di REDAZIONE-
VITERBO – Una donna di 53 anni, titolare di cinque Centri di assistenza fiscale (Caf) tra le province di Viterbo e Frosinone, è indagata per truffa. L’inchiesta, condotta congiuntamente dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri, è partita dalla Ciociaria e si è estesa fino alla Tuscia, dove la professionista gestiva sportelli a Monterosi, Nepi e Sutri.
Martedì 8 aprile sono scattate le perquisizioni: gli investigatori hanno ispezionato l’abitazione dell’indagata e le sedi dei cinque Caf, tra cui anche quelle di Anagni e Roma. Durante le operazioni è stata sequestrata una notevole quantità di documentazione, sia informatica che cartacea, considerata utile per le indagini.
Le indagini sono nate da diverse denunce sporte da cittadini che sostengono di essere stati raggirati. Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe chiesto somme di denaro – per un totale di circa 50mila euro – con la promessa di avviare pratiche per pensioni anticipate, pensioni sociali, partecipazioni ad aste immobiliari, finanziamenti agevolati e permessi di soggiorno per stranieri.
Tuttavia, le promesse non sarebbero mai state mantenute. In alcuni casi, le pratiche non sarebbero nemmeno state avviate, mentre in altri sarebbero state respinte dall’INPS poiché i richiedenti non avevano i requisiti necessari. La donna, secondo gli inquirenti, era consapevole dell’inesistenza dei requisiti al momento dell’inoltro. L’inchiesta è ancora in corso, ma il materiale acquisito potrebbe fornire ulteriori elementi per delineare il quadro completo delle presunte truffe.