Arci Viterbo organizza un incontro di approfondimento sulla guerra in Ucraina

VITERBO – Nel programma di Resist 2022 Arci Viterbo organizza una incontro di approfondimento sulla guerra in Ucraina per comprendere la sua origine e le drammatiche conseguenze umanitarie. L’incontro intende approfondire le ragioni del conflitto e le prospettive possibili dei negoziati anche in relazione allo scenario internazionale che vede il nostro paese coinvolto. Ci sono alternative concrete all’invio di armi per impedire una escalation bellica che sembra sempre più imminente?

Allo stesso tempo l’incontro si concentrerà anche sulla tragedia umanitaria che il conflitto ha scatenato e al ruolo delle organizzazioni e delle ONG, tra cui ARCI e ARCS attive attraverso diverse iniziative a sostegno della popolazione ucraina in fuga dalla guerra.

Con Fabrizio Maronta, redattore e responsabile delle relazioni internazionali di Limes;

Silvia Stilli, direttore di ARCS;

Maso Notarianni, giornalista e membro della Presidenza Arci Nazionale, sarà presente in collegamento.

Modera Monica di Sisto, giornalista Askanews.

L’incontro è l’ultimo evento della diciottesima edizione di Resist ed è promosso da Arci Viterbo APS in collaborazione con Arci Solidarietà Viterbo e Aucs Onlus. Per partecipare all’incontro è obbligatorio l’uso della mascherina ffp2. Per info: www.arciviterbo.it

La guerra in Ucraina: Radici del conflitto e crisi umanitaria

Mercoledì 4 maggio Ore 17:00




Ucraina, Coldiretti: “+22% prezzi grano con taglio raccolti”

VITERBO – Balzo del 22% dei prezzi mondiali del grano in due mesi di conflitto con il taglio dei raccolti in Ucraina e le difficoltà di trasporto a causa della guerra, ma ad aumentare del 17% sono state anche le quotazioni del mais destinato all’alimentazione animale e tutte le principali produzioni agricole. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti dell’andamento delle quotazioni al Chicago Board of Trade, punto di riferimento mondiale del commercio delle produzioni agricole, in riferimento all’allarme del ministero della Difesa della Gran Bretagna sulla sicurezza alimentare mondiale per il taglio del 20% del raccolto di cereali in Ucraina, a causa della riduzione delle superfici seminate.

Con la guerra rischia infatti di venire a mancare dal mercato oltre ¼ del grano mondiale con l’Ucraina che insieme alla Russia controlla circa il 28% sugli scambi internazionali con oltre 55 milioni di tonnellate movimentate, ma anche il 16 % sugli scambi di mais (30 milioni di tonnellate) per l’alimentazione degli animali negli allevamenti e ben il 65% sugli scambi di olio di girasole (10 milioni di tonnellate), secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Centro Studi Divulga.

“L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni, durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati. E’ importante intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro”.

Una situazione aggravata dal blocco delle spedizioni dai porti del Mar Nero a causa dell’invasione russa che ha alimentato l’interesse sul mercato delle materie prime agricole della speculazione che – spiega la Coldiretti Lazio – si sposta dai mercati finanziari ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli dove le quotazioni dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie di mercato che trovano nei contratti derivati “future” uno strumento su cui chiunque può investire acquistando e vendendo solo virtualmente il prodotto, a danno degli agricoltori e dei consumatori.

Occorre lavorare da subito per accordi di filiera – aggiunge Granieri – tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali, ma è necessario investire per aumentare produzione e le rese dei terreni con bacini di accumulo delle acque piovane, per combattere la siccità. Serve anche contrastare seriamente l’invasione della fauna selvatica, che sta costringendo in molte zone interne all’abbandono nei terreni e sostenere la ricerca pubblica con l’innovazione tecnologica a supporto delle produzioni, della tutela della biodiversità e come strumento in risposta ai cambiamenti climatici”.

A due mesi dall’inizio la guerra è già costata secondo la Coldiretti quasi 100 miliardi di dollari a livello globale solo per l’aumento dei prezzi di grano e mais che nei paesi più sviluppati sta alimentando l’inflazione ma a rischio c’è la sicurezza alimentare di quelli più poveri con i prezzi del grano che si collocano sugli stessi livelli raggiunti negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto.

Una emergenza mondiale che riguarda direttamente l’Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais di cui ha bisogno per l’alimentazione del bestiame, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l’Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 13% ma garantisce anche il 3% dell’import nazionale di grano secondo lo studio Divulga.




Ucraina: Coldiretti Lazio, con stop olio palma più burro ed olio d’oliva

La decisione dell’Indonesia di vietare l’export di olio di palma deve essere l’occasione per accelerare la sua sostituzione con prodotti più salubri ed a minor impatto ambientale come il burro, l’olio di oliva o quello di nocciola, utilizzato storicamente nelle prime creme spalmabili. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare il bando parziale alle esportazioni deciso a partire dal 28 aprile dal Paese asiatico che è il primo produttore mondiale di olio di palma.

L’Italia lo scorso anno ha importato ben 1,46 miliardi di chili di olio di palma dei quali circa la metà per un quantitativo di 721 milioni di chili proprio dall’Indonesia, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.

“Un prodotto che già molte imprese in Italia hanno deciso di sostituire – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – poiché alle preoccupazioni sull’impatto sulla salute a causa dell’elevato contenuto di acidi grassi saturi, si aggiungono quelle dal punto di vista ambientale, perché l’enorme sviluppo del mercato dell’olio di palma sta portando a livello globale al disboscamento selvaggio di vaste foreste senza dimenticare l’inquinamento provocato dal trasporto a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione”.

Per l’opposizione crescente dei consumatori, la scritta “senza olio di palma” è diventata una delle più diffuse sugli scaffali di negozi e supermercati anche se “alcune imprese continuano ad utilizzarlo – spiega la Coldiretti Lazio – in alimenti dolci e salati come biscotti, brodi e zuppe, dolciumi, creme spalmabili, torte, grissini, brioche e alcuni piatti pronti. Una possibilità che oggi può essere addirittura nascosta ai consumatori, per effetto della circolare dal Ministero dello Sviluppo economico emanata all’inizio di aprile, che consente all’industria alimentare di utilizzarlo in sostituzione di quello di girasole senza indicarlo esplicitamente in etichetta”.

L’Italia che è il secondo produttore mondiale di olio di oliva può contare su un prodotto sostitutivo di grande qualità alla base della dieta mediterranea che peraltro ha avuto aumenti di prezzi contenuti al 5,3% rispetto al +25,9% degli altri oli vegetali.

 




L’associazione Semi di Pace valuta possibilità di aderire a manifestazioni di interesse per accoglienza persone ucraine

TARQUINIA (Viterbo) – In data 11/04/2022 è stato pubblicato l’avviso per la presentazione di MANIFESTAZIONI DI INTERESSE PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA DIFFUSA NEL TERRITORIO NAZIONALE A BENEFICIO DELLE PERSONE PROVENIENTI DALL’UCRAINA IN FUGA DAGLI EVENTI BELLICI IN ATTO che prevede un contributo fino a 33 euro a persona al giorno,onnicomprensivi per coprire tutte le spese dell’accoglienza diffusa. La scadenza dell’avviso è fissata alle ore 18,00 del 22 aprile 2022.
L’Associazione Semi di Pace sta valutando la possibilità di aderire ma per poterlo fare deve disporre di almeno 300 posti. È pertanto necessario
1) formalizzare entro e non oltre il 20 aprile p.v.
a) tutte le ospitalità già in corso,
b) le disponibilità offerte ma non ancora attivate
2) raccogliere ulteriori disponibilità.
Nel caso di più abitazioni occorre compilare più moduli.
Invitiamo coloro che stanno ospitando e coloro che intendono manifestare l’intenzione di ospitare a compilare il modulo allegato e di inviarlo per e-mail all’indirizzo emergenzaucraina@semidipace.org con oggetto “Manifestazione di interesse” entro e non oltre il 20 aprile prossimo.
Invitiamo altresì a diffondere il comunicato a tutti gli amici e i conoscenti che potrebbero essere interessati.
Oltre al Lazio (Latina, Roma, Viterbo), le regioni in cui Semi di Pace è presente, autonomamente o in partenariato con altri gruppi di volontari, sono l’Emilia-Romagna (Bologna) e la Toscana (Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa).
L’Associazione si riserva di valutare l’opportunità e le modalità di partecipazione all’avviso anche in base all’esito di questo censimento.
Si rimane a disposizione per qualsiasi chiarimento.

 




Primo report iniziativa “Cuori e mani per l’Ucraina”

TARQUINIA (Viterbo) –  Sono trascorse già cinque settimane dall’avvio del progetto “Cuori e
mani per l’Ucraina”. Sono stati giorni intensi, drammatici, emozionanti, ricchi di incontri significativi.
Il progetto “Cuori e mani per l’Ucraina” è stato lanciato il 28 febbraio 2022 ed è il momento giusto per fare un primo bilancio che consenta di proseguire il servizio con maggiore forza e consapevolezza.
La raccolta fondi è iniziata subito molto bene, tanto che alla data del 8 marzo sono stati donati 11.422,22 euro di cui: 750,00 sono stati inviati direttamente ai frati francescani minori in Ucraina; 200 utilizzati per contribuire al Monastero delle Benedettine per l’accoglienza di 6 rifugiati; 100 euro per documenti e farmaci e 2351,00 euro per le spese dei tre trasporti di donativi inviati in Polonia e in Romania.
Fino ad oggi sono stati effettuati tre viaggi per portare ai confini dell’Ucraina e in Romania i donativi raccolti da insegnanti e studenti dell’istituto comprensivo di Montalto di Castro e dell’istituto alberghiero “Alessandro Farnese” Caprarola – sede di Montalto di Castro, dell’istituto ” S. Rosa” di Viterbo, della scuola primaria Santa Maria del Paradiso e della scuola Americana di Viterbo, degli istituti “uglielmo Marconi” e “p. Alberto Guglielmotti” di Civitavecchia, della scuola ” Renata Borlone” di Borgata Aurelia, istituto comprensivo don Lorenzo Milani, istituto ” Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, nelle parrocchie Santa Maria della Verità di Viterbo, Santa Chiara di Latina e Santa Maria Annunziata di Borgo Montello – Latina, dalle associazioni:
Caritas di Canino, Croce Rossa Sezione Canino, Adocast, Canino 2008, Avis Canino, Gruppi Agesci Cisterna 1 e 2, Arte Ritmica Tarquinia, Scout D’Europa Tarquinia, Arciconfraternita di Misericordia Pescia Romana, Gruppo Scout Tolfa 1, Confraternita Maria Santissima Addolorata di Monte
Il 4 marzo sono stati mandati medicinali a Kiev e il 5 marzo è partito il primo carico di 5 quintali che domenica 6 marzo ha raggiunto la nostra sede di Brașov, città della Transilvania dove è stato allestito un ricovero per i rifugiati ai quali la responsabile Madalina, insieme alle altre volontarie, ha distribuito gli aiuti.
Sempre diretto a Brasov il 22 marzo è partito un camion, messo a disposizione dalla comunità di Nomadelfia, con a bordo circa 80 quintali di viveri, vestiario, prodotti igienico-sanitari, medicinali che è arrivato a destinazione il giorno seguente.
Infine, il 31 marzo è partito un furgone messo a disposizione da don Daniele Della Penna, parroco di S. Chiara, Latina, sul quale si sono potuti caricare 1.000 kg. di preziosi prodotti raccolti dalla generosità di scuole, associazioni, parrocchie, famiglie. Dopo circa 24 ore di viaggio i nostri volontari don Daniele, il prof. Gabriele Ventolini dell’istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia e collaboratore di Semi di pace e Pietro Vasic, volontario originario della Polonia, sono arrivati, nel pomeriggio seguente, in Polonia ed hanno potuto depositare tutti i donativi in un magazzino predisposto dalla ong Eko-Kraina presieduta da Churilova Vladislav che li ha poi condivisi anche con fra’ Emanuele, francescano dell’ordine dei frati minori in Ucraina. Gli aiuti sono stati distribuiti a donne, bambini, malati ed anziani nei villaggi ucraini dove manca di tutto.

È da sottolineare la sinergia positiva, che per organizzare gli aiuti, si è sviluppata tra tanti gruppi e associazioni italiane, rumene e ucraine e che costituisce una base da cui ripartire per ulteriori
programmi d’aiuto. In particolare vogliamo evidenziate la fattiva collaborazione con la comunità di Nomadelfia e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Nell’ambito del progetto “Cuori e mani per l’Ucraina” Semi di pace ha svolto anche un’attività di coordinamento e organizzazione di una rete di ospitalità gratuita e volontaria per i rifugiati da parte di singoli o famiglie nella propria casa o in abitazioni libere: una modalità nuova e qualificante della nostra azione umanitaria.
All’appello hanno risposto in tanti, offrendo alloggi in famiglia distribuiti nei comuni di Bagnaia, Blera, Bomarzo, Canepina, Canino, Civitavecchia, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Roma, Tarquinia, Tuscania, Viterbo. Semi di Pace ha raccolto le offerte e le ha messe in relazione con le richieste di alloggio che pervengono dagli ucraini che si rivolgono all’associazione tramite parenti, amici e conoscenti già domiciliati nel territorio, cercando di individuare la soluzione più idonea per ciascun caso, valutando i tanti aspetti che concorrono a una convivenza soddisfacente.
Ad oggi le famiglie ucraine ospitate dai privati che hanno aderito al progetto a Bagnaia, a Montalto di Castro, a Tarquinia e a Viterbo sono 18, per un totale di cinquantatré persone, tra le quali 26 bambini (1-13 anni) e sei adolescenti (14-17 anni).
Le ultime famiglie ucraine giunte presso le famiglie aderenti al progetto sono arrivate grazie alla collaborazione attivata con la Carovana dell’Accoglienza nata dall’iniziativa di un gruppo di amici,
per organizzare i viaggi degli ucraini che si trovano al confine tra Polonia e Ucraina e vogliono raggiungere l’Italia.
Una di queste due famiglie – genitori e quattro figli dagli 8 ai 19 anni, ebrei di Kostjantynivka città della regione del Donbass occupata dai russi – fuggita nei primi giorni di guerra e rifugiatasi in una
pensione a Cracovia, partita domenica 20 marzo a bordo del bus messo a disposizione dalla Carovana, dopo una sosta a Firenze per sottoporsi al test del Covid 19, è giunta a Tarquinia lunedì 21 marzo a bordo di un mezzo messo a disposizione della Misericordia di Buti (PI). È stata
immediatamente accolta nel Monastero S. Lucia delle benedettine di Tarquinia. Erano molto provati e spaventati, perciò è stato fondamentale l’intervento affettuoso di quattro loro connazionali presenti a Tarquinia, legate a Semi di pace e parlanti italiano. Con il loro calore e i loro abbracci le donne ucraine hanno creato un’atmosfera di complicità tutta femminile con la responsabile di Semi di Pace, le monache e i membri della famiglia appena arrivata. La sera stessa il rapporto di amicizia di Semi di Pace con la presidente dell’UCEI, Noemi Di Segni, ha consentito di trovare per questa famiglia numerosa un’ottima sistemazione nella capitale, dove è stata portata dalla stessa
presidente Di Segni che è venuta personalmente a prenderla alla Cittadella nel pomeriggio del 25 marzo. Ora i ragazzi frequentano le scuole ebraiche e stanno bene.
A tutte queste famiglie, compresa quella che è ospite della comunità ebraica romana, è stata data assistenza nello svolgimento degli adempimenti sanitari e burocratici ai fini dell’ottenimento della
protezione temporanea autorizzata dal Consiglio dei ministri con il DPCM 29 marzo 2022.
L’associazione inoltre sta fornendo a tutti i profughi che ne fanno richiesta un pacco alimentare settimanale, il vestiario e i generi di prima necessità, quali, ad esempio, gli assorbenti igienici, i pannolini per i neonati. Per far fronte all’aumento del servizio che già veniva svolto in favore di tutte le famiglie bisognose, vengono utilizzate le generosissime donazioni che stanno arrivando da tante persone singole e associate in gruppi che hanno risposto all’appello. In totale le persone
ucraine che stanno, attualmente, usufruendo di questi aiuti sono 354, di cui 56 nella sede centrale di Tarquinia, 44 in quella di Viterbo e 254 a Brasov, Romania.
Nella convinzione che la vera accoglienza sia anche condivisione e
scambio culturale e che le ferite della guerra si possano mitigare con ’amicizia e la fraternità, l’associazione ha promosso l’iscrizione a scuola di tutti i bambini e di tutti i ragazzi. Tre bambini frequentano la scuola elementare a Montalto di Castro, dalla metà di marzo. Il 28 marzo, Maria, Nadia, Margherita e Ivan, ragazzi ucraini ospitati insieme ai loro genitori a Tarquinia dalle famiglie che hanno aderito al progetto “Cuori e mani per l’Ucraina”, hanno iniziato a frequentare l’istituto statale d’istruzione superiore Vincenzo Cardarelli. Il 4 aprile anche i bambini Yan, Veronika, Eduard e Viktor, sono entrati alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria e usufruiscono del tempo
pieno, della mensa e dello scuolabus a spese del Comune di Tarquinia.
Il primo obiettivo sarà per tutti la socializzazione con gli altri ragazzi, il secondo è l’apprendimento della lingua italiana.
La comunità di Semi di Pace domenica 27 marzo e martedì 5 aprile ha pregato per la pace in Ucraina e in modo particolare per le famiglie che stanno ospitando, per i compagni di scuola, per i professori e per le maestre, per tutto il personale scolastico, per i dirigenti degli istituti scolastici, per i responsabili e gli impiegati degli uffici dei servizi sociali e dell’istruzione del Comune di Tarquinia, per le impiegate della Multi servizi, per il pediatra e l’infermiera del centro vaccinale dell’ospedale di Tarquinia e per l’assessore ai servizi sociali che stanno rendendo possibile questa affettuosa accoglienza e integrazione dei più piccoli, vittime innocenti dell’insensata guerra.
Nel saluto conclusivo il presidente Luca Bondi ha dichiarato: “È praticamente impossibile descrivere, con le semplici parole, l’intensità del momento vissuto oggi. Il nostro incontro comunitario periodico si è aperto ai rifugiati che abbiamo fatto accogliere dalle famiglie del territorio. Nella sala della Cittadella, durante la celebrazione eucaristica, presieduta da padre Paolo, cattolici e ortodossi, insieme, nella preghiera e nella fraternità. Al termine lo spazio della condivisione: dolore, silenzi, occhi pieni di lacrime, un senso di sospensione… Nel parco i bambini ucraini giocavano con l’allegria
tipica dei piccoli. Il loro gradevole” baccano” ci ha portato, ancora di più, a comprendere l’insensatezza e l’atrocità’ della guerra che non risparmia nessuno. Abbiamo avvolto, con un abbraccio amorevole, tutti loro per accarezzarli di quella tenerezza che incoraggia e sana ferite
dolorose.”




“Una Luce per la Pace” riscalda i cuori di Soriano e unisce la comunità contro la guerra

di DIEGO GALLI –

SORIANO – “Una manifestazione toccante, con una grande partecipazione della comunità ucraina – racconta Maria Paola Mascellini, consigliere comunale di Soriano e tra le promotrici dell’iniziativa – erano presenti anche i più piccoli, che insieme ai grandi hanno intonato l’inno ucraino con la mano sul petto”.

Si è svolta ieri sera, a Soriano nel Cimino, la manifestazione “Una Luce per la pace”, organizzata dal Comune di Soriano in favore del popolo ucraino e contro la guerra che sta affliggendo la nazione. Tempo incerto e vento non hanno intimorito la fiaccolata che dalle 21, partendo dal monumenti ai Caduti di Piazza della Repubblica ha cominciato a sfilare per le strade cittadine.

Ad aprire il corteo, le parole e le preghiere di Monsignor Don Enzo Celesti, che hanno inaugurato la marcia.

Photo Angelo Michele Mascellini

Moltissime le famiglie, sorianesi ed ucraine, che si sono strette le une con le altre per farsi forza, sventolando le bandiere per la pace e per trasmettere speranza.

Presenti anche tutte le associazioni sociali, culturali e sportive di Soriano nel Cimino. Tra loro anche le suore dell’infanzia Nostra Signora di Lourdes, Padre Valdo della parrocchia di Sant’Agostino e padre Aldo del monastero di Sant’Eutizio che ospitano, da settimane, bambini, nonni e mamme ucraini.

Tra i presenti anche le forze dell’ordine, che hanno seguito e scortato il corteo, guidate dal comandante della stazione carabinieri di Soriano, Paolo Lo Nero.

Al termine del percorso, una lettura di un contributo che Emergency ha inviato al Gruppo promotore.

A chiudere la manifestazione, invece, anche per sottolineare la natura totalmente bipartisan dell’iniziativa, le parole del sindaco Roberto Camilli, che ha ringraziato tutta la Amministrazione Comunale, maggioranza e minoranza, per aver desiderato e appoggiato la manifestazione. “Perché insieme, dinannanzi alle emergenze si può fare tanto e bene”, ha dichiarato.

Il gruppo promotore dell’iniziativa, al centro il sindaco Roberto Camilli

 




“Cuori e mani per l’Ucraina”: primo report dell’iniziativa

TARQUINIA ( Viterbo) – Sono trascorse già cinque settimane dall’avvio del progetto “Cuori e mani per l’Ucraina”. Sono stati giorni intensi, drammatici, emozionanti, ricchi di incontri significativi.
Il progetto “Cuori e mani per l’Ucraina” è stato lanciato il 28 febbraio 2022 ed è il momento giusto per fare un primo bilancio che consenta di proseguire il servizio con maggiore forza e consapevolezza.
La raccolta fondi è iniziata subito molto bene, tanto che alla data del 8 marzo sono stati donati 11.422,22 euro di cui: 750,00 sono stati inviati direttamente ai frati francescani minori in Ucraina; 200 utilizzati per contribuire al Monastero delle Benedettine per
l’accoglienza di 6 rifugiati; 100 euro per documenti e farmaci e 2351,00
euro per le spese dei tre trasporti di donativi inviati in Polonia e in
Romania.
Fino ad oggi sono stati effettuati tre viaggi per portare ai confini dell’Ucraina e in Romania i donativi raccolti da insegnanti e studenti dell’istituto comprensivo di Montalto di Castro e dell’istituto alberghiero “Alessandro Farnese” Caprarola – sede di Montalto di Castro, dell’istituto ” S. Rosa” di Viterbo, della scuola primaria Santa Maria del Paradiso e della scuola Americana di Viterbo, degli istituti “Guglielmo Marconi” e “p. Alberto Guglielmotti” di Civitavecchia, della scuola ” Renata Borlone” di Borgata Aurelia, istituto comprensivo don Lorenzo Milani, istituto ” Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia, nelle parrocchie Santa Maria della Verità di Viterbo, Santa Chiara di Latina e
Santa Maria Annunziata di Borgo Montello – Latina, dalle associazioni: Caritas di Canino, Croce Rossa Sezione Canino, Adocast, Canino 2008, Avis Canino, Gruppi Agesci Cisterna 1 e 2, Arte Ritmica Tarquinia, Scout D’Europa Tarquinia, Arciconfraternita di Misericordia Pescia Romana,
Gruppo Scout Tolfa 1, Confraternita Maria Santissima Addolorata di Monte Romano e da numerosi privati cittadini. Il 4 marzo sono stati mandati medicinali a Kiev e il 5 marzo è partito
il primo carico di 5 quintali che domenica 6 marzo ha raggiunto la nostra sede di Brașov, città della Transilvania dove è stato allestito un ricovero per i rifugiati ai quali la responsabile Madalina, insieme alle altre volontarie, ha distribuito gli aiuti.
Sempre diretto a Brasov il 22 marzo è partito un camion, messo a disposizione dalla comunità di Nomadelfia, con a bordo circa 80 quintali di viveri, vestiario, prodotti igienico-sanitari, medicinali che è arrivato a destinazione il giorno seguente.
Infine, il 31 marzo è partito un furgone messo a disposizione da don Daniele Della Penna, parroco di S. Chiara, Latina, sul quale si sono potuti caricare 1.000 kg. di preziosi prodotti raccolti dalla generosità di scuole, associazioni, parrocchie, famiglie. Dopo circa 24 ore di viaggio i nostri volontari don Daniele, il prof. Gabriele Ventolini dell’istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia e collaboratore di Semi di pace e Pietro Vasic, volontario originario della Polonia, sono
arrivati, nel pomeriggio seguente, in Polonia ed hanno potuto depositare tutti i donativi in un magazzino predisposto dalla ong Eko-Kraina presieduta da Churilova Vladislav che li ha poi condivisi anche con fra’ Emanuele, francescano dell’ordine dei frati minori in Ucraina. Gli aiuti
sono stati distribuiti a donne, bambini, malati ed anziani nei villaggi ucraini dove manca di tutto.

È da sottolineare la sinergia positiva, che per organizzare gli aiuti, si è sviluppata tra tanti gruppi e associazioni italiane, rumene e ucraine e che costituisce una base da cui ripartire per ulteriori
programmi d’aiuto. In particolare vogliamo evidenziate la fattiva collaborazione con la comunità di Nomadelfia e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Nell’ambito del progetto “Cuori e mani per l’Ucraina” Semi di pace ha svolto anche un’attività di coordinamento e organizzazione di una rete
di ospitalità gratuita e volontaria per i rifugiati da parte di singoli
o famiglie nella propria casa o in abitazioni libere: una modalità nuova
e qualificante della nostra azione umanitaria.
All’appello hanno risposto in tanti, offrendo alloggi in famiglia distribuiti nei comuni di Bagnaia, Blera, Bomarzo, Canepina, Canino, Civitavecchia, Ischia di Castro, Montalto di Castro, Roma, Tarquinia, Tuscania, Viterbo. Semi di Pace ha raccolto le offerte e le ha messe in relazione con le richieste di alloggio che pervengono dagli ucraini che si rivolgono all’associazione tramite parenti, amici e conoscenti già domiciliati nel territorio, cercando di individuare la soluzione più
idonea per ciascun caso, valutando i tanti aspetti che concorrono a una convivenza soddisfacente.
Ad oggi le famiglie ucraine ospitate dai privati che hanno aderito al progetto a Bagnaia, a Montalto di Castro, a Tarquinia e a Viterbo sono 18, per un totale di cinquantatré persone, tra le quali 26 bambini (1-13 anni) e sei adolescenti (14-17 anni).
Le ultime famiglie ucraine giunte presso le famiglie aderenti al progetto sono arrivate grazie alla collaborazione attivata con la Carovana dell’Accoglienza nata dall’iniziativa di un gruppo di amici,
per organizzare i viaggi degli ucraini che si trovano al confine tra Polonia e Ucraina e vogliono raggiungere l’Italia.
Una di queste due famiglie – genitori e quattro figli dagli 8 ai 19 anni, ebrei di Kostjantynivka città della regione del Donbass occupata dai russi – fuggita nei primi giorni di guerra e rifugiatasi in una
pensione a Cracovia, partita domenica 20 marzo a bordo del bus messo a disposizione dalla Carovana, dopo una sosta a Firenze per sottoporsi al test del Covid 19, è giunta a Tarquinia lunedì 21 marzo a bordo di un mezzo messo a disposizione della Misericordia di Buti (PI). È stata
immediatamente accolta nel Monastero S. Lucia delle benedettine di Tarquinia. Erano molto provati e spaventati, perciò è stato fondamentale l’intervento affettuoso di quattro loro connazionali presenti a Tarquinia, legate a Semi di pace e parlanti italiano. Con il loro calore
e i loro abbracci le donne ucraine hanno creato un’atmosfera di complicità tutta femminile con la responsabile di Semi di Pace, le monache e i membri della famiglia appena arrivata. La sera stessa il rapporto di amicizia di Semi di Pace con la presidente dell’UCEI, Noemi
Di Segni, ha consentito di trovare per questa famiglia numerosa un’ottima sistemazione nella capitale, dove è stata portata dalla stessa presidente Di Segni che è venuta personalmente a prenderla alla Cittadella nel pomeriggio del 25 marzo. Ora i ragazzi frequentano le
scuole ebraiche e stanno bene.
A tutte queste famiglie, compresa quella che è ospite della comunità ebraica romana, è stata data assistenza nello svolgimento degli adempimenti sanitari e burocratici ai fini dell’ottenimento della
protezione temporanea autorizzata dal Consiglio dei ministri con il DPCM
29 marzo 2022.
L’associazione inoltre sta fornendo a tutti i profughi che ne fanno richiesta un pacco alimentare settimanale, il vestiario e i generi di prima necessità, quali, ad esempio, gli assorbenti igienici, i pannolini
per i neonati. Per far fronte all’aumento del servizio che già veniva svolto in favore di tutte le famiglie bisognose, vengono utilizzate le generosissime donazioni che stanno arrivando da tante persone singole e associate in gruppi che hanno risposto all’appello. In totale le persone
ucraine che stanno, attualmente, usufruendo di questi aiuti sono 354, di
cui 56 nella sede centrale di Tarquinia, 44 in quella di Viterbo e 254 a
Brasov, Romania. Nella convinzione che la vera accoglienza sia anche condivisione e
scambio culturale e che le ferite della guerra si possano mitigare con l’amicizia e la fraternità, l’associazione ha promosso l’iscrizione a scuola di tutti i bambini e di tutti i ragazzi. Tre bambini frequentano la scuola elementare a Montalto di Castro, dalla metà di marzo. Il 28
marzo, Maria, Nadia, Margherita e Ivan, ragazzi ucraini ospitati insieme ai loro genitori a Tarquinia dalle famiglie che hanno aderito al progetto “Cuori e mani per l’Ucraina”, hanno iniziato a frequentare l’istituto statale d’istruzione superiore Vincenzo Cardarelli. Il 4
aprile anche i bambini Yan, Veronika, Eduard e Viktor, sono entrati alla scuola dell’infanzia e alla scuola primaria e usufruiscono del tempo pieno, della mensa e dello scuolabus a spese del Comune di Tarquinia. Il primo obiettivo sarà per tutti la socializzazione con gli altri ragazzi, il secondo è l’apprendimento della lingua italiana. La comunità di Semi di Pace domenica 27 marzo e martedì 5 aprile ha pregato per la pace in Ucraina e in modo particolare per le famiglie che stanno ospitando, per i compagni di scuola, per i professori e per le maestre, per tutto il personale scolastico, per i dirigenti degli istituti scolastici, per i responsabili e gli impiegati degli uffici dei servizi sociali e dell’istruzione del Comune di Tarquinia, per le impiegate della Multi servizi, per il pediatra e l’infermiera del centro vaccinale dell’ospedale di Tarquinia e per l’assessore ai servizi
sociali che stanno rendendo possibile questa affettuosa accoglienza e integrazione dei più piccoli, vittime innocenti dell’insensata guerra.
Nel saluto conclusivo il presidente Luca Bondi ha dichiarato: “È praticamente impossibile descrivere, con le semplici parole, l’intensità del momento vissuto oggi. Il nostro incontro comunitario periodico si è aperto ai rifugiati che abbiamo fatto accogliere dalle famiglie del territorio. Nella sala della Cittadella, durante la celebrazione eucaristica, presieduta da padre Paolo, cattolici e ortodossi, insieme, nella preghiera e nella fraternità. Al termine lo spazio della condivisione: dolore, silenzi, occhi pieni di lacrime, un senso di sospensione… Nel parco i bambini ucraini giocavano con l’allegria
tipica dei piccoli. Il loro gradevole” baccano” ci ha portato, ancora di più, a comprendere l’insensatezza e l’atrocità’ della guerra che non risparmia nessuno. Abbiamo avvolto, con un abbraccio amorevole, tutti loro per accarezzarli di quella tenerezza che incoraggia e sana ferite
dolorose.”




Amnesty International: “in Ucraina e In Russia violazioni sistematiche dei Diritti Umani”

Al via la campagna “Amnesty Is You”, il 5×1000 per continuare a salvare 3 vite al giorno.

ROMA – Il crimine di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha mostrato al mondo gli effetti devastanti della guerra sulla popolazione civile ucraina, sulla libertà d’espressione in Russia e sulla stessa architettura internazionale dei diritti umani. A distanza di poco più di un mese dall’inizio dei bombardamenti, il bilancio è disastroso: sono ormai quasi quattro milioni le persone fuggite dall’Ucraina, gli sfollati interni hanno superato i sei milioni e la brutale repressione delle autorità russe nei confronti di coloro che esprimono il loro dissenso riguardo alla guerra ha portato finora a oltre 14.000 arresti.

 Dall’inizio dell’invasione, Amnesty International si sta battendo per l’istituzione e il pieno rispetto di corridoi umanitari sicuri per i civili; sta verificando e documentando crimini come gli attacchi indiscriminati contro la popolazione in Ucraina, i sospetti attacchi illegali che hanno distrutto o danneggiato infrastrutture civili, come ospedali e scuole, l’uso di armi vietate dalle convenzioni internazionali come le bombe a grappolo, allo scopo di favorire la giustizia internazionale e processare i responsabili. L’organizzazione sta inoltre monitorando e denunciando l’arresto dei dissidenti nelle piazze russe e la censura imposta dal Cremlino sui media e sull’opinione pubblica contraria alla guerra.

L’invasione militare russa in Ucraina rappresenta un atto illegale che vìola palesemente il diritto internazionale e i diritti umani” – dichiara Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. “Fin dai primi giorni del conflitto, Amnesty International si è mobilitata per raccogliere prove che consentano di processare i responsabili di tali gravi crimini e garantire giustizia a coloro che ne sono stati vittime. Sta inoltre portando avanti un importante lavoro di sensibilizzazione e pressione, a livello nazionale ed internazionale, per denunciare la campagna senza precedenti lanciata dalle autorità russe contro il giornalismo indipendente, il movimento contro la guerra e le voci dissidenti. Abbiamo lanciato un appello mondiale al governo russo sollecitandolo a rispettare il diritto internazionale, a proteggere i civili e a fermare l’aggressione contro l’Ucraina. Da oltre 60 anni ci battiamo in difesa di chi non ha voce e non ci fermeremo finché nel mondo non sarà garantita giustizia per tutte e tutti. Oggi più che mai è necessario il sostegno di ogni singola persona e anche un piccolo gesto, come devolvere il proprio 5×1000 in difesa dei diritti umani, può fare una grande differenza”.

 Scegliere di devolvere il 5×1000 ad Amnesty International significa sostenere, in modo concreto, l’intervento dell’organizzazione nei 71 paesi del mondo in cui opera. Tra le attività che il 5×1000 permette di sostenere, quella strategica di ricerca e validazione delle prove, tramite il lavoro del Crisis Evidence Lab, un team multidisciplinare che utilizza, da remoto, strumenti di indagine digitale all’avanguardia per verificare, documentare e segnalare tempestivamente le violazioni dei diritti umani (cfr. focus allegato).

L’organizzazione è impegnata anche in attività di pressione su governi, istituzioni e aziende affinché agiscano per promuovere e far rispettare i diritti umani; in campagne e azioni per diffondere la cultura dei diritti umani e favorire i necessari cambiamenti legislativi attraverso raccolta firme, mobilitazioni, eventi culturali e artistici ed educazione nelle scuole.

Un cambiamento reale per un mondo più equo è possibile – ricorda Noury – ma per permettere ad Amnesty International di continuare a denunciare i fili spinati che in tanti luoghi del mondo soffocano le libertà e i diritti umani c’è bisogno dell’aiuto di tutte e tutti”.

#AMNESTYISYOU: IL 5X1000 PER DIFENDERE I DIRITTI UMANI

Sono almeno 67 gli stati nel mondo che nel 2021 hanno introdotto nuove norme che hanno inciso negativamente sulla libertà d’espressione, di associazione e di manifestazione pacifica; sono 84 gli stati che continuano ad imprigionare arbitrariamente i difensori dei diritti umani; almeno 48 quelli che respingono migranti e rifugiati attraverso i confini o li rimpatriano illegalmente; e sono almeno 85 gli stati che ancora fanno uso eccessivo o non necessario della forza durante le manifestazioni. Per contrastare tutto questo e difendere i diritti umani laddove sono sistematicamente calpestati, dal 1961 Amnesty International dà voce a migliaia di persone che vedono minacciate o violate la propria dignità e libertà. Una battaglia pacifica ma determinata, che ha consentito all’organizzazione, in 61 anni, di salvare oltre 50.000 persone, tre vite al giorno.

 Con la campagna #Amnestyisyou, l’organizzazione chiede di sostenere il suo impegno, in Ucraina e nel resto del mondo, perché i diritti umani sono un patrimonio di cui è fondamentale prendersi cura ogni giorno e tutelare la vita di chi li vede minacciati o calpestati è possibile ed è una responsabilità collettiva. Ognuna e ognuno di noi può fare la propria parte sostenendo la campagna 5×1000 di Amnesty International Italia attraverso un gesto semplice e gratuito, come apporre una firma sulla propria dichiarazione dei redditi, inserendo il codice fiscale 03 03 11 10 582. Maggiori informazioni e approfondimenti su https://www.amnesty.it/sostienici/5×1000/

In 61 anni Amnesty International ha contribuito a ridare libertà e dignità ad oltre 50.000 persone nel mondo, salvando tre vite al giorno. Oggi l’organizzazione è impegnata a contrastare il crimine di aggressione della Russia contro l’Ucraina e a chiedere protezione per migliaia di civili, sia coloro che sono rimasti nel paese che quelli che sono riusciti a lasciarlo. Grazie ad Amnesty International tantissime altre vite possono essere salvaguardate, in Ucraina come nel resto del mondo, e ognuna e ognuno di noi può essere parte di questo grande movimento globale anche con un gesto semplice e gratuito come

inserire il Codice Fiscale 03 03 11 10 582 nella propria dichiarazione dei redditi




“Una luce per la pace”, venerdì a Soriano una marcia in favore dell’Ucraina

SORIANO – Riceviamo dal Comitato Promozione  “Una Luce per la Pace” e pubblichiamo: “Non possiamo fare molto per far terminare la guerra, ma possiamo scendere in strada e mostrare il nostro affetto, la nostra amicizia e la nostra accoglienza per gli ospiti ucraini e far arrivare il messaggio anche a km di distanza!

Una marcia per la pace “Una Luce per la Pace” questa è la immagine che dobbiamo dare al mondo intero, uniti, senza distinzione di appartenenza politica, religiosa, ideologica, culturale, ma semplicemente vicini per chi in questo momento sta vivendo un dramma fisico e morale!
Siamo convinti che, anche un semplice gesto come questo, possa mostrare ancora una volta, che difronte alle emergenze, il popolo sorianese sa come muoversi immediatamente! Una manifestazione dove le uniche bandiere ammesse sono quelle della Pace!

Un giro “emblematico” per Soriano, il giro del “Sor Pasquale” perché tutti possano esserne parte e al termine ci saranno testimonianze ed interventi! Abbiamo bisogno anche della tua luce!

Vi aspettiamo numerosi! L’appuntamento è venerdì 8 aprile ore 21.00″




Ucraina, Occidente sotto choc per l’orrore di Bucha

Orrore a Bucha con decine di cadaveri nelle fosse comuni o lasciati per le stradale le cui immagini hanno indignato l’Occidente.  Al quarantesimo giorno di guerra, mentre si intensifica l’offensiva russa nel sud del paese, l’orrore della guerra mostra il massacro dei civili compiuto a Bucha, da dove emergono centinaia di cadaveri. Mosca nega, ma per Kiev è genocidio. Per la ministra della difesa tedesca Christine Lambrecht, l’Ue dovrebbe discutere lo stop all’importazione di gas russo. Una mossa già avviata dalla Lituania, primo paese Ue che ne ha bloccato l’import. Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto ai Grammy chiedendo un “aiuto, ma non col silenzio”. Poco prima in un discorso alla nazione ha annunciato la creazione di un “meccanismo speciale” per indagare sui crimini di guerra compiuti dalla Russia.  Secondo l’esercito ucraino, la Russia sta mobilitando altri 60.000 soldati per ricostituire le unità perse nella guerra. Il responsabile della diplomazia russa Serghej Lavrov incontrerà una delegazione della Lega Araba. Nel volo di ritorno da Malta a Roma, Papa Francesco ha confermato la disponibilità ad andare a Kiev se questo potrà servire a fermare la guerra. ’Ungheria nel frattempo ha confermato per il quarto mandato consecutivo il premier Viktor Orban, che ha incluso Zelensky tra i suoi avversari. A Belgrado il presidente Aleksandar Vucic, che ha conquistato un secondo mandato, ha riferito che la Serbia intende mantenere buoni rapporti in molti settori con la Federazione russa, ma che proseguirà nella sua politica di neutralità militare.




Ucraina: Save the Children, parte in Italia il progetto “Druzi” (“Amici” in lingua ucraina), un sostegno personalizzato online per i bambini e gli adolescenti in fuga dal conflitto da parte di più di 300 volontari che parlano la loro lingua

La risposta all’Emergenza Ucraina di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini in pericolo e per garantire loro un futuro, dai primi di marzo è attiva anche in Italia, con un intervento integrato per sostenere minori e famiglie di profughi fuggiti dal Paese in guerra, che si snoda lungo tre direttrici: protezione, sostegno all’accoglienza e sostegno alla integrazione. Sono state già supportate quasi 2.100 persone, per lo più donne e bambini giunti come profughi nel nostro Paese. Tra questi, anche 92 – 42 bambini con le loro mamme e 21 bambini non accompagnati – per le quali Save the Children, in collaborazione con il CIR, ha curato un trasferimento in sicurezza dalla Polonia.

A questi interventi oggi si aggiunge Druzi (“Amici” in lingua ucraina). Il progetto prevede l’affiancamento personalizzato e continuativo da parte di volontari, in prevalenza appartenenti alla comunità ucraina in Italia con competenze linguistiche, ai bambini e agli adolescenti tra i 9 e i 18 anni giunti in Italia in fuga dal conflitto. Attraverso un tablet con connessione internet, questi potranno fruire, con regolarità, di incontri on line con giovani volontari che parlano la loro lingua ma vivono stabilmente in Italia. I volontari, dopo un percorso formativo e sotto la supervisione di una equipe di educatori e di psicologi, li accompagneranno alla conoscenza dell’Italia e delle città dove sono ospitati, li sosterranno nel mantenimento delle competenze di base, del percorso scolastico (molti bambini e adolescenti continuano a frequentare la loro scuola in Ucraina tramite la DAD), favoriranno l’apprendimento di nozioni di base della lingua italiana, promuoveranno attività di lettura e di gioco. Un’opportunità, dunque, per i bambini e gli adolescenti di potersi esprimere nella propria lingua in un contesto protetto, allargando la rete delle relazioni.

“Incontriamo in Italia soprattutto famiglie spezzate, mamme, o nonne, con i loro bambini che vivono la continua ansia per la sorte dei propri compagni e dei familiari ancora in Ucraina. Per questi bambini è fondamentale ritrovare spazi di relazione e di socialità ed è preziosa la possibilità di confrontarsi con ragazzi e ragazze che parlano la loro lingua e che possono accompagnarli alla scoperta di un Paese che non conoscono. Voglio ringraziare tutti i volontari che in poche ore si sono resi disponibili, soprattutto giovani della comunità ucraina italiana che, attraverso l’adesione a questo progetto, hanno trovato il modo per esprimere la loro vicinanza e il loro impegno civico. Questo intervento si colloca, infatti, in una grande rete di solidarietà che coinvolge la società civile, le organizzazioni umanitarie, in collaborazione con le istituzioni a ogni livello. E’ fondamentale ora fare in modo che, dopo un mese dall’inizio dell’emergenza, questa rete si dia una struttura organica, per assicurare su tutto il territorio nazionale una presa in carico adeguata dei bambini e delle famiglie per tutta la durata della loro permanenza in Italia”, ha dichiarato Raffaela Milano Direttrice Italia-Europa di Save the Children

Già nelle prime videochiamate volontari di “Druzi” hanno registrato la grande voglia dei ragazzi ucraini di capire e conoscere meglio la nuova realtà nella quale si trovano: hanno richiesto libri in italiano per esercitarsi con la nostra lingua, informazioni sulla città e sull’Italia, e in generale hanno dimostrato di apprezzare uno spazio di confronto nella loro lingua per porre domande e esprimere i loro pensieri. Molti di loro proseguono il percorso didattico in DAD con la loro scuola o con i loro professori che si collegano dall’Ucraina, ma hanno comunque espresso il desiderio di poter al più presto tornare a scuola in presenza e rivedere i propri compagni.

I ragazzi che partecipano al progetto Druzi sono al momento quelli presenti all’interno degli hotel e dei centri destinati all’accoglienza collettiva dei profughi ucraini. Accedono al servizio dopo un breve colloquio informativo che coinvolge anche il genitore o il loro tutore.

I volontari impegnati – nei primi giorni già più di 300 si sono resi disponibili – hanno seguito un percorso formativo messo a punto da Save The Children, comprendente anche elementi e suggerimenti psicologici per dialogare con i più piccoli e rendere l’incontro in videochiamata un momento quanto più sereno e piacevole possibile (per informazioni è possibile inviare una mail a volontariperleducazione@savethechildren.org ).

La risposta di Save the Children in Italia

Come dicevamo, il progetto Druzi è solo una delle tante iniziative messe in campo da Save the Children in Italia, nell’ambito della più ampia risposta all’emergenza Ucraina, che si sviluppa sulla base di tre assi principali d’intervento: protezione, prima accoglienza e presa in carico continuativa.

Protezione
È stato allestito un presidio nell’ambito del programma congiunto con UNICEF a valico Fernetti (Trieste) per garantire informative, primo sostegno psicosociale e presa in carico dei casi di minori non accompagnati più vulnerabili. Al Valico Fernetti, dal 4 al 25 marzo circa 1.700 persone hanno beneficiato dell’intervento dei team di legali e mediatori culturali. Il team di Save the Children sul posto garantisce inoltre distribuzione dei beni di prima necessità.

Prima Accoglienza

L’Organizzazione è presente nelle strutture di prima accoglienza temporanea già attive a Roma e in altre città, per assicurare ai minori ucraini attività educative e per supportarli con gli “Spazi a Misura di Bambino”, dove vengono aiutati a elaborare i traumi grazie ad attività ludico-ricreative, garantendo loro anche il necessario supporto psicologico. Sono state finora supportati 38 nuclei familiari, oltre 150 minori e 45 adulti in strutture di accoglienza nel Lazio, in Toscana, in Calabria.

Inoltre, con un’Helpline multilingue gratuita dedicata ai minori e famiglie di profughi ucraini giunti in Italia, sono garantiti mediazione culturale, supporto psicologico e orientamento legale e ai servizi sociali. Dal 1 al 24 marzo ne hanno beneficiato 190 persone.

Presa in carico continuativa

Save the Children è impegnata nell’assicurare che i minori e i nuclei familiari possano fruire di una presa in carico continuativa da parte delle istituzioni, superata la prima fase di accoglienza di emergenza. L’Organizzazione sostiene i nuclei familiari anche attraverso l’erogazione di beni di prima necessità e di voucher per gli acquisti, nonché con orientamento legale e segretariato sociale. Nella risposta all’’emergenza sono coinvolti anche la cooperativa “Civico Zero” di Roma e gli omonimi centri, promossi da Save the Children, attivi a Milano, Torino e Catania, dedicati alla accoglienza e all’integrazione dei minori stranieri non accompagnati.

“La protezione dei minori che sono senza i genitori rappresenta una priorità per Save the Children. Come in tutti i conflitti, i minori fuori dalla famiglia sono i più vulnerabili e non possiamo ignorare i gravi rischi di tratta e di sfruttamento che possono celarsi anche all’interno di una grande ondata di solidarietà. Per questo motivo, siamo attivi ai confini dell’Ucraina così come in Italia per assicurare ai minori non accompagnati una immediata presa in carico, in collaborazione con le istituzioni, e chiediamo alle stesse istituzioni, a ogni livello, di porre il massimo impegno nella loro protezione e nel rapido ricongiungimento con i familiari in tutti i casi in cui ciò è possibile” ha concluso Raffaela Milano.




Ucraina, Zelensky si dice pronto ad accettare lo status di neutralità

Il presidente Volodymyr Zelensky afferma di essere pronto ad accettare lo status di neutralità dell’Ucraina come parte di un accordo di pace con la Russia, alla vigilia dei nuovi colloqui tra Kiev e Mosca, in programma domani e dopodomani in Turchia. “Lo status neutrale e non nucleare del nostro Stato: siamo pronti ad accettarlo”- ha detto. Si tratta, del resto, della prima richiesta di Mosca “e per quanto ricordo hanno iniziato la guerra per questo” – ha detto il presidente ucraino in un’intervista con dei giornalisti indipendenti russi. Zelensky ha anche aggiunto che qualsiasi accordo dovrà essere sottoposto al popolo ucraino in un referendum, evidenziando  di voler raggiungere “senza alcun indugio” un accordo di pace per “il ripristino di una vita normale” nel suo Paese. Ma ha anche ricordato come “la sovranità e l’integrità territoriale sono fuori dubbio”, rimarcando come “le questioni del Donbass e della Crimea devono essere discusse e risolte” nei colloqui di pace.

 




I romeni di Viterbo: integrazione è aiuti per i bambini ucraini

di GIANINA ANDREI-

VITERBO- Con grande orgoglio portiamo a conoscenza la nuova partecipazione della poetessa viterbese di origine romena, Iuliana Olariu. Le sue poesie di una sensibilità unica vengono ancora accolte dall’editoriale Marchetti ArtGallery di Venezia.
Il comune di Montalto di Castro ci annuncia la sua partecipazione per la celebrazione del quarto anno dalla creazione del monumento storico tutelato dall’associazione italo- romena “Razesii, dedicato ai soldati romeni e italiani caduti durante la Grande Guerra”. Insieme all’ass. Razesii alle comunità presenti, ai bersaglieri, ai paracadutisti e ai tanti volontari e cittadini presenti che si sono stretti attorno al comune senso di coesione sociale e di integrazione tra i popoli, anche il sindaco Sergio Cacci ed alcuni politici.  I romeni di Viterbo continuano  la raccolta dei dolci ,giocatoli e non solo per i bambini ucraini con due punti di referimento :
Chitic Catalin – Montalto di Castro
Gianina Andrei – Viterbo
Portiamo un sorriso per Pasqua, grazie a chi ha aderito al nostro progetto! E per chi deve decidere ancora, vi aspettamo insieme a noi!

Traduzione romeno:
Românii din Viterbo integrare și ajutor pentru copiii ucraineni.
Cu mare mândrie aducem în atenția noii participări a poetei din Viterbesse de origine română, Iuliana Olariu, poeziile sale de o sensibilitate unică sunt încă binevenite de editorialul MarchettiArtGallery de la Veneția.
Orașul Montalto di Castro
își anunță participarea 🇷🇴🇪🇺🇮🇹 la sărbătorirea celui de-al patrulea an de la crearea monumentului istoric protejat de asociația italo-română „Razesii, dedicat soldaților români și italieni decedați în timpul Marelui Război.

“” Împreună cu Ass. Razesii comunitatilor prezente, bersaglierilor, parasutistilor si multilor voluntari si cetateni prezenti care s-au adunat in jurul simtului comun al coeziunii sociale si al integrarii intre popoare 🇮🇹🇪🇺🇷🇴
inclusiv primarul Sergio Cacci, personalități politice, bersaglieri și parașutiști.,,
Românii din Viterbo continuă cu colecția de dulciuri, jucării și nu numai pentru copiii ucraineni și pentru care sunt două puncte de referință:
Chitic Catalin – Montalto di Castro
Gianina Andrei – Viterbo
Aducem un zambet de Paste multumim celor care s-au alaturat proiectului nostru!Va asteptam alaturi de noi!Românii din Viterbo continuă cu colecția de dulciuri, jucării și nu numai pentru copiii ucraineni și pentru care sunt două puncte de referință:
Chitic Catalin – Montalto di Castro
Gianina Andrei – Viterbo
Aducem un zambet de Paste!Multumim celor care s-au alaturat proiectului nostru,iar pe cei care nu ati decis inca,va asteptam alaturi de noi!




Il 28 marzo al via il corso di italiano per i cittadini ucraini in fuga dalla guerra

MANZIANA – Partirà lunedì 28 marzo, alle ore 16, presso la sala della Limonaia (Piazza Firenze), il corso di lingua italiana per i Cittadini ucraini in fuga dalla guerra ed ospitati nel nostro paese, approvato con delibera di Giunta n. 49 del 17/03/2022.

“Sono contento che come Amministrazione comunale siamo stati capaci di intercettare un bisogno reale – commenta il Sindaco Bruni – Oggi a Manziana sono presenti tredici Cittadini ucraini arrivati in paese a seguito dello scoppio della guerra e altri dovrebbero arrivare nel fine settimana: si tratta in prevalenza di donne e bambini.
Ascoltare i loro racconti e le loro storie è l’ennesima riprova di quanto qualsiasi conflitto sia utile solo a diffondere dolore e disperazione: spero vivamente che l’accoglienza che stanno ricevendo abbia dimostrato loro che esiste un’altra via e che è possibile ricominciare.
Ringrazio di cuore le signore Iryna e Leta che con slancio, passione e professionalità, si sono messe a disposizione in maniera gratuita e ringrazio anche tutte le altre persone che in questi giorni hanno inviato spontaneamente proposte di collaborazione: in una realtà difficile come quella che si sta delineando a livello internazionale, sembrerà un paradosso, ma sono e saranno i “piccoli” gesti a fare la differenza ed a mostrare la faccia umana dell’umanità.”

Si ricorda che sarà possibile iscriversi al corso anche nelle prossime settimane compilando l’apposito modulo predisposto in doppia lingua (italiano/ucraino) disponibile presso l’ufficio protocollo comunale (Largo Fara).




La CRI di Viterbo accoglie S.lla Bonucci, di ritorno dall’Ucraina

VITERBO – È rientrata a Viterbo S.lla Alba Bonucci, Infermiera Volontaria della CRI di Viterbo che nei giorni scorsi ha preso parte alla prima missione umanitaria della Croce Rossa Italiana in Ucraina per l’evacuazione di civili.
Il convoglio, al quale ha preso parte anche S.lla Bonucci, composto da 6 ambulanze autobus e minibus sabato 19 marzo è giunto a Leopoli dove ha preso in carico, tramite la Croce Rossa Ucraina, oltre 50 civili tra i quali anziani, bambini e persone disabili di età compresa tra i 3 mesi e gli 85 anni che sono stati accolti dalla Protezione Civile Nazionale e collocati in varie Regioni d’Italia.
S.lla Bonucci è stata accolta nella sede della Croce Rossa Italiana di Viterbo dal Presidente Marco Sbocchia, dall’Ispettrice S.lla Caterina Bellacima i quali le hanno rappresentato la gratitudine e la stima di tutto il Comitato. S.lla Bonucci, da parte sua, ha raccontato la Sua esperienza e letto il “diario di bordo” della Missione Umanitaria che resterà nella Storia dell’Associazione e nel cuore di tutti coloro che vi hanno preso parte.
All’incontro erano presenti anche alcune Crocerossine, i membri del Consiglio Direttivo e i responsabili e referenti di varie attività della CRI di Viterbo.

 




Sostegni Ter: Rotelli (Fdi), ok a odg che esenta pagamento pedaggi a mezzi in missione Ucraina

ROMA – “Esprimo soddisfazione per l’approvazione del mio ordine del giorno al decreto Sostegni Ter che esenta il pagamento del pedaggio autostradale ai mezzi delle società di autotrasporto coinvolte nella missione umanitaria a sostegno del popolo ucraino. Ci auguriamo che ora il governo dia seguito al più presto a questo provvedimento importante e di buon senso vista l’emergenza che stiamo attraversando”. Così il deputato di Fratelli d’Italia Mauro Rotelli dopo l’approvazione in Aula alla Camera dell’emendamento al Dl Sostegni Ter.




Ucraina, D’Amato: “Quarta nascita nel Lazio, auguri a mamma e piccolo Bogdan”

ROMA- “Oggi pomeriggio presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli è nato Bogdan, uno splendido bambino di quasi tre chili e lungo 50 centimetri. Si tratta della quarta nascita nel Lazio da parte di donne in fuga dall’Ucraina e voglio rivolgere alla giovane mamma che è stata accolta in Italia un augurio di felicità e serenità”. Lo dichiara l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato.




Viterbo per l’Ucraina, il comune ricorda il conto corrente dedicato all’emergenza umanitaria

VITERBO – Si ricorda che il Comune di Viterbo ha recentemente aperto un conto corrente dedicato all’emergenza umanitaria della popolazione ucraina. Tutti coloro che vorranno offrire un proprio contributo economico potranno utilizzare tale conto, il cui IBAN è IT63 O083 2714 5000 0000 0002 401 indicando come causale Viterbo per l’Ucraina. I fondi che verranno raccolti saranno destinati a una o più priorità, in base alle esigenze sociali e assistenziali del momento.

“Viterbo per l’Ucraina”
iban IT63 O083 2714 5000 0000 0002 401
c/c 000000002401
Banca di Credito Cooperativo di Roma SCRL
Agenzia 166