Un viaggio nel passato e nella memoria: presentazione del libro “Un Volo d’Angeli Infinito” di Luigi Zucchi

di ANNA MARIA STEFANINI –

VITERBO – Alle ore 17,30, presso la Sala Regia del Palazzo dei Priori, si è svolta la presentazione del libro di Luigi Zucchi “Un volo d’Angeli Infinito”. Presenti all’evento, fra gli altri, l’autore Luigi Zucchi, Augusto Zucchi, il professor Antonio Riccio, l’assessore Stefano Floris, il console del Touring Club Italiano dott.Vincenzo Ceniti, i consiglieri comunali Giancarlo Martinengo e Ugo Poggi, il presidente del Sodalizio dei Facchini Massimo Mecarini, Lorenzo Celestini e Arnaldo Sassi del Messaggero. Ha moderato l’incontro la giornalista Cristina Pallotta.
Stefano Floris, che ha letto il libro in anteprima, è rimasto affascinato dal testo nel quale ci sono aneddoti interessanti.

L’autore del libro Luigi Zucchi e Augusto Zucchi

Nel libro si inizia a parlare della storia della famiglia Zucchi dal 1918. L’autore ha ricordato Viterbo nel periodo della guerra e ha raccontato episodi e curiosità dei tempi passati.

Il prof.Antonio Riccio e l’assessore Stefano Floris

Luigi Zucchi è nato a Viterbo nel 1950.
Il 2 giugno del 1993 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica italiana.

Cristina Pallotta e Luigi Zucchi

Con suo padre Giuseppe ha realizzato la trionfale Macchina di Santa Rosa Volo d’angeli, che passò per le vie di Viterbo dal 1967 al 1978 e che è rimasta nel cuore dei viterbesi.
Successivamente, Luigi Zucchi ha effettuato una ricerca storico- pittorica.
La produzione artistica attuale è un’evoluzione del proprio linguaggio espressivo.

Il libro è dedicato ai suoi genitori.
Si è ricordato il trasporto del 1968 e altri emozionanti momenti del trasporto nei vari anni della meravigliosa Volo d’angeli.

È intervenuto Massimo Mecarini che non portò la macchina Volo d’angeli – perchè iniziò nel 1979 con la Spirale della Fede – ma che ricorda perfettamente quando la Macchina si fermò.

Massimo Mecarini, presidente del Sodalizio dei Facchini

“Guardando Volo d’Angeli – ha detto Mecarini – decisi di diventare Facchino, perchè fu un’emozione indimenticabile vederla.”

La Macchina era talmente bella che è rimasta nel cuore di tutti i viterbesi.

Luigi, nel suo libro, cita più volte Filippo Chiaravalli e Alessandro Vismara.

Anche Lorenzo Celestini ha raccontato di quando portava l’estintore, seguendo la Macchina e seguendo suo padre.

Lorenzo Celestini

Nel 1967 era un quindicenne e ancora non era appassionato della Macchina, ma ricorda con precisione l’anno in cui la Macchina si fermò, la sofferenza della famiglia Zucchi per l’episodio e altri particolari entrati nella storia di Viterbo e nel cuore dei viterbesi.
Il prof. Riccio ha mostrato immagini della Macchina e descritto le sue particolarità: a distanza di 50 anni Volo d’Angeli è viva nella mente e nel cuore dei viterbesi.
“Il libro si legge tutto d’un fiato, è semplice e si lascia vivere. Ha un titolo suggestivo, da interpretare e il senso complessivo va oltre l’autobiografia”.

Molto approfondita l’analisi storico – culturale della Macchina del professor Riccio. La grande bellezza di Volo d’angeli era dovuta, a suo avviso, alla grandezza e al nuovo modello estetico, di cartapesta forgiata nel sogno, con caratteristiche nuove e moderne, di prorompente vitalità; un ex voto portato per le vie di Viterbo; un rinnovamento dell’immaginario di Santa Rosa. Un trionfo di angeli e di fede.

 




“Un Volo d’Angeli infinito”, a Palazzo dei Priori la presentazione del libro di Luigi Zucchi

VITERBO – Verrà presentato mercoledì 28 settembre alle ore 17,30 nella sala Regia di Palazzo dei Priori, il libro “Un Volo d’Angeli infinito” di Luigi Zucchi, a cura di Augusto Zucchi, pubblicato dalla casa editrice Davide Ghaleb.

Durante la presentazione si parlerà della storia del Volo d’Angeli, la Macchina di Santa Rosa passata per le vie di Viterbo dal 1967 al 1978. Giuseppe Zucchi e Luigi Zucchi furono catapultati in quella straordinaria avventura dal punto di vista artistico, costruttivo e organizzativo che portò alla nascita del Volo d’Angeli, realizzata con i mezzi e le tecnologie disponibili oltre mezzo secolo fa. Un tuffo nel passato, tra persone, ricordi, luoghi e aneddoti. Un’opera che presenta gli eventi più significativi della famiglia Zucchi, a partire dal 1918. Interverranno per l’occasione l’autore e il curatore del libro Luigi e Augusto Zucchi, Antonio Riccio, docente di antropologia e Diana Ghaleb.
“Questa è la storia di persone semplici che, con la propria forza di volontà, hanno realizzato i loro sogni attraverso mille avventure, lasciando nella storia di Viterbo delle tracce indelebili, che sono state per me ispirazione e modello per crescere nel segno dei valori veramente importanti. Auguriamo che ogni lettore accolga nel proprio cuore il messaggio di fede e speranza espresso attraverso questo racconto, dimostrazione che nella vita ognuno di noi può farcela, donando tutto se stesso con coraggio e umiltà”. Queste parole, riportate sulla quarta di copertina, sono del curatore del libro Augusto Zucchi.
Il libro è il trentaquattresimo della collana “Fogli di vita”, coordinata da Gabriella Norcia, dedicata al patrimonio della memoria e del territorio, raccontata direttamente dai protagonisti attraverso autobiografie, diari, lettere e testimonianze fotografiche.



“Un volo d’angeli infinito”, presentazione del libro di Luigi Zucchi

VITERBO – Verrà presentato mercoledì 28 settembre alle ore 17:30 presso la Sala Regia di Palazzo dei Priori, a Viterbo il libro “Un Volo D’Angeli infinito” di Luigi Zucchi, a cura di Augusto Zucchi, pubblicato dalla Casa Editrice Davide Ghaleb.
Quest’opera presenta gli eventi più significativi della famiglia Zucchi, a partire dal 1918.
Persone che hanno fatto la storia, l’hanno respirata, sono stati partecipi dei grandi cambiamenti e rivoluzioni avvenute nel XX secolo, continuate anche ai giorni nostri, coinvolgendo le nostre generazioni. Sono raccontati momenti tragici e avventurosi, affrontati con grande coraggio e orgoglio, per essere stati chiamati dal destino a compiere imprese straordinarie. Questa opera vuole suscitare la speranza necessaria per affrontare e superare ogni difficoltà nel migliore dei modi. Il suo intento è quello di stimolare le energie del lettore sul modello di chi ci ha preceduto, in questo impegnativo viaggio che chiamiamo “vita”. La memoria e l’esempio delle straordinarie gesta dei nostri predecessori, deve rimanere ben impresso nei nostri cuori, specialmente in questo periodo storico povero di ideali e di sane passioni. La storia del Volo D’Angeli, Macchina di S. Rosa, passata per le vie di Viterbo dal 1967 al 1978, mostra questi sani ideali, li concretizza in un’epopea drammatica e allo stesso tempo esaltante.
Giuseppe Zucchi e Luigi Zucchi furono catapultati in quella straordinaria avventura dal punto di vista artistico, costruttivo e organizzativo che portò alla nascita del Volo D’Angeli, realizzata con i mezzi e le tecnologie disponibili oltre mezzo secolo fa.  Per portare a termine gloriosamente questa impresa, spesso si sono trovati in difficoltà e soprattutto abbandonati, in molte occasioni. In quei momenti drammatici si affidarono alla speranza e all’incrollabile fede in Santa Rosa, sicuri che certe situazioni, anche le più complicate, possono essere risolte in maniera positiva, con il grande impegno personale, ma, allo stesso tempo, certi di essere assistiti da una mano provvidenziale. Sono riusciti a compiere imprese, anche se il buon senso avrebbe suggerito di fermarsi o addirittura fuggire.
Questa è la storia di persone semplici che, con la propria forza di volontà, hanno realizzato i loro sogni attraverso mille avventure, lasciando nella storia di Viterbo delle tracce indelebili, che sono state per me ispirazione e modello per crescere nel segno dei valori veramente importanti.
Auguriamo che ogni lettore accolga nel proprio cuore il messaggio di fede e speranza espresso attraverso questo racconto, dimostrazione che nella vita ognuno di noi può farcela, donando tutto se stesso con coraggio e umiltà.
Alla presentazione interverranno Luigi Zucchi, Augusto Zucchi, Antonio Riccio, docente di antropologia e Diana Ghaleb.
Presenterà Cristina Pallotta Ufficio stampa del Comune di Viterbo