“Voci di ballatoio”: la Casa circondariale di Velletri ha il suo giornale

VELLETRI – Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Stefano Anastasìa, è intervenuto alla presentazione del primo numero del mensile Voci di Ballatoio, che si è svolta giovedì 5 dicembre nella Casa circondariale di Velletri, nato dopo una prima edizione sperimentale. Il progetto è stato ideato e curato dall’Associazione La Farfalla e realizzato da un gruppo di detenuti, grazie alla collaborazione della direttrice del carcere, Anna Rita Gentile, e della dirigente dell’Area giuridico-pedagogica, Sabrina Falcone. A presentare il primo numero del giornale sono intervenuti i responsabili del progetto, Paola Anelli e Nicolò Sorriga, quest’ultimo responsabile della grafica e dell’impaginazione del giornale. Il giornale della Casa circondariale di Velletri, realizzato da un gruppo di detenuti della struttura nell’ambito del progetto “Altri Giornali” dell’Associazione La Farfalla, è iniziato nel mese di marzo 2024, ha portato all’uscita del numero zero nel mese di luglio ed è proseguito con continuità fino alla presentazione del primo numero.

L’evento, al quale hanno partecipato anche i 22 detenuti che compongono la redazione della pubblicazione, ha avuto luogo nell’aula conferenze del penitenziario di Velletri, con la partecipazione di numerosi ospiti, tra i quali: il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Roma, Marina Finiti; il magistrato di sorveglianza Leonardo Circelli; il dirigente Mario Petruzzo, delegato dal capo dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Giovanni Russo; e il giornalista fotoreporter Luciano Sciurba.

Alla presentazione hanno partecipato anche diverse scuole superiori, tra cui il Liceo Landi di Velletri, il Liceo Meucci di Aprilia, l’Istituto tecnico Industriale Trafelli di Nettuno e il Liceo Chris Cappel di Anzio.

Il mensile Voci di Ballatoio si compone diverse sezioni, come le storie dei detenuti, voci da dentro e da fuori, speciali e approfondimenti, tra cui articoli sui disordini della scorsa estate.

Il giornale, stampato in 300 copie, viene distribuito all’interno della Casa Circondariale, agli uffici dell’amministrazione penitenziaria e ai soggetti – istituzionali e non – coinvolti nel settore della Giustizia e dell’educazione.

Il giornale può essere inoltre scaricato gratuitamente in pdf dal sito dell’associazione La Farfalla e condiviso.




A Velletri la presentazione del libro Un Carabiniere da marciapiede di Ciro Francesco Luongo

VELLETRI- Giovedì 5 dicembre, nella Sala Tersicore del Comune di Velletri, si è svolta la presentazione del libro Un Carabiniere da marciapiede, scritto da Ciro Francesco Luongo. L’evento, organizzato dall’Ufficio della Presidenza del Consiglio Comunale di Velletri, ha rappresentato un’occasione per riflettere su un periodo cruciale della storia italiana e sul ruolo centrale delle forze dell’ordine nella lotta contro il terrorismo di qualunque colore politico.
Il tavolo dei relatori ha visto la partecipazione, oltre all’autore Ciro Francesco Luongo, del Presidente del Consiglio Comunale di Velletri Salvatore Ladaga, del Sindaco Ascanio Cascella – il quale dopo i saluti ha dovuto lasciare la sala per altri impegni istituzionali – di Massimo Tosti, direttore del giornale La Torre in qualità di moderatore, e di Ottavia Lavino, dello staff della presidenza. Tra il pubblico, una presenza di rilievo è stata quella del Capitano Andrea Semboloni, Comandante della Compagnia Carabinieri di Velletri.
Salvatore Ladaga, introducendo l’incontro, ha dichiarato: “Questo libro vuole offrire uno spaccato di un’Italia dilaniata dalla lotta armata sia di estrema destra che di estrema sinistra, che aveva come obiettivo finale uno Stato a volte colpito duramente, a volte vincitore grazie all’impegno dei suoi uomini, magistrati, forze dell’ordine e politici. Ogni atto di terrorismo, proveniente da cellule estremiste tra gli anni sessanta ed ottanta, ha provocato una ferita importante ed è biasimabile qualunque colore abbia avuto. Erano quelli anni difficili – ha proseguito il Presidente del Consiglio Comunale – e da figlio di un militare, ho sempre guardato con occhi più che attenti le pagine della storia. La mente ripercorre fatti accaduti in tante piazze italiane, oggi ne accadono di altre. L’Italia ne ha sofferto, ne soffre, e guardando Velletri, anche la nostra città non è immune da ferite, amplificate a volte da contesti sociali poco attenti a correggere perché orientati in direzioni poco costruttive e posizioni ancor meno obiettive”.
L’autore del libro Ciro Francesco Luongo, maresciallo maggiore dell’Arma dei Carabinieri, ha prestato servizio per oltre vent’anni con dedizione e coraggio. Entrato nell’Arma a soli 17 anni, ha dedicato la sua vita al servizio dello Stato, affrontando i pericoli della lotta contro il terrorismo durante i difficili anni di piombo. Luongo ha prestato servizio alla Sezione Speciale Anticrimine di Roma, collaborando con figure di spicco come il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Durante questa esperienza, ha partecipato a delicate operazioni contro esponenti del terrorismo nazionale e internazionale, ricevendo sette Encomi Solenni per il suo lavoro.
Dopo il suo congedo, avvenuto nel 1990, Luongo ha continuato a servire lo Stato in ambiti civili, ricoprendo il ruolo di responsabile della sicurezza presso una società farmaceutica dal 1991 al 2012. Per il suo impegno, nel 1996 è stato insignito dell’Onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica. Nonostante il suo ritiro dall’attività operativa, Luongo ha continuato a investire nella sua formazione, conseguendo nel 2014 una laurea in Scienze Religiose presso l’Università Pontificia della Santa Croce di Roma.
Il libro Un Carabiniere da marciapiede è una profonda testimonianza di ventun anni trascorsi nell’Arma dei Carabinieri, in un periodo storico segnato da tensioni sociali e politiche. Attraverso ricordi vividi e intensi, Luongo racconta episodi chiave come il disastro ambientale di Seveso nel 1976, l’omicidio del giudice Occorsio, la fuga di Herbert Kappler, l’assassinio di Aldo Moro nel 1978 e la tragica strage di Bologna nel 1980. Il libro si propone di offrire un’immersione autentica nell’Italia degli anni di piombo, raccontando i sacrifici e il coraggio di chi ha operato per difendere la stabilità dello Stato.

Durante la presentazione, l’autore ha condiviso alcuni episodi tratti dal libro, regalando al pubblico uno spaccato reale e coinvolgente delle difficoltà e delle sfide affrontate dai Carabinieri nella lotta contro il terrorismo.

L’evento si è concluso con un caloroso applauso e un dibattito aperto con il pubblico, che ha riconosciuto l’importanza di tramandare testimonianze come quella di Luongo. Un Carabiniere da marciapiede non è solo un resoconto di esperienze professionali, ma una lezione di sacrificio, resilienza e amore per il proprio Paese. Un’opera che invita alla riflessione e alla consapevolezza, offrendosi come strumento per comprendere una parte fondamentale della nostra storia recente.




Trionfa Valentina Lupi da Velletri vincendo il 20° Premio Bianca D’Aponte per cantautrici

VELLETRI (Roma) – Valentina Lupi, da Velletri, vince il Premio Bianca d’Aponte per cantautrici, che ha toccato il traguardo della 20a edizione. A lei, a pari merito con la livornese Irene Di Brino, anche il Premio della Critica “Fausto Mesolella” (storico direttore artistico del d’Aponte).

Alla vincitrice assoluta va il Premio Bianca d’Aponte, con borsa di studio di 1.000 euro, la partecipazione come ospite alla prossima edizione del Premio e all’edizione del 2025 di Music for Change, realizzata da Musica contro le mafie. Valentina Lupi si aggiudica anche il premio dell’etichetta femminile “Maieutica Dischi” di Veronica Marchi (vincitrice della prima edizione del Premio) per la produzione e pubblicazione di un brano.

Inoltre per la vincitrice o, se non disponibile, a una delle finaliste c’è la proposta di un anno di consulenza manageriale e ufficio stampa da parte di Freecom.

Per il Premio della Critica “Fausto Mesolella” è prevista invece una borsa di studio complessiva di 800 euro e la possibilità di esibirsi al Premio Nilla Pizzi.

Nella manifestazione, che si è tenuta al teatro Cimarosa di Aversa il 25 e 26 ottobre, la targa al miglior testo (dedicata a Oscar Avogadro) è andata a Magma (da Caltanissetta), con anche una proposta di assistenza legale e manageriale per un anno da parte di Siedas.

Giulia Leone (da Cagliari) si è aggiudicata la targa alla migliore composizione e un premio di Soundinside Basement Records consistente nella partecipazione al festival “Femminile plurale”.

La targa per la migliore interpretazione ha visto invece prevalere Torraco (da Matera), a cui va anche una possibile collaborazione artistica con l’etichetta Suoni dall’Italia di Mariella Nava.

Infine, Anna Sara (dalla provincia Massa Carrara) si aggiudica il “Premio ’Na stella” (titolo di una canzone di Mesolella) del Virus Studio, con l’incisione di un brano con la produzione artistica di Ferruccio Spinetti e Alessandro Guasconi.

A confrontarsi nel contest di quest’anno c’erano anche Beo (da Roma), Fremir (da Napoli), Gama (da Matera), Kalika (da Napoli).

Ampio e di alto livello il parterre degli ospiti che si sono esibiti, grazie alla direzione artistica di Ferruccio Spinetti.

Madrina di questa edizione è stata Margherita Vicario, che ha interpretato “Un chicco di caffè”, un brano di Bianca d’Aponte (la cantautrice prematuramente scomparsa a cui è dedicata la manifestazione) e ha presieduto la giuria del concorso, mentre a Teresa De Sio è andato il premio alla carriera della Città di Aversa.

Diverse le madrine delle scorse edizioni presenti in cartellone, segno del forte legame che si instaura fra la manifestazione e le sue protagoniste: Ginevra di Marco con Francesco Magnelli, Cristina Donà con Saverio Lanza e Simona Molinari (ma in giuria c’erano anche Rossana Casale, Grazia Di Michele, Elena Ledda).

A salire sul palco anche Maria Pia de Vito, Gnut, i Malvax, Renzo Rubino, un gruppo di alunni del Liceo classico e musicale Domenico Cirillo di Aversa (che hanno proposto una canzone di Bianca d’Aponte) e la vincitrice del Premio Bianca d’Aponte International, la catalana Sandra Bautista, che si è affermata alla recente edizione del Premio Andrea Parodi di Cagliari, gemellato con il d’Aponte.

Ad aprire entrambe le serate è stata Chiarè (al secolo Chiara Ianniciello), vincitrice della scorsa edizione del d’Aponte.

A condurre splendidamente le due serate sono stati Carlotta Scarlatto e Ottavio Nieddu.

Una band residente, coordinata e diretta da Alessandro Crescenzo, ha accompagnato alcune concorrenti e alcuni ospiti. Ne facevano parte, oltre allo stesso Crescenzo al piano e alle tastiere, Guido Della Gatta alla chitarra, Vincenzo Carpinone al basso, Davide Ferrante alla batteria, Angelo Cioffi alla tromba, Pietro Ventrone al sax e clarinetto, Paolo “Ryo” Di Ronza & Roberta Andreozzi ai cori.

GIURIE

A decidere le vincitrici è stata una ampia e prestigiosa giuria, formata da artisti e addetti ai lavori. Una seconda giuria, composta da giornalisti e radiofonici, ha assegnato il premio della critica “Fausto Mesolella”.

Hanno composto la prima giuria: Giuseppe Anastasi, Giuseppe Barbera, Rossana Casale, Mimì Ciaramella, Gianni Cicchi, Sergio Delle Cese, Teresa De Sio, Maria Pia De Vito, Ginevra Di Marco, Grazia Di Michele, Cristina Donà, Massimo Germini, Kaballà, Saverio Lanza, Elena Ledda, Francesco Magnelli, Simona Molinari, Ivan Rufo, Andrea Satta, Dino Stewart, Roberto Trinci, Angelo Valori, Margherita Vicario.

Per il Premio della Critica “Fausto Mesolella” c’erano: Enrico de Angelis (presidente), Roberta Balzotti, Salvo Battaglia, Giovanni Chianelli, Angiola Codacci Pisanelli, Giorgiana Cristalli, Mauro De Cillis, Max De Tomassi, Alessandro Di Liegro, Elisabetta Malantrucco, Cinzia Marongiu, Michele Monina, Francesco Paracchini, Leonardo Pascucci, Duccio Pasqua, Fausto Pellegrini, Timisoara Pinto, Alessia Pistolini, Marcella Sullo, Paolo Talanca, Ines Uva, John Vignola.

ORGANIZZATORI E PARTNER

Il Premio Bianca d’Aponte è organizzato dall’Associazione Bianca d’Aponte, con la collaborazione di ReteDoc, ed è sostenuto da SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e NuovoImaie.

Partner: Emergency, M.A.U., SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, NuovoImaie, ReteDoc, Premio Andrea Parodi, Suoni dall’Italia, “Pem! Festival – Parole e musica in Monferrato”, Istituto italiano di cultura di Madrid, Officina delle Arti Pasolini, Music for Change, Maieutica Dischi, Siedas, Virus Studio, Soundinside, Premio Nilla Pizzi, Associazione Virginia Vita.

Partner privilegiato: Città di Aversa.

Media partner: Rai Radio1, Rai Radio Techetè, L’isola che non c’era, Blogfoolk. Patrocinio: Rai Campania

Riprese video: Time4Stream.




SINAPPE Polizia Penitenziaria – Velletri: un altro colpo contro lo spaccio di stupefacenti in carcere

ROMA- Un’altra operazione di successo condotta dalla Polizia Penitenziaria si è svolta ieri mattina all’interno del carcere di Velletri. I nostri colleghi, con grande professionalità, sono riusciti a sequestrare una quantità di sostanze stupefacenti, dimostrando ancora una volta il loro impegno costante nella lotta al crimine all’interno delle mura penitenziarie.
A riferirlo è Ciro Di Domenico, Segretario Regionale del SINAPPE: “Nonostante si tratti di una quantità modesta, questo sequestro rappresenta la determinazione della Polizia Penitenziaria per
contrastare le attività illecite che tentano di insinuarsi nel nostro sistema penitenziario. Ogni grammo di droga sottratto ai detenuti è una vittoria per la legalità e per la sicurezza di tutti”.
Roberto Santini, Segretario Generale Sindacato SINAPPE di Polizia Penitenziaria: “Il SINAPPE esprime il ringraziamento a tutti gli agenti coinvolti in questa operazione. Il loro lavoro quotidiano, spesso svolto in condizioni difficili, è fondamentale per garantire l’ordine e la sicurezza all’interno delle nostre carceri”.
“Ribadiamo la necessità – conclude Santini – di potenziare gli organici della Polizia Penitenziaria soprattutto nel carcere di Velletri a cui manca circa il 30% dell’organico di Polizia Penitenziaria e con un affollamento di detenuti del 135% e di fornire ai nostri colleghi tutti gli strumenti tecnologici necessari per svolgere al meglio il loro compito”.




Carceri: Uilpa, rientrati disordini a Velletri

”Grazie all’intervento della Polizia penitenziaria, sono rientrati poco fa i gravissimi disordini presso la Casa Circondariale di Velletri. Da quanto apprendiamo, non vi sarebbero stati scontri fisici, né feriti o contusi. Ingenti invece i danni alla struttura”. Così in una nota Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria




Velletri: sfocia in violenze la protesta di alcuni detenuti in carcere

VELLETRI- Sta prendendo una piega preoccupante la protesta in carcere a VELLETRI. Lo denuncia Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che segnala come la situazione sia peggiorata: inutili le trattative con Direttore, Comandante, Garante dei detenuti, Magistrato di Sorveglianza e Presidente del Tribunale di Roma. Inizialmente, la situazione era rientrata in due Sezioni, ma poco fa si è destabilizzata di nuovo in tutte le sezioni del Reparto D. Hanno dato fuoco nuovamente, una sezione è stata resa ormai inagibile, stanno intervenendo i vigili del fuoco, in più sono intervenuti in ausilio colleghi di altri Istituti, Gom, Polizia di Stato e Carabinieri all’interno dell’Istituto.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, polemizza con chi, in questi ultimi giorni, ha sollevato il problema del sovraffollamento delle carceri illudendo i detenuti con improbabili indulti e leggi svuota carceri: Il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria non si fa prendere per il naso da chi oggi pensa di avere scoperto l’acqua calda e i problemi carcerari sollecitando improbabili indulti e leggi svuota carceri, mentre per mesi ed anni non hanno detto una parola sui provvedimenti delle varie maggioranze politiche di ogni colore al Governo che, nel tempo, hanno destabilizzato il sistema e destrutturato la sicurezza nelle carceri. In primo luogo, l’eliminazione della sanità penitenziaria che consentiva una gestione “interna”: aver ricondotto tutto sotto la gestione della sanità pubblica e delle AUSL ha determinato notevoli disservizi e incapacità di avere una adeguata gestione interna. Poi, l’introduzione di vigilanza dinamica e celle aperte, modello organizzativo seguito alla ormai famosa sentenza Torreggiani, che ha sostanzialmente consegnato le carceri ai detenuti. Infine, la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, OPG, con la relativa istituzione delle REMS, i cui posti sono assolutamente insufficienti, ma a volte, anche laddove ci sono, quando si tratta di malati molto gravi, sembra che nessuno voglia farsene carico. Non è più rinviabile, conclude il leader del SAPPE, che per questo si appella alle Autorità istituzionali e politiche, dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato.




Carceri: problemi a Regina Coeli, è emergenza continua

ROMA– “Mentre presso la Casa Circondariale di Velletri sono tuttora in corso pesantissimi disordini, al carcere capitolino di Regina Coeli un centinaio di detenuti della terza sezione si rifiuta di rientrare dai cortili passeggio. Alla base della resistenza, pare che vi siano i timori per possibili conseguenze disciplinari a seguito di scontri fisici, fra reclusi, registrati ieri”.

Lo afferma Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Le carceri sono ormai polveriere, mentre al Governo fanno finta di nulla. A Regina Coeli, a fronte di 600 posti disponibili, sono ammassati circa 1.130 detenuti, peggio che in una qualsiasi stalla dov’è necessario rispettare regole più stringenti. A gestirli, poi, circa 350 Poliziotti penitenziari assegnati, quando ne sarebbero necessari almeno 709. Per non parlare delle pessime condizioni della struttura”, spiega il Segretario della UILPA PP.

“Considerando tutto ciò che sta avvenendo in queste ore, senza che alcuno dall’Esecutivo batta ciglio, ci chiediamo cosa si aspetti. Possibile che non è chiaro dalle parti di Palazzo Chigi che rischia di accadere molto più e molto peggio di quanto successo nel marzo del 2020, quando allo scoppiare della pandemia per Covid-19 vi furono pesantissime sommosse in decine di carceri e si contarono 13 morti? Temiamo di star vivendo la pandemia dell’indifferenza della politica di maggioranza, che si cimenta in farneticazioni discettando del nulla”, conclude De Fazio.




Carceri: Disordini a Velletri, non si placa la tensione nelle carceri

VELLETRI- “Ci giungono notizie, ancora frammentarie e disarticolate, di pesanti disordini presso la Casa Circondariale di Velletri, dove in 412 posti regolamentari sono stipati circa 600 detenuti, gestiti da poco più della metà del personale di Polizia penitenziaria necessario, con meno di 200 unità assegnate a fronte di un fabbisogno di 390. Sul posto sarebbero intervenuti anche i vigili del fuoco e sarebbero stati inviati rinforzi della Polizia penitenziaria da tutta la regione Lazio. Pare sia presente anche il Magistrato di sorveglianza”.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

“Noi continuiamo a ripeterlo, le carceri sono un inferno, ben al di là delle condizioni climatiche di questi giorni, e lo sono sia per i detenuti sia per la Polizia penitenziaria, che al di là della propaganda, continua a essere abbandonata a se stessa e disorganizzata mentre si discetta di improbabili Gruppi di Intervento Operativo, solo sulla carta, e comunque addirittura dannosi in questa situazione. Se non si adotteranno misure immediate e realmente efficaci, temiamo che in autunno ritroveremo solo macerie a ricoprire cadaveri. Il Governo ponga fine e alle chiacchiere e vari misure veramente incisive per fronteggiare un’emergenza senza precedenti negli ultimi 25 anni”, prosegue il Segretario della UILPA PP.

“Alla Premier, Giorgia Meloni, non interessano più le carceri, i detenuti e chi vi lavora? Metta ordine alle dichiarazioni fra loro contrastanti del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del suo Sottosegretario con delega ai detenuti, Andrea Ostellari, e faccia sapere se e cosa intende fare prima che la situazione precipiti in maniera irrecuperabile”, conclude De Fazio




Velletri, protestano i detenuti in carcere

Ancora tensione in carcere a VELLETRI. Lo denuncia Maurizio Somma, segretario per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che segnala come, nelle ultime ore, presso il Reparto D dell’Istituto, alcuni detenuti si sono rifiutati di rientrare nelle celle, arrivando a distruggere alcune delle telecamere in uso. Al momento, operativa la Polizia Penitenziaria, supportata di rinforzo anche da un presidio di Carabinieri e Polizia di Stato, pronti ad intervenire in caso di necessità. Per Somma, momenti come questi sono la piena dimostrazione della professionalità e delle capacità dei poliziotti penitenziari che pur nella limitatezza delle risorse a disposizione, si spende con incrollabile buona volontà per garantire la sicurezza pubblica, assicurando l’ordine all’interno delle carceri, denuncia il SAPPE.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, torna a denunciare che la situazione nei penitenziari del Distretto del Lazio è allarmante, anche perché qualche giorno fa un’analoga violenta protesta ha coinvolto centinaia di detenuti a Rieti e, nelle scorse settimane, altri poliziotti hanno subìto aggressioni da parte della popolazione detenuta. Il personale è sempre meno, anche a seguito di questi eventi oramai all’ordine del giorno. Stiamo vivendo un’estate di fuoco nelle carceri e servono immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi: espulsioni detenuti stranieri, invio tossicodipendenti in Comunità di recupero e psichiatrici nelle Rems o strutture analoghe. Il personale di Polizia Penitenziaria è allo stremo e, pur lavorando più di 10/12 ore al giorno, non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Fino a quando potrà reggere questa situazione?

Non è più rinviabile, conclude il leader del SAPPE, una riforma strutturale del sistema, anche ipotizzando eventualmente di ridurre il numero di reati per cui sia previsto il carcere e, conseguentemente, implementare delle pene alternative alla detenzione ed avviare una efficace struttura che consenta la loro gestione sul territorio. Senza però dimenticare di dotare al più presto anche la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza di delinquenti che non hanno alcun rispetto delle regole e delle persone che rappresentano lo Stato.

 




Due detenuti al lavoro nel nuovo bar del carcere di Velletri

VELLETRI- “Ritengo sia positivo che nel nuovo bar ci lavorino due detenuti. Alcuni anni fa c’era un piccolo spaccio che però poi venne chiuso per carenza di personale. E’ bene che gli agenti della polizia penitenziaria, di cui si lamenta sempre la presenza in numero adeguato, non siano distolti dai propri compiti più propriamente d’istituto, e che invece sia data un’occasione di formazione professionale e di lavoro ai detenuti”. Così Sandro Compagnoni, Coadiutore del Garante delle persone detenute della Regione Lazio, a margine dell’inaugurazione del nuovo locale bar-spaccio della Casa circondariale di Velletri che ha avuto luogo mercoledì 22 maggio. Il nuovo bar, nel quale appunto lavorano due detenuti, sarà a servizio per il personale di polizia, educatori, associazioni di volontariato e avvocati.

Il Coadiutore del Garante Sandro Compagnoni (a sinistra) con il Garante Anastasìa, durante l’inaugurazione dei laboratori enogastronomici nel carcere di Velletri, il 30 marzo 2023.

“Auspichiamo – ha proseguito Compagnoni – che in futuro ci possa essere anche un’area di ristoro adeguata, per le famiglie dei ristretti, perché troppo spesso vediamo donne e bambini in fila all’esterno, esposti alle intemperie, in attesa di poter incontrare i propri parenti”.

A fare gli onori di casa, la direttrice Anna Rita Gentile. Tra gli altri sono intervenuti il magistrato di sorveglianza di riferimento Leonardo Circelli, il consigliere comunale Faliero Comandini, delegato del sindaco di Velletri, Cascella, il presidente della Camera penale degli avvocati di Velletri, Stefano Perìca, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Velletri, Stefano Armati, il quale a nome dell’Ordine ha donato una tv per il nuovo bar. Presenti per l’occasione anche il comandante degli agenti penitenziari Mauro Caputi, il comandante del nucleo di polizia giudiziaria del carcere, Pietro Coppola, e i dirigenti sindacali Carmine Olanda e Antonino Noce.

Diplomi per operatori di canile a Paliano

Giovedì 23, inoltre, il Coadiutore Compagnoni si è recato alla Casa circondariale di Paliano, per assistere alla consegna dei diplomi ai detenuti che hanno avuto una formazione con qualifica e certificazione professionale come operatori di canile, partecipando al progetto Cerbero, per l’addestramento dei cani per attività protezione civile, realizzato in collaborazione con l’Università popolare scienze della formazione cinotecnica di Empoli.




“Il viaggio di Nellie Bly” si conclude nel Lazio: la tournée teatrale arriva a Velletri e a Magliano Sabina

Lo spettacolo racconta l’avventura intorno al mondo della ventiquattrenne Elisabeth Cochran, in arte Nellie Bly, giovane e ardimentosa giornalista statunitense. Con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.

“Ho sempre l’’impressione che, se ci si impegna con energia, nulla è impossibile!” – Lo afferma a gran voce Nellie Bly, protagonista di “Intorno al mondo in 72 giorni. Il viaggio di Nellie Bly”, spettacolo vincitore nella sezione Teatro del programma “Per Chi Crea” di SIAE, prodotto dall’associazione culturale Music Theatre International – M.Th.I. ETS.

Il tour italiano, che ha il patrocinio del Touring Club Italiano e della Società Geografica Italiana, si conclude nel Lazio, esattamente ai Magazzini Teatrali a Velletri, sabato 4 maggio (ore 21,00), al Teatro Manlio di Magliano Sabina, sabato 11 maggio 2024 (ore 21,00), per poi essere presentato nell’ambito di “Mostre Diffuse di Fotografia”(11-19 maggio), progetto di BYCAM FOTOGRAFIA di Teresa Mancini, che ha come tema “Un mondo di donne”.

Lo spettacolo racconta l’avventura intorno al mondo della ventiquattrenne Elisabeth Cochran, in arte Nellie Bly, giovane e ardimentosa giornalista statunitense. Nel 1888 convinse Joseph Pulitzer, il suo capo al New York World, ad affidarle il compito di battere il record di Phileas Fogg, protagonista del romanzo di Jules Verne Il giro del mondo in 80 giorni. Fu la prima donna a compiere il giro del mondo senza alcun accompagnamento maschile e divenne un simbolo di emancipazione femminile. I suoi resoconti di viaggio, che la resero famosa all’epoca e contribuirono a rilanciare il giornale, furono da lei raccolti nel libro Around the world in seventy-two days, tradotto e adattato in una sceneggiatura originale da Paola Sarcina e Diana Forlani, regista ed interprete dello spettacolo.

La drammaturgia e la regia, ritmata e brillante, ripercorrono l’appassionante viaggio di Nellie in corsa contro il tempo attraverso paesaggi mozzafiato, culture sorprendenti, incontri memorabili con personaggi improbabili, emozioni forti e imprevisti di ogni sorta. Arricchisce lo spettacolo la proiezione di immagini d’epoca dei luoghi visitati dalla giornalista, provenienti dall’archivio storico della Società Geografica Italiana e della Library of Congress di Washington.

Questo elemento di ricerca e ricostruzione storico-iconografica è stato motivato dalla volontà di poter restituire al pubblico le immagini di quei luoghi così come erano probabilmente stati visti da Nellie che, avendo dimenticato la sua Kodak a New York, non poté restituire di persona una testimonianza fotografica del suo viaggio. L’avventura non è ripercorsa in modo lineare, ma segue l’atmosfera e il modo di vivere il viaggio tipici di ciascun mezzo di trasporto da lei utilizzato (treno, nave, calesse, ecc.).

La voce di Jules Verne è di Lorenzo Acquaviva, le musiche di Massimo Fedeli, il montaggio video di Federico Spirito ed Alessio Raponi; i costumi di Rita Sorgi e le foto di scena di Teresa Mancini.

L’arte, soprattutto alla luce della cronaca recente, si rivela così essere un ottimo strumento di conoscenza, una strada alternativa per riflettere anche sul ruolo della donna, sulla sua emancipazione, sulle diverse sfumature che l’accompagnano e sulle piccole lotte quotidiane che, talvolta è costretta, ancora oggi, a combattere.




Fp Cgil Polizia Penitenziaria – Tre microtelefoni e trenta grammi di hashish sequestrati dalla Polizia Penitenziaria in una cella del carcere di Velletri nel pomeriggio di ieri

VELLETRI- “Alcuni microtelefoni e decine di grammi di haschish erano occultati in una cella del carcere di Velletri. E’ il risultato di una perquisizione effettuata ieri pomeriggio nel carcere a sud di Roma dalla Polizia Penitenziaria”.

Lo comunica il Coordinatore regionale Ciro Di Domenico della FP CGIL Polizia Penitenziaria: “L’operazione è stata effettuata nel pomeriggio. Il penitenziario di Velletri è tra le sei carceri laziali con meno del 70% del personale in servizio rispetto a quello presente, con carenze soprattutto nel ruolo degli Ispettori (presente il 38%) e dei Sovrintendenti (presente il 31%) e con un sovraffollamento di oltre il 150% (620 detenuti presenti su una capienza di 400). Il 32% della popolazione detenuta è composta da stranieri”.

Mirko Manna della Fp Cgil Nazionale: “Sulle carceri del Lazio abbiamo lanciato l’allarme della carenza di personale presente e sull’irrisoria assegnazione dei nuovi Agenti previsti nei prossimi mesi. Evidentemente il DAP sta sottovalutando la situazione proprio nel Lazio dove potrebbe avere un più facile controllo, ma, come evidenzia la situazione di Velletri, la situazione sta sfuggendo di mano all’amministrazione centrale. L’introduzione di sostanze stupefacenti sono una grave minaccia per la sicurezza delle carceri e minano alle fondamenta i tentativi di recupero dei detenuti nella società. Dietro il traffico di stupefacenti e telefonini, ruotano giri di affari per milioni di euro con conseguente gestione di potere fondamentale per stabilire le gerarchie all’interno e al di fuori delle carceri. Andrebbe sicuramente potenziato il numero delle Unità cinofile del Corpo di Polizia Penitenziaria che hanno sempre dato prova di efficienza ed efficacia, così come servirebbe una maggiore dotazione di strumenti tecnologici. Ma prima di tutto, serve un piano di assunzioni adeguato per l’arruolamento di almeno ottima agenti nei prossimi tre anni”.




FP CGIL Polizia Penitenziaria – Polizia Penitenziaria di Velletri arresta una donna mentre cerca di introdurre cocaina da consegnare al figlio durante la visita in carcere

VELLETRI (Viterbo)- “Nella tarda mattinata di ieri, nella sala colloqui del carcere di Velletri, una donna è stata individuata dalla Polizia Penitenziaria mentre tentava di introdurre 20 grammi di cocaina da consegnare al figlio 45enne, detenuto per rapina. Nei confronti della donna è scattato subito l’arresto.

Mirko Manna della FP CGIL Nazionale: “L’introduzione di sostanze stupefacenti sono una grave minaccia per la sicurezza delle carceri e minano alle fondamenta i tentativi di recupero dei detenuti nella società. Dietro il traffico di stupefacenti e telefonini, ruotano giri di affari per milioni di euro con conseguente gestione di potere fondamentale per stabilire le gerarchie all’interno e al di fuori delle carceri. Abbiamo chiesto più volte il potenziamento delle Unità cinofile del Corpo di Polizia Penitenziaria che hanno sempre dato prova di efficienza ed efficacia. Si tratta di una specializzazione che andrebbe potenziata e resa più pervasiva su tutto il territorio nazionale e non solo in attività sporadiche per colpa delle poche unità in servizio.”




Velletri, arrestata madre che tenta di portare droga al figlio detenuto in carcere

VELLETRI- Ore di tensione nel carcere di VELLETRI, dove il personale di Polizia Penitenziaria ha sequestrato droga ben occultata da parte di una madre ammessa in carcere per un colloquio con il figlio detenuto.

Ricostruisce i fatti Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Nella tarda mattinata, la madre di un detenuto che aveva fatto ingresso in carcere per il colloquio con il figlio detenuto è stata sorpresa mentre tentata di passare della droga, poi quantificata in venti grammi di cocaina, all’uomo, 45 anni e ristretto per il reato di rapina”. “Apprezzamento al personale di Polizia Penitenziaria che, ancora una volta, con grande professionalità ed astuzia ha stroncato sul nascere l’introduzione in carcere di sostanze stupefacenti”, conclude Somma.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, evidenzia che “il primo e più rappresentativo Sindacato della Categoria, il Sappe, torna a richiamare l’attenzione dei vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché vengano date risposte concrete, alla risoluzione delle problematiche in atto nel penitenziario di Velletri, anche dotando le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, da sempre in prima linea sul fronte dell’ingresso e possesso di droga in carcere, di adeguati strumenti tecnologici di controllo”. “Il problema dell’ingresso della droga in carcere – afferma il leader del SAPPE – è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Rispetto a tale problema bisognerebbe fare molto di più, seguendo l’esempio del carcere di Rimini, dove da tanti anni esiste un piccolo reparto, con 16 posti, dedicato a soggetti tossicodipendenti, i quali sottoscrivono con l’amministrazione un programma di recupero, impegnandosi a non assumere sostanze alternative, come il metadone, a frequentare corsi di formazione, a lavorare”.

“Superato questo percorso iniziale – conclude Capece – vengono poi destinati alla comunità esterna e quasi tutti non fanno più ritorno in carcere, riducendo la recidiva quasi a zero. Peraltro, esiste una legislazione molto favorevole che consente a coloro che hanno superato, o abbiano in corso un programma di recupero, di uscire dal carcere. Questa è la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l’ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l’utilizzo delle unità cinofile, fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere”.

 




Carcere Velletri, detenuto psichiatrico tenta strangolamento ad agente

VELLETRI- “Detenuto già con altri atti simili tenta strangolamento ad agente salvato dai colleghi costretto alle cure è una prognosi di 15 giorni”. Ne da notizia il segretario regionale Uspp Lazio Daniele Nicastrini.
Il fatto accaduto nel pomeriggio è l’ennesimo fatto di violenza è aggressione che colpisce la polizia Penitenziaria chiamata a svolgere servizio con soggetti psichiatrici ristretti presso la casa circondariale di Velletri ove è presente un reparto specifico.
“La situazione del carcere già l’abbiamo rappresentata in altri comunicati è siamo pronti a ribadirle ai vertici dell’amministrazione penitenziaria. Al collega ferito mandiamo gli auguri per una pronta guarigione”.




Carcere Velletri, sequestrata droga, telefonini e playstation nelle celle, Uspp Lazio: “Limitare il materiale consentito ai detenuti”

VELLETRI -“Quanto ritrovato ieri al carcere di Velletri, non escludiamo che anche nelle altre 13 carceri laziali si possano trovare altrettanto materiale e stupefacente ritrovato a seguito di una maxi perquisizione che ha coinvolto oltre 100 unità di Polizia Penitenziaria.” Lo dichiara Daniele Nicastrini segretario regionale USPP Lazio all’indomani del ritrovamento di telefonini, chiavette fire-stick Amazon prime all’interno delle celle degli oltre 600 detenuti presenti rispetto ad una capienza di 410 posti previsti. All’interno delle stanze detentive, con spazi ridotti per un massimo di due detenuti per stanza possono detenere abbigliamenti, alimenti come casse d’acqua, bibite analcoliche a quantità anche superiore al consentito, impedendo ogni possibilità di controllo se non con specifiche attività di controllo preventivo impegnando più uomini della Polizia Penitenziaria, fa sapere il sindacato USPP. “Infatti, solo alcuni giorni fa – prosegue Nicastrini – ho segnalato personalmente nell’incontro avuto con il Provveditore regionale, questa situazione, dove i detenuti con più possibilità economiche di detenere all’interno delle stanze troppo materiale impedendo il dovuto controllo dove nascondere micro-telefonini, chiavette usb di vario tipo che permettono attività illecite non permissibili all’interno di un carcere, con una promessa che avrebbe emanato una circolare per limitare tutto questo.”
Purtroppo, l’unica circolare che abbiamo visto nel frattempo e stato quello di richiamare le Direzioni ad evitare sforamenti del lavoro straordinario al personale di Polizia Penitenziaria per limitare la spesa di tale strumento che consente ad un carcere come velletri carente di circa 80 unità di lavorare al personale rimasto oltre i turni di lavoro previsti oramai consuetudine che mediamente superano le 5600 ore mensili, per circa 120 unità mediamente impiegabili.
“L’organico fissato dal DAP (dipartimento amministrazione penitenziaria) di 277 unità conclude il segretario – come forza presente risulta appena sopra le 140 unità presenti che bisogna ridurre per il giusto effetto dei riposi settimanali, congedi ordinari fruibili dal personale ma anche il congedo straordinario legato all’assenze per malattia o aspettative – permessi a vario titolo previsti per legge come la 104. Per coprire queste carenze si usa molto lavoro straordinario per garantire i turni di vigilanza e i servizi necessari per gestire una popolazione detenuta con un sovraffollamento oltre il 140% e tutti i problemi connessi ad essi come evidenziato negli eventi di ieri.”
USPP Lazio, per questo motivo da tempo evidenzia i problemi delle carceri sul territorio laziale, che però non vengono affrontati con la dovuta efficacia da parte dell’Amministrazione Penitenziaria.




Velletri, polizia penitenziaria sequestra in carcere droga, telefonini, pezzotti per vedere Sky ed una play station

VELLETRI- Una brillante operazione della Polizia penitenziaria all’interno del carcere di Velletri ha permesso il sorprendente rinvenimento ed il successivo sequestro di sostanza stupefacente e telefoni: tra il materiale sequestrato, anche una Play Station e decoder per collegarsi fraudolentemente alle Tv a pagamento.
Spiega Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria: “Questa mattina, molto presto, è stata eseguita una perquisizione straordinaria presso il carcere di Velletri, alla quale partecipato più di 100 poliziotti penitenziari. Gli Agenti hanno rinvenuto ben sei apparecchi telefonici con i vari carica batteria, 2 fire stick (decoder particolare che consente agli utenti di accedere a vari contenuti delle tv a pagamento quali Sky, Netflix, Dazn) e addirittura una Play Station piccola portatile e qualche quantitativo di droga”.
Somma evidenzia che “continua inesorabile la lotta dei poliziotti penitenziari in servizio nella Regione Lazio alla detenzione ed allo spaccio di sostanze stupefacenti: personale che, sebbene decimato nell’organico da scellerate scelte poste in essere dall’amministrazione Penitenziaria Regionale e Nazionale, non hanno perso lo spirito di abnegazione ed il senso di appartenenza ad un n Corpo di Polizia dello Stato, continuando ad ottenere brillanti risultati. Un plauso del sottoscritto e del SAPPE ai colleghi che hanno operato oggi a Velletri, interrompendo questa diffusa illegalità compreso lo spaccio e per i quali si auspica un riconoscimento formale da parte dell’amministrazione Penitenziaria”.
“L’ingresso illecito di cellulari negli istituti è ormai un flusso continuo”,
denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Ed evidenzia come non sia la prima volta che il SAPPE chieda nuovi provvedimenti per inibire l’uso di strumentazioni tecnologiche nelle sezioni detentive. “Non si contano più i rinvenimenti e i sequestri di questi piccoli apparecchi. Le vie d’ingresso diventano molteplici, non ultima anche quella aerea a mezzo droni che sempre più spesso vengono avvistati e intercettati – ha aggiunto Capece -. La cosa grave è che denunciamo queste cose ormai da più di dieci anni e nessuno ha ancora fatto qualcosa. Tra l’altro, è assurdo che gli apparecchi per accertare la presenza dei telefoni cellulari non vengano usati nelle celle, ma durante lo svolgimento delle prove d’esame scritte del personale di polizia che ambisce ad acquisire il grado superiore! È una vergogna!” aggiunge il leader del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria. “Le donne e gli uomini del Corpo sono quotidianamente impegnati nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. E nonostante la recente previsione di reato, nel Codice penale, per ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche come la schermatura delle sezioni detentive, delle celle e degli spazi nei quali sono presenti detenuti, all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.




Nuova sede di Porta Futuro a Velletri, un passo avanti per lo sviluppo professionale

ROMA – Sarà ufficialmente inaugurata domani, alle ore 16, la nuova sede di “Porta Futuro Lazio” presso Villa Bernabei a Velletri. La struttura, realizzata grazie alla collaborazione tra DiSCo, Regione Lazio e Comune di Velletri, rappresenta l’undicesimo polo di crescita professionale e occupazionale nell’ambito regionale.

Porta Futuro Lazio è un progetto pubblico e gratuito della Regione Lazio, in collaborazione con gli Atenei, volto a offrire a tutti l’opportunità di sviluppo professionale attraverso servizi di orientamento e formazione, al fine di posizionarsi con successo sul mercato del lavoro.

La nuova sede di Velletri mira a promuovere lo sviluppo professionale e l’occupazione in un territorio baricentrico nella zona dei Castelli romani, sostenendo la crescita economica e occupazionale. Gli utenti potranno beneficiare di servizi come l’orientamento professionale, universitario e il bilancio delle competenze, grazie alle partnership con gli atenei pubblici e ai professionisti operanti all’interno di Porta Futuro.

All’inaugurazione saranno presenti numerose figure istituzionali, tra cui il Sindaco del Comune di Velletri, Ascanio Cascella, il Sub Commissario di DiSCo Lazio, Claudia Caporusso, il Commissario Straordinario di DiSCo Lazio, Giorgio Ciardi, e l’Assessore Bilancio, Programmazione economica, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini.