Oggi si riunisce il Cdm su energia e aiuti militari a Kiev

di REDAZIONE-

Il Consiglio dei Ministri si riunirà questo pomeriggio per adottare nuove disposizioni relative alla guerra in Ucraina. In particolare, il governo italiano interverrà per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina.

Alla Farnesina si svolgerà la riunione di coordinamento presieduta dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio con l’ambasciata a Kiev. Nel pomeriggio Di Maio parteciperà al G7 esteri e al Consiglio Affari Esteri.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Mai, ha scritto su Facebook: “Ho comunicato al collega Dmytro Kuleba di aver appena firmato la delibera che dispone l’erogazione immediata di 110 milioni di euro al governo di Kiev, come espressione concreta della solidarietà e del sostegno dell’Italia a un popolo con cui coltiviamo un rapporto fraterno. In questo momento l’Ucraina è sotto assedio senza avere una colpa, attaccata con continui bombardamenti dal governo russo. La pace è l’obiettivo per cui tutti noi continuiamo a lavorare ogni giorno e alle armi russe replichiamo con le sanzioni: l’unica via per fermare questa folle guerra. Stiamo mettendo in campo sanzioni sempre più dure e già al Consiglio Affari Esteri di oggi ci prepariamo a discuterne altre. L’Ue e tutti gli alleati devono far fronte comune e continuare a dare grande prova di compattezza. Avanti con determinazione in questa ‘resistenza europea’ alla violenza di Putin”.




Crisi Ucraina: appello per la pace e la riconciliazione

Riceviamo e pubblichiamo: “Gli eventi attualmente in corso in Ucraina sono profondamente preoccupanti. UPF si unisce ad altri in tutto il mondo nel chiedere la fine della violenza, il ritiro delle truppe militari e un rinnovato sforzo per cercare una soluzione diplomatica.

UPF rimane impegnata nella promozione del rispetto reciproco, della cooperazione e della pace tra i popoli e le nazioni dell’Europa e dell’Eurasia. Invitiamo i nostri leader politici, compresi i Capi di Stato e i parlamentari, così come i rappresentanti della società civile e i leader religiosi – ortodossi, cattolici, protestanti, ebrei, musulmani e altri – a unirsi nel dialogo, alzando la voce in un appello per la pace e la fine della violenza”.




La Federazione del PSI di Viterbo invita tutti i cittadini a manifestare contro la guerra

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “La Federazione del PSI di Viterbo ritiene importantissimo manifestare contro la guerra ed invita tutti i cittadini della Provincia a farlo in tutte le località dove vengono organizzate. Una nazione sovrana è stata aggredita, dal nuovo ZAR che impera sulla Russia, reprime ed uccide i dissidenti, per la volontà di tornare all’imperialismo sovietico della grande URSS.

Manifestazioni contro la guerra si stanno svolgendo in tutto il mondo. Impressionante la partecipazione di 500 mila persone alla porta di Brandeburg in Germania. Anche in Russia manifestanti contro la guerra sfidano con coraggio la polizia sapendo che verranno arrestati.

A Viterbo alla manifestazione per la PACE hanno partecipato tanti cittadini e tutta la comunità dell’Ucraina.
La Federazione del Psi ritiene inammissibile organizzare una manifestazione per la PACE , favorire il dividersi in due gruppi, anziché unirsi alla comunità degli Ucraini.

Occorreva esprimere solidarietà piena all’Ucraina in lotta per la libertà, non trasformare la manifestazione con espressioni incredibilmente sconsiderate e fuori dalla storia, contro il mondo occidentale, l’Europa e le organizzazioni militari, quali la Nato, che non po’ fare guerre, ma solo difendere i paesi aderenti.

L’Ucraina è sola di fronte all’invasione. Se non viene fermata rimettendo in piedi la diplomazia, la guerra potrebbe trasformarsi in un genocidio.

La Nato, quindi, non può intervenire in Ucraina e nemmeno l’ONU può farlo, bloccata dal diritto di veto della Russia.

L’ONU, come chiede il Presidente dell’Ucraina, deve essere modificato. Vanno isolate le nazioni guerrafondaie. Va tolto il diritto di veto alle nazioni che cercano sempre di guerreggiare. In questo momento va tolto alla Russia, che non gradisce le scelte politiche di una nazione indipendente e mette in atto una invasione, con il rischio di provocare addirittura la guerra mondiale e l’uso dei missili nucleari.

Senza se e senza ma, occorre unirsi alla lotta dell’Ucraina che ha pienamente ragione.

La ragione è dalla parte del popolo dell’Ucraina è dalla parte dei cittadini, donne anziani e bambini costretti a vivere nei sotterranei per evitare di essere colpiti dai missili.

La ragione è dalla parte degli uomini dell’Ucraina che combattono per la libertà, contro la Russia tornata ad essere una potenza militare. La ragione è dalla parte dell’ eroico presidente dell’Ucraina che invita alla lotta.

Se riflettiamo bene in Ucraina ci sono uomini che combattono anche per noi europei.

Il colpevole è il nuovo ZAR dittatore della Russia, Putin”.

Coordinamento Segreteria Federazione PSI di Viterbo

 




Nessuna guerra può portare la pace!

di GIANINA ANDREI-

Nessuna guerra può portare la pace! Il male fatto, bene non porta”.  Sono romena, sono ucraina, sono italiana= sono essere umano! Oggi partecipando alla messa ortodossa della comunità ucraina a Viterbo, è stata una lezione di grande dignità. Guardavo le donne sorelle, madre, zie, nonne quanto devono essere forti! Da una parte lontane dalla loro patria devono curare, accudire bambini, anziani malati e fare finta che e tutto apposto. Il dolore per i loro famigliari, per la loro patria, la tengono dentro, un dolore che soffoca! Brucia!
Auguro a tutti quanti di non provare mai questo dolore, vi invito a stare loro vicino!
Nel centro di Viterbo, via Corso Italia c’è la Chiesa del Suffragio dove la comunità ucraina va a pregare e dove nel giorno di 3 marzo, giovedì ore 16, potrete partecipare.
Preghiamo per l’Ucraina! Preghiamo per la pace di tutti noi!
Felice per il sopporto di Sant” Egidio di Viterbo, in persona la signora Maria Ciciriello.
Aiutiamo il popolo ucraino in questi momenti difficili, è un invito per tutti.
A chi può dare una mano, aiutare :

Ciao a tutti amici !!!

Chiedo a tutti i miei amici italiani e non, di aiutarci in questa guerra che non abbiamo voluto.😰😰😰

Stanno bombardando le nostre case, ci sono migliaia di profughi interni.

Da Viterbo partirà un primo furgone umanitario nei prossimi giorni.

Vi chiedo di supportare il mio Paese con i beni di prima necessità che verranno distribuiti a chiunque abbia bisogno:

1. Aiuti economici di qualsiasi entità che serviranno per acquistare il necessario non spedibile.

2. Farmaci:

-analgetici, antidolorifici: OKI, Nimesulide e altri

-anti influenzali: aspirina, paracetamolo e altri

-emostatico: Celox, Ugurol, Tranex

-vitamine e preparati a base di ferro

-bende e altre medicazioni

-siringhe e cateterini endovenosi (CVP),aghi da decompressione toracica

-antisettici

-collirio (per il lavaggio)

-e tutte le altre medicine

– guanti monouso

2. Prodotti ortopedici e riabilitativi: tutori, bende, corsetti, fissatori articolari e altri

3. Pannoloni e traverse

4. Salviettine umidificate

5. Sacchi a pelo e materassini

6. Torce normali o indossabili con le loro pile

7.Prodotti alimentari.

Solo prodotti a lunga conservazione.

Prima di tutto abbiamo bisogno di tè e caffè.

8.Prodotti per l’igiene personale

Grazie per l’aiuto ❤️🙏🙏🙏🇺🇦🇺🇦🇺🇦

La raccolta verrà effettuata in Chiesa di Santa Maria del Suffragio via del suffragio 10 Viterbo

Per la raccolta contattare :

Alina Onachyshych (VITERBO) 3893160498

Oksana Chyzhovych (VITERBO) 3408959091

Oksana Zakharchenko (CAPRANICA,SUTRI, CAPRAROLA) 3347003104

Moskal Iryna (MARTA, CAPODIMONTE, MONTEFIASCONE, VALENTANO) 3482910339

Anastasiya Skrypnyk (MONTEFIASCONE) 392157 4408

Tradizione romeno:
Niciun război nu poate aduce pace!”

Sunt român, sunt ucrainean, sunt italian = sunt om!
Astăzi, asistând la Liturghia Ortodoxă a comunității ucrainene de la Viterbo, a fost o lecție de mare demnitate, m-am uitat la femeile surori, mame, mătuși, bunici, cât de puternice trebuie să fie! Pe de o parte, departe de patria lor, ei trebuie să aibă grijă, să aibă grijă de copii, bătrâni bolnavi și să pretindă că totul este în regulă. Durerea pentru rudele lor pentru patria o țin înăuntru, o durere care sufocă!
Vă invit pe toți să nu simțiți niciodată această durere, vă invit să rămâneți aproape de ei!
În centrul orașului Viterbo, Via Corso Italia se află Chiesa del Suffragio unde comunitatea ucraineană merge să se roage și unde pe 3 martie, joi la ora 16, unde puteți participa.
Să ne rugăm pentru Ucraina! Să ne rugăm pentru pacea tuturor!
Fericiți pentru sprijinul lui Sant „Egidio din Viterbo, în persoană domnia Maria Ciciriello.
Ajutăm poporul ucrainean în aceste vremuri dificile și o invitație pentru toată lumea.
Cine poate să dea o mână de ajutor, să ajute:

Salutare tuturor prietenilor!!!

Rog toți prietenii mei italieni și non-italieni să ne ajute în acest război pe care nu l-am dorit

Ne bombardează casele, sunt mii de refugiați interni.

O primă dubă umanitară va părăsi Viterbo în următoarele zile.

Vă rog să susțineți țara mea cu cele de bază care vor fi distribuite oricui are nevoie:

1. Ajutor economic de orice dimensiune care va fi folosit pentru achizitionarea necesarului care nu poate fi expediat.

2. Medicamente:

– analgezice, analgezice: OKI, Nimesulide și altele

– gripa: aspirina, paracetamol si altele

-hemostatic: Celox, Ugurol, Tranex

-vitamine si preparate pe baza de fier

– bandaje si alte pansamente

– seringi intravenoase si cateter (CVP), ace de decompresie toracica

-antiseptice

– picături pentru ochi (pentru spălare)

-si toate celelalte medicamente

– mănuși de unică folosintă

2. Produse ortopedice și de reabilitare: bretele, bandaje, corsete, fixatoare articulare și altele

3. Tampoane și traverse

4. Șervețele umede

5. Saci de dormit si saltele

6. Lanterne normale sau purtabile cu bateriile lor

7. Produse alimentare.

Doar produse cu durată lungă de viață.

În primul rând avem nevoie de ceai și cafea.

8.Produse de igienă personală

Mulțumesc pentru ajutor ❤️🙏🙏🙏🇺🇦🇺🇦🇺🇦

Colectarea va fi efectuată în Biserica Santa Maria del Suffragio via del suffragio 10 Viterbo

Pentru colectare vă rugăm să contactați:

Alina Onachyshych (VITERBO) 3893160498

Oksana Chyzhovych (VITERBO) 3408959091

Oksana Zakharchenko (CAPRANICA, SUTRI, CAPRAROLA) 3347003104

Moskal Iryna (MARTA, CAPODIMONTE, MONTEFIASCONE, VALENTANO) 3482910339

Anastasiya Skrypnyk (MONTEFIASCONE) 392 157 4408




Lega Viterbo: “Al via raccolta di alimenti, medicinali e indumenti per il popolo ucraino”

VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo. “Al via da domani una raccolta solidale di generi alimentari, prodotti per l’igiene, vestiti e medicinali in favore del popolo ucraino. L’iniziativa di solidarietà voluta dalla Lega avrà inizio domani e proseguirà nei prossimi giorni.

Per quanto riguarda la raccolta di generi alimentari ciò che occorre sono cibi non deperibili e a lunga conservazione come pasta, riso, polenta, salsa di pomodoro, legumi in scatola, merendine, marmellate, tonno e carne in scatola.
Sarà possibile donare anche vestiti e quanto altro possa essere d’aiuto ad affrontare le rigide temperature invernali (sciarpe, maglioni, cappotti, scarpe ma anche biancheria nuova, coperte e lenzuola).

Chiunque voglia prendere parte all’iniziativa potrà contattare il numero 338 3548770 o il 333 3552998 e successivamente recarsi presso il centro di raccolta attivato per l’occasione presso il Centro Sportivo Bullicame, in Strada Terme 2B. Quanto sta accadendo in Ucraina e al suo popolo rappresenta una delle pagine più dure della storia recente, e merita la solidarietà e l’impegno di ognuno di noi”.

Coordinamento provinciale Lega Viterbo




“Mitakuye Oyasin”, alcune parole contro la guerra dette a Viterbo e nel viterbese il 24, 25 e 26 febbraio 2022

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo. “Ricostruite a memoria queste sono alcune delle parole contro la guerra dette dal responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”, Peppe Sini, nel corso di due incontri svoltisi presso la struttura nonviolenta viterbese giovedi’ 24 febbraio, in un incontro di testimonianza svoltosi a Cura di Vetralla (Vt) la sera di venerdi’ 25 febbraio, e durante la manifestazione in piazza della Repubblica a Viterbo nel pomeriggio di sabato 26 febbraio 2022.
*
1. La guerra e’ un crimine contro l’umanita’
La guerra scatenata dall’autocrate russo contro la popolazione ucraina e’ un crimine mostruoso e un’abissale follia.
La guerra e’ sempre e solo un crimine contro l’umanita’, poiche’ essa sempre e solo consiste dell’uccisione di esseri umani.
Tutte le vittime sono nostre sorelle e nostri fratelli perche’ siamo un’unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell’umanita’ intera.
Occorre opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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2. Cessate il fuoco
Da tutto il mondo deve farsi sentire la voce dell’umanita’: cessate il fuoco, cessate di uccidere, si aprano immediatamente negoziati di pace, l’esercito invasore si ritiri dai territori occupati.
“Cessate il fuoco” e’ la prima richiesta dell’umanita’ intera.
“Cessate il fuoco” e’ il primo bisogno e il primo dovere.
Fermare le stragi e le devastazioni.
Soccorrere immediatamente tutte le vittime.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita’, alla solidarieta’.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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3. Contro tutte le guerre, contro tutti i fascismi
Ci opponiamo a questa guerra cosi’ come ci siamo opposti alle tante altre guerre che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo a questa invasione armata cosi’ come ci siamo opposti alle tante altre invasioni armate che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo a questa aggressione terrorista e stragista come ci siamo opposti alle tante altre aggressioni terroriste e stragiste che nel corso della nostra vita si sono verificate.
Ci opponiamo alla violenza fascista sempre: la violenza e’ sempre fascista, la guerra e’ sempre totalitaria.
Ci opponiamo alla violenza militarista e imperialista, maschilista e razzista, schiavista e rapinatrice, devastatrice e distruttrice: la violenza e’ sempre fascista, la guerra e’ sempre totalitaria.
Ci opponiamo alla violenza nell’unico modo concreto e coerente, nitido e intransigente: con la forza della verita’, con la scelta della nonviolenza.
Ci opponiamo alla violenza che sta minacciando di distruzione l’umanita’ intera e l’intero mondo vivente.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l’umanita’ sa la verita’: che la guerra e’ nemica assoluta dell’umanita’ tutta; che o l’umanita’ abolira’ la guerra o la guerra annientera’ l’umanita’.
Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima l’umanita’ sa la verita’: che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto, che siamo una sola umanita’ di persone tutte diverse l’una dall’altra ma insieme tutte uguali in dignita’ e diritti, e che per ogni essere umano deve valere il diritto alla liberta’, alla giustizia, alla fraternita’, alla misericordia, alla convivenza e alla condivisione fra tutte e tutti di tutto il bene e di tutti i beni.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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4. Abolire la guerra, costruire la pace
La guerra non si puo’ contrastare con i mezzi della guerra, che invece l’alimentano in una spirale di inabissamento dell’umanita’ intera verso l’autodistruzione.
La pace si puo’ costruire solo con mezzi di pace.
Se una cosa la storia dell’umanita’ ci insegna e’ che la violenza sempre e solo genera altra violenza.
Se una cosa la storia dell’umanita’ ci insegna e’ che la regola aurea che deve presiedere a tutte le relazioni tra gli esseri umani e tra gli esseri umani e l’intero mondo vivente e’ “agisci nei confronti degli altri cosi’ come vorresti che gli altri agissero verso di te”.
Tutte le grandi tradizioni culturali dell’umanita’ ci chiamano a un primo, fondamentale, ineludibile dovere: non uccidere.
Tutte le grandi tradizioni culturali dell’umanita’ ci chiamano a un primo, fondamentale, ineludibile dovere: salvare le vite.
Tacciano le armi, che sono sempre assassine. Si aboliscano le armi, che sono sempre assassine.
Si fermino gli eserciti, che sono sempre assassini. Si aboliscano gli eserciti, che sono sempre assassini.
Si insorga nonviolentemente contro tutte le guerre, contro tutte le armi, contro tutti gli eserciti.
Si insorga nonviolentemente contro tutti i poteri fascisti, che sono sempre assassini.
Pace, disarmo, smilitarizzazione; giustizia e liberta’, democrazia e solidarieta’; riconoscimento e riconoscenza per l’umanita’ intera; convivenza dell’umanita’ intera, nonviolenza come scelta vitale dell’umanita’ intera.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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5. Fermare la follia assassina, in tutte le piazze del mondo si manifesti la volonta’ di pace dell’umanita’ intera
Fermare la follia assassina dell’autocrazia russa, fermare la follia assassina dell’imperialismo americano, fermare la follia assassina del razzismo e dello schiavismo europei, fermare la follia assassina dei fanatismi pseudoreligiosi, fermare la follia assassina delle dittature locali e globali, fermare la follia assassina del modo di produzione e del sistema di potere che sta distruggendo il mondo vivente e riducendo l’umanita’ a condizioni subumane, che sta portando l’intera civilta’ umana, l’intero consorzio umano, alla catastrofe; fermare la follia assassina del maschilismo che e’ la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze.
In tutte le piazze del mondo si manifesti la volonta’ di pace, di giustizia e liberta’, di solidarieta’ e di nonviolenza, la volonta’ di vivere dell’umanita’ intera.
Siamo una sola umanita’.
Solo la pace salva le vite.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell’impegno comune per la comune liberazione e per la salvezza dell’umanita’ intera e dell’intero mondo vivente.
Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’ dalla catastrofe.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
*
6. E quindi ripetiamo ancora una volta…
E quindi ripetiamo ancora una volta cio’ che in questi giorni di angoscia andiamo ripetendo.
La prima cosa da fare contro la guerra e’ chiedere l’immediato “cessate il fuoco”, chiedere che si cessi immediatamente di uccidere. Salvare le vite e’ il primo dovere.
E per chiedere il “cessate il fuoco” occorre manifestare nelle piazze di tutto il mondo, poiche’ siamo una sola umana famiglia in quest’unico mondo vivente casa comune dell’umanita’, ed ogni vittima di ogni guerra, ogni vittima di ogni strage, ogni vittima di ogni uccisione e’ un nostro fratello, una nostra sorella.
Ma e’ evidente che fare questa richiesta, preliminare e indispensabile, non basta.
La seconda cosa da fare contro la guerra e’ iniziare noi qui a contrastare la guerra nell’unico modo in cui e’ possibile contrastare veramente la guerra: con il disarmo, con la smilitarizzazione, con la scelta concreta e coerente della nonviolenza.
E poiche’ non si puo’ chiedere il disarmo altrui se non si comincia col proprio, non si puo’ chiedere la smilitarizzazione altrui se non si comincia con la propria, non si puo’ chiedere ad altri di scegliere la nonviolenza se non si comincia noi stessi ad agire contro la violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, allora occorre che cominciamo noi a disarmare, cominciamo noi a smilitarizzare, cominciamo noi ad abbracciare la nonviolenza che nella situazione presente del mondo e’ l’unica – l’unica – risorsa che resta all’umanita’ per salvare se’ stessa ed il mondo vivente dalla catastrofe.
E per essere chiari ed espliciti.
I. Occorre sciogliere immediatamente la Nato che e’ un’organizzazione terrorista e stragista che minaccia l’umanita’ intera e sta portando il mondo al disastro; sciogliere la Nato e processarne i vertici per crimini contro l’umanita’ e’ il primo indispensabile passo per fermare le guerre in corso – non solo in Europa ma ovunque nel mondo – e costruire la pace.
La Nato impedisce una politica di pace, di sicurezza e di solidarieta’ europea, essendo asservita agli interessi statunitensi che confliggono flagrantemente con quelli europei (ed en passant: la Russia e’ parte dell’Europa, gli Usa no).
La Nato e’ in contrasto con l’impegno di pace sancito da tutte le Costituzioni democratiche (in primis quella italiana).
L’esistenza e l’azione della Nato in questi ultimi trent’anni e’ stata una costante spinta alla guerra, al riarmo, alla promozione della sopraffazione e della violenza.
II. Occorre dare seguito all’impegno sancito dall’Onu di proibire tutte le armi nucleari.
L’Italia ospita armi nucleari americane? Deve imporne lo smantellamento e la distruzione.
L’Italia fa parte dell’Unione Europea e nell’Unione Europea vi sono paesi con armamento nucleare? L’Italia deve battersi per il loro smantellamento e la loro distruzione.
Le armi nucleari minacciano la distruzione dell’umanita’ intera, chiunque lo sa. E’ diritto e dovere di ogni essere umano, di ogni umano consorzio ed ordinamento giuridico sostenere l’impegno deliberato dall’Onu di proibire tutte le armi nucleari. Si smantellino tutti gli arsenali atomici, si garantisca un futuro all’umanita’.
III. Sono oltre trent’anni che l’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana viene sistematicamente violato da governi e parlamenti proni alla guerra, alla sua logica, ai suoi strumenti, ai suoi apparati; e tanti esseri umani – e tra essi tanti soldati italiani – sono morti in tante parti del mondo per questo. E’ semplicemente mostruoso.
L’Italia torni finalmente all’integrale rispetto dell’articolo 11 della sua carta costituzionale, della sua legge fondamentale, che testualmente, esplicitamente, inequivocabilmente “ripudia la guerra”.
IV. Si sperperano risorse ingentissime per le spese militari, mentre la popolazione si impoverisce, mentre sarebbe necessario usare delle risorse del pubblico erario per aiutare chi e’ piu’ in difficolta’.
Si inizi dunque una drastica e progressiva riduzione delle spese militari del nostro paese; e’ infame spendere tanti pubblici denari per strutture e pratiche finalizzate alla guerra e quindi all’uccidere gli esseri umani; e’ infame spendere tanti pubblici denari per le armi in cui scopo e’ uccidere gli esseri umani; e’ infame far prevalere la volonta’ di uccidere sulla volonta’ di vivere. Salvare le vite e’ il primo dovere.
V. Nonostante il nostro ordinamento abbia da tempo riconosciuta de jure la “difesa civile non armata e nonviolenta”, de facto ancora non e’ iniziata la necessaria e urgentissima transizione dalla difesa armata alla difesa civile non armata e nonviolenta, quella “difesa popolare nonviolenta” che tutti gli studiosi seri ed onesti – e tutte le esperienze storiche fondamentali dell’ultimo secolo – indicano come necessita’ assoluta ed improcrastinabile per la salvezza dell’umanita’.
E’ l’ora di avviare la difesa popolare nonviolenta se vogliamo impedire la distruzione dell’umanita’ e l’irreversibile devastazione del mondo vivente.
Cessare di uccidere.
Salvare le vite.
Salvare le vite e’ il primo dovere.
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7. E quindi ripetiamo ancora una volta…
E quindi ripetiamo ancora una volta cio’ che andiamo ripetendo ormai da anni ed anni.
Ripetiamo ancora una volta che occorre un’insurrezione nonviolenta delle coscienze e delle intelligenze per contrastare gli orrori piu’ atroci ed infami che abbiamo di fronte, per affermare la legalita’ che salva le vite, per richiamare ogni persona ed ogni umano istituto ai doveri inerenti all’umanita’.
Occorre opporsi al maschilismo, e nulla e’ piu’ importante, piu’ necessario, piu’ urgente che opporsi al maschilismo – all’ideologia, alle prassi, al sistema di potere, alla violenza strutturale e dispiegata del maschilismo: poiche’ la prima radice di ogni altra violenza e oppressione e’ la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l’umanita’ in due e nega piena dignita’ e uguaglianza di diritti a meta’ del genere umano e cosi’ disumanizza l’umanita’ intera; e solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo’ sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l’umanita’; solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l’umanita’ puo’ essere libera e solidale.
Occorre opporsi al razzismo, alla schiavitu’, all’apartheid. Occorre far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo ed annientare le mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani; semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani in fuga da fame e guerre, da devastazioni e dittature, il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro. Occorre abolire la schiavitu’ in Italia semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani che in Italia si trovano tutti i diritti sociali, civili e politici, compreso il diritto di voto: la democrazia si regge sul principio “una persona, un voto”; un paese in cui un decimo degli effettivi abitanti e’ privato di fondamentali diritti non e’ piu’ una democrazia. Occorre abrogare tutte le disposizioni razziste ed incostituzionali che scellerati e dementi governi razzisti hanno nel corso degli anni imposto nel nostro paese: si torni al rispetto della legalita’ costituzionale, si torni al rispetto del diritto internazionale, si torni al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Occorre formare tutti i pubblici ufficiali e in modo particolare tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza: poiche’ compito delle forze dell’ordine e’ proteggere la vita e i diritti di tutti gli esseri umani, la conoscenza della nonviolenza e’ la piu’ importante risorsa di cui hanno bisogno.
Occorre opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre. Occorre cessare di produrre e vendere armi a tutti i regimi e i poteri assassini; abolire la produzione, il commercio, la disponibilita’ di armi e’ il primo necessario passo per salvare le vite e per costruire la pace, la giustizia, la civile convivenza, la salvezza comune dell’umanita’ intera. Occorre abolire tutte le organizzazioni armate il cui fine e’ uccidere. Occorre cessare immediatamente di dissipare scelleratamente ingentissime risorse pubbliche a fini di morte, ed utilizzarle invece per proteggere e promuovere la vita e il benessere dell’umanita’ e dell’intero mondo vivente.
Occorre opporsi alla distruzione di quest’unico mondo vivente che e’ la sola casa comune dell’umanita’ intera, di cui siamo insieme parte e custodi. Non potremo salvare noi stessi se non rispetteremo e proteggeremo anche tutti gli altri esseri viventi, se non rispetteremo e proteggeremo ogni singolo ecosistema e l’intera biosfera.
Opporsi al male facendo il bene.
Opporsi alla violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione e la salvezza dell’umanita’ intera.
Siamo una sola famiglia umana in un unico mondo vivente di cui siamo insieme parte e custodi. Mitakuye Oyasin.
Datta. Dayadhvam. Damyata. Shanti shanti shanti.
Salvare le vite e’ il primo dovere”.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo




Ucraina, animali domestici e rifugi allo stremo

L’Oipa International (Organizzazione internazionale protezione animali) manderà aiuti al rifugio comunale di Kiev rispondendo all’appello della direttrice Natalia Mazur (v. post Facebook). Oipa International resta in contatto con le associazioni-membro in Ucraina, che sono allo stremo. Interrotti anche gli interventi chirurgici programmati.

I gestori dei rifugi e i proprietari in fuga con gli animali sono disperati. «Chi fugge dai territori in conflitto con i propri animali domestici sta vivendo un enorme dramma, soprattutto i proprietari dei gatti costretti a stare nei trasportini 24 ore su 24. I volontari delle nostre leghe-membro ci comunicano che nella città di Kiev sono stati riaperti i bunker per consentire alle famiglie di trovare rifugio. Le persone che invece hanno un animale domestico possono trovare riparo nelle metropolitane, luogo in cui è consentito portare con sé cani e gatti. Si richiede che i cani indossino la museruola, data la presenza numerosa di uomini e altri animali, e i che gatti restino all’interno dei trasportini», racconta Valentina Bagnato, responsabile Relazioni internazionali di Oipa International. «I Paesi confinanti con l’Ucraina – Polonia, Slovacchia, Romania e Moldavia – hanno comunicato che permettono agli ucraini di entrare nei loro Stati con i loro animali portandoli anche senza documentazione».

Oipa international chiede alle autorità italiane di accogliere anche le famiglie ucraine con i loro animali.

Questo l’appello della direttrice del rifugio comunale e delle cliniche veterinarie di Kiev, Natalia Mazur:

“Sono la direttrice del rifugio comunale e delle cliniche veterinarie di Kiev, Natalia Mazur. Chiedo ai partner internazionali, ai colleghi veterinari, ai rifugi e ai volontari zoo di potere accogliere anche solo un animale domestico. Abbiamo bisogno di aiuto, anche per l’alimentazione animale. Ci sono 500 animali domestici stimati nel canile: 501 cani e 77 gatti. Mi occupo di medicina veterinaria dell’ospedale cittadino di Kyev, che è anche un rifugio per animali. Ai miei colleghi, partner internazionali, volontari: se potete adottare almeno un animale, adottatelo. Il mio numero di telefono è +380 674418095”.

PER AIUTARE GLI ANIMALI IN UCRAINA E PER ULTERIORI INFORMAZIONI: https://www.oipa.org/italia/ucraina-emergenza-animali/




Guerra Russia-Ucraina, Giannini (Lega): “Accoglieremo profughi nei comuni del Lazio dove amministra la Lega”

“Dinanzi alle scene di guerra e sofferenza che abbiamo visto in questi giorni in Ucraina non possiamo rimanere indifferenti. È per questo che oltre ad auspicare la fine delle ostilità ci diciamo pronti ad accogliere sin da subito i profughi che scappano dalle zone di conflitto. I comuni del Lazio dove amministra la Lega sono pertanto disponibili a fornire vitto e alloggio e tutta l’assistenza necessaria, attraverso le proprie strutture, alle famiglie provenienti dal fronte. I prefetti delle province interessate verranno informati quanto prima della nostra disponibilità, in vista delle migliaia di ucraini che stanno lasciando il confine del proprio Paese per sfuggire ai proiettili e alle bombe. Dopo tanti anni di immigrazione incontrollata, che la Lega ha stigmatizzato, stavolta non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte a una crisi umanitaria a tutti gli effetti devastante, con particolare attenzione verso donne, anziani e bambini”. Così in una nota il consigliere regionale della Lega, Daniele Giannini, responsabile Enti Locali nel Lazio per il Carroccio.




Ucraina, svolta a Viterbo la manifestazione per la pace

di REDAZIONE-

VITERBO-  Manifestazione per la pace questo pomeriggio in piazza della Repubblica, di fronte al monumento ai facchini di Santa Rosa con un commovente inno nazionale cantato dagli ucraini.  La manifestazione è stata indetta dal tavolo per la pace di Viterbo, coordinata da Oksana Chyzhovych. In piazza vi erano anche la Casa dei diritti sociali, l’Usb, Manuela Benedetti e Lina Delle Monache del Pd, Enrico Mezzetti dell’Anpi, il presidente dell’Arci Marco Trulli, il segretario provinciale di Azione, Giacomo Barelli, Francesco Boscheri dei Giovani Democratici e l’assessora alle Politiche sociali della regione Lazio, Alessandra Troncarelli. La manifestazione dapprima partita bene, ha visto poi però, dopo gli interventi di alcuni esponenti del Tavolo per la pace, inneggiare slogan contro la Nato da parte di Tuscia in lotta, che con alcuni militanti ha portato anche uno striscione. Subito ha preso la parola Oksana Chyzhovych che ha detto di non pensarla come loro, di non essere cioè contro la Nato e di volere l’intervento di quest’ultima, per lo meno aereo. Peppe Sini del tavolo per la pace è intervenuto dicendo che chi fa la guerra è nemico dell’umanità  e come tutte le vittime siano nostri fratelli e sorelle. Ha anche rimarcato come ogni essere umano ha diritto alla vita ed alla pace e come si è in piazza per dire tutti insieme stop alla guerra ed alla follia di Putin. Ma le parole di Sini non sono servite e la popolazione ucraina presente si è separata dal resto dei manifestanti, a lato della piazza.

 




Unitus per l’Ucraina- le dichiarazioni del Rettore Stefano Ubertini e del Delegato per le relazioni internazionali Simone Severini

di MARTINA DI BARTOLO-
VITERBO- L’Università degli Studi della Tuscia, in questo tragico periodo storico, è vicina alle università ucraine, alle loro famiglie e a tutto il popolo ucraino e condanna in maniera ferma l’atto di guerra intrapreso dalla Russia che si configura come un vero e proprio attacco alla libertà ed alla democrazia costituzionale che sono i valori fondanti della Repubblica italiana e delle Università.
In momenti come questi però le sole parole non bastano è necessario un intervento diretto e l’Università della Tuscia lo ha fatto stanziando un fondo pari a 200 mila euro per accogliere nell’Università studentesse, studenti e professori ucraini.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare il Magnifico rettore dell’Università degli Studi della Tuscia, Stefano Ubertini, e il Delegato per le relazioni internazionali, Professor Severini Simone.

La situazione attuale ci colpisce profondamente- ha dichiarato il Rettore Stefano Ubertini- una guerra insensata nel cuore dell’Europa che condanniamo con assoluta fermezza, un attacco alla libertà e alla democrazia, valori fondamentali per la nostra università. Ci siamo mossi fin da subito, grazie al mio delegato prof. Simone Severini e allo staff dell’ufficio mobilità internazionale, per dare supporto immediato alle università ucraine, al loro personale e ai loro studenti. Ieri il Consiglio di Amministrazione ha deliberato all’unanimità un fondo straordinario di 200 euro per accogliere nell’Università studentesse e studenti ucraini e, come visiting, ricercatrici e ricercatori, professoresse e professori, donne e uomini del personale tecnico-amministrativo. E da ieri sera la Basilica di Santa Maria in Gradi è illuminata di giallo e di blu, come segno di solidarietà con il popolo ucraino.

Al Professor Simone Severini abbiamo chiesto come è nata l’idea di stanziare un fondo di 200 mila euro

Il nostro Ateneo- spiega il Professor Severini- ha in corso 4 accordi con altrettanti Atenei Ucraini. Ciò ha dato luogo a molti scambi. Solo negli ultimi due anni, e nonostante la pandemia, sono giunti da noi circa 10 studenti ucraini, una delegazione di personale tecnico e docenti di Kiev. Inoltre i nostri docenti hanno svolto due semestri di mobilità in Ucraina e 5 nostri studenti erano in procinto di partire per l’Ucraina. A metà mese, dato l’acuirsi delle tensioni abbiamo ritenuto necessario spingerli a cambiare destinazione e siamo riusciti a trovare una soluzione alternativa per consentirgli comunque di fare una esperienza all’estero utile al loro sviluppo accademico e di vita.
Questi rapporti così intensi ci hanno fatto vivere con profonda preoccupazione quanto sta avvenendo in Ucraina. Come recentemente affermato dal nostro Rettore, Prof. Stefano Ubertini, siamo convinti che il nostro Ateneo e tutti gli Atenei italiani devono mirare alla costruzione e al consolidamento della pace attraverso un’azione diplomatica forte e immediata. In piena sintonia con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), abbiamo scritto ai nostri colleghi ucraini per esprime la nostra solidarietà per le persone coinvolte e particolare vicinanza all’intera comunità accademica in Ucraina. Ma gli abbiamo anche scritto che saremmo lieti di accoglierli se vorranno e potranno venire a visitarci sostenendoli concretamente in termini di vitto e alloggio, di possibilità di collaborare alle nostre attività didattiche e di continuare, in remoto, a svolgerle presso i loro atenei da qui. Ma sappiamo che non sarà facile uscire dal paese e che alcuni di loro non vorranno farlo e che nel frattempo si troveranno ad affrontare molti e complessi problemi che noi da qui non possiamo delineare. Pertanto, gli abbiamo anche chiesto di indicarci in quali altri modi potremmo sostenerli.
A fronte di questo il Rettore ha proposto al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 25 Febbraio, che lo ha deliberato all’unanimità, di erogare uno stanziamento straordinario il cui uso sarà definito in base alle necessità che dovremo affrontare per aiutare i nostri colleghi e gli studenti ucraini. Ovviamente la nostra speranza- conclude Severini- è di averli qui a Viterbo con noi.

Il secondo e conclusivo quesito posto al Professor Severini è dove le persone accolte verranno ospitate e se verranno con le proprie famiglie

Siamo in stretto contatto con la Regione Lazio- risponde il Professor Severini- e in particolare con l’agenzia per il diritto allo studio (LazioDisco) che sono state estremamente pronte e disponibili a sostenere il personale e gli studenti delle università ucraine. Ovviamente la situazione è complessa e non siamo in grado di prevedere quando e quanti riusciranno a raggiungerci.
Potrebbe però esserci una richiesta molto consistente che richiede una risposta sinergica di tutto il sistema universitario. Pertanto, il Prof. Ubertini, come rappresentante del Coordinamento delle Università del Lazio della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUL), ha già sollecitato tutte le università della regione a svolgere un’azione sinergica e coordinata con le altre istituzioni regionali.
Alcune azioni sono state già intraprese. Due studenti ucraini che hanno svolto lo scorso semestre da noi sarebbero dovute rientrare in Ucraina qualche giorno fa ma, a causa della situazione e del blocco dei voli, sono rimasti a Viterbo. Abbiamo quindi provveduto ad assicurargli, con il pieno supporto di Laziodisco, la loro permanenza alla casa dello studente e provvederemo al prolungamento del loro soggiorno assicurandogli la continuazione della borsa di studio anche per il prossimo semestre. Potranno così svolgere attività didattiche da noi ma gli daremo modo di seguire on-line anche i corsi svolti in Ucraina se saranno regolarmente erogati. Il Professore Alessandro Boccolini, referente dell’accordo con l’Ateneo di questi studenti, e le associazioni studentesche, stanno dando loro, insieme ai nostri uffici, tutto il supporto possibile per superare questo difficile momento.
La situazione è critica anche per altri tre studenti ucraini che sarebbero dovuti giungere da noi in questi giorni. Uno di essi ci ha contattato e ci ha informato che è riuscito a passare il confine via terra ed è al momento in Polonia accompagnato da una sorella. Gli abbiamo assicurato che faremo il possibile per sostenerli.
I fondi stanziati potrebbero quindi servire proprio per assicurargli la nostra ospitalità non solo a loro ma anche a loro parenti che li stiano accompagnando seguendo le indicazioni date dalle nostre istituzioni competenti in materia. Siamo anche in contatto con alcuni docenti che ci hanno già esplicitato il loro desiderio di venirci a visitare ma ci confermano che al momento è difficilissimo lasciare il paese. Stiamo monitorando la situazione e siamo pronti ad intervenire e utilizzare le risorse messe a disposizione dal nostro Ateneo nel modo più adeguato possibile per assecondare le loro esigenze anche su fronti diversi da quelli dell’accoglienza. Credo che le iniziative che metteremo in atto non potranno che rafforzare non solo i rapporti universitari, ma anche quelli tra la popolazione ucraina, inclusa la numerosa comunità ucraina residente in Italia, e il nostro territorio.
Questa nostra attenzione per l’Ucraina risulta pienamente coerente con la forte vocazione internazionale del nostro Ateneo che, negli ultimi anni, si sta rafforzando con accordi con molti paesi dei Balcani, da ultimo quello che ha determinato la visita del primo ministro albanese a Viterbo, e altri paesi dell’area come Romania, Georgia ed Armenia.




Unitus per l’Ucraina

VITERBO – L’Università degli Studi della Tuscia è vicina agli amici delle Università ucraine, alle loro famiglie e a tutto il popolo ucraino e condanna in maniera ferma l’atto di guerra intrapreso dalla Russia che si configura come un vero e proprio attacco alla libertà e alla democrazia costituzionale, valori fondanti dell’Unione europea, della Repubblica italiana e della nostra Università.
Il nostro auspicio è che sia cessata ogni tipo di violenza al più presto e siano ripristinate le condizioni per una pacifica convivenza dei popoli europei.
In un momento del genere non sono sufficienti le parole. Per questo il nostro Ateneo, come deliberato dal Consiglio di amministrazione, ha stanziato un fondo straordinario di 200.000 euro per accogliere nell’Università studentesse e studenti ucraini e, come visiting, ricercatrici e ricercatori, professoresse e professori, donne e uomini del personale tecnico-amministrativo.
L’Accademia è una comunità sovranazionale che unisce e sostiene gli sforzi di ricerca e studio di milioni di persone libere, mettendo in contatto le diversità che da fattore di diffidenza e incertezza diventano elemento di ricchezza e di sviluppo per tutti. Nelle nostre aule, nei nostri studi e nelle nostre biblioteche continueremo a servire e a difendere, attraverso l’insegnamento e la ricerca, la pace, il dialogo e l’incontro tra i popoli.




La Provincia di Viterbo esprime la sua ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia

VITERBO – La Provincia di Viterbo esprime la sua ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russia. Durante il Consiglio Provinciale che si è svolto nella mattina di oggi è stata infatti approvata all’unanimità una mozione che disapprova la decisione di Mosca di entrare con la forza nei territori dello stato sovrano ucraino. Il testo presenta come firmatari i consiglieri del Gruppo Tuscia Democratica: Pietro Nocchi, Maurizio Palozzi, Giulia De Santis, Glauco Clementucci ed Eugenio Stelliferi.

Ecco il testo della mozione approvata all’unanimità:

“Il Consiglio Provinciale esprime la più ferma condanna per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e i bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa”.

“Chiede al Governo italiano, agli Stati membri e alle istituzioni dell’Unione Europea di impegnarsi in un’iniziativa di contrasto dell’aggressione assumendo le misure necessarie, entro la reazione della comunità internazionale che l’Onu deve garantire e con un ruolo attivo nelle alleanze difensive a partire dalla NATO, perché l’invasione sia fermata, l’Ucraina sia liberata e si possa tornare all’applicazione degli accordi di Minsk e al rispetto degli accordi di Helsinki, ribadendo il principio fondamentale dell’inviolabilità delle frontiere”.

“Il Consiglio Provinciale s’impegna a far sentire al popolo ucraino la reazione e la solidarietà dei cittadini italiani e la più forte condanna morale e politica di Putin e delle sue azioni di guerra; a creare ogni possibile mobilitazione contro l’aggressione russa, per la pace e la garanzia del diritto internazionale in concorso con le altre istituzioni locali e con la società civile che si oppone al sopruso e alla sfida portata alla democrazia e alla convivenza dei popoli”.




Ucraina, combattimenti a nord di Kiev

Nella notte numerosi missili russi sono caduti sulla capitale ucraina, mentre l’esercito ha assediato varie città lungo la strada tra il confine e la città, arrivando a raggiungere un aeroporto ad appena 130 chilometri dalla Polonia.Combattimenti sono in corso a nord di Kiev. Fabio Prevedello, presidente della Associazione europea Italia-Ucraina ha detto: ”Questa notte Romania e Polonia hanno aperto le frontiere. Fanno passare donne, bambini e anziani. C’è assistenza aiuto e sostegno per i profughi appena passato il confine. Ci sono lunghe code ma ci si muove. È permesso il passaggio con qualsiasi documento che dimostra l’identità”. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky ha riferito come le forze russe hanno preso di mira anche le aree civili dell’Ucraina e come la Russia dovrà “parlare” con l’Ucraina “prima o poi” per porre fine ai combattimenti. Il presidente ucraino ha elogiato le forze ucraine che “fanno tutto il possibile” per difendere il Paese. Il presidente americano Joe Biden parteciperà oggi ad un summit virtuale straordinario con i leader dei Paesi Nato per fare il punto della situazione sull’attacco della Russia all’Ucraina.  Anche il G7 condanna duramente Mosca e punta il dito contro Putin.




Ucraina. Paolo Capone, Leader UGL: “Sospendere attività belliche. Diplomazia unica strada possibile”

“Il fallimento dell’azione diplomatica fa esplodere in tutta la sua drammaticità il rischio di un’estensione del conflitto nell’area est del nostro continente. Auspichiamo un’immediata sospensione delle attività belliche ed esprimo grande preoccupazione per le conseguenze militari ed economiche che un conflitto nel cuore dell’Europa potrebbe provocare. L’UGL condanna con fermezza il ricorso unilaterale ad azioni militari e auspica unità del nostro Paese nella risposta a questa crisi. Sono ore difficili in cui il precipitare degli eventi sembra riportarci ai momenti più bui del nostro passato, è quindi necessario adottare ogni mezzo per garantire un immediato cessate il fuoco a protezione della popolazione civile in Ucraina. Non ci stancheremo di ribadire che la diplomazia resta l’unica strada percorribile per ripristinare la stabilità e riattivare il processo di pace”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito all’escalation della crisi fra Russia e Ucraina.




Unicef sulla situazione dei bambini in Ucraina

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russel: “L’UNICEF è profondamente preoccupato perché l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini. Negli ultimi giorni colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato Infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari.

“L’UNICEF sta lavorando in Ucraina Orientale per ampliare i programmi salvavita per i bambini. Questi comprendono: il trasporto di acqua sicura nelle aree colpite dal conflitto, il preposizionamento di aiuti per la salute, l’igiene e l’istruzione di emergenza il più vicino possibile alle comunità vicino la linea di conflitto e lavorare con le municipalità per assicurare aiuto immediato per i bambini e le famiglie che hanno bisogno di sostegno. Team mobili supportati dall’UNICEF stanno fornendo cure psicosociali ai bambini traumatizzati dall’insicurezza cronica.

Gli ultimi 8 anni di conflitto hanno causato danni profondi e durevoli ai bambini su entrambi i lati della linea di contatto. I bambini in Ucraina hanno un disperato bisogno di pace, adesso.

L’UNICEF fa eco all’appello del Segretario Generale per un immediato cessate il fuoco e chiede alle parti di rispettare i loro obblighi internazionali a proteggere i bambini da pericoli e assicurare che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza e velocemente i bambini che hanno bisogno. L’UNICEF chiede anche a tutte le parti di non attaccare infrastrutture essenziali da cui i bambini dipendono – compresi sistemi idrici, igienico – sanitari, strutture sanitarie e scolastiche.”




La crisi ucraina potrebbe avere delle ripercussioni anche nel nostro Paese

Riceviamo e pubblichiamo: “L’Italia è il primo Paese europeo per presenza di cittadini ucraini; in base ai dati Eurostat disponibili il 28% dei residenti ucraini in Europa risiede nel nostro Paese. In particolare il 77% degli immigrati ucraini si concentra in quattro nazioni: Italia (28,6%), Rep. Ceca (17,9%), Germania (16,7%) e Spagna (13,5%).
I dati Istat riportano come al 2021 gli Ucraini in Italia siano 236 mila e rappresentano quasi il 5% del totale stranieri. Si tratta nella maggior parte di casi (77,6%) di donne in età lavorativa. Infatti, l’analisi della classe d’età evidenzia come la maggior parte della popolazione ucraina abbia tra i 15 ed i 64 anni (80,4%), mentre i bambini siano minoritari (8%), così come gli anziani (11,6%).
Si tratta quindi di immigrati in età lavorativa che prediligono il nostro Paese. Inoltre, la forte componente femminile evidenzia un altro aspetto: sono le donne ad arrivare in Italia per lavorare. La spiegazione di questi dati demografici è data dalla tipologia di lavoro scelto, nel 65% dei casi nei servizi alle persone. Come riportato nel terzo Rapporto sul Lavoro Domestico dell’Osservatorio DOMINA, il 15% di tutti i lavoratori domestici è ucraino (92.160), è quindi il lavoro di cura (il fenomeno “badanti”) ad attrarre questi lavoratori.

Gli Ucraini nelle regioni italiane
A livello regionale, il 23% degli Ucraini risiede in Lombardia, segue la Campania con il 17,4% e l’Emilia Romagna (14,1%). Ma se consideriamo l’incidenza sul totale stranieri residenti, la comunità in Campania è decisamente notevole visto che in questa area il 16,5% degli stranieri ha cittadinanza ucraina. Tutte le regioni hanno una maggiore prevalenza femminile.
La Provincia di Napoli presenta la più alta numerosità di cittadini ucraini (22 mila), seguita da Milano (19,6 mila) e Roma (19,6 mila). Napoli si conferma anche come la città in cui l’incidenza di questa popolazione è maggiore rispetto alla presenza straniera in provincia (17,2%), seguita da Caserta (16,8%) e Salerno (15,0%).
La mappa per provincia della distribuzione della popolazione Ucraina in Italia, evidenzia come in tre provincie, Napoli, Milano e Roma siano concentrati il 26% di tutti i residenti con cittadinanza ucraina in Italia (61 mila).
Nella maggior parte dei casi questi cittadini hanno un permesso di lungo periodo (78%), si tratta quindi di una popolazione stabile in Italia. Infatti, solo 2 Ucraini su 10 hanno un permesso in scadenza. Gli ingressi nel 2020 sono stati oltre 3 mila, valore dimezzato rispetto agli anni precedenti probabilmente a causa della pandemia Covid. Il motivo principale degli ingressi resta il ricongiungimento familiare, solo nel 12,6%dei casi il permesso è lavorativo.
I dati sull’occupazione (2019) evidenziano un tasso di occupazione totale nettamente superiore alla popolazione sia degli italiani che degli stranieri residenti. Ad essere particolarmente elevato è il tasso di occupazione femminile, oltre 66 donne su 100 lavorano. Mentre il tasso di occupazione del genere maschile è nettamente inferiore a quello degli altri stranieri e degli italiani. E come già annunciato è il settore di occupazione a portare queste differenze; il 65% degli occupati ucraini in Italia trova impiego nei servizi pubblici, sociali ed alle persone.
I dati INPS relativi al 2020 riportano come l’Ucraina sia la terza nazionalità per numero di domestici in Italia. Il 14,6% dei domestici è infatti proveniente dall’Ucraina e, fatta eccezione per l’Italia, solo la Romania ha risultati maggiori (157 mila). È da ricordare che i romeni presenti nel nostro paese sono oltre 1 milione, circa 5 volte di più rispetto agli Ucraini. I lavoratori domestici di provenienza dall’Ucraina sono nella maggior parte dei casi “badanti”.
Un altro elemento caratterizzante per questa popolazione è l’aiuto che riescono a dare ai paesi di origine sotto forma di rimesse. Nel 1° semestre 2021 hanno inviato in Ucraina 141 milioni di euro. L’Ucraina è il 10° Paese per volume delle rimesse nel primo semestre 2021. Rapportando rimesse e popolazione, l’Ucraina ha un valore leggermente più basso della media pro-capite delle altre comunità.
Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “la crisi ucraina di questi giorni potrà avere ripercussioni anche sul nostro Paese, vista la forte presenza di cittadini ucraini (per quasi l’80% donne) e il loro ruolo nel nostro sistema di welfare e assistenza familiare. Ricordiamo che il 15% dei domestici in Italia sono ucraini e nella maggior parte dei casi si occupano di assistenza”.