Carcere Cassino, rissa tra detenuti stranieri

CASSINO ( Frosinone) – Riceviamo da Uspp Lazio e pubblichiamo: “Le dinamiche delle risse in carcere tra detenuti sono sempre dovute a regolamenti di conti per il controllo dei loro traffici consumati all’interno delle sezioni detentive.
I traffici consistono nella macerazione di frutta all’interno dei secchi per la produzione di alcol filtrata in bottiglie ed altro. In questo caso di Cassino non abbiamo contezza ma i contendenti sembrano essere detenuti albanesi contrapposti a magrebini, dove i primi per natura hanno sempre il controllo del traffico e i secondi la gestione dell’elaborato nascosto all’interno delle celle detentive. Soprattutto con circa 7 detenuti per cella dove il sovraffollamento è evidente con il 50% in più (230 attualmente presenti) rispetto ad un 23% in meno ad un organico di polizia penitenziaria (di 106 unità rispetto ai 129 unità previsti)!!!
L’USPP e venuta a sapere che i soggetti contusi sono stati sottoposti alle cure del caso e l’amministrazione ha assunto i provvedimenti di merito.
Sicuramente questa situazione inizia ad essere intollerabile soprattutto da parte dei ristretti stranieri che dimostrano tutta la loro ingestibilità nel merito dell’ordine e sicurezza, per comportamenti reiterate e di difficile soluzioni”.

 




Uspp Lazio (Nicastrini): “Questo disastro ha responsabilità lontane nelle disposizioni DAP e Ministro della Giustizia fino ad oggi”

ROMA – Riceviamo e pubblichiamo: “Ancora effetti di decisioni fatte senza conoscere quale sarebbero stati gli effetti che denunciamo da anni anche dalle circolari DAP del 2015 per l’apertura delle camere di pernottamento che prevedono detenuti che girano liberamente per almeno 8 ore all’interno della sezione e negli spazi detentivi venendo a contatto diretto con l’unico agente o addirittura pattuglie che devono girare per controllare centinaia di reclusi.
E dovuto inoltre all’attivazione delle funzioni dei garanti che di fatto non fanno nulla per sostenere le difficoltà che si hanno nel gestire soggetti che non hanno alcun rispetto delle regole penitenziarie e dei doveri di chi deve pagare una pena legata a fatti delinquenziali ripetute contro chiunque.
L’unico interesse dei GARANTI e quello di sostenere le esigenze dei detenuti ma non di rispettare le regole e chi lavora in tale ambito lanciando sempre accuse e non fare anche gli interessi di chi ha subito atti delinquenziali dai loro assistiti.
Ecco perché poi accadono fatti simili e siamo alla fine di un percorso che ha stravolto completamente la gestione delle carceri.
Adesso bisogna dire basta, ora che la politica inizi a pensare a come rimettere nel rispetto le regole che proprio loro mettono in campo e poi non si permette di farle rispettare.
Chi subisce tutto questo schifo e la sola Polizia Penitenziaria e gli operatori che svolgono con dedizione il loro compito istituzionale a prescindere dai ruoli che si hanno e il Covid-19 e stato solo un pretesto usato dai reclusi per avviare quello che hanno fatto ovvero distruggere le istituzioni e le strutture dello Stato!”.