Spettacolo per l’Unicef al PalaMalè

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – “Tutti uniti per un unico scopo, la tutela dell’infanzia”. Un messaggio appropriato, per presentare la 17° edizione dell’UNICEF presso il palazzetto dello Sport PalaMalè in Viterbo. Sabato 21 ottobre 2022. Lo spettacolo è iniziato nel tardo pomeriggio, per concludersi alle 23:00. Si sono esibiti 20 gruppi tra scuole di danza, palestre e Istituti Comprensivi. A presentare l’evento Adriano Aquilani e Maria Beatrice Casarosa.

Colori, musiche, canti, hanno entusiasmato gli spalti del palazzetto che per l’occasione era gremito da genitori, amici e parenti che hanno voluto condividere con i propri figli l’iniziativa organizzata dalla Prof.ssa Antonia Carlini, presentata da Adriano Aquilani. Presenti alla manifestazione la Presidente dell’Unicef sez. di Viterbo Stefania Fioravanti che si è complimentata con tutti i partecipanti ringraziandoli per la generosità dimostrata. Inoltre ha ribadito le finalità dell’organizzazione.

L’UNICEF «United Nations Children’s Fund», cioè Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ha la missione di contribuire alla protezione e allo sviluppo delle potenzialità di ogni bambino e bambina, con speciale cura per quelli più fragili e vulnerabili.

A seguire, ha preso la parola il Presidente Regionale Unicef Lazio, Antonio Gargaruti che ha elogiato tutti i partecipanti: “Bravi ragazzi, per l’impegno e la dedizione nel preparare la manifestazione. Ogni esibizione, curata nei minimi particolari ha trasmesso gioia, entusiasmo e comportamenti solidali”.

Un saluto da Antonella Sberna, Daniele Sabatini e Matteo Achilli esprimendo il piacere di essere di nuovo presenti a questa manifestazione.

​Un momento particolare è stato l’esibizione di ben 230 alunni delle classi prime e quinte dell’I.C. “Silvio Canevari” e della Scuola d’Infanzia “L.Radici Pila A”. Preparati dalla Prof.ssa Paola Micarelli con la collaborazione di tutte le docenti delle classi partecipanti, hanno riempito il parquet del palazzetto, trasformandolo in una piazza colorata che si è animata gradualmente fine al coinvolgimento totale di tutti gli alunni dai piccolissimi fino ai più grandi: “Occorre far sì che in tutto il mondo si rispettino i diritti dei bambini, per crescere sani nel corpo e nell’anima; i bambini devono poter volare sulle ali bianche della fantasia, sognare, giocare, danzare e sorridere. Non vogliamo che le sue ali diventino scure osservando la realtà del mondo con le sue guerre, le sue miserie. Devono poter sperare in un mondo migliore e ottenerlo. Tra i banchi di scuola spiccano cultura, colori e comportamenti diversi, la grande ricchezza che si vive a scuola è proprio la diversità, e il rispetto reciproco”.




Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, UNICEF Italia e Ministero dell’Istruzione firmano Protocollo di Intesa

La Presidente dell’UNICEF Italia Carmela Pace e il Direttore generale del Ministero dell’Istruzione/Direzione generale per lo Studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico Maria Assunta Palermo hanno firmato un Protocollo d’Intesa della durata di 3 anni per attività di promozione e attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nelle istituzioni scolastiche.

“Le scuole sono i luoghi per eccellenza dove i nostri bambini e giovani si formano come adulti. È a scuola che vengono gettati i semi dei loro diritti, delle loro consapevolezza e conoscenza. La firma di questo Protocollo è per noi dell’UNICEF motivo di orgoglio, ma soprattutto di grande impegno perché ci consentirà, insieme al Ministero dell’Istruzione, di promuovere azioni sinergiche per diffondere la cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “L’UNICEF Italia dal 2009, in collaborazione con il MI, promuove il Progetto “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, che ogni anno vede l’adesione di più di 700 scuole di ogni ordine e grado. Il progetto è finalizzato ad attivare prassi educative per promuovere la conoscenza e l’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, assicurando in particolare l’attuazione dei principi di pari opportunità, ascolto, partecipazione e non discriminazione”.

Il Protocollo prevede la promozione di:

attività rivolte al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza con particolare attenzione alla prevenzione della dispersione scolastica;

iniziative di formazione e qualificazione di soggetti a diverso titolo impegnati professionalmente in attività con minorenni;

percorsi di educazione alla cooperazione internazionale e alla pace;

iniziative per migliorare l’accoglienza e la qualità delle relazioni, per favorire l’inclusione e la valorizzazione delle diversità e delle abilità differenti;

attività di prevenzione delle diverse forme di esclusione, discriminazione, bullismo e cyberbullismo, violenza fisica e verbale, prevedendo la partecipazione attiva da parte delle alunne e degli alunni.




L’UNICEF torna in tante piazze in Italia con la mobilitazione “Cambiamo Aria” per sensibilizzare le persone sul cambiamento climatico

Ad aprile e maggio saranno tanti i momenti realizzati con il supporto dei Comitati e volontari UNICEF e di diverse realtà associative nei territori di riferimento.
Due gli appuntamenti principali: il 22 aprile, Giornata mondiale della Terra e il 27 maggio, anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Con i regali sostenibili donazioni per il progetto UNICEF “Scuole in mattoni di plastica riciclata” in Costa d’Avorio

19 aprile 2022 – L’UNICEF Italia torna con una speciale mobilitazione nei mesi di aprile e maggio per promuovere l’attenzione sul cambiamento climatico e l’impatto che ha sui diritti dei bambini e degli adolescenti. Attualmente, nel mondo 1 miliardo di bambini è a rischio “estremamente elevato” per gli impatti della crisi climatica; 850 milioni di bambini (1 su 3) vivono in aree in cui si sovrappongono almeno quattro shock climatici e ambientali; 330 milioni di bambini – 1 su 7 – vivono in aree colpite da almeno cinque grandi shock.

Nell’ambito della campagna “Cambiamo Aria- uniti per un mondo sostenibile”, l’UNICEF ritorna in tante piazze in Italia con attività e iniziative a sostegno dell’impegno dei giovani sul cambiamento climatico. Saranno due i momenti che vedranno maggiore partecipazione: il 22 aprile, Giornata mondiale della Terra e il 27 maggio, anniversario della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

“La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini ed in ogni parte del pianeta rappresenta una minaccia per la loro salute fisica e mentale, mettendone a rischio la sopravvivenza e lo sviluppo. Le bambine e i bambini non sono al sicuro, se non invertiamo subito la rotta, a cominciare da piccoli gesti e scelte quotidiane” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Ringraziamo tutti i volontari dei Comitati locali UNICEF e delle realtà associative che ci sosterranno. Grazie al loro impegno sensibilizzeremo tante persone sul cambiamento climatico.”

Tra le diverse attività, realizzate, anche con il sostegno di diverse realtà associative presenti nei territori di riferimento, le “Passeggiate del Benessere” – speciali percorsi per famiglie e bambini attraverso i quali godere delle bellezze dei territori di riferimento.

Grazie alla mobilitazione, sarà possibile sostenere le attività dell’organizzazione presso gli stand dedicati con i regali sostenibili dell’UNICEF come la borraccia, la shopper e la penna biodegradabile. Obiettivo sarà quello di sostenere il progetto “Scuole in mattoni di plastica riciclata” che l’UNICEF sta portando avanti in Costa d’Avorio. Con questo progetto, l’UNICEF, in collaborazione con l’azienda sociale colombiana “Conceptos Plasticos”, sta riciclando tonnellate di rifiuti di plastica – dagli incarti delle caramelle ai pneumatici – trasformandola in mattoni utili per costruire scuole moderne e sicure. Fino ad ora, grazie al riciclo della plastica abbandonata nelle discariche a cielo aperto della capitale della Costa d’Avorio, Abidjan, l’UNICEF ha costruito più di 200 classi per 8.400 bambini.

Per cercare l’evento più vicino a te, contatta il comitato locale UNICEF della tua provincia https://www.unicef.it/comitati-locali/

La mobilitazione è sostenuta a livello nazionale da UNPLI (Unione Nazionale delle Proloco) e Ancescao (Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani e Orti) che metteranno a disposizione la loro rete territoriale a sostegno dell’iniziativa.




Infanzia: UNICEF e ReDiPsi firmano Accordo di collaborazione

L’UNICEF e ReDiPsi (Reti di psicologi per i diritti umani) hanno firmato un Accordo di collaborazione della durata di 3 anni con l’obiettivo di promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza sui diritti di bambine, bambini e adolescenti, e sull’attuazione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “In Italia si stima che, nel 2019, il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni soffrivano di problemi legati alla salute mentale, circa 956.000 in totale. Fra le ragazze, la percentuale era maggiore (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518). Attivarsi a favore dell’infanzia significa contribuire concretamente al benessere dei più piccoli. Come UNICEF Italia siamo da sempre impegnati nella promozione dei loro diritti affinchè vengano attuati e rispettati” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Proprio in questo momento i bambini stanno vivendo un periodo molto complesso e ora più che mai hanno bisogno di essere tutelati e ascoltati. Sono certa che insieme a ReDiPsi potremo realizzare tante attività e iniziative che vanno proprio in questa direzione.”

“I diritti umani hanno più che mai bisogno di un approccio basato sulle competenze psicologiche e la psicologia è da sempre vocata a mettersi al servizio della tutela dei diritti. In Italia esercitano la professione oltre 100.000 psicologi, un gruppo esteso e capillare che deve trovare sempre più la propria naturale collocazione nelle reti e nei sistemi di tutela. – ha dichiarato Gabriella Scaduto, Presidente di ReDiPsi – Reti di Psicologi per i Diritti Umani. “Ciò è fondamentale, soprattutto in un momento storico ove sono le competenze psicologiche a fare la differenza nell’interpretazione, nella comprensione e in tutte le politiche che riguardano i più giovani. ReDiPsi è la realtà che in Italia raccoglie a se tutti gli psicologi che vogliono far proprio questo mandato culturale sociale e professioanale e il lavoro con Unicef è per noi al contempo un piacere, un onore e una naturale declinazione di ciò che siamo nel profondo e che vogliamo rappresentiamo nel panorama sociale e professionale italiano.”

In particolare l’Accordo prevede di promuovere l’ascolto e il coinvolgimento di bambine, bambini e adolescenti in tutti gli ambiti e le decisioni che li riguardano; realizzare attività e percorsi di ricerca per promuovere un approccio integrato e sistemico delle componenti psicologiche, educative, culturali, giuridiche, sociali, economiche implicate nel rispetto dell’impianto generale della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza; monitorare e contrastare le forme di violazione dei principi e degli articoli della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia dell’Adolescenza (CRC); condividere i dati concernenti le presunte e/o accertate violazioni facilitando percorsi di segnalazione consapevoli;organizzare momenti di formazione e incontro tra settori professionali differenti attraverso convegni, seminari, corsi, gruppi di lavoro ed altre manifestazioni di carattere scientifico-culturale, finalizzati a diffondere conoscenza e consapevolezza della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza come strumento di lavoro trasversale e condiviso.




UNICEF/Rifugiati e migranti: nel 2021 raggiunti oltre 7.000 bambini e adolescenti rifugiati e migranti con il programma in Italia

Nel 2021 erano 78 mila i rifugiati e migranti registrati nel sistema d’accoglienza in Italia, tra cui oltre 12.200 minorenni stranieri non accompagnati. A queste cifre bisogna aggiungere un numero imprecisato di minorenni al di fuori del sistema formale di accoglienza e di fatto invisibile ai servizi di protezione e tutela dei diritti. Questi dati sono destinati a salire nel 2022, per via della recente emergenza ucraina che ha già segnato l’ingresso in Italia di oltre 88.000 persone dal Paese tra cui oltre 33 mila bambine e bambini.

Secondo i dati del nuovo Rapporto Annuale 2021 del Programma dell’UNICEF a sostegno dei bambini e degli adolescenti migranti e rifugiati in Italia, l’UNICEF ha raggiunto nel 2021 oltre 12.000 migranti e rifugiati con interventi frontali, inclusi 7.000 bambine/i e adolescenti, tra cui:

5.198 minorenni con interventi di protezione (azioni di tutela dei diritti e migliori standard di accoglienza e protezione);
Oltre 120 adolescenti inseriti in affido familiare e/o supportati da mentori;
Circa 2.300 minorenni in condizioni di svantaggio che hanno avuto accesso a programmi di sviluppo delle competenze linguistiche, digitali e trasversali;
Oltre 1.200 migranti e rifugiati raggiunti con attività di prevenzione e supporto alla violenza di genere, oltre 800 i sopravvissuti a violenza raggiunte attraverso supporto legale e psico-sociale.
Tra le azioni online:

Oltre 33.000 persone sono state raggiunte con informative online, anche attraverso la piattaforma digitale U-Report on the Move.
Più di 2.000 operatori sono stati formati sulla protezione dei minorenni, prevenzione e risposta alla violenza di genere;
Nel 2021, l’UNICEF ha risposto alle sfide legate al bisogno di protezione di bambine/i e adolescenti, attraverso attività di supporto legale, sanitario, supporto per la salute mentale e sostegno psicosociale. Sono stati rafforzati sistemi basati sul supporto comunitario come l’affido familiare, il modello di mentoring e il sistema di tutori volontari. Tra le attività anche la mitigazione del rischio di violenza di genere e il rafforzamento dell’offerta e accessibilità dei servizi di prevenzione e risposta alla violenza di genere per donne e ragazze rifugiate e migranti. Sono stati inoltre promossi programmi di sviluppo delle competenze per l’inclusione socioeconomica. Tra le azioni, interventi di supporto anche nelle zone di frontiera – come Lampedusa e Ventimiglia – e nei centri quarantena.

L’UNICEF ha inoltre già potenziato l’intervento in risposta alla recente emergenza ucraina, raggiungendo solo nel primo mese di attività – in collaborazione con Save the Children – oltre 1.900 bambine/i con le loro famiglie.

“L’UNICEF riconosce la tempestiva attivazione dei partner istituzionali e delle organizzazioni della società civile per la risposta all’emergenza Ucraina. La protezione di tutte e tutti i bambini, adolescenti e giovani rifugiati e migranti deve restare una priorità dell’agenda politica. La recente crisi che ha colpito l’Ucraina e l’evoluzione dei fatti a cui stiamo assistendo ha posto nuove sfide al sistema d’accoglienza. L’UNICEF continuerà a supportare le istituzioni e i partner coinvolti per garantire a tutti i rifugiati e migranti i diritti previsti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” afferma Anna Riatti, Coordinatrice del programma in Italia dell’ufficio UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale.

Nel 2021, i partners del programma sono stati: AIPI Cooperativa Sociale, Approdi, Arci APS, Arciragazzi Borgo Ragazzi Don Bosco, Centro PENC, CLEDU (Clinica Legale per i Diritti Umani), Coordinamento nazionale Comunità d’accoglienza (CNCA), INTERSOS, Junior Achievement Italia, Médecins du Monde (MdM), Refugees Welcome Italia e Save the Children Italia, oltre ai partner istituzionali, alle Università, al settore privato e ai media.




UNICEF/Giornata mondiale salute (domani): lanciato “Nuovi percorsi”

ROMA, Italia – In occasione della giornata mondiale sulla Salute, celebrata ogni anno il 7 Aprile, l’UNICEF presenta “Nuovi percorsi”, una mappatura di buone pratiche sui servizi di supporto psicosociale e salute mentale per minorenni stranieri non accompagnati e giovani migranti e rifugiati che vivono in Italia.

Dal 2014 sono stati oltre 86 mila i minorenni stranieri non accompagnati sbarcati in Italia dopo aver attraversato il Mediterraneo. Un dato parziale, quest’ultimo, che non include gli arrivi –più recenti – dai valichi delle frontiere settentrionali. Si tratta principalmente di adolescenti e giovani segnati dalle difficili esperienze affrontate sia nei Paesi di provenienza, che durante il lungo viaggio verso l’Italia. L’intensità della sofferenza psicologica che caratterizza il loro vissuto, unitamente alle sfide legate al processo di adattamento e integrazione al nuovo contesto, sollecitano una presa in carico integrata, tempestiva e competente sin dalla primissima fase di ingresso in Italia.

La mappatura condotta dall’UNICEF è la prima nel suo genere in Italia e risponde all’esigenza di individuare, tra i servizi di supporto psicosociale e salute mentale già esistenti, dei modelli di intervento virtuosi adeguati ai bisogni dei minorenni e dei giovani migranti e rifugiati che siano replicabili anche in altri territori. La ricerca, svolta in Italia nel 2021 ha consentito di mappare tredici pratiche in sei regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Sicilia e Puglia), che sono state approfondite attraverso interviste, focus group e sondaggi rivolti sia ai professionisti che operano nell’erogazione dei servizi a livello locale e nazionale, che ai ragazzi e le ragazze che ne beneficiano.

L’analisi ha restituito alcuni fattori di successo comune degli interventi di supporto psicosociale e salute mentale tra cui: la capacità di prestare attenzione all’unicità di ciascun percorso di vita al fine di erogare un supporto individualizzato e adeguato ai bisogni; la presenza di équipe multidisciplinari capaci di garantire la valutazione olistica dei bisogni, e la pianificazione di interventi basati sul continuum di cure; il meccanismo di presa in carico integrata e attento alle necessità linguistiche e culturali degli utenti, la definizione di meccanismi di referral strutturati e l’attenzione alle dimensioni legate all’età e al genere e a come questi influenzino anche l’espressione della sofferenza e il tipo di supporto da attivare. Tra gli altri fattori positivi, anche alcuni che riguardano il sistema più ampio dei servizi sociosanitari, come la sensibilizzazione e formazione degli operatori dell’accoglienza sulle tematiche di salute mentale e supporto psicosociale e l’attenzione al lavoro di rete e ai meccanismi di coordinamento multi-stakeholder.

Il processo di consultazione ha anche consentito di identificare alcune sfide che riguardano tanto il sistema di accoglienza che i servizi esterni di salute mentale e supporto psicosociale rivolti ai minorenni stranieri non accompagnati e ai giovani migranti e rifugiati. Risulta quindi necessario il miglioramento del coordinamento tra sistema di accoglienza e servizi sociali e sanitari, l’adeguamento dei servizi di salute mentale pubblici all’utenza dei giovani migranti, la standardizzazione dei meccanismi di risposta, maggiore valorizzazione e investimento su programmi di prevenzione e rafforzamento del benessere psicosociale, e più coinvolgimento dei minorenni nei processi di cura che li riguardano.

Dalla mappatura emerge come con la giusta valorizzazione, adeguati investimenti e un’azione sinergica tra i diversi attori, le pratiche identificate possano rappresentare una base operativa da cui partire per fissare degli standard minimi che guidino l’azione di salute mentale e supporto psicosociale pensata per i minorenni stranieri e i giovani migranti e rifugiati.

Oggi la presentazione dei risultati sul Portale Integrazione Migranti del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ministero dell’Interno e Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 10 al link https://www.integrazionemigranti.gov.it/Ricerca-news/Dettaglio-news/id/2462/Supporto-Psicosociale-e-Salute-Mentale-per-MSNA-e-giovani-migranti-e-rifugiati

e sui canali UNICEF al link https://www.unicef.it/media/buone-pratiche-per-il-supporto-psicosociale-per-adolescenti-e-giovani-rifugiati-migranti

unicefIl lavoro è stato realizzato nell’ambito del programma dell’Unione Europea per la Salute.

VIDEO: link a youtube https://www.youtube.com/watch?v=pRIWlSVtU9I

Report disponibile al link:
https://www.datocms-assets.com/30196/1649146471-unicef-rapporto-mappatura.pdf




UNICEF Italia e Centro per la Salute del Bambino – firmato Protocollo d’intesa per realizzare azioni a sostegno della genitorialità

Oggi, la Presidente dell’UNICEF Italia, Carmela Pace e il Presidente del Centro per la Salute del Bambino Onlus (CSB) Giorgio Tamburlini hanno firmato un Protocollo d’Intesa della durata di 3 anni con l’obiettivo di supportare le famiglie con figli promuovendo opportunità di formazione, informazione e crescita sui temi dello sviluppo di bambine e bambini nei loro primi anni di vita e delle pratiche che nutrono lo sviluppo del bambino e la relazione tra genitori e bambini, quali la lettura condivisa, l’esperienza musicale, il gioco, la cura dell’ambiente, coerentemente con quanto raccomandato dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

“Questa collaborazione nasce con l’obiettivo di rispondere in modo concreto alle raccomandazioni che il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia ha rivolto all’Italia nel 2019, in merito all’attenzione da rivolgere alla prima infanzia e all’importanza della formazione degli adulti per consolidarne la consapevolezza e le competenze connesse alle responsabilità educative. Siamo certi che insieme potremo dare supporto a tante famiglie nella crescita dei loro bambini.” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.

“Il nostro lavoro a contatto con le famiglie ci consente di comprendere quanto sia diffuso e impellente il bisogno dei genitori, in particolare dei neogenitori, di poter usufruire di spazi e tempi per condividere la propria esperienza e i propri problemi e quanto sia apprezzata dai genitori stessi la possibilità di essere accompagnati nella scoperta delle competenze dei bambini e di pratiche semplici che consentono di passare con loro un tempi di qualità” – ha dichiarato Giorgio Tamburlini, Presidente del Centro per la Salute dei Bambini Onlus (CSB).

In particolare il Protocollo prevede di:

collaborare reciprocamente nei programmi dei due enti per promuovere la partecipazione da parte delle famiglie ad iniziative ed eventi, facendo leva sulle reciproche reti territoriali; in particolare verrà dato sostegno al programma dell’UNICEF Italia Biblioteche Amiche delle bambine, dei bambini e degli adolescenti – e ai programmi di CSB Nati per Leggere, Nati per la Musica e Villaggi per crescere;
organizzare incontri e percorsi informativi e formativi per genitori, adulti con responsabilità educative, professionisti che lavorano con e per le bambine e i bambini nella prima infanzia sulle tematiche specifiche di competenza oggetto del presente accordo;
sollecitare interventi e investimenti delle amministrazioni locali per la prima infanzia e le famiglie, con priorità alle famiglie nelle quali vi sono minorenni in condizione di vulnerabilità economica e psico-sociale;
collaborare nella definizione, realizzazione e valutazione di progetti sui territori.




Unicef, oltre 550 pigotte adottate dalle scuole nella Tuscia

VITORCHIANO ( Viterbo) – Il Comitato provinciale Unicef di Viterbo è impegnato nella realizzazione delle pigotte, le note bambole di pezza dell’Unicef, da destinare alle scuole della provincia, dove appese o sedute su una cattedra fanno lezione di accoglienza, solidarietà e cooperazione con quanti, vicini e lontani, ancora non possono permettersi un vaccino. Ad oggi oltre 550 pigotte sono state adottate nei vari istituti scolastici.

Gli alunni, bambine e bambini, ragazze e ragazzi di numerose classi hanno discusso fra loro e con i propri insegnanti e insieme, osservando le carte geografiche e facendo esperienza di quanto essi stessi hanno sofferto e soffrono a causa della pandemia, hanno scoperto quanta parte del mondo, come ogni giorno conferma Papa Francesco, è priva dell’essenziale per salvarsi da fame e sete, oltre che, ovviamente, dal Covid.

Dal momento che oltre trenta scuole della provincia di Viterbo collaborano da sedici anni con Unicef e Ministero dell’Istruzione al progetto “Verso una Scuola Amica“, mettendo al centro temi e valori come gentilezza, accoglienza, contrasto a bullismo e cyberbullismo, educazione civica trasversale alle discipline, reciproco ascolto e partecipazione, gli studenti hanno chiesto alle proprie famiglie di unirsi a loro nell’intento di raccogliere i fondi necessari per adottare le bambole e creare, così, un ponte con i propri coetanei in difficoltà.

A questa gara di solidarietà per la realizzazione delle pigotte, oltre alle volontarie del laboratorio del Comitato provinciale Unicef di Viterbo, presieduto da Stefania Fioravanti, si sono unite volontarie da diversi centri del territorio (Caprarola, Celleno, Civita Castellana, Montalto di Castro) e hanno collaborato anche altre associazioni locali quali La Casa dei Diritti Sociali della Tuscia e Viterbo con Amore. Due mesi di intenso ma proficuo lavoro che ha prodotto tantissime bambole con volti accattivanti, capelli, scarpette, maglioncini, pantaloni, simpatiche creazioni portatrici di valori fondamentali.

L’Unicef viterbese ringrazia le scuole che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa: gli istituti comprensivi Canevari, Vanni, Ellera, Fantappiè di Viterbo, quelli di Bassano Romano, Caprarola, Capranica, Grotte Santo Stefano, Montalto di Castro, Soriano nel Cimino, Tarquinia, Marconi Vetralla, Scriattoli Vetralla, Vignanello, l’Istituto Suore Francescane di Civita Castellana, i licei Buratti, Ruffini e Santa Rosa di Viterbo, l’Istituto Orioli di Viterbo e l’Istituto Meucci di Ronciglione.




Unicef sulla situazione dei bambini in Ucraina

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russel: “L’UNICEF è profondamente preoccupato perché l’intensificarsi delle ostilità in Ucraina rappresenta una minaccia immediata per le vite e il benessere di 7,5 milioni di bambini. Negli ultimi giorni colpi di armi pesanti lungo la linea di contatto hanno già danneggiato Infrastrutture idriche di base e scolastiche. Se i combattimenti non si fermeranno, decine di migliaia di famiglie potrebbero essere costrette a sfollare, facendo drammaticamente aumentare i bisogni umanitari.

“L’UNICEF sta lavorando in Ucraina Orientale per ampliare i programmi salvavita per i bambini. Questi comprendono: il trasporto di acqua sicura nelle aree colpite dal conflitto, il preposizionamento di aiuti per la salute, l’igiene e l’istruzione di emergenza il più vicino possibile alle comunità vicino la linea di conflitto e lavorare con le municipalità per assicurare aiuto immediato per i bambini e le famiglie che hanno bisogno di sostegno. Team mobili supportati dall’UNICEF stanno fornendo cure psicosociali ai bambini traumatizzati dall’insicurezza cronica.

Gli ultimi 8 anni di conflitto hanno causato danni profondi e durevoli ai bambini su entrambi i lati della linea di contatto. I bambini in Ucraina hanno un disperato bisogno di pace, adesso.

L’UNICEF fa eco all’appello del Segretario Generale per un immediato cessate il fuoco e chiede alle parti di rispettare i loro obblighi internazionali a proteggere i bambini da pericoli e assicurare che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza e velocemente i bambini che hanno bisogno. L’UNICEF chiede anche a tutte le parti di non attaccare infrastrutture essenziali da cui i bambini dipendono – compresi sistemi idrici, igienico – sanitari, strutture sanitarie e scolastiche.”




UNICEF su approvazione del Piano Nazionale Infanzia

“L’approvazione (ieri) da parte del Consiglio dei ministri del Piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza è un ulteriore passo verso l’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. La partecipazione dei bambini e dei ragazzi è la grande novità del Piano: il loro punto di vista, le loro opinioni sono state prese in considerazione. Utilizzando le Linee guida nazionali sulla partecipazione, chiediamo di garantire ai bambini e ai ragazzi un ruolo nell’attuazione e nella valutazione del Piano stesso. L’UNICEF ha partecipato ai lavori dell’Osservatorio nazionale infanzia, presieduto dalla Ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, che lo ha elaborato, grazie ad un serrato lavoro che ha coinvolto istituzioni nazionali e locali, associazioni ed esperti”, ha dichiarato la Presidente dell’UNICEF Italia Carmela Pace.

Le misure previste rispondono alle raccomandazioni che l’Italia ha ricevuto dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia nel 2019, utilizzando l’Agenda ONU 2030 come orizzonte di riferimento e il percorso proposto dalla Commissione europea con la Child Guarantee per assicurare un’attenzione ai bambini ed agli adolescenti più vulnerabili

Le azioni previste afferiscono a tre ambiti:

l’Educazione: con misure sul sistema integrato 0-6 anni, sulla corresponsabilità tra scuola, studenti e famiglia, sulla promozione del benessere fisico e psicologico e per rinforzare gli organici dei servizi e aggiornare i percorsi di studio.
L’Equità: viene declinata nel Piano con azioni per il contrasto alla povertà minorile, le opportunità educative per l’inclusione sociale, per i servizi di cura, tutela e protezione e misure di protezione anche dagli abusi e dai maltrattamenti.
L’Empowerment: prevede azioni di sistema per favorire il protagonismo dei bambini e degli adolescenti, quelle per la costruzione di comunità educanti e per programmare e valutare le politiche pubbliche, oltre che la promozione della salute materno infantile.

 




Unicef, celebrato a Viterbo il 75esimo anniversario

VITERBO -Si è svolta il 10 dicembre 2021 presso la Sala Regia del Comune di Viterbo una cerimonia dedicata all’Unicef in occasione del 75° anniversario della sua fondazione, in cui si sono celebrati attività e traguardi raggiunti nel corso degli anni grazie a un’incessante attività dedicata alla difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti di tutto il mondo.

Dopo i saluti del sindaco Giovanni Maria Arena e del presidente regionale Unicef, avvocato Antonio Gargaruti, hanno preso la parola Antonella Sberna, assessore ai servizi sociali del Comune di Viterbo e Alessandra Troncarelli, assessore alle politiche sociali e welfare della Regione Lazio, che hanno illustrato tutte le iniziative e i progetti messi in campo dai loro assessorati. Molto pertinente è stato l’intervento della Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza Monica Sansoni, che, apprezzando la presenza di numerosi insegnanti, ha illustrato i compiti del proprio mandato, invitando le docenti a essere le sentinelle dei bisogni reconditi di bambini e ragazzi. Altrettanto significativo l’intervento del presidente Unicef di Roma, avvocato David Santodonato. Durante l’incontro, la presidente del Comitato provinciale Unicef di Viterbo Stefania Fioravanti ha ripercorso le tappe fondamentali della storia dell’Unicef e soprattutto quella del comitato viterbese, uno dei più attivi in Italia in termini di presenza sul territorio, attività e raccolta fondi, il cui primo presidente è stato l’indimenticabile professor Giuseppe Foti.

A seguire, l’articolato intervento del dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo Piazza Marconi di Vetralla, professor Roberto Santoni, ha introdotto il progetto Unicef-Miur “Scuola Amica”, uno dei primi dirigenti ad aderire a tale iniziativa che sancisce un’importante sinergia tra istituzioni e scuola, unite per garantire il benessere di fanciulli e giovani. Per l’Ufficio Scolastico Provinciale di Viterbo sono intervenute Sabrina Sciarrini, referente del progetto Miur-Unicef “Scuola Amica”, che ha sottolineato l’efficacia formativa del progetto e Angela Proietti, che ha introdotto una rappresentante della Consulta degli studenti. Durante l’evento la commissione di “Scuola Amica” ha proceduto a consegnare gli attestati alle numerosi istituzioni scolastiche della Tuscia. Hanno preso parte alla cerimonia una rappresentanza dei Vigili del Fuoco, in qualità di ambasciatori Unicef, la dottoressa della ASL Antonella Proietti (l’Ospedale Belcolle di Viterbo si fregia del riconoscimento Unicef di “Ospedale amico dei bambini”) e Aldo Maria Moneta, sindaco di Canepina, “Comune amico dei bambini”.

La presidente di Unicef Viterbo Fioravanti e gli assessori Troncarelli e Sberna hanno consegnato infine una targa di riconoscimento alla seconda presidente del Comitato provinciale, professoressa Teresa Perfetto, per la dedizione e lo slancio operativo con cui lo ha guidato nella sua pluriennale esperienza, animata da profonda convinzione e vivo impegno nel diffondere la cultura della solidarietà tra le nuove generazioni.




75° anniversario Unicef oggi in Sala Regia a Viterbo

VITERBO – Questo pomeriggio alle ore 15,30 nella sala Regia di Palazzo di Priori si terrà l’evento promosso dal comitato Unicef di Viterbo in collaborazione con l’ufficio scolastico provinciale e all’assessorato ai servizi sociali del Comune di Viterbo per celebrare il 75° anniversario dell’Unicef.

Interverrà per l’occasione il garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza M. Sansoni. Nell’ambito dell’evento verranno consegnati gli attestati alle scuole del territorio. La cerimonia sarà allietata dai sax del liceo musicale Santa Rosa di Viterbo, diretti dal professor Gino Fiori.




Natale: torna la Pigotta dell’UNICEF a sostegno dei programmi dell’organizzazione di lotta contro il COVID-19

A Natale torna la Pigotta dell’UNICEF in tante piazze in Italia a sostegno di tanti bambini in difficoltà nel mondo. In particolare quest’anno i fondi raccolti dalla Pigotta sosteranno l‘impegno dell’UNICEF contro il COVID-19 e il programma COVAX per garantire un accesso equo ai vaccini contro il COVID-19. L’obiettivo di COVAX è quello di avere 3 miliardi di dosi di vaccino disponibili.

“La Pigotta è la bambola simbolo dell’UNICEF, da sempre impegnata a favore dei bambini più in difficoltà. Quest’anno adottare una Pigotta non significa solo fare un gesto di amore, ma un gesto di protezione” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Chiunque deciderà di adottare una Pigotta farà felice chi la riceverà e garantirà protezione dal COVID-19 a tante persone vulnerabili e i loro bambini nei paesi in via di sviluppo. Invitiamo tutti nelle piazze e presso i comitati locali e provinciali UNICEF a scegliere la propria Pigotta da adottare e contribuire in questo modo a garantire una vita più sicura e serena a tanti bambini e famiglie vulnerabili.”

La Pigotta è la bambola di pezza dell’UNICEF, realizzata con passione dai volontari UNICEF attraverso attività nelle scuole, nei centri anziani o nei comitati locali presenti sul territorio italiano. Ogni Pigotta adottata, rappresenta un circolo di solidarietà che unisce coloro che l’hanno realizzata, le persone che l’hanno adottata e i bambini che grazie alla donazione verranno aiutati. Quest’anno, la storica bambola di pezza sostiene la campagna COVAX – che ha come obiettivo quello di garantire un equo accesso ai vaccini anti COVID-19 ai paesi più vulnerabili.

“Abbiamo una missione. Consegnare il vaccino a chi ancora non lo ha.”

È possibile adottare la Pigotta dell’UNICEF a fronte di un contributo minimo di 20 euro, in tante piazze in Italia e presso i comitati provinciali UNICEF.

Cerca la piazza più vicina sul sito: https://www.pigotta.it/piazze-unicef/

L’UNICEF ringrazia Foxy per essere anche quest’anno al fianco dell’UNICEF.

 

 




UNICEF: al via campagna di crowdfunding “Un vaccino anti-Covid per tutti” attraverso la piattaforma “Rete del dono”

In occasione dei trent’anni dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (27 maggio), l’UNICEF Italia lancia – fino al prossimo 31 luglio – sulla piattaforma ‘RETE DEL DONO’ una campagna di crowdfunding , che coinvolgerà tutti i Comitati, i volontari e i partner locali dell’UNICEF Italia con l’obiettivo di supportare l’acquisto e la distribuzione equa dei vaccini anti COVID-19, indipendentemente dai livelli di reddito del paese, attraverso l’iniziativa COVAX, di cui l’UNICEF è partner strategico. L’obiettivo iniziale di COVAX è quello di avere 2 miliardi di dosi disponibili entro la fine del 2021. Almeno 1,3 miliardi di queste dosi saranno messe a disposizione dei 92 paesi a basso e medio reddito.
Attraverso questa campagna di crowdfunding, l’UNICEF Italia intende dare un contributo importante nella lotta globale contro il virus del COVID-19 e rendere l’accesso ai vaccini anti COVID-19 equo e sostenibile per tutti. Collegandosi alla pagina della campagna UNICEF è possibile sostenere l’iniziativa in due modi: decidendo di effettuare direttamente una donazione oppure attivandosi in prima persona e creare una campagna di raccolta fondi personalizzata: basta cliccare su “Vuoi fare di più? Raccogli fondi anche tu” e condividere la campagna fra i propri contatti. “È la prima volta che come UNICEF Italia attiviamo una campagna di crowdfunding perché, nonostante le restrizioni per la pandemia da COVID-19, non vogliamo rinunciare a fare la nostra parte in questa lotta globale contro il virus. Fino alla fine di luglio, chiederemo a tutti di attivarsi nella lotta contro il virus diventando in prima persona promotori di questa campagna.” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Non saremo tranquilli finché ogni persona nel mondo non sarà al sicuro dal COVID-19 e l’unico modo perché questo accada è rendere i vaccini per il COVID-19 disponibili in tutti i paesi del mondo. È tempo di fare l’impossibile”. Alcuni esempi di cosa possiamo fare con la vostra donazione:

Con 30 euro è possibile acquistare 1 cella frigorifera per la conservazione dei vaccini.
Con 50 euro è possibile garantire il trasporto di 1.500 dosi di vaccino.
Con 100 euro è possibile garantire la consegna di 15 sanificatori per mani.

Video UNICEF: https://www.youtube.com/watch?v=PBPE40Yvr5I




UNICEF e Save the Children continueranno la collaborazione per offrire sostegno umanitario a bambini, adolescenti e famiglie rifugiati e migranti

ROMA- Nei primi tre mesi e mezzo del 2021, per l’esattezza fino al 16 aprile, sono giunti sulle nostre coste più di 8.520 migranti e rifugiati, di cui 1196, il 14%, minori stranieri non accompagnati[1]. Lampedusa e Ventimiglia rappresentano le due frontiere opposte di un sistema di accoglienza e protezione per minorenni – non accompagnati o con i loro familiari – in cui si registrano ancora evidenti sfide.

UNICEF, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, e Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, da dicembre 2020 uniscono le proprie forze per dare una risposta immediata ai bisogni essenziali di bambini e adolescenti, delle loro famiglie e delle donne sole in arrivo e in transito. Tra gli interventi: primo soccorso psicologico, informazioni sui loro diritti, nonché sui servizi e sulle opportunità disponibili, una valutazione tempestiva delle potenziali vulnerabilità e problemi di protezione specifici, tra cui quelli connessi alla violenza di genere, e con la distribuzione di kit contenenti materiali utili per il viaggio e l’igiene personale.

I risultati dei primi 4 mesi di programma:

Tra dicembre e marzo a Ventimiglia sono stati assistiti 72 nuclei familiari con 116 bambini a carico e raggiunti oltre 169 minori non accompagnati, tra cui 6 ragazze, a Lampedusa 59 famiglie con 130 bambini, di cui 52 bambine, 181 donne e 404 minori stranieri non accompagnati, di cui almeno 33 ragazze. Le giovani sono esposte a rischi specifici, in quanto non sempre identificate come minori da parte delle autorità predisposte e per la difficoltà nell’accesso a informazioni e servizi dedicati. Questo a causa delle particolari modalità con cui le minori viaggiano, spesso aggregandosi a famiglie o accompagnatori adulti e in virtù del fatto che molte non dichiarano la loro minore età, anche perché obbligate, o vittime di tratta.

Riconfermato l’intervento fino a dicembre 2021

Dopo i primi 4 mesi di attività, UNICEF e Save the Children hanno rinnovato la collaborazione congiunta fino a dicembre 2021 a supporto dei minori migranti in arrivo attraverso la rotta del Mediterraneo centrale e quella balcanica con team a Lampedusa e Ventimiglia. Tra gli interventi portati avanti nell’ambito del programma congiunto uno spazio per ragazze, lo Youth Corner, realizzato nel Child Friendly Space, un luogo sicuro che offre ascolto e protezione a minori soli e famiglie. Tra le opportunità offerte anche il servizio di Helpline Minori Migranti di Save the Children e di informativa tramite la piattaforma on-line U-Report on the Move di UNICEF.

“Ogni minore dovrebbe avere diritto alla protezione e a vivere le sfide tipiche della sua età. Ragazze e ragazzi rifugiati e migranti vivono invece soli una triplice transizione: dal Paese d’origine al Paese d’arrivo, il superamento del trauma, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Questa situazione aumenta inoltre l’esposizione al rischio di violenza e sfruttamento, in particolare per le ragazze. Abbiamo il dovere di supportare i minori rifugiati e migranti e di offrire soluzioni sicure, soprattutto in questo periodo di pandemia” ha dichiarato Anna Riatti, Coordinatrice della risposta in Italia per l’Ufficio Regionale UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale.

“Il nostro Paese e l’Europa tutta devono garantire ai bambini, alle bambine e agli adolescenti una rete di accoglienza e di protezione adeguata e rispettosa dei loro diritti fondamentali. Un’attenzione particolare va rivolta ai minorenni, ragazzi e ragazze, che giungono in Italia da soli, senza familiari adulti di riferimento, i quali necessitano di essere accompagnati nel loro percorso di crescita, così come previsto dalla legge 47/2017, una legge che occorre attuare pienamente. In questo difficile tempo di emergenza sanitaria è ancor più indispensabile rafforzare la rete di collaborazione tra istituzioni e organizzazioni della società civile per raggiungere questo obiettivo”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-UE di Save the Children.

UNICEF e Save the Children confermano il supporto alle autorità italiane affinché siano sempre garantite protezione e accoglienza ai minori non accompagnati e alle famiglie con bambini per tutta la loro permanenza in Italia, nel rispetto della Convenzione delle Nazioni unite per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e delle altre leggi rilevanti. Le prime fasi di accoglienza subito dopo le operazioni di soccorso e salvataggio sono estremamente importanti e critiche per riconoscere subito i minori e identificare prontamente le situazioni più vulnerabili, incluse le adolescenti non accompagnate. E’ necessario assicurarsi che bambini, bambine e adolescenti, insieme alle altre persone vulnerabili, possano accedere a spazi a loro riservati, per garantire la loro sicurezza e incolumita’ e accedere a colloqui con personale qualificato nel rispetto della riservatezza. Il personale deve essere formato e preparato, nonché numericamente adeguato, rispetto alle tematiche di protezione, ascolto e presa in carico, per poter prendersi rapidamente cura di casi vulnerabili, inclusi sopravvissuti e sopravvissute a violenze sessuali, violenze di genere e torture. UNICEF e Save the Children registrano ancora respingimenti di minori non accompagnati alla frontiera tra Italia e Francia e auspicano che per loro e per tutte le famiglie in transito a Ventimiglia vengano predisposte misure di accoglienza adeguate, facendo anche appello ai Comuni limitrofi affinché individuino soluzioni sostenibili. UNICEF e Save the Children confermano l’impegno a supporto delle istituzioni per rendere più agili le procedure per il ricongiungimento familiare e meccanismi di relocation tra Stati Membri, affinché i minori che vogliano riunirsi con un parente che vive in un altro Paese europeo o il cui trasferimento sia comunque nel loro superiore interesse possano farlo in tempi veloci e in totale sicurezza. La mancanza di canali regolari interni all’Unione Europea contribuisce infatti a favorire i “movimenti secondari” di migranti e richiedenti asilo verso i paesi del Nord Europa, nell’ambito dei quali diversi minori non accompagnati e famiglie con figli minorenni a volte anche piccolissimi si allontanano dall’Italia attraversando irregolarmente le frontiere e affrontando rischi molto alti, tra cui abusi da parte dei trafficanti.

Lampedusa continua ad essere uno dei principali punti di arrivo e resta uno dei luoghi di prima accoglienza. E’ al centro delle operazioni di soccorso e salvataggio nel Mediterraneo Centrale. Ciclicamente l’hotspot ospita molte più persone di quanto la struttura sia capace di accogliere e le procedure di prevenzione del contagio da Covid-19 hanno reso ancora più complessa la capacità di poter identificare i soggetti più vulnerabili e bisognosi di attenzione specifica. Di fatto, non sempre sono garantiti spazi dedicati a minori soli, famiglie con bambini e donne.

A Ventimiglia la situazione appare ancora drammatica. Secondo dati raccolti dal team di Save the Children attivo sul posto, circa 200 minorenni soli hanno oltrepassato la frontiera nel 2020. Sono bambini e adolescenti senza figure di riferimento, che affrontano pericolosi viaggi in mare per raggiungere un porto sicuro o che attraversano la rotta balcanica, tentando di raggiungere i Paesi del Nord Europa, spesso per ricongiungersi con i propri familiari, senza la possibilità di un pasto caldo o di un tetto sopra la testa, senza assistenza sanitaria, esposti al rischio di sfruttamento e violenza. Dopo la chiusura del Campo Roja a luglio 2020 a Ventimiglia, si sono ulteriormente ridotti fino a quasi scomparire i servizi di assistenza e accoglienza per bambini, adolescenti e famiglie. Tanti minori dichiarano inoltre di essere respinti alla frontiera con la Francia e rinviati in Italia, vedendo così rifiutato il diritto alla protezione per minore età.

 




Unicef su Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo

 Secondo gli ultimi dati UNESCO, provenienti da indagini condotte in paesi industrializzati, la percentuale di minorenni che ha sperimentato cyberbullismo varia tra il 5% e il 20% della popolazione minorile, con conseguenze psicofisiche che vanno dal mal di testa ai dolori allo stomaco e/o che si manifestano con mancanza di appetito o disturbi del sonno. Coloro che hanno sperimentato episodi di bullismo/cyberbullismo hanno inoltre maggiori probabilità di sviluppare difficoltà relazionali, di sentirsi depressi, soli, ansiosi, di avere scarsa autostima o sperimentare pensieri suicidi.
L’aumento del cyberbullismo riflette la rapida espansione dell’accesso di bambini e ragazzi ad internet: nel 2017 circa il 70% della popolazione mondiale tra i 15 e i 24 anni risultava connessa ad internet e dai dati provenienti da 7 Paesi europei, la percentuale di bambini e adolescenti tra gli 11 e i 16 anni esposti a cyberbullismo è aumentata tra il 2010 e il 2014 passando dal 7% al 12%.
“Domani ricorre la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, a seguito di un anno in cui i bambini e giovani, a causa della pandemia da COVID-19, hanno trascorso online un numero elevato di ore per continuare a studiare e socializzare” – ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Come UNICEF Italia, abbiamo realizzato la guida “Genitori e il Fattore Protettivo – prevenire il cyberbullismo” per parlare di questo fenomeno in famiglia, perché riteniamo importante che i genitori imparino a riconoscere i segnali di pericolo e quindi essere attenti a eventuali cambiamenti di umore o del comportamento dei propri figli. Attraverso questo strumento però vogliamo raccomandare anche di non demonizzare i nuovi media e rassicurare sul fatto che parlarne con una persona di fiducia significa poter essere tutelati e intervenire tempestivamente a difesa del rispetto della propria persona e della propria salute fisica e mentale.”
GUIDA UNICEF PER I GENITORI: “Genitori e il Fattore Protettivo – prevenire il cyberbullismo”
L’UNICEF Italia ha realizzato la guida “Genitori e il Fattore Protettivo – prevenire il cyberbullismo” in collaborazione con lo Studio di psicologia del ciclo di vita – P.I.N.S./Pensare Insieme Sentire, con l’obiettivo di promuovere una genitorialità positiva, un dialogo aperto in famiglia e insegnare un uso responsabile dei nuovi media, al fine di riconoscere e prevenire il cyber bullismo. Tra i suggerimenti per i genitori, una proposta di 6 regole base da istituire in famiglia:
· non condividere nomi utente o password;
· non fornire informazioni personali in profili, chat room e altri forum;
· astenersi dall’inviare foto personali o inappropriate di sé;
· non rispondere a messaggi minacciosi e informare immediatamente un adulto;
· spegnere il proprio dispositivo se viene visualizzato un messaggio minaccioso;
· non cancellare eventuali tracce sui social o nelle chat.
Per ulteriori informazioni visita il sito: unicef.it/cyberbullismo




Unicef ricorda Audrey Hepburn, sua Ambasciatrice, a 28 anni dalla scomparsa

“28 anni fa ci lasciava una delle Goodwill Ambassador più impegnate nella storia dell’UNICEF che ha fatto della nostra missione per i bambini nel mondo una straordinaria battaglia di amore e sensibilità a favore della vita,” ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. “Le sue parole ‘Aprite le vostre braccia per stringere il maggior numero di bambini, amarli e proteggergli come se fossero vostri,’ risuonano tutt’oggi come l’eco della sua eccezionale forza e generosità.” È nel 1988 che ha avuto inizio il viaggio di Audrey Hepburn con l’UNICEF, quando è stata nominata “UNICEF Special Ambassador” e ha realizzato la prima missione sul campo in Etiopia, paese allora stravolto da anni di siccità e di guerra civile che avevano causato una terribile carestia. In pochi anni ha effettuato per l’UNICEF una serie di missioni sul campo in Turchia, Venezuela, Ecuador, Guatemala, Honduras, El Salvador, Messico, Bangladesh, Thailandia, Vietnam e Sudan. Ha visitato diversi progetti dell’UNICEF per vaccinare, proteggere e fornire acqua e servizi igienico sanitari a bambini poveri, sfollati e malnutriti. Ha inoltre parlato al Congresso USA, partecipato al Summit Mondiale per l’Infanzia e ha lanciato i Rapporti su “La Condizione dell’Infanzia nel Mondo”.

Nel 1989, quando è stata nominata Goodwll Ambassador dell’UNICEF ha affermato: “Posso testimoniare cosa significhi l’UNICEF per i bambini, perché sono stata fra quelli che hanno ricevuto cibo e soccorso medico subito dopo la Seconda Guerra Mondiale”.
“Durante la guerra, durante l’occupazione tedesca, mi trovavo in Olanda e il cibo si è ridotto”, ha ricordato nel marzo del 1988. “L’ultimo inverno è stato il peggiore di tutti. Ormai il cibo scarseggiava (…) io ero molto, molto denutrita. Appena dopo la guerra, un’organizzazione, che poi è diventata l’UNICEF, è subito arrivata con la Croce Rossa e ha portato aiuti alla popolazione sotto forma di cibo, medicine e vestiti. Tutte le scuole locali furono trasformate in centri di soccorso. Io ero uno dei beneficiari insieme agli altri bambini. Conosco l’UNICEF da sempre”.
L’incredibile impegno di Audrey Hepburn a favore dei più vulnerabili non si è interrotto neanche nel corso dell’ultimo periodo di vita, durante la malattia, quando la Goodwill Ambassador dell’UNICEF ha continuato a incontrare gli sguardi dei bambini più vulnerabili in altre diverse missioni sul campo in Somalia, Kenya, Regno Unito, Svizzera, Francia e Stati Uniti.
“Voglio salutare Audrey Hepburn e la sua famiglia con una sua frase oggi più che mai attuale, vista la pandemia di COVID-19 che da quasi un anno ha stravolto le nostre vite: non si può aspettare che una crisi sia risolta per prendersi cura dei problemi dei bambini. Loro non possono aspettare”, ha concluso Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.




Unicef, a 27 istituti della Tuscia l’attestato di “Scuola Amica”

VITERBO – La commissione di Unicef e Ministero dell’Istruzione ha conferito a 27 istituti scolastici della provincia di Viterbo l’attestato di “Scuola Amica”. Hanno ottenuto il riconoscimento, nel corso di una cerimonia svoltasi in modalità a distanza lo scorso 15 gennaio, quegli istituti che hanno completato in vari modi, nell’anno scolastico 2019-20 caratterizzato dal difficile scenario della pandemia, il percorso previsto dal progetto giunto all’undicesima edizione.

“Scuola Amica” promuove, in maniera trasversale alle discipline, la formazione della persona in quanto a relazionalità, inclusione, solidarietà, partecipazione e cittadinanza attiva, in ambienti di apprendimento rispettosi dei diritti di ogni alunna e alunno. Queste le scuole della Tuscia che hanno ricevuto l’attestato: IC Scriattoli di Vetralla, ITE Savi di Viterbo, Liceo Buratti di Viterbo, Liceo Meucci di Ronciglione e Bassano Romano, IC di Caprarola, IC di Vignanello, IC Fantappié di Viterbo, IC di Soriano nel Cimino, IC di Tarquinia, IC Pio Fedi di Grotte S. Stefano (Viterbo), IC di Bassano Romano, IC Carmine di Viterbo, IO di Bagnoregio, IC Piazza Marconi di Vetralla, IC Canevari di Viterbo, IC Vanni di Viterbo, IO Besta di Orte, IC di Montefiascone, Liceo Ruffini di Viterbo, Liceo Scienze Umane Santa Rosa di Viterbo, IC Ellera di Viterbo, IC di Ronciglione, IIS Dalla Chiesa di Montefiascone, IC di Capranica, IC di Tuscania, Liceo Midossi di Civita Castellana e Vignanello, IC di Montalto di Castro.

Un incontro davvero emozionante – commenta Stefania Fioravanti, presidente del Comitato provincia di Viterbo di Unicef – che ha concluso l’impegno, difficilissimo, dello scorso anno scolastico, che ha visto alunne, alunni e insegnanti affrontare un modo diverso e inusuale di fare scuola, tanto che uno studente lo ha definito ‘speciale, luminoso, spaventoso, bizzarro, agghiacciante’. La cerimonia di consegna degli attestati è stata, per tutti, dai membri della commissione ai docenti referenti di ogni istituto, un ottimo impulso verso l’imprevedibile e dura, ma anche per questo stimolante e straordinaria avventura dell’anno scolastico in corso. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile la riuscita del progetto anche in un momento come questo che stiamo tuttora vivendo“.

Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale sono stati i temi affrontati negli interventi dai numerosi docenti. Nel corso dell’incontro, tra gli altri, la presidente della Consulta Provinciale Studentesca ha sottolineato che il mondo della scuola è ancora interamente coinvolto in queste difficoltà, in particolare gli studenti delle scuole superiori, alle prese con sentimenti di stanchezza e sfiducia, in particolare nelle prime classi.

La commissione “Scuola Amica” chiede, ai diversi istituti che hanno aderito al progetto anche per l’anno scolastico 2020-21, di monitorare la realizzazione di piattaforme e progettualità su tali argomenti, in modo da cogliere e stimolare nuove e inedite metodologie d’insegnamento-apprendimento, di rilevare punti di forza e criticità, oltre che indurre a nuovi e antichi, piccoli e grandi, rapporti di collaborazione con altre scuole di ogni ordine e grado, col mondo associativo, istituzioni, famiglie e territorio, tenendo fermi, oggi come mai, i due cardini del progetto: ascolto dei ragazzi partecipazione. Questa intensa attività, si concluderà, come ogni anno, con la presentazione da parte di ciascuna scuola di una relazione conclusiva e di una buona pratica, da condividere con i colleghi delle altre scuole “compagne di viaggio”.