VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “A Viterbo, oggi 30 Giugno, a P.zza Crispi, ore 18-19, nel bar o in una panchina, Maria Grazia, volontaria dei sanitari del Gruppo FB Terapiadomiciliarecovid19inogniregione https://www.facebook.com/groups/terapiadomiciliarecovid19/?ref=share , raccoglierà le firme a favore delle Terapie domiciliari precoci che consegnerà al loro prossimo incontro di Napoli.
Questo il testo della PETIZIONE che di seguito invio in formato integrale: “Il Comitato Cura Domiciliare Covid19, fondato dall’avv. Erich Grimaldi, che è anche il Presidente e ideatore del gruppo Facebook #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione, composto da oltre 2000 medici e professionisti sanitari che supportano a distanza e, se necessario, in presenza, pazienti positivi sintomatici, ha stilato uno schema terapeutico, per la cura tempestiva domiciliare, condiviso e sottoscritto da oltre 200 medici dei territori e specialisti, oltre che da Harvey Risch, professore di epidemiologia dell’Università di Yale e Peter McCullough, professore di cardiologia dell’Università di Dallas e due medici brasiliani.
Il Comitato Cura Domiciliare Covid 19, su impulso del sottosegretario Dott. Sileri, ha incontrato il professor Matteo Bassetti, infettivologo Presidente della Società Italiana di Terapia Antiinfettiva (SITA), e il professor Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri, in un appuntamento calendarizzato da Agenas, per discutere delle terapie domiciliari e della possibilità di lavorare insieme un nuovo protocollo nazionale che tenesse conto delle esperienze sul campo dei medici del gruppo.
Il Ministro Speranza, invece, ha affidato, in modo parallelo, senza dialogare con Sileri, la revisione delle linee guida, poi licenziate in data 26 aprile 2021, al dipartimento di prevenzione con il dott. Rezza, senza coinvolgere i medici impegnati sul campo. Chiediamo, quindi, al Ministro Speranza, il coinvolgimento immediato dei medici, che hanno agito sul campo, come quelli del comitato, che hanno salvato e curato migliaia di vite, intervenendo precocemente, ai primi sintomi, con un approccio terapeutico diverso da quello stabilito dalle nuove linee guida. La politica non deve fermare le cure domiciliari”.