“Toccano una, toccano tutte”: la pioggia non ferma il sit-in alla Cittadella

di DIEGO GALLI –
VITERBO – La pioggia battente non ha fermato il pacifico sit in di S.I. Cobas e del Comitato di Lotta Viterbo, stamattina svoltosi davanti la Cittadella della Salute del capoluogo della Tuscia.
I manifestanti, dopo altre proteste organizzate nei giorni passati, hanno ribadito le gravi discriminazioni che ogni giorno subiscono le donne a causa di “un sistema capitalistico che mercifica il corpo”.
“Oggi, 8 marzo 2021, ci siamo riuniti qui alla Cittadella e davanti al Consultorio per ribadire la necessità di concedere dei servizi sanitari gratuiti ed efficienti”, hanno dichiarato i manifestanti.
Ad aggravare il già precario sistema sanitario vi è anche la pandemia Covid19, considerata dagli “anticapitalisti” la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
“Dobbiamo ricordare che il 70% dei lavoratori che hanno perso il loro posto in questo periodo sono donne – hanno sottolineato – e, come se non bastasse, molti dei servizi legati al Consultorio sono stati accantonati a causa della pandemia”.
I dati presentati dai manifestanti, inoltre, riportano come appena il 25,3% dei medici ginecologici siano non obiettori di coscienza. “Un numero troppo esiguo, che ci ricorda come, oltre agli abusi quotidiani, ve ne siano altri più insidiosi e garantiti da questa società”.
La lotta, tuttavia, non deve essere divisa. Per i manifestanti, donne, uomini, e ogni altro genere, devono restare uniti, combattere insieme e “abbattere complessivamente questo sistema costruito per perpetrare disuguaglianze e ingiustizie”.
Il sit-in proseguirà finché sarà possibile, nonostante la pioggia e il freddo crescente, per far comprendere queste e altre problematiche ai viterbesi. Tra queste, anche la necessità di un sistema sanitario “più capillare” a livello locale. Infatti, i sindacalisti e manifestanti avevano già ribadito in passato la necessità di riaprire molto dei pronto soccorso e dei presidi ospedalieri chiusi negli ultimi mesi, oggi più che mai necessari per combattere anche l’avanzata del Covid19.