Presentata a Vinitaly 2025 la 19esima edizione del “DiVino Etrusco”


ROMA- Si è conclusa con un bilancio più che positivo la partecipazione di Regione Lazio e di Arsial a Vinitaly 2025, kermesse cui hanno partecipato cinquantanove aziende vitivinicole e tre consorzi di tutela a rappresentare la ricchezza e la varietà del “Vigneto Lazio” nello spazio espositivo istituzionale, che ha accolto operatori, buyer e stampa per tutta la durata della manifestazione.
Nel corso della quattro giorni di fiera si sono succeduti centinaia di incontri B2B, degustazioni guidate e momenti di approfondimento durante i quali sono state evidenziate la qualità delle produzioni laziali che hanno confermato l’efficacia del “Modello Lazio” come strategia integrata di promozione del comparto enologico.
Enorme attenzione ha attirato su di sé il masterclass “Il Lazio si confronta con i grandi vini italiani e internazionali”, curato da Fondazione Italiana Sommelier e Bibenda. L’iniziativa ha fatto registrare il tutto esaurito in ogni appuntamento, offrendo una panoramica autorevole sulla produzione enologica regionale grazie anche al confronto con alcune delle etichette più celebri del panorama nazionale e internazionale.
Di seguito i vini laziali che hanno trionfato nelle singole degustazioni:
Frascati Superiore “Abelos” DOCG – Az. Biologica De Sanctis
“Ceres Anesidora I” Lazio Rosso IGP – Omina Romana
“Evoluzione” Rosso – Casale Cinque Scudi
“Silene” Cesanese Olevano Romano Riserva – Damiano Ciolli
“Lunapriga” Lazio Bianco IGP – Colle di Maggio Wine Farm
Chardonnay “Incanto” Lazio Bianco IGT – Cantina Belardi
Circeo Bianco Doc “Innato” – Villa Gianna
Lazio Bellone IGT – Martino V
“La Sciantosa” Malvasia Puntinata Lazio IGP – Cantina Le Macchie
Tuscia Doc “Forcone” – Fattoria Madonna delle Macchie
Si tratta di una selezione di prodotti che ha evidenziato non solo la qualità, ma anche la personalità dei vitigni autoctoni e delle interpretazioni più innovative del territorio laziale, realtà capaci di confrontarsi alla pari con le etichette italiane più iconiche.
«Il successo della nostra presenza a Vinitaly testimonia la crescita continua di un comparto strategico per l’agricoltura del Lazio. Abbiamo sostenuto le imprese con una visione chiara: rafforzare la filiera, migliorare l’accesso ai mercati internazionali e promuovere una cultura del vino che sia anche cultura del paesaggio, del lavoro e della sostenibilità. Continueremo su questa strada, con nuovi strumenti e azioni concrete a supporto delle aziende», ha dichiarato l’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura e alla Sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
«Il Lazio del vino si è presentato a Vinitaly 2025 con consapevolezza, energia e ambizione, confermandosi una realtà matura e competitiva nel panorama vitivinicolo italiano ed europeo. In un confronto diretto con alcune delle etichette più rinomate, la nostra regione ha saputo distinguersi per identità, qualità e visione», il commento del commissario straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa.
«Il cosiddetto “Modello Lazio” si conferma una strategia efficace e replicabile, costruita su cinque pilastri fondamentali: cooperazione tra istituzioni e imprese, investimenti mirati sulla qualità, comunicazione moderna e coinvolgente, apertura ai mercati internazionali e valorizzazione profonda del legame tra vino e territorio. Il risultato riflette l’immagine di vitivinicoltura laziale sempre più giovane, preparata, innovativa e in sintonia con le sfide del futuro. Un ringraziamento va alle aziende partecipanti, che con il loro impegno quotidiano danno sostanza e credibilità all’evoluzione del comparto vitivinicolo laziale», ha concluso Massimiliano Raffa.
ROMA – Si è conclusa con un bilancio più che positivo la partecipazione di Regione Lazio e di Arsial a Vinitaly 2025, kermesse cui hanno partecipato cinquantanove aziende vitivinicole e tre consorzi di tutela a rappresentare la ricchezza e la varietà del “Vigneto Lazio” nello spazio espositivo istituzionale, che ha accolto operatori, buyer e stampa per tutta la durata della manifestazione.
Nel corso della quattro giorni di fiera si sono succeduti centinaia di incontri B2B, degustazioni guidate e momenti di approfondimento durante i quali sono state evidenziate la qualità delle produzioni laziali che hanno confermato l’efficacia del “Modello Lazio” come strategia integrata di promozione del comparto enologico.
Enorme attenzione ha attirato su di sé il masterclass “Il Lazio si confronta con i grandi vini italiani e internazionali”, curato da Fondazione Italiana Sommelier e Bibenda. L’iniziativa ha fatto registrare il tutto esaurito in ogni appuntamento, offrendo una panoramica autorevole sulla produzione enologica regionale grazie anche al confronto con alcune delle etichette più celebri del panorama nazionale e internazionale.
Di seguito i vini laziali che hanno trionfato nelle singole degustazioni:
Frascati Superiore “Abelos” DOCG – Az. Biologica De Sanctis
“Ceres Anesidora I” Lazio Rosso IGP – Omina Romana
“Evoluzione” Rosso – Casale Cinque Scudi
“Silene” Cesanese Olevano Romano Riserva – Damiano Ciolli
“Lunapriga” Lazio Bianco IGP – Colle di Maggio Wine Farm
Chardonnay “Incanto” Lazio Bianco IGT – Cantina Belardi
Circeo Bianco Doc “Innato” – Villa Gianna
Lazio Bellone IGT – Martino V
“La Sciantosa” Malvasia Puntinata Lazio IGP – Cantina Le Macchie
Tuscia Doc “Forcone” – Fattoria Madonna delle Macchie
Si tratta di una selezione di prodotti che ha evidenziato non solo la qualità, ma anche la personalità dei vitigni autoctoni e delle interpretazioni più innovative del territorio laziale, realtà capaci di confrontarsi alla pari con le etichette italiane più iconiche.
«Il successo della nostra presenza a Vinitaly testimonia la crescita continua di un comparto strategico per l’agricoltura del Lazio. Abbiamo sostenuto le imprese con una visione chiara: rafforzare la filiera, migliorare l’accesso ai mercati internazionali e promuovere una cultura del vino che sia anche cultura del paesaggio, del lavoro e della sostenibilità. Continueremo su questa strada, con nuovi strumenti e azioni concrete a supporto delle aziende», ha dichiarato l’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura e alla Sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
«Il Lazio del vino si è presentato a Vinitaly 2025 con consapevolezza, energia e ambizione, confermandosi una realtà matura e competitiva nel panorama vitivinicolo italiano ed europeo. In un confronto diretto con alcune delle etichette più rinomate, la nostra regione ha saputo distinguersi per identità, qualità e visione», il commento del commissario straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa.
«Il cosiddetto “Modello Lazio” si conferma una strategia efficace e replicabile, costruita su cinque pilastri fondamentali: cooperazione tra istituzioni e imprese, investimenti mirati sulla qualità, comunicazione moderna e coinvolgente, apertura ai mercati internazionali e valorizzazione profonda del legame tra vino e territorio. Il risultato riflette l’immagine di vitivinicoltura laziale sempre più giovane, preparata, innovativa e in sintonia con le sfide del futuro. Un ringraziamento va alle aziende partecipanti, che con il loro impegno quotidiano danno sostanza e credibilità all’evoluzione del comparto vitivinicolo laziale», ha concluso Massimiliano Raffa.
Vinitaly è il più importante salone internazionale dedicato al vino e ai distillati. Le imprese delle province di Rieti e Viterbo sono state supportate dalla Camera di Commercio
“In un periodo che ci sta mostrando con evidenza quanto sia importante diversificare i mercati di riferimento, la presenza delle nostre imprese alla più importante fiera internazionale del settore si sta dimostrando una scelta vincente. La prima impressione della fiera è che il messaggio della crescita qualitativa delle imprese del nostro territorio sta arrivando chiaro anche agli operatori professionali che stanno arrivando numerosi nel padiglione Lazio riducendo il gap con le altre regioni”.
Lo ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio di Rieti Viterbo, Domenico Merlani, intervenendo ieri all’apertura della 57a edizione di Vinitaly, in svolgimento a Verona fino al 9 aprile, ed in particolare all’inaugurazione del padiglione Lazio (realizzato da Regione Lazio e Arsial) insieme alla vice presidente del Parlamento europeo, Antonella Sberna, all’assessore regionale all’Agricoltura e sovranità alimentare, Giancarlo Righini, ai consiglieri regionali Daniele Sabatini e Giulio Menegali Zelli Iacobuzi, al commissario Arsial Massimiliano Raffa, al segretario generale dell’Ente camerale, Francesco Monzillo, ai componenti di giunta camerale Luigia Melaragni e Vincenzo Peparello.
Sono 12 le imprese dell’Alto Lazio partecipanti alla fiera: Tenuta Ronci di Nepi srl agricola, Cantina Leonardi (Cardinal Marcantonio Barbarigo soc. agr.coop), Mottura Sergio, S.Isidoro srl società agricola, Tenuta La Pazzaglia, Cantina Le Macchie, Pusceddu Mario-Distilleria Numa, Madonna delle Macchie (Azienda agricola Belcapo Leonardo), Genziana San Quirico (La Corte srl), Famiglia Cotarella srl., Viticoltori Colli Cimini, Azienda biosostenibile Trebotti.
Una partecipazione ampia alla quale ha contribuito anche la Camera di Commercio di Rieti Viterbo che ha sostenuto parzialmente le spese di partecipazione delle imprese del territorio in base ad una convenzione con Arsial.
Riservato ai giornalisti: per ulteriori informazioni contattare la Camera di Commercio di Rieti-Viterbo, Paola Rita Nives Cuzzocrea (tel. 338.4096399)
ROMA– «È un onore per me inaugurare per il terzo anno il Padiglione che ospita la collettiva regionale al Vinitaly e non posso nascondere la soddisfazione per aver visto crescere così tanto, in questi anni, l’attenzione per la nostra Regione, i suoi territori e le sue eccellenze vitivinicole. Merito della squadra regionale, di Arsial, ma anche di tutte le Aziende, i Consorzi del vino e le realtà istituzionali e imprenditoriali che, credendo nel nostro lavoro, stanno rispondendo con entusiasmo alle proposte e alle attività di promozione che stiamo portando avanti, investendo nella partecipazione alle principali fiere internazionali in Italia e all’estero. L’edizione del 2025 del Vinitaly ci vedrà tra le regioni protagoniste». Lo dichiara l’assessore al Bilancio, alla Programmazione economica, all’Agricoltura e sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
«Quello di Verona rappresenta un evento importante. Sono oltre 60 le cantine che ci accompagnano in questa bellissima avventura. All’interno del padiglione tante eccellenze, masterclass in cui faremo apprezzare la qualità dei nostri prodotti che verranno messi al cospetto dei grandi vini italiani. Sono iniziative a cui abbiamo lavorato in maniera molto accurata. Siamo sicuri che questo sarà l’anno della svolta per la Regione Lazio», aggiunge Righini.
«Il Padiglione Lazio al Vinitaly si conferma, edizione dopo edizione, come uno spazio in grado di esprimere l’identità dinamica e competitiva della nostra filiera vitivinicola», commenta il Commissario straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa. «La partecipazione di 59 aziende e tre consorzi di tutela è il risultato di un lavoro corale che coinvolge istituzioni, produttori e realtà associative. Come Arsial, accompagniamo con convinzione questo percorso, attraverso progettualità concrete e una visione strategica di lungo periodo, orientata alla promozione, all’internazionalizzazione e alla valorizzazione delle denominazioni. Il Modello Lazio inclusivo, innovativo e orientato alla qualità, trova qui una delle sue espressioni migliori», conclude Raffa.
“Anche quest’ anno la Regione Lazio è protagonista al Vinitaly, il salone internazionale dei vini e distillati che si sta svolgendo a Verona. Il Lazio è presente con un padiglione allestito da Arsial che ospita le principali aziende vinicole del nostro territorio. Un padiglione scenografico, ampliato rispetto all’ anno passato, con un incremento delle realtà partecipanti, l’offerta di nuovi spazi e di momenti degustativi, divulgativi e formativi. I prodotti tipici locali con la loro storia e la loro tradizione, sono sempre più valorizzati a livello nazionale e internazionale grazie all’ azione della Giunta Rocca, e dell’ assessore all’ Agricoltura Giancarlo Righini in particolare, che attraverso il grande lavoro svolto da Arsial è riuscita a creare un sistema virtuoso di promozione dei marchi più pregiati in sinergia con i produttori. Bene anche la massiccia presenza di rinomate aziende della Tuscia per le quali il Vinitaly rappresenta una straordinaria vetrina promozionale, con importanti ricadute per la nostra provincia anche in termini turistici grazie al binomio vincente fra risorse agricole e peculiarità storiche, culturali e ambientali. Un grande evento quello di Verona, a sostegno del nostro tessuto imprenditoriale e produttivo e della qualità dei suoi prodotti agroalimentari che sono sempre di più il punto di forza dello sviluppo economico delle comunità locali. Un grazie all’ assessore Righini e al commissario Arsial Massimiliano Raffa per l’organizzazione e per questa ennesima opportunità offerta al settore vinicolo laziale di competere sui mercati più importanti e strategici”.
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione Lazio Daniele Sabatini che ha partecipato oggi all’ inaugurazione del padiglione della Regione Lazio al Vinitaly.
È stati inaugurato questa mattina il Padiglione del Lazio all’interno del Vinitaly 2025. A tagliare il nastro, l’assessore all’Agricoltura, alla Sovranità alimentare e al Bilancio, Giancarlo Righini e il Commissario Straordinario di Arsial, Massimiliano Raffa.
L’assessore ha voluto rivolgere un saluto ai veri protagonisti del Vinitaly, le 59 Aziende del Lazio e i tre Consorzi di tutela (Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati) visitandone gli stand situati al piano terra del Padiglione, dove, nei quattro giorni, di fiera i produttori avranno modo di effettuare gli incontri tecnici B2B con i buyer provenienti da tutto il mondo.
Nel corso della mattinata c’era stata anche la visita al padiglione del Lazio del Ministro all’Agricoltura e alla Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida.
Il brindisi inaugurale che ha dato ufficialmente il via alla 57esima edizione del Vinitaly per la Regione Lazio ha visto protagonista, quest’anno, il Metodo classico Brut Rossetto di Famiglia Cotarella, in abbinamento alla pinza romana.
All’inaugurazione, in rappresentanza dell’azienda era presente Enrica Cotarella, insieme alle istituzioni locali, tra cui la Vice presidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, il consigliere regionale Daniele Sabatini, l’assessore regionale all’agricoltura Giancarlo Righini e Massimiliano Raffa per Arsial.
VERONA- “Una bottiglia su cinque nel mondo parla italiano”: con queste parole, l’eurodeputata Antonella Sberna (Fratelli d’Italia/ECR) ha sottolineato il peso del vino italiano a livello globale durante l’inaugurazione di Vinitaly a Verona. La vicepresidente del Parlamento Europeo ha evidenziato come questo settore rappresenti non solo un’eccellenza produttiva, ma anche un simbolo culturale da tutelare e promuovere. Al centro del dibattito, il nuovo “pacchetto vino” presentato dalla Commissione Europea. Secondo Sberna, grazie al lavoro di coordinamento del commissario europeo per l’agricoltura Hansen, la proposta rappresenta una base di valore su cui lavorare offrendo al Parlamento l’opportunità di intervenire in modo costruttivo. “Saremo al lavoro nelle commissioni competenti – ha dichiarato – per migliorarla insieme agli operatori del settore”. Il comparto vinicolo, ha ricordato l’eurodeputata, non è solo economia: è storia, cultura e qualità, ed è fondamentale che l’Unione Europea lo riconosca e lo sostenga, soprattutto in un momento in cui le sfide globali impongono nuove strategie di valorizzazione e difesa del settore. Il Salone internazionale dei vini e dei distillati, quest’anno dal titolo ‘The Reason Wine’, è alla 57esima edizione e raccoglie circa 4mila aziende in 18 padiglioni. Assieme alla vicepresidente Sberna, sono intervenuti il presidente di Verona Fiere, Federico Bricolo, il sindaco Damiano Tommasi, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Inoltre, al Vinitaly sono presenti i componenti del Governo italiano, ovvero i ministri Lollobrigida, Urso, Ciriani, collegato via video Tajani, oltre i commissari europei Hansen e Várhelyi.
ROMA – Il Lazio scalda i motori per la partenza della 57^ edizione del Vinitaly, che dal 1967 è l’appuntamento internazionale del vino più importante in Italia. Domani, domenica 6 aprile, alle 12.30, con il consueto taglio del nastro, l’Assessore al Bilancio, Agricoltura e Sovranità Alimentare della Regione Lazio, Giancarlo Righini, e il Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa inaugurano il Padiglione del Lazio, dando il via alla manifestazione che promette, tra conferme e novità, di accendere per quattro giorni i riflettori sui vini del Lazio, alla scoperta del gusto monumentale della storia, della cultura e della grande tradizione enologica della nostra regione.
LAZIO MONUMENTAL TASTE è, infatti, il concept scelto nel 2025 quale sintesi per evidenziare la forte identità dei territori del Lazio, ben rappresentati a Verona da 59 aziende vitivinicole e 3 consorzi di tutela: Roma DOC, Cesanese del Piglio DOCG e Frascati.
Tra le conferme: lo strategico posizionamento del Padiglione all’ingresso Cangrande di Verona Fiere e il suo richiamo architettonico ai “monumentali acquedotti romani”, sia all’esterno immersi nella campagna romana, sia all’interno, dove ogni arcata crea e ricrea lo spazio di lavoro ideale per gli operatori del settore vitivinicolo. Un ricco programma di eventi in grado di alternare gli appuntamenti più attesi dagli amanti ed esperti di vini, le “Masterclass” curate dalla FIS-BIBENDA, dal Gambero Rosso e dai Consorzi, agli approfondimenti delle tematiche del mondo agricolo, per presentare una panoramica sulle opportunità offerte dalla Regione Lazio.
Tra le novità: il padiglione ampliato del 20% rispetto allo scorso anno, per un totale di 2.450 mq di superficie, grazie al progetto architettonico, firmato Westway Architects, che ha previsto di innalzare di un piano il cuore nevralgico del padiglione, la navata centrale, articolandola su due livelli: il piano inferiore, che ospita la lounge istituzionale, gli stand delle Aziende partecipanti e dei Partner; il piano superiore, dove sono allestite un’area stampa, due sale per le masterclass e un’area ristorazione che consente di assistere agli show cooking e, poi, gustare i menù proposti dagli chef Marco Bottega e Doriano Percibialli, in abbinamento con pregiati vini del Lazio. Un avanzato sistema di comunicazione integrata collega i due livelli, con l’obiettivo di rendere l’esperienza immersiva e catturare, anche grazie al grande ledwall posizionato all’ingresso, gli ospiti del Vinitaly Lazio, trasmettendo, in tempo reale, gli eventi del piano superiore, alternandoli a contenuti dedicati ai territori e alle eccellenze vitivinicole della nostra regione.
«Anche quest’anno, abbiamo investito energie e risorse imponenti sul Vinitaly, – ha dichiarato l’assessore Giancarlo Righini – ritenendo che sia una vetrina internazionale importante per le Aziende del Lazio che stanno raccogliendo i frutti del duro lavoro degli ultimi anni. Questo ci ha dato la possibilità di raddoppiare gli spazi destinati alle Masterclass e di aumentare, così, l’azione di promozione del settore vitivinicolo della Regione e ampliare la conoscenza e la visibilità dei vini eccellenti prodotti dalle nostre Aziende e dai Consorzi».
«Il Lazio si presenta a Vinitaly 2025 – è il commento del Commissario Straordinario di Arsial Massimiliano Raffa – con un progetto ambizioso, frutto di un lavoro condiviso che valorizza il patrimonio vitivinicolo regionale sotto il segno dell’identità, della qualità e dell’innovazione. Con il nuovo claim “Lazio Monumental Taste” vogliamo offrire un racconto autentico e coinvolgente dei nostri territori, dove il vino si fa spesso interprete del paesaggio, della storia e della cultura che rendono unica la nostra regione. La crescita della collettiva regionale, in termini di spazio, partecipazione e contenuti, è il risultato di una strategia che mette al centro le imprese e promuove un modello, quello del Lazio, sempre più riconosciuto a livello internazionale per la sua capacità di fare sistema e generare valore».
IL LAZIO A VINITALTY – IL PROGRAMMA DI DOMENICA 6 APRILE
Grande attenzione alle Masterclass di quest’anno. Dal percorso di scoperta dello scorso anno, si passa al percorso di approfondimento, curato dalla FIS-Bibenda editore, in collaborazione con il Gambero Rosso Lazio, per un totale di dodici “masterclass blind tasting” e degustazioni guidate che si tengono nelle due sale dedicate al piano superiore del Padiglione. I vini delle Aziende della Collettiva del Lazio, ciascuna rappresentata da una etichetta, sfidano un “intruso blasonato” italiano o straniero.
Nella prima giornata sono previste 3 Masterclass condotte da Daniela Scrobogna: alle 13.00 “I grandi Frascati del Lazio vs. Terre Alte di Livio Felluga”; alle 15.00 “I grandi Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon vs. San Leonardo; alle 17.15 “Cesanesi del Lazio vs. Barbaresco di Gaja.
Alle 16.30, la prima delle tre Masterclass curate dai Consorzi “Le Riserve: eccellenze del Lazio”.
Per partecipare alle Masterclass è necessaria la prenotazione tramite piattaforma Eventbrite.
Questi appuntamenti per specialisti ed amanti del vino, si alternano con incontri sulle tematiche del mondo agricolo: alle 10.00 “Le opportunità offerte dai nuovi bandi dello Sviluppo Rurale pubblicati dalla Regione Lazio” a cura di Regione Lazio; alle 16.00 “AKIS: Innovazione nella filiera vitivinicola” a cura di Arsial.
La Regione Lazio a Vinitaly 2025, oltre alla collaborazione istituzionale con Arsial, ha quali partner Camera di Commercio di Roma, Acqua Filette, Di Marco, Fondazione Italiana Sommelier– Bibenda e Blu Banca – Gruppo Banca Popolare del Lazio.
Maggiori informazioni sulla partecipazione del Lazio a Vinitaly sono disponibili sul sito www.arsial.it e sui canali social di Regione Lazio e Arsial.
“Il Vinitaly 2025 ormai alle porte dovrà rappresentare un appuntamento cruciale per il comparto vitivinicolo italiano, ancor di più in un 2025 caratterizzato da grandi incertezze. Il ritorno dei dazi annunciato da Trump rischia di colpire duramente le nostre esportazioni, penalizzando un settore che è da sempre un’eccellenza del Made in Italy. È quindi necessario pensare e mettere in campo azioni urgenti, sia a livello nazionale che europeo, per individuare mercati alternativi e compensare le perdite che la guerra commerciale potrebbe causare negli Stati Uniti. Oltre agli ostacoli commerciali, poi, il vino italiano deve fare i conti anche con le ultime posizioni dell’OMS, che lo etichettano come cancerogeno e ne propongono l’inserimento di avvertenze sanitarie in etichetta. Si tratta di un approccio illogico e dannoso, che non tiene conto della cultura, della tradizione e del consumo responsabile che caratterizza il nostro Paese. Il rischio è quello di criminalizzare un intero settore e mettere in difficoltà migliaia di aziende agricole che lavorano con impegno e qualità.. In questo contesto, dunque, il Vinitaly 2025 deve essere un momento di confronto e di azione concreta. È il luogo ideale per rilanciare il valore del nostro vino, difendere i produttori e individuare nuove strategie di sviluppo. Il settore vitivinicolo italiano ha dimostrato di saper affrontare le sfide con determinazione: ora più che mai serve un impegno comune per garantirne la crescita e la tutela.” Lo dichiara, in una nota, Andrea Tiso, presidente nazionale di Confeuro, la confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.
ROMA– «La presentazione del padiglione del Lazio al Vinitaly di quest’anno ribadisce la volontà della Regione di investire nella promozione di un settore chiave del Made in Italy, che dà e trae valore dal brand Lazio. Un settore strategico per la nostra economia, sul quale questa giunta e il mio assessorato stanno puntando sempre di più, come dimostra la decisione di istituire il Museo della Cultura enogastronomica del Lazio». Lo ha dichiarato l’assessore alla Cultura della Regione Lazio, Simona Baldassarre, in occasione della presentazione della partecipazione della Regione Lazio alla 57esima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 6 al 9 aprile, tenutasi presso la sede della Camera di Commercio di Roma. «La nostra regione è da anni eccellenza anche nel settore enologico. Una strada che intendiamo continuare a percorrere, come dimostra la campagna Monumental Taste. La cultura può e deve raccontare il vino, che rappresenta un primo assaggio per far conoscere agli stranieri il nostro territorio. Un plauso al presidente Rocca, all’assessore Righini e al commissario di Arsial Raffa per questa importante opportunità per Lazio», ha concluso l’assessore Simona Baldassarre.
VITERBO – Vinitaly, una manifestazione che rappresenta una grande opportunità anche per le imprese dell’Alto Lazio. Per questo la Camera di Commercio di Rieti e Viterbo ha deciso di partecipare insieme ad altre Camere alla manifestazione al fine di coprire parzialmente il costo degli stand singoli delle imprese partecipanti, in modo da supportare le imprese di dimensioni più contenute.
L’intervento si inserisce nell’ambito dell’avviso pubblicato da Arsial, che prevede, in occasione dell’edizione 2025 di Vinitaly, che si svolgerà a Verona dal 6 al 9 aprile 2025, una partecipazione di Regione Lazio e Arsial piena di novità: un padiglione ancora più accogliente, un racconto del territorio che si arricchisce di nuove suggestioni e un calendario di eventi pensato per valorizzare le imprese vitivinicole e le loro produzioni.
Vinitaly è il più importante salone internazionale dedicato al vino e ai distillati oltre ad essere l’evento che meglio ha saputo esprimere, nel corso dei decenni, l’evoluzione del comparto vitivinicolo italiano.
Le aziende interessate possono inviare la domanda di partecipazione, compilando i modelli allegati all’Avviso pubblicato qui https://www.rivt.camcom.it/it/news/vinitaly-2025-avviso-pubblico-adesione-delle-imprese_2390.htm, da trasmettere entro e non oltre le ore 23:59 del giorno 06/02/2025 all’indirizzo PEC: comunicazione@pec.arsialpec.it.
Costi e condizioni di partecipazione sono indicati nell’Avviso Pubblico.
VITERBO – “Una vetrina prestigiosa e un’opportunità straordinaria per i vini italiani, resa possibile grazie al grande lavoro di squadra dei ministri dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e degli Affari esteri, Antonio Tajani; insieme al governatore del Lazio, Francesco Rocca, all’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini; e al presidente dell’Ice, Matteo Zoppas”. Cosi l’onorevole Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati, commenta la prima edizione di Vinitaly Usa; manifestazione che mira a posizionarsi quale evento business di riferimento per la promozione del vino italiano e per il matching tra domanda e offerta. “Un evento – prosegue l’onorevole Rotelli – che vede tra le principali protagoniste le eccellenze del nostro territorio, grazie alla partecipazione congiunta di Regione Lazio e Arsial con uno stand istituzionale a disposizione delle aziende laziali del settore vino e distillati, con postazioni indipendenti, dedicate sia alla mescita che agli incontri B2B”. Sono tre, in particolare, le cantine viterbesi presenti al Vinitaly di Chicago: Famiglia Cotarella e Monti della Moma di Montefiascone, e Terre d’Aquesia di Acquapendente. “La presenza dei nostri produttori rappresenta un’occasione senza precedenti per far conoscere a livello internazionale i vini e i territori laziali, aprendo nuove prospettive per l’espansione del settore vitivinicolo regionale in un contesto prestigioso e strategico”, conclude l’onorevole Rotelli.
“Si è chiuso con un grande successo di partecipazione e numeri il Vinitaly 2024, salone internazionale del vino e dei distillati che si è svolto a Verona, tra i più amati al mondo e apprezzati da produttori, buyer, stakeholder e wine lover. E Confeuro intende esprimere il proprio plauso per la riuscita di questo autorevole evento, da oltre mezzo secolo sinonimo di coinvolgimento dell’intera filiera vinicola nostrana e globale. Allo stesso tempo, la nostra Confederazione coglie l’occasione per sollecitare più in generale il governo nazionale – e tutte le altre istituzioni competenti – a operare con maggior impegno e dedizione in direzione del rilancio e dello sviluppo delle fiere agroalimentari nelle grandi città del meridione: a nostro giudizio, infatti, il sistema fieristico italiano rappresenta un volano imprescindibile per l’internazionalizzazione dei nostri prodotti e soprattutto l’accesso al mercato delle pmi del settore primario, in particolare nel sud Italia, da sempre terra di grandi eccellenze enogastronomiche, agricole e turistiche. In tal senso, appare chiaro ed evidente che i poli fieristici, nel lungo periodo, potrebbero davvero rappresentare per la realtà imprenditoriale del nostro Paese, composta principalmente da piccole e medie imprese, lo strumento più efficace per promuovere i propri prodotti o servizi, sia in Italia che all’estero. In questo contesto economico e industriale sempre più complesso e globale, il governo deve avere il coraggio di investire nel sud, nel suo tessuto produttivo: e incrementare e promuovere le fiere italiane può realmente rendere il Mezzogiorno una finestra privilegiata del Made in Italy nel mondo”.
Lo afferma, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.
ROMA – In occasione del Vinitaly le regioni dell’Italia centrale, Umbria, Toscana, Emilia-Romagna, Marche e Lazio si uniscono per la valorizzazione del turismo slow e delle eccellenze enogastronomiche.
Dal Ministero del Turismo investimento di 1.690.078,65 euro per l’attuazione di interventi lungo i tracciati dei cammini religiosi di San Francesco, San benedetto e Via Lauretana
Santanchè: “Itinerari lenti potenti generatori di ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sulle comunità”
Dopo il grande successo di “Cammini Aperti”, l’evento nazionale più importante dedicato ai Cammini, con 42 escursioni tenutesi in tutta Italia, grazie ad una strategia di promozione congiunta di tutte le Regioni, ora l’attenzione si sposta al Vinitaly.
È qui che, all’interno del Palaexpo del Masaf, l’Umbria insieme a Lazio, Marche, Toscana e Emilia-Romagna valorizzano una nuova sinergia, grazie sempre al supporto del Ministero del Turismo, per promuovere lo “slow”, insieme alle eccellenze agroalimentari dei diversi territori che si possono apprezzare lungo la Via di San Francesco, di San Benedetto e della Via Lauretana, Cammino francescano della Marca, in particolare su alcuni tratti.
“Vini e Cammini” è dunque un vero viaggio nel centro della Penisola, per scoprire angoli nascosti di una “Italia che non Sapevi” da apprezzare ancora di più, specie con la bella stagione.
Il progetto sostenuto dal Ministero del Turismo (nell’ambito dei fondi PSC) prevede un investimento di 1.690.078,65 euro, per le azioni di comunicazione e promozione, proposte dalle Regioni Umbria, Lazio, Marche, Toscana ed Emilia-Romagna, e porterà l’attuazione di interventi lungo i tracciati dei cammini religiosi di San Francesco, San benedetto e Via Lauretana. La volontà di creare una stretta sinergia tra turismo ed agricoltura porterà a promuovere i cammini e le produzioni enogastronomiche che si trovano sui territori attraversati da questi percorsi.
“L’intervento del Ministero risponde all’esigenza di creare una stretta sinergia tra turismo ed agricoltura che porterà a promuovere i cammini e le produzioni enogastronomiche che si trovano sui territori attraversati da questi percorsi. È ormai noto, come gli itinerari lenti siano potenti generatori di ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sulle comunità, in grado di offrire opportunità a chi in quei territori vive, a chi ha un’impresa, un’azienda agricola o intenda operare nei servizi specializzati al turista lento. Con riferimento agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli itinerari di turismo lento contribuiscono allo sviluppo di lavori dignitosi e crescita economica, città e comunità sostenibili. È per questo che il Governo ci crede e pianifica attività, investe risorse e definisce un quadro normativo per sostenere sempre di più il settore come mai nessuno ha fatto prima” dichiara il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.
“La rete di cammini religiosi in Italia – prosegue il ministro – costituisce una rilevante opportunità di sviluppo sostenibile per i territori, in grado di: stimolare il senso di appartenenza dei residenti contrastando lo spopolamento dei borghi, restituire centralità alle aree interne e ai luoghi considerati “minori”, attivare la consapevolezza della tutela e valorizzazione del patrimonio agricolo e forestale, storico, artistico e culturale al di fuori delle mete più battute dal turismo, sostenere lo sviluppo dei servizi alla persona e al turista offrendo occasioni di occupazioni in ambito agricolo e turistico a giovani e donne, favorire sinergie e collaborazioni tra Enti e Privati grazie alla coesistenza lungo il medesimo itinerario fisico o immateriale.”
Lazio
Il Lazio porta i viaggiatori sul Cammino di San Benedetto, 300 km da percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. Attraverso sentieri, carrarecce e strade a basso traffico, unisce i tre luoghi del movimento benedettino: Norcia, Subiaco e Montecassino. Si tratta di un percorso pieno di fascino dove i paesaggi naturali incontrano la bellezza e l’accoglienza dei piccoli borghi e dove anche l’enogastronomia gioca un ruolo d’eccellenza.
Se il cammino parte da Norcia e tocca Cascia e Monteleone di Spoleto, per iniziare a scoprire la terra laziale bisogna arrivare a Leonessa, bandiera arancione del Touring Club. Un borgo medievale alle pendici del Terminillo è celebre per la coltivazione delle patate, molto apprezzate dagli chef per le sue particolari caratteristiche che le permettono di non assorbire acqua in eccesso durante la cottura. Attraverso estesi boschi di faggio si continua il viaggio verso Poggio Bustone, importante luogo francescano, poi Rieti, città papale e francescana, e risalendo il fiume Turano si arriva sotto il castello delle Metamorfosi di Rocca Sinibalda. Arroccato sul lago del Turano ecco poi Castel di Tora, uno dei “borghi più belli d’Italia”, dove nasce l’olio extravergine d’oliva Sabina DOP a 800 mt d’altitudine. Da lì, attraversando la montagna che sovrasta il lago del Turano, si giunge a Pozzaglia Sabina e poi Orvinio, nella Riserva naturale dei monti Lucretili, zone comprese del territorio dell’olio di Roma IGP.
L’approdo sulla suggestiva valle dell’Aniene avviene attraversando Mandela e Vicovaro, luogo quest’ultimo pieno di suggestione per via delle grotte ove Benedetto ha vissuto un breve periodo della sua vita, prima di giungere a Subiaco dove incastonato tra la roccia è collocato il Santuario del Sacro Speco, parte del Monastero di San Benedetto, uno dei più significativi luoghi spirituali per la Chiesa. Proseguendo lungo suggestivi ambienti solcati dal fiume Aniene si raggiungerà Trevi ai piedi dei monti Simbruini, per proseguire verso i monti Ernici che fanno da contorno ai pittoreschi paesini medievali di Vico nel Lazio, Collepardo, famosa per la splendida Certosa di Trisulti e per produzione di liquori ed infusi con erbe spontanee. Da lì si prosegue verso Veroli, dove è obbligatoria una visita all’Abbazia cistercense di Casamari, ci si introduce in un territorio più consono alla viticoltura tra attività agricole e vini conosciuti per la loro originalità, qualità e inclusi nella IGT del Frusinate. Quindi Arpino, con la magnifica acropoli per proseguire verso le magnifiche gole del fiume Melfa. L’ultima tappa è Roccasecca, luogo natale di S. Tommaso d’Aquino, per arrivare all’Abbazia di Montecassino.
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