di REDAZIONE-
VITERBO- La quantità d’acqua destinata alle Terme dei Papi è una decisione che spetta al Comune di Viterbo. Lo ha chiarito la Regione Lazio in risposta a un’interrogazione del consigliere comunale Andrea Micci (Lega), confermando che l’ente locale è l’unico soggetto titolato a interfacciarsi con i gestori della struttura.
Il nodo della questione riguarda i 35 litri al secondo ritenuti necessari per il corretto funzionamento delle terme, a fronte di un’erogazione attuale di circa 20 litri al secondo. Una possibile soluzione potrebbe essere l’utilizzo di parte dell’acqua della Caldaia del Bullicame. Il dibattito ha radici lontane, risalendo a una delibera comunale del 2014 che impose un taglio alla fornitura, decisione contestata con un ricorso. Nel frattempo, il mancato afflusso d’acqua è stato quantificato in un danno economico di circa 36 milioni di euro.
“La Regione è stata chiara – afferma Micci – spetta al Comune valutare gli effetti della chiusura delle Zitelle sul sistema termale e decidere di concedere la risorsa mineraria. La società ha i requisiti, non si comprende il motivo di questo ritardo.”
Ora la palla passa al Comune di Viterbo, chiamato a prendere una decisione definitiva sulla gestione dell’acqua termale.