comuni limitrofi”, secondo la stessa fonte. “Altri eventi simili sono possibili a breve termine, fino a quando il giacimento non torna alla sua pressione naturale”, ha aggiunto Geoven. Nell’ambito del suo progetto geotermico, Fonroche aveva perforato due pozzi profondi 5 km, al fine di attingere acqua calda dal sottosuolo per sfruttarne il potenziale energetico in superficie prima di reiniettarlo nel sottosuolo. Inoltre è stato realizzato un impianto di produzione di energia elettrica. A seguito della conclusione di questo progetto, sono stati sospesi anche tre progetti geotermici sviluppati nell’area metropolitana di Strasburgo”