UNICEF/Capodanno: oltre 370.000 bambini nasceranno nel mondo il primo giorno dell’anno, 1.163 in Italia In totale, si stima che nel 2021 nasceranno 140 milioni di bambini

“Secondo l’UNICEF, si stima che 371.504 bambini nasceranno nel mondo il primo giorno dell’anno. Questo numero include circa 1.163 bambini che nasceranno in Italia”, ha dichiarato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.

Girando il calendario al 2021, l’UNICEF festeggia le nuove vite che vengono portate al mondo il 1° gennaio. Le Fiji nel Pacifico accoglieranno il primo bambino del 2021, gli Stati Uniti l’ultimo. A livello globale, si stima che oltre la metà di queste nascite avverrà in 10 paesi: India (59.995), Cina (35.615), Nigeria (21.439), Pakistan (14.161), Indonesia (12.336), Etiopia (12.006), Stati Uniti (10.312), Egitto (9.455), Bangladesh (9.236) e Repubblica Democratica del Congo (8.640).

In totale, si stima che nel 2021 nasceranno 140 milioni di bambini. La loro aspettativa di vita media dovrebbe essere di 84 anni.

Al 1° gennaio 2021 nasceranno in Europa e Asia centrale 16.698 bambini, in Asia meridionale 88.128 bambini, in Asia orientale e nel pacifico 67.760 bambini, in Africa occidentale e centrale 55.849 bambini; in Africa Meridionale e Orientale 49.321 bambini, in Medio Oriente e Nord Africa 38.401 bambini, in America Latina e nei Caraibi 26.405 bambininei paesi non inclusi fra le regioni dei programmi dell’UNICEF 27.880 bambini.

“I bambini nati oggi entrano in un mondo molto diverso da quello persino di un anno fa, e un nuovo anno porta con sé una nuova opportunità per re-immaginarlo”, ha dichiarato il Direttore Generale dell’UNICEF, Henrietta Fore. “I bambini nati oggi erediteranno il mondo che cominciamo a costruire oggi per loro. Facciamo in modo che il 2021 sia l’anno in cui iniziamo a costruire un mondo più giusto, più sicuro e più sano per i bambini”.

“Tra i 1.163 nati oggi nel nostro Paese, diversi bambini nasceranno negli Ospedali riconosciuti dall’UNICEF e dall’OMS ‘Amici dei bambini’; soltanto nel 2019, sono nati in questi Ospedali 33.471 bambini, il 7,7% di tutti i nati in Italia. Questi neonati e le loro madri hanno beneficiato dei migliori standard di assistenza in materia di parto e allattamento”, ha ricordato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia.

Il 2021 segnerà anche il 75° anniversario dell’UNICEF. Nel corso dell’anno, l’UNICEF e i suoi partner celebreranno l’anniversario con eventi e messaggi che ricorderanno i tre quarti di secolo di protezione dei bambini dai conflitti, dalle malattie e dall’esclusione e di difesa del loro diritto alla sopravvivenza, alla salute e all’istruzione.

Negli anni in cui è nato l’UNICEF, i nomi più popolari dati ai bambini in alcuni paesi* sono stati: in Australia, John per i nomi maschili e Margaret per quelli femminili; in Cina, Ming e Shulan; in Francia, Jean e Marie; in Germania, Hans e Renate; in Israele, Moshe ed Esther; in Giappone, Masaru e Kazuko; in Russia, Ivan e Maria; in Spagna, Jose e María Carmen; in Regno Unito, John e Margaret; negli USA, James e Mary.

“Oggi, mentre il mondo si trova ad affrontare una pandemia globale, il rallentamento dell’economia, l’aumento della povertà e l’aggravarsi delle disuguaglianze, la necessità del lavoro dell’UNICEF è più grande che mai”, ha dichiarato Fore. “Negli ultimi 75 anni, attraverso conflitti, sfollamenti, calamità naturali e crisi, l’UNICEF è stato presente per i bambini del mondo. All’alba del nuovo anno, rinnoviamo il nostro impegno a proteggere i bambini, a difendere i loro diritti e a far sì che la loro voce sia ascoltata, indipendentemente dal luogo in cui vivono”.

In risposta alla pandemia globale, l’UNICEF ha lanciato la campagna “Reimagine“, un impegno globale per evitare che la pandemia da COVID-19 diventi una crisi duratura per i bambini. Attraverso la campagna, l’UNICEF lancia un appello urgente ai governi, al pubblico, ai donatori e al settore privato affinché si uniscano all’UNICEF nel tentativo di rispondere, recuperare e re-immaginare un mondo migliore dopo la pandemia.

L’UNICEF in Italia promuove il programma ‘Insieme per l’Allattamento’ per diffondere la cultura dell’allattamento e garantire a tutti i bambini il miglior inizio di vita possibile. Rappresenta un’azione integrata che coinvolge tutto il percorso nascita, in modo che i genitori e i loro bambini abbiano accesso tempestivo a una rete di sostegno continuativa tra gli operatori del punto nascita e dei servizi territoriali, i gruppi di sostegno e la comunità locale: ad oggi, fanno parte della Rete UNICEF in Italia 30 Ospedali e 7 Comunità riconosciuti dall’UNICEF come Amici dei bambini, 4 Corsi di Laurea riconosciuti Amici dell’Allattamento e oltre 900 Baby Pit Stop – spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter prendersi cura dei propri bambini.

FOTO   https://weshare.unicef.org/Package/2AMZIFBB6NO5

VIDEO  https://weshare.unicef.org/Folder/2AMZIFB318LA#/SearchResult&STID=2AMZIFB318LA&VBID=2AMZVNAPCXZQ

 

Note: *I dati sui nomi dei bambini sono stati compilati dal dr. I. M. Nick dell’American Name Society. I paesi e i territori sono stati inclusi in base alla disponibilità di dati statistici compilati e rilasciati da agenzie governative regionali o nazionali.

Le stime complete sulle nascite per 236 paesi e territori, a questo link.

Per le stime, l’UNICEF ha utilizzato i dati delle statistiche anagrafiche e i dati rappresentativi delle indagini sulle famiglie a livello nazionale per stimare le frazioni mensili e giornaliere delle nascite nei paesi. L’UNICEF ha utilizzato i dati annuali sui nati vivi e l’aspettativa di vita nel periodo dell’ultima revisione delle Prospettive demografiche mondiali dell’ONU (2019) per stimare il numero di bambini nati il 1° gennaio 2021 e la loro aspettativa di vita di gruppo.

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Le pigotte Unicef in vetrina nei negozi viterbesi

VITERBO – Nonostante l’emergenza Covid-19 i volontari del Comitato provinciale Unicef di Viterbo continuano a operare in maniera significativa sul territorio con spirito di solidarietà, coerenza e attenzione. Tornano così anche quest’anno, nel periodo natalizio, le pigotte, le caratteristiche bambole di pezza che si possono adottare in alcuni punti della città.

“Con le contingenti restrizioni – afferma Stefania Fioravanti, presidente provinciale Unicef – è venuta meno la visibilità delle tradizionali attività del Comitato provinciale di Viterbo legate al periodo antecedente il Natale e con la stessa passione, creatività i volontari, pur di non far mancare la loro presenza e il loro fattivo contributo a sostegno delle campagne di raccolta fondi, hanno ideato nuove modalità accogliendo con favore la disponibilità di alcuni negozianti che con entusiasmo hanno messo a disposizione uno spazio espositivo per le pigotte e i gadget Unicef“.
Il Comitato ringrazia le scuole del territorio e tutta la comunità locale per aver sempre risposto positivamente alle iniziative intraprese e le attività commerciali che hanno aderito, invitando a scegliere “Una pigotta per la vita” come regalo di Natale. Questi i punti in cui è possibile adottare una pigotta: sede Comitato provinciale Unicef, Via Carlo Cattaneo 9 (previo appuntamento tel. 334-1195893 – mail: comitato.viterbo@unicef.it); Dominique di Rita Cappelli, Corso Italia 128; Di Marco Sport, Piazza della Rocca 5, Bellissima by Laura, Via Vicenza 11; Antico Panificio di Pianoscarano, Via Ippolito Nievo 25.



UNICEF e Commissione Europea: al via programma pilota in 7 Stati Membri contro la povertà infantile e l’esclusione sociale

La Commissione Europea e l’UNICEF hanno annunciato oggi l’inizio di un programma pilota per rispondere alla problematica della povertà infantile. Il programma pilota “Child Guarantee”, che sarà realizzato in 7 Stati Membri, prevede l’utilizzo di approcci innovativi per rendere i bambini una delle priorità nei bilanci nazionali e nei processi di pianificazione, per fermare la povertà infantile e l’esclusione sociale. 

Quasi un quarto dei bambini in Europa oggi è a rischio povertà ed esclusione sociale. Povertà e deprivazione infantile colpiscono significativamente le vite dei bambini, compromettono il loro accesso ad assistenza sanitaria, istruzione, cibo nutriente, abitazioni di qualità e assistenza all’infanzia. La Commissione Europea si è impegnata a spezzare il ciclo della povertà e delle condizioni di svantaggio attraverso l’adozione del “Child Guarantee”, che comincerà ad inizio 2021.

I governi di Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Italia, Lituania e Spagna, in collaborazione con l’UNICEF e la Commissione Europea, stanno testando approcci innovativi e lo sviluppo di potenziali piani d’azione nazionali per ridurre la povertà infantile e rispondere alle sistematiche condizioni di svantaggio per gruppi di bambini particolarmente vulnerabili. Questi comprendono bambini della comunità Rom, bambini che vivono in istituti, bambini con disabilità, bambini rifugiati e migranti. Il programma pilota aiuterà a rafforzare le capacità di raccogliere, analizzare e presentare regolarmente dati sugli indicatori legati sia alla povertà infantile sia all’esclusione sociale di quegli Stati Membri.

“In Europa, oggi, fin troppi bambini sono a rischio di povertà ed esclusione sociale. Dobbiamo costruire le nostre società sulla base di inclusione e pari opportunità”, ha dichiarato Nicolas Schmit, Commissario Europeo per il Lavoro e i Diritti Sociali. “I bambini dovrebbero avere accesso a istruzione, assistenza sanitaria, cibo nutriente, abitazioni di qualità. Mentre affrontiamo le conseguenze socioeconomiche della pandemia di COVID-19, è nostra responsabilità collettiva assicurare che questi bambini siano protetti e dare loro il miglior inizio di vita possibile. Apprezzo la positiva collaborazione con l’UNICEF che ci aiuta a dare forma a Child Guarantee”.

Il Direttore Regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale e Coordinatore Speciale per la Risposta ai Rifugiati e Migranti in Europa, Afshan Khan ha dichiarato: “Lavorando per affrontare le cause alla base della povertà infantile e della privazione, attraverso l’esame delle politiche necessarie per accelerare il cambiamento e la formazione di approcci innovativi, possiamo garantire che i bambini più vulnerabili possano spezzare il ciclo della povertà e delle condizioni di svantaggio e che abbiano un’equa possibilità nella vita.”

“In Italia, dei circa 10 milioni di bambini e adolescenti sotto i 18 anni, più di 1,1 milioni di bambini vivono in assoluta povertà; il 25,7% dei giovani tra i 18-24 anni non studia, non lavora né è incluso nei percorsi di formazione. Inoltre, la disparità nel livello dei servizi tra le diverse aree del Paese è allarmante” – ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia. “Questo progetto siamo certi che contribuirà a migliorare le condizioni di vita di tanti bambini e giovani in forte difficoltà.”

“Child Guarantee”

Mentre le famiglie, le società e i governi nel mondo lottano per affrontare gli impatti devastanti del COVID-19, che ci si aspetta si tradurranno in una significativa contrazione economica e un probabile incremento della povertà infantile, questi sforzi hanno assunto una nuova urgenza.

“Child Guarantee” fornirà un quadro di politiche di riferimento e spingerà azioni e investimenti degli Stati Membri per colmare le lacune in termini di qualità dei servizi per i bambini che ne hanno bisogno.

Nell’ambito dell’inizio della Fase III di Child Guarantee, il 12 novembre 2020 si terrà un evento di lancio di alto livello online con il Commissario Europeo per il Lavoro e i Diritti Sociali e il Direttore Regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia Centrale.  Parteciperanno anche i Ministri dei Governi che sovrintendono al lavoro e agli affari sociali, alle questioni familiari e a relative tematiche di Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Italia, Lituania e Spagna.

L’evento di lancio esaminerà le azioni che gli Stati Membri stanno intraprendendo per portare avanti questo ambizioso e tempestivo programma. Promuoverà le pari opportunità, garantendo che i bambini in stato di necessità abbiano accesso ai servizi e al sostegno essenziali per il loro sviluppo e il loro benessere.




L’Unicef Italia celebra la festa dei nonni

Per tutto il mese di ottobre sarà possibile destinare un’Orchidea sospesa a un nonno o nonna in difficoltà e aiutare un bambino malnutrito nel mondo.

I volontari UNICEF effettueranno la consegna, in sicurezza, presso centri anziani, ospedali e RSA.

2 ottobre 2020 – Anche quest’anno l’UNICEF Italia celebra la ‘festa dei nonni’ (oggi) e alla luce dei mesi più duri dell’emergenza COVID-19, lo fa in modo ancora più sentito invitando tutti a regalare alle nonne e ai nonni nei centri anziani, negli ospedali, nelle RSA e coloro in condizione di forte vulnerabilità, l’Orchidea sospesa, sostenendo al tempo stesso i programmi dell’organizzazione di lotta contro la malnutrizione infantile.

“Questa festa dei nonni è ancora più importante perché i nonni sono stati tra i più colpiti durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria di COVID-19 nel nostro paese” – ha dichiarato Francesco Samengo, Presidente dell’UNICEF Italia. “Per celebrarli, abbiamo pensato a un gesto ancor più denso di significato: l’ ’Orchidea sospesa’ per aiutare, con una sola azione sia un nonno o nonna che riceverà l’Orchidea sospesa grazie al sostegno dei volontari UNICEF, sia un bambino malnutrito che in questo modo riceverà le cure di cui necessita.”

Per tutto il mese di ottobre sul sito https://orchidea.unicef.it/sospesa sarà possibile effettuare una donazione, pari al contributo di una o più orchidee, che verranno poi regalate, grazie al sostegno dei volontari UNICEF, ai nonni e alle nonne ospiti di centri anziani, ospedali, RSA e in generale ad anziani in difficoltà, nel rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza Covid-19. I fondi raccolti con l’Orchidea sospesa sosterranno i programmi dell’UNICEF di lotta contro la malnutrizione infantile perché ancora oggi nel mondo, 144 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione cronica (circa il 21,3% dei bambini sotto i 5 anni a livello globale nel 2019) e 47 milioni di malnutrizione acuta (6,9%) – di cui 14,3 milioni di malnutrizione acuta grave.

Con l’Orchidea sospesa UNICEF, a fronte di un contributo minimo di 15 euro, sarà possibile garantire l’acquisto di 60 bustine di alimenti terapeutici per curare i bambini malnutriti o una settimana di terapia nutrizionale per 4 bambini.

All’impegno dei testimonial UNICEF Gabriele Corsi, Andrea Lo Cicero, Rossella Brescia, Luciano Cannito e Giulia Salemi, si aggiungono anche Ludovica Bizzaglia, Marika Ferrarelli e Giulia Ferrarelli che attraverso i loro profili social inviteranno le persone a donare e a regalare a un nonno o una nonna un’Orchidea sospesa UNICEF.

Visitando il sito https://orchidea.unicef.it/sospesa sarà possibile effettuare la propria donazione per l‘Orchidea sospesa.

La consegna delle Orchidee verrà effettuata nel pieno rispetto delle misure di sicurezza per tutelare la salute dei volontari e di coloro che riceveranno l’Orchidea sospesa.

 




Successo a Bolsena per la vendita delle orchidee dell’Unicef

BOLSENA ( Viterbo) – La solidarietà chiama. Bolsena risponde. Un successo l’Orchidea dell’Unicef, la raccolta fondi per finanziare i programmi dell’Agenzia contro la malnutrizione infantile nel mondo. Merito della generosità dei bolsenesi e dell’Asib (Associazione imprese turistiche Bolsena) e del grande impegno dei volontari, che hanno partecipato alla manifestazione di solidarietà e sono stati presenti al gazebo allestito in piazza Giacomo Matteotti, per iniziativa dell’Amministrazione comunale, nella figura dell’assessore ai servizi sociali Roberto Basili, e della Pro Loco Bolsena, con la presidente Elena Materazzo. In poche ore sono state vendute tutte le orchidee a disposizione. Si è rivelata un’ottima idea la possibilità di prenotare telefonicamente le piante per la consegna a domicilio, anche grazie alla buona promozione fatta sui social network e sulle testate giornalistiche della provincia di Viterbo. “Il traguardo è stato raggiunto – dichiara l’assessore Basili -. Sono orgoglioso della generosità dei miei concittadini, che hanno capito l’importanza della raccolti fondi. Ringrazio i volontari della Pro loco Bolsena che hanno messo a disposizione il loro tempo, per organizzare al meglio questo evento di solidarietà. Un grandissimo grazie all’Asib, che ha deciso di sostenere in modo importante questa campagna”. “I volontari, che ringrazio, hanno fatto un ottimo lavoro – sottolinea la presidente Materazzo -. L’idea di prenotare le orchidee è piaciuta e in tanti ci hanno chiamato per averne una. Una promozione capillare sui social network e il passa parola hanno funzionato. Gran parte delle piante sono state vendute in questo modo. Molto positiva la collaborazione con il Comune, a dimostrazione di una forte unità di intenti che ha l’obiettivo di valorizzare la nostra bella città e il suo territorio”.




Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo: il Ponte o Tunnel sullo Stretto di Messina sia intitolato a San Francesco di Paola

 “Condivido e rilancio la proposta lanciata da Padre Francesco Trebisonda, Correttore Provinciale dell’Ordine dei Frati Minimi della Provincia Monastica di San Francesco di Paola, di intitolare il futuro Ponte o Tunnel sullo Stretto tra Calabria e Sicilia a San Francesco di Paola, Ambasciatore UNICEF per la tutela dei diritti dell’infanzia; l’idea di legare il nome di un’opera dell’uomo a San Francesco di Paola, un uomo di pace, di dialogo, che ha ‘costruito ponti’ tra tante persone, soprattutto con le più vulnerabili, mi sembra una bella idea, da rilanciare.

San Francesco di Paola, patrono principale della Calabria, protettore delle partorienti e precursore della sicurezza sociale e del volontariato civile, è stato nominato nel 1990 – dall’allora Presidente dell’UNICEF Italia Arnoldo Farina – Ambasciatore UNICEF per la difesa dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nel corso di una cerimonia a Paola, alla presenza dell’allora Correttore provinciale dei Frati Minimi Padre Giuseppe Fiorini Morosini, attuale Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria”.




UNICEF/America Centrale e Caraibi: i bambini di fronte alla duplice minaccia del COVID-19 e di una stagione più forte di uragani.

“In tutta l’America Centrale e nei Caraibi, oltre 70 milioni di bambini e adolescenti sono direttamente o indirettamente colpiti dalla pandemia da COVID-19. Molti di questi bambini che vivono nelle zone costiere dell’America Centrale e dei Caraibi potrebbero affrontare l’ulteriore minaccia di tempeste catastrofiche mentre la stagione degli uragani del 2020 entra in una fase più attiva. Gli spostamenti, i danni alle infrastrutture e l’interruzione dei servizi causati dalle tempeste, in particolare nelle zone costiere, potrebbero rendere i bambini e le famiglie più vulnerabili alla malattia e ai suoi impatti”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.L’UNICEF è particolarmente preoccupato che una potente tempesta possa compromettere gravemente gli sforzi in corso per fermare la trasmissione della malattia. Il virus potrebbe diffondersi facilmente in affollati rifugi d’emergenza o in siti di sfollamento dove sarebbe difficile garantire il distanziamento fisico. Allo stesso tempo, le misure di controllo esistenti, come il lavaggio delle mani e l’attenta gestione dei casi, potrebbero venir meno se l’acqua essenziale, i servizi igienici e le infrastrutture sanitarie dovessero essere danneggiati o distrutti.La pandemia sta già mettendo sotto pressione i sistemi sanitari nazionali e locali della regione, sollevando seri interrogativi su come se la caverebbero in seguito a un uragano catastrofico. Nel frattempo, le restrizioni di movimento e le carenze di budget legate alla pandemia potrebbero ostacolare gli sforzi di preparazione nazionale agli uragani.”Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, i bambini e le famiglie rischieranno di essere colpiti contemporaneamente da due disastri: il COVID-19 e gli uragani”, ha detto Bernt Aasen, Direttore regionale dell’UNICEF per l’America Latina e i Caraibi. “Questa è la tempesta perfetta che temiamo per i Caraibi e l’America Centrale”. Mentre continuiamo a prendere precauzioni per tenere le famiglie al sicuro da COVID-19, gli sforzi per prepararsi agli uragani sono ora vitali per mitigare la diffusione del virus tra le comunità più vulnerabili”. Come ha riferito l’UNICEF in un recente Rapporto, la regione caraibica in particolare dovrebbe vedere un aumento dell’intensità delle tempeste e il conseguente spostamento della popolazione nei prossimi anni. La National Oceanic and Atmospheric Administration ha già previsto che ci sia una probabilità del 60% che la stagione degli uragani del 2020 superi la normale attività degli uragani, con una media di 15 tempeste identificate, compresi 8 uragani e 4 uragani maggiori. Alla fine di maggio, la tempesta tropicale Amanda ha causato inondazioni e frane in alcune parti di El Salvador, Guatemala e Honduras. Almeno 33 persone sono morte nella regione, tra cui un bambino, e migliaia sono state sfollate. Tutti e tre i Paesi hanno confermato i casi di COVID-19. In soli 10 anni, dal 2010 al 2019, le tempeste hanno causato 895.000 nuovi sfollamenti di bambini e adolescenti nei Caraibi e 297.000 in America Centrale. In tutta la regione, l’UNICEF sta lavorando per sostenere gli sforzi di preparazione agli uragani e le risposte di salute pubblica al COVID-19 attraverso l’istruzione, la sensibilizzazione della comunità e il supporto tecnico ai governi. L’UNICEF sta anche incoraggiando le autorità locali e nazionali a garantire che i piani di risposta agli uragani siano adattati per riflettere i rischi associati alla pandemia e per ampliare l’accesso ai servizi essenziali, tra cui la salute, la protezione, l’acqua e le strutture igienico-sanitarie per i bambini e le famiglie vulnerabili. In collaborazione con i governi, le ONG e i partner del settore privato, l’UNICEF sta lavorando per costruire un sistema di resilienza ai disastri tra le comunità dei Caraibi e dell’America centrale. Questi sforzi comprendono diverse attività:

lavorare con i governi per adeguare i piani di preparazione e risposta agli uragani in modo da comprendere i rischi da COVID-19, concentrandosi su gruppi vulnerabili di bambini, donne in gravidanza e che allattano, famiglie monoparentali con madre capofamiglia e bambini con disabilità. L’UNICEF sta anche lavorando per migliorare i meccanismi di coordinamento e gli strumenti per una tempestiva valutazione dei bisogni e per dare una risposta efficace.    Preposizionare aiuti salvavita – tra cui più di 18.500 serbatoi d’acqua pieghevoli, 7.500 tavolette per la purificazione dell’acqua, 130 tende, centinaia di kit igienici, educativi e ricreativi – per raggiungere migliaia di bambini nelle aree a rischio a Barbados, Antigua, Trinidad & Tobago e America Centrale;

Sostenere l’iniziativa “Scuole sicure” in 18 paesi dei Caraibi per creare resilienza, rafforzare le capacità e proteggere studenti, educatori e infrastrutture critiche da rischi naturali come gli uragani;

Sostenere il lavoro di coordinamento degli organismi regionali – tra cui la Caribbean Disaster Emergency Management Agency (CDEMA), la Caribbean Community-CARICOM e il Centre for Coordination of the Prevention of Natural Disasters in Central America (CEPREDENAC) – per migliorare il coordinamento intersettoriale e i collegamenti con le politiche di gestione del rischio di catastrofi a lungo termine.

Lavorare con i governi sulle loro politiche di adattamento al cambiamento climatico in modo che siano sensibilizzati sulle necessità dei bambini e informati sulle prospettive a lungo termine di giovani e adolescenti.




UNICEF: ulteriori 6,7 milioni di bambini sotto i 5 anni potrebbero soffrire di malnutrizione acuta quest’anno a causa del COVID-19

Prima della pandemia da COVID-19, nel 2019 erano 47 milioni i bambini che soffrivano di malnutrizione acuta. Senza un’azione urgente, potrebbero diventare 54 milioni nel corso dell’anno.
A causa dell’impatto socio-economico del COVID-19 un aumento del 14,3% nei Paesi a basso e medio reddito della malnutrizione acuta si tradurrebbe in oltre 10.000 morti di bambini in più al mese.
I rapporti dell’UNICEF dei primi mesi della pandemia indicano una riduzione complessiva del 30% della copertura dei servizi nutrizionali essenziali, spesso salvavita. In alcuni paesi, queste interruzioni hanno raggiunto il 75-100% durante le misure di lockdown.
28 luglio 2020 – Ulteriori 6,7 milioni di bambini sotto i cinque anni potrebbero soffrire di malnutrizione acuta – e quindi diventare pericolosamente denutriti – nel 2020 a causa dell’impatto socio-economico della pandemia COVID-19, ha avvertito oggi l’UNICEF.

Secondo un’analisi pubblicata su The Lancet, l’80% di questi bambini proverrebbe dall’Africa subsahariana e dall’Asia meridionale. Più della metà di questi bambini proverrebbe dalla sola Asia meridionale.

“Sono passati sette mesi da quando sono stati segnalati i primi casi da COVID-19 ed è sempre più chiaro che le ripercussioni della pandemia stanno causando più danni ai bambini che la malattia stessa”, ha detto il Direttore generale dell’UNICEF Henrietta Fore. “La povertà delle famiglie e i tassi di insicurezza alimentare sono aumentati. I servizi nutrizionali essenziali e le catene di approvvigionamento sono stati interrotti. I prezzi dei prodotti alimentari sono saliti alle stelle. Di conseguenza, la qualità della dieta dei bambini è diminuita e i tassi di malnutrizione aumenteranno”.

“La malnutrizione acuta è una forma di malnutrizione pericolosa per la vita dei bambini, in quanto li rende troppo magri e deboli, a maggior rischio di morire, o di crescere, svilupparsi e apprendere in modo inadeguato. Secondo l’UNICEF, anche prima della pandemia da COVID-19, erano 47 milioni i bambini che soffrivano di malnutrizione acuta nel 2019. Senza un’azione urgente, il numero globale di questi bambini potrebbe raggiungere la cifra di quasi 54 milioni nel corso dell’anno. Questo porterebbe la malnutrizione a livelli mai visti in questo millennio”, ha sottolineato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

L’analisi di Lancet rileva che la prevalenza di malnutrizione acuta tra i bambini sotto i cinque anni potrebbe aumentare del 14,3% nei Paesi a basso e medio reddito quest’anno, a causa dell’impatto socio-economico di COVID-19. Un tale aumento della malnutrizione si tradurrebbe in oltre 10.000 morti di bambini in più al mese, con oltre il 50% di questi decessi nell’Africa subsahariana.

L’aumento stimato della malnutrizione acuta tra i bambini è solo la punta dell’iceberg, avvertono le agenzie delle Nazioni Unite.

COVID-19 aumenterà anche altre forme di malnutrizione nei bambini e nelle donne, tra cui arresto della crescita, carenze di micronutrienti, sovrappeso e obesità come risultato di diete più povere e dell’interruzione dei servizi nutrizionali. I rapporti dell’UNICEF dei primi mesi della pandemia indicano una riduzione complessiva del 30% della copertura dei servizi nutrizionali essenziali, spesso salvavita. In alcuni paesi, queste interruzioni hanno raggiunto il 75-100% durante le misure di lockdown. Ad esempio, in Afghanistan e ad Haiti, la paura di infezioni e la mancanza di dispositivi protettivi per gli operatori sanitari hanno portato a un calo stimato rispettivamente del 40% e del 73% dei ricoveri per il trattamento di malnutrizione acuta grave nei bambini. In Kenya, i ricoveri sono diminuiti del 40%. Oltre 250 milioni di bambini in tutto il mondo non godono di tutti i benefici dell’integrazione di vitamina A, a causa del COVID-19.

Quando l’aumento previsto nella malnutrizione acuta in ogni paese è combinato con una riduzione media annua del 25% dei servizi nutrizionali, secondo l’analisi, ci potrebbero essere 128.605 decessi aggiuntivi di bambini sotto i cinque anni nel corso dell’anno. La variazione riflette scenari che utilizzano un picco basso del 15% e un alto del 50% di interruzione dell’integrazione di vitamina A, del trattamento della malnutrizione acuta, della promozione di una migliore alimentazione dei bambini e della fornitura di integratori di micronutrienti alle donne in gravidanza.

In un commento al rapporto Lancet, anch’esso pubblicato oggi, i responsabili dell’UNICEF, della FAO, del WFP e dell’OMS hanno avvertito che la pandemia COVID-19 sta minando la nutrizione in tutto il mondo, in particolare nei paesi a basso e medio reddito, con le conseguenze peggiori per i bambini. Sempre più bambini e donne stanno diventando malnutriti a causa del deterioramento della qualità della loro dieta, dell’interruzione dei servizi nutrizionali e degli shock creati dalla pandemia.

Le agenzie umanitarie hanno bisogno immediatamente di 2,4 miliardi di dollari per proteggere la nutrizione materna e infantile nei paesi più vulnerabili da qui alla fine dell’anno. I responsabili delle quattro agenzie delle Nazioni Unite fanno appello ai governi, al pubblico, ai donatori e al settore privato affinché proteggano il diritto alla nutrizione dei bambini:

Salvaguardando l’accesso a diete nutrienti, sicure e a prezzi accessibili come pietra angolare della risposta a COVID-19; indicando i mercati alimentari come servizi essenziali;
Investendo in modo decisivo nel sostegno alla nutrizione materna e infantile proteggendo l’allattamento, prevenendo il marketing inappropriato dei sostituti del latte maternoe garantendo l’accesso di bambini e donne ad alimenti nutrienti e diversificati;
Riattivando e ampliando i servizi per l’identificazione precoce e la cura della malnutrizione acuta espandendo altri servizi salvavita per la nutrizione;
Mantenendo la fornitura di pasti scolastici nutrienti e sicuri raggiungendo i bambini vulnerabili attraverso la consegna a domicilio, razioni da asporto, contributi in denaro o vouchers quando le scuole sono chiuse;
Ampliando la protezione sociale per salvaguardare l’accesso alle diete nutrienti e ai servizi essenziali tra le famiglie più povere e più colpite, compreso l’accesso ad alimenti fortificati.
La campagna Reimagine dell’UNICEF mira ad evitare che la pandemia COVID-19 diventi una crisi duratura per i bambini, soprattutto per quelli più vulnerabili. Attraverso la campagna, l’UNICEF lancia un appello urgente ai genitori, ai governi, al pubblico, ai donatori e al settore privato affinché si uniscano all’UNICEF nel tentativo di rispondere, recuperare e immaginare un mondo attualmente assediato dal coronavirus:

Rispondere. Dobbiamo agire ora per fermare la diffusione della malattia, aiutare i malati e proteggere i soccorritori impegnati in prima linea, che rischiano la propria vita per salvare quella degli altri.
Recuperare. Anche quando la pandemia rallenterà, ogni Paese dovrà continuare a lavorare per mitigare gli effetti a catena sui bambini e affrontare i danni subiti. Le comunità dovranno anche lavorare insieme, superando i confini, per ricostruire e prevenire il ritorno della malattia.
Re-Immaginare. Se abbiamo imparato qualcosa da COVID-19, è che i nostri sistemi e le nostre politiche devono proteggere le persone, sempre, non solo in caso di crisi. Mentre il mondo si riprende dalla pandemia, ora è il momento di gettare le basi per ricostruire meglio.
“Non possiamo permettere che i bambini siano le vittime ignorate della pandemia da COVID-19”, ha detto Fore. “Dobbiamo pensare contemporaneamente sia nel breve che nel lungo periodo, in modo da non limitarci ad affrontare le sfide poste dalla pandemia e i suoi impatti secondari sui bambini, ma anche delineare un futuro più luminoso per i bambini e i giovani”.

VIDEO https://weshare.unicef.org/Package/2AM408P24C6X

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UNICEF lancia pubblicazione ‘BUON COMPLEANNO CONVENZIONE – 30 anni di diritti per bambini e ragazzi’

L’UNICEF Italia, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, ha realizzato la pubblicazione “BUON COMPLEANNO CONVENZIONE – 30 anni di diritti per bambini e ragazzi”.

“Lo scorso 20 novembre 2019 la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza ha compiuto trent’anni: il 20 novembre del 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione – che è stata ratificata da 196 Stati – affidando all’UNICEF il compito di garantirne e promuoverne l’effettiva applicazione. Un compleanno che merita di essere celebrato e soprattutto ricordato per le tante iniziative che abbiamo organizzato nel nostro Paese – così come in altre nazioni – per invitare tutti, a partire dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai sindaci, ai media, agli insegnanti, ai genitori, ai bambini e ai ragazzi stessi a una riflessione su questo fondamentale trattato internazionale”, ha ricordato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

Nella pubblicazione sono stati raccolti i momenti più emozionanti di quella giornata straordinaria in cui i bambini e i ragazzi sono stati protagonisti di eventi e iniziative organizzate ai più alti livelli istituzionali e cui hanno potuto sottolineare i loro diritti e le loro aspettative. A cominciare dall’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricevuto una delegazione dell’UNICEF Italia, guidata dal Presidente Francesco Samengo e composta da bambini, ragazzi, membri del Consiglio Direttivo e gli Ambasciatori UNICEF Samantha Cristoforetti e Michele Affidato; il presidente Mattarella, per suggellare l’impegno e la speciale attenzione del nostro Paese verso i suoi cittadini da zero a diciotto anni, ha ricevuto una copia dell’edizione celebrativa della Convenzione e ha apposto una speciale dedica“Questo è un documento di fondamentale importanza per l’umanità”.

La giornata è proseguita alla Camera dei Deputati, con il Presidente Roberto Fico che ha ospitato “La Capigruppo dei bambini”, una riunione speciale ed informale in cui alcuni bambini e ragazzi si sono sostituiti ai grandi nelle loro funzioni, secondo lo stile del “Kids Take Over” promosso dall’UNICEF a livello globale.

Anche il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Goodwill Ambassador dell’UNICEF, ha organizzato in tutta Italia una serie di attività e iniziative che hanno coinvolto direttamente i giovanissimi. In particolare, hanno dato vita ai “KidsTakeOver” e a “Go Blue”, eventi nei quali i Comandi dei Vigili del Fuoco – sotto la guida del Capo del Corpo Nazionale Fabio Dattilo – sono stati illuminati di blu a testimonianza dell’impegno per i diritti dei bambini.

In occasione della Giornata, l’UNICEF e l’ANCI hanno promosso l’iniziativa internazionale “Go Blue”: 438 comuni hanno illuminato di blu un monumento o un edificio rappresentativo del proprio comune per ribadire il ruolo delle amministrazioni comunali a sostegno dei diritti dei bambini.

“Nei tre decenni successivi all’adozione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sono stato compiuti molti progressi: è stato ridotto di quasi il 40% il numero dei bambini che non hanno accesso alla scuola primaria, di oltre 100 milioni il numero di bambini gravemente malnutriti sotto i 5 anni di età. Tre decenni fa, la poliomielite paralizzava o uccideva quasi 1.000 bambini ogni giorno; oggi, il 99% di questi contagi è stato eliminato. Eppure, la povertà, la disuguaglianza, le discriminazioni e le distanze continuano a negare ogni anno a milioni di bambini i propri diritti: 15.000 bambini sotto i 5 anni muoiono ancora ogni giorno, soprattutto a causa di malattie curabili e altre cause prevenibili. Un bambino su quattro vive in zone di conflitto o colpite da catastrofi naturali. L’elenco delle sfide per i diritti dei bambini è lungo. Nonostante siano trascorsi trent’anni, la Convenzione non è ancora pienamente attuata, conosciuta e capita, per questo l’UNICEF lavora ogni giorno, in ogni Paese del mondo, per proteggere i diritti di tutti i bambini, anche nei luoghi e nelle situazioni più difficili e complesse, senza mai abbassare la guardia”, ha sottolineato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.




Covid-19 e infanzia, firmato Protocollo d’Intesa tra CEI e Unicef Italia

ROMA – È stato sottoscritto a Roma un Protocollo d’Intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana/CEI e il Comitato Italiano per l’UNICEF – Fondazione Onlus che avvia una reciproca collaborazione mirata alla tutela dell’infanzia sul territorio italiano sia nel periodo di emergenza sanitaria causata dalla pandemia da COVID-19 sia dopo che questa potrà considerarsi contenuta e terminata.

Il Protocollo – che avrà la durata di tre anni – è stato firmato dal Segretario generale della CEI, S.E. Mons. Stefano Russo, e dal Presidente dell’UNICEF Italia, Francesco Samengo.

“Per educare un bambino ci vuole un villaggio, ha ricordato più volte papa Francesco, e la Chiesa, nel suo essere comunità, guarda con responsabilità e sollecitudine alle giovani generazioni”, ha affermato Mons. Russo. “Non può esserci cammino di sviluppo autentico – ha aggiunto – che lasci indietro bambini e adolescenti nella povertà, nell’abbandono, nel disagio, nella malattia. Ogni bambino ha il diritto di essere accompagnato nella crescita con tutto il sostegno possibile, anche e soprattutto dopo un’emergenza globale di questo tipo. Il Protocollo firmato oggi con UNICEF contribuisce a edificare un futuro di cura e sicurezza per i più piccoli, che ha le fondamenta nel terreno della prevenzione”.

“Tutti i bambini hanno il diritto di sopravvivere, crescere e realizzare le proprie potenzialità per costruire un mondo più a misura di bambino”, ha dichiarato Samengo: “Sono certo che, grazie a questo Protocollo con la CEI, potremo compiere attività concrete per far fronte all’emergenza sanitaria e, soprattutto, per prevenire i suoi gravi effetti secondari sulle condizioni di vita di tanti bambini e adolescenti, in particolare le conseguenze sulla crescita della povertà e delle disuguaglianze, avendo particolare attenzione ai più vulnerabili e invisibili”.

Questi i principali obiettivi previsti dal Protocollo:

  1. individuare, promuovere e realizzare iniziative comuni di sostegno alle comunità in Italia nell’ambito dell’emergenza sanitaria e dei suoi effetti secondari, quali, tra gli altri, l’aggravamento della condizione di povertà, l’inasprimento delle disuguaglianze sociali, il rischio di abbandono scolastico o di carenze educative, il rischio di carenze nella tutela della salute, il rischio di violenze con particolare attenzione ai diritti e alle condizioni di vita delle bambine e dei bambini e degli adolescenti, compresi i minori con disabilità, quelli fuori dalle famiglie o bambini e adolescenti rifugiati, richiedenti asilo e migranti,  accompagnati e non;
  2. individuare, sviluppare ed attuare iniziative comuni per la tutela dei minori in Italia e per il miglioramento delle loro condizioni di vita e la loro piena partecipazione anche dopo l’emergenza;
  3. incentivare iniziative congiunte di prossimità volte alla prevenzione, promozione e protezione dei minori residenti in Italia e delle loro famiglie in condizioni di disagio sociale, economico ed educativo.



Nuovo rapporto UNICEF/ODI: gli assegni familiari universali sono fondamentali per ridurre la povertà

Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’ODI/Overseas Development Institute e dall’UNICEF, gli assegni familiari universali, come i pagamenti in contanti senza condizioni o i trasferimenti fiscali, sono fondamentali nella lotta contro la povertà dei bambini, eppure sono disponibili solo in 1 paese su 10 in tutto il mondo. Il rapporto “Universal Child Benefits: Policy Issues and Options” evidenzia che i benefici universali in denaro per i bambini nei paesi a medio reddito ad un costo di appena l’1% del PIL porterebbero ad un calo del 20% della povertà in tutta la popolazione.

In 15 paesi ad alto reddito, la sola erogazione di assegni familiari universali ha portato a una riduzione della povertà infantile pari in media a 5 punti percentuali. È inoltre dimostrato che gli assegni familiari universali riducono le privazioni, migliorando il benessere generale dei bambini, la salute, l’istruzione, la sicurezza alimentare, la produttività e la capacità di contribuire alle loro società e alle loro economie quando raggiungono l’età adulta.




Coronavirus/UNICEF: Foxy dona dispositivi sanitari per gli ospedali italiani

Riceviamo e pubblichiamo: “FOXY ha deciso di essere al fianco dell’UNICEF anche nella lotta al coronavirus, donando 200.000 euro che verranno utilizzati per acquistare importanti dispositivi sanitari – in particolare mascherine protettive, guanti e occhiali – per gli ospedali nel nostro paese; inoltre FOXY lancerà una campagna di comunicazione – con un nuovo spot – interamente dedicato al lavoro dell’UNICEF e al suo impegno nel fornire aiuti agli ospedali italiani.

“Un grazie di cuore a FOXY per questo importante sostegno, che servirà a proteggere medici, infermieri e personale sanitario che stanno lottando in prima linea nel nostro paese per contenere e arrestare la diffusione del COVID”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

Dal 2000 FOXY sostiene UNICEF nel suo impegno in difesa dei bambini. La collaborazione tra Foxy e UNICEF nei primi anni ha interessato vari progetti – Campagna vaccinazione (2000), Bimbe a scuola (2001), Emergenza IRAQ (2003) – per poi incentrarsi, dal 2002 ad oggi, sull’iniziativa “Adotta una Pigotta”. In questi 20 anni, Foxy ha donato complessivamente ad UNICEF oltre 5 milioni di Euro.

“La Pigotta è la bambola di pezza dell’UNICEF, realizzata a mano da volontari, bambini, famiglie, anziani, che è diventata il simbolo dell’UNICEF e dei volontari. Dal suo avvio, infatti, l’iniziativa ‘Adotta una Pigotta’ ha permesso di salvare oltre un milione e mezzo di bambini, grazie all’infaticabile sostegno di FOXY”, ha sottolineato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

“Anche durante questo momento di sofferenza causata dal Coronavirus, tanti volontari UNICEF stanno realizzando, anche a distanza, le Pigotte-dottoresse/infermiere, speciali pigotte che vogliono esprimere vicinanza – in questi giorni di isolamento e distanziamento – ai tantissimi ricercatori, virologi, dottori e infermieri che in maniera instancabile sono nelle corsie di tutta Italia 24 ore su 24 per aiutare migliaia di persone, soprattutto le più vulnerabili, a combattere il COVID-19. L’UNICEF Italia si sta adoperando per mettere a disposizione al più presto queste Pigotte speciali per farle ‘adottare’ da tante persone interessate”, ha concluso il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo”.




Istruzione interrotta per oltre l’80% degli studenti del mondo. L’UNICEF amplia il suo supporto in 145 Paesi

Poiché la chiusura delle scuole a livello nazionale ha interrotto l’istruzione di oltre l’80% degli studenti in tutto il mondo, l’UNICEF ha annunciato oggi che aumenterà in modo significativo il suo sostegno in tutti i paesi per aiutare i bambini a continuare il loro apprendimento mantenendo le scuole sicure.

“Le scuole nella maggior parte dei paesi nel mondo sono chiuse. È una situazione senza precedenti e se non agiamo insieme adesso per proteggere l’istruzione dei bambini, le società e le economie ne sentiranno le conseguenze per tanto tempo dopo aver sconfitto il COVID-19. Nelle comunità più vulnerabili, l’impatto si ripercuoterà per generazioni,” ha dichiarato Robert Jenkins, Direttore globale UNICEF per l’Istruzione. “Sulla base della nostra esperienza con la chiusura delle scuole in risposta all’Ebola, più a lungo i bambini sono lontani dalle scuole, meno probabilità hanno di ritornarvi. Dare ai bambini modi alternativi per apprendere e ricostruire, in questo modo, una quotidianità è una parte cruciale della nostra risposta.”

Per aiutare a contenere l’interruzione dell’istruzione per i bambini e consentire che continuino ad apprendere in sicurezza, l’UNICEF ha destinato ulteriori fondi per accelerare il lavoro con i governi e i partner in più di 145 paesi a basso e medio reddito. I 13 milioni di dollari iniziali – circa 9 milioni dei quali provengono da un finanziamento della Global Partnership per l’Istruzione – saranno utilizzati per supportare i governi nazionali e una serie di partner per l’istruzione in ogni paese per sviluppare piani che consentano una risposta rapida in tutto il sistema.

In tutti i 145 paesi, l’UNICEF lavorerà con i suoi partner per: supportare i piani di risposta dei governi alla crisi che includono assistenza tecnica, rapida analisi dei rischi, raccolta dati e pianificazione della riapertura delle scuole; supportare la pianificazione e l’implementazione di operazioni per rendere le scuole sicure; fornire le scuole di kit per l’igiene e la circolazione di informazioni di base sulla prevenzione della malattia; formare gli insegnanti e le persone che si occupano dei bambini sul supporto psicosociale e per la salute mentale di se stessi e degli studenti; assicurare la continuità dell’apprendimento e l’accesso a programmi di apprendimento da remoto che comprendano la pianificazione e la preparazione di programmi di studio alternativi online, via radio e via televisione.

In Italia oltre 8 milioni di bambini in questo momento non stanno frequentando la scuola primaria e secondaria. I nostri cittadini più giovani rischiano di scontare sul lungo periodo gli effetti socio-economici di questa crisi. 1 milione e 200 mila minorenni vivono in povertà, è a loro in particolare che dobbiamo pensare in questo momento storico: gli interventi per la didattica online devono essere in grado di non lasciare indietro nessuno, compresi i nostri studenti con disabilità o appartenenti a gruppi vulnerabili. A tal fine stiamo collaborando con il Miur per garantire a tutti i minori italiani eguali opportunità e servizi psico-educativi essenziali. Facciamo quindi appello a tutte le Istituzioni affinché garantiscano gli strumenti necessari in modo che tutti abbiano accesso al diritto all’istruzione, ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.




UNICEF/Diritti dei bambini: firmati in Puglia il Protocollo d’Intesa

“Non dobbiamo dare per scontati i diritti enunciati dalla Convenzione sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, di cui da poco abbiamo celebrato i 30 anni dall’approvazione. C’è bisogno di un impegno costante e continuo a partire dal territorio, per diffondere e rafforzare la cultura dei diritti dell’infanzia. Oggi come UNICEF Italia siamo impegnati in due importanti collaborazioni sul territorio pugliese: la rinnovata convenzione con l’Università del Salento e il protocollo di Intesa con l’Assessorato Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia. Due interlocutori importanti con i quali l’UNICEF, anche grazie all’impegno dei nostri Comitati locali, ha da tempo attivato una proficua collaborazione con la finalità di promuovere una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, ha dichiarato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.
“Un primo ringraziamento – ha proseguito Samengo – va al Rettore dell’Università del Salento, il professor Fabio Pollice, per aver rinnovato la convenzione con l’UNICEF, per i prossimi tre anni, proseguendo il percorso di promozione dei diritti dei bambini e degli adolescenti avviato precedentemente. Insieme continueremo a realizzare attività di formazione, eventi, seminari, giornate di sensibilizzazione sulla Convenzione dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Proprio per rafforzare l’azione di conoscenza e formazione sul tema dei diritti dell’infanzia, vorrei ricordare che, come UNICEF Italia, abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa con il MIUR e un accordo con la CRUI/Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, che ci vedrà impegnati nei prossimi anni”.
“Inoltre, ringrazio l’Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia Loredana Capone per la firma di un Protocollo triennale che ci vedrà impegnati in un percorso orientato all’apprendimento e all’accrescimento culturale di bambini e famiglie con particolare attenzione ai diritti dell’infanzia. In particolare, tramite i Poli Bibliomuseali delle Regione Puglia verranno realizzate attività per i bambini e i giovani che consentano loro di maturare consapevolezza, autostima, motivazione, capacità di giudizio e senso critico; saranno realizzati Baby PIt Stop dell’UNICEF* e prenderà via il percorso del progetto UNICEF ‘Musei e Biblioteche Amici dei Bambini’ per rendere i bambini, le bambine, gli adolescenti e le loro famiglie protagonisti dei luoghi della cultura e della socialità. Infine, ci impegniamo a dare vita a un Osservatorio congiunto sulle politiche culturali per i bambini e gli adolescenti adottate e realizzate su tutto il territorio provinciale attraverso il coinvolgimento di istituzioni locali, agenzie educative, associazioni socioculturali”, ha concluso il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.




UNICEF/Capodanno: oltre 392.000 bambini nasceranno nel mondo il primo giorno dell’anno, 1.210 in Italia

ROMA – “L’UNICEF stima che il primo giorno dell’anno nasceranno in tutto il mondo 392.078 bambini.  Questo numero include circa 1.210 bambini che nasceranno in Italia.  Il primo bambino del 2020 probabilmente nascerà nelle isole Fiji nel Pacifico. L’ultimo negli Stati Uniti. A livello globale, si stima che oltre la metà di queste nascite avverrà in otto paesi: India con 67.385 nuovi nati, Cina con 46.299, Nigeria con 26.039, Pakistan con 16.787, Indonesia con 13.020, Stati Uniti con 10.452, Repubblica Dem. del Congo con 10.247 ed Etiopia con 8.493. Ogni gennaio, l’UNICEF vuole celebrare i bambini nati il giorno di Capodanno, un buon auspicio per la nascita dei bambini in tutto il mondo”, ha detto il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

Tuttavia, per milioni di neonati in tutto il mondo, il giorno della loro nascita non è così favorevole. Nel 2018, 2,5 milioni di bambini sono morti nel loro primo mese di vita; circa un terzo di loro nel loro primo giorno di vita. Tra questi bambini, la maggior parte è morta per cause prevenibili come la nascita prematura, complicazioni durante il parto e infezioni come sepsi. Inoltre, più di 2,5 milioni di bambini nascono morti ogni anno.

Negli ultimi tre decenni, il mondo ha visto notevoli progressi nella sopravvivenza infantile, riducendo di oltre la metà il numero di bambini che muoiono prima del quinto compleanno. Ma i progressi sono stati più lenti per i neonati. I bambini che sono morti nel primo mese rappresentano il 47% di tutti i decessi tra i bambini al di sotto dei cinque anni nel 2018, un numero in aumento rispetto al 40% del 1990.

“L’inizio di un nuovo anno e di un nuovo decennio è un’occasione per riflettere sulle nostre speranze e aspirazioni, non solo per ciò che ci riserva il nostro futuro, ma anche per il futuro di coloro che verranno dopo di noi”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore Generale dell’UNICEF. “Il calendario che cambia ogni gennaio, ci ricorda tutte le possibilità e le potenzialità di ogni bambino che intraprende il viaggio della sua vita, se gli viene data questa possibilità”.

La campagna dell’UNICEF Every Child Alive richiede investimenti immediati in operatori sanitari con la giusta formazione e con i farmaci giusti per garantire che ogni madre e neonato sia assistito da un paio di mani esperte per prevenire e curare le complicazioni durante la gravidanza, il parto e la nascita.

“Troppe madri e neonati non sono assistiti da un’ostetrica o un’infermiera formata e con gli strumenti adatti, e i risultati sono devastanti”, ha aggiunto Fore. “Possiamo fare in modo che milioni di bambini sopravvivranno al loro primo giorno e vivranno in questo decennio, se ognuno di loro nascerà in un paio di mani esperte”.

“Tra i 1.210 nati oggi nel nostro Paese, diversi bambini nasceranno negli Ospedali riconosciuti dall’UNICEF e dall’OMS ‘Amici dei bambini’; soltanto nel 2018, sono nati in questi Ospedali oltre 31.500 bambini, più del 7% dei nati in Italia su un totale di 449.000. Quindi, ogni giorno, mediamente, nel 2018, sono nati 86 bambini in un Ospedale Amico. Questi neonati e le loro madri hanno quindi beneficiato dei migliori standard di assistenza in materia di parto e allattamento”, ha ricordato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.

L’UNICEF in Italia promuove il programma ‘Insieme per l’Allattamento-Ospedali & Comunità Amici dei Bambini’ per diffondere la cultura dell’allattamento e garantire a tutti i bambini una nutrizione adeguata e il miglior inizio di vita possibile. Ad oggi, fanno parte della Rete UNICEF in Italia 29 Ospedali e 7 Comunità riconosciuti dall’UNICEF come Amici dei bambini, 3 Corsi di Laurea riconosciuti Amici dell’Allattamento e oltre 900 Baby Pit Stop – spazi dedicati a tutte le famiglie in cui poter prendersi cura dei propri bambini.

 

Portavoce: 342/8096397; e-mail: portavoce@unicef.it