di VINCENZO CENITI-
NO AMERICA, NO TURISMO Senza gli americani non si rimette in piedi il turismo medio-alto delle città d’arte dove i consumi sono paurosamente calati a cominciare da Roma. Il quadro è desolante: crociere azzerate, hotel chiusi, indotto all’osso. “Gli americani – ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – non torneranno prima del 2022, ma di questo passo al loro arrivo rischiano di trovare gli alberghi chiusi”. E nel frattempo? Si sostiene che “piccolo è bello” e che borghi e centri minori aiuteranno il turismo alla ripresa. In realtà la mutazione genetica della domanda verso la “prossimità” è ancora tutta da verificare economicamente: s’avverte nelle intenzioni, ma poco nei fatti. Sappiamo che è una domanda individuale, più personalizzata, forse più sostenibile che va a scovare tradizioni e prodotti di qualità e a ottimizzare i rapporti sociali con le popolazioni del posto, del tutto conforme a quella idealizzata da tempo da organismi tipo Touring Club. Ma non risolve il problema almeno per il momento. L’attuale offerta ricettiva ha ancora bisogno di gruppi preordinati, che assicurino allotment ed occupazione. Bene, in ogni caso, il recupero della provincia sulle megalopoli anche per ritardare quel processo recentemente paventato dall’Onu e dalla Banca Mondiale secondo cui il numero di coloro che vivono nelle città si moltiplicherà e aumenteranno i centri urbani con più di 10 milioni di abitanti per generare l’80% del Pil globale pur occupando meno del 2% del territorio mondiale. Tornando a “piccolo è bello”, l’Italia si dispone nel Mediterraneo in maniera ideale per un turismo meno frenetico e più “pensato” , utile ad una ospitalità diffusa tra B&B, casa vacanze, mini hotel, appartamenti e similari. Per nuovi e probabili assetti dell’offerta, da non trascurare comunque il sentimento diffuso di abbandonare definitivamente le grandi città a favore dei piccoli centri, dove tutto è più favorevole, dalla raccolta dei rifiuti, alla mobilità, al verde, ai rapporti con la pubblica amministrazione e le strutture sanitarie e via discorrendo. Ma questo c’ entra poco con il turismo di oggi.
TURISMO LE SOLITE BRICIOLE C’è da sperare che la modesta cifra di 3 miliardi riportata nel programma di massima del Governo sia solo una provocazione. “Non bastano 3 miliardi per sostenere e rilanciare il turismo, che vale il 13% del Pil di questo paese – dice il presidente di Assoturismo Confesercenti Vittorio Mesina -.. Sono risorse insufficienti a permettere al settore di uscire dalla terribile crisi innescata dalla pandemia”. Dall’inizio dell’anno – ricorda – il turismo ha perso circa 30 miliardi di euro di fatturati. E lo stop alle vacanze invernali ne farà svanire altri 2 miliardi almeno per le sole attività ricettive, senza contare le perdite in capo ai servizi turistici, alla ristorazione, agli spettacoli, alla cultura e ai negozi, che vedranno scomparire la spesa dei turisti sul territorio. “Anche il blocco delle settimane bianche – aggiunge – sta già creando danni enormi: la scomparsa della stagione invernale sta mettendo in crisi tutto il sistema turistico montano, dai rifugi alpini agli impianti. Di fronte a queste perdite e ad una crisi che si allunga ogni giorno e che già ha tagliato le prenotazioni per il 2021 i 3 miliardi di euro riservati al turismo dal piano Next Generation Ue sono briciole”. Sembra una maledizione ma il turismo, da quando venne istituito il ministero ad hoc nel 1960, ha sempre avuto marginalità negli interventi governativi che gli hanno riservato solo le briciole. Sto sul “pezzo” da oltre mezzo secolo e non ricordo anno in cui non si sono dovuti rimarcare indifferenza e negligenza verso questo comparto cha pure ha fatto la fortuna dell’Italia. .
FIRENZE MUSEO PER LA LINGUA ITALIANA Abbiamo già detto del dilagare dei termini anglofoni che mortificato la lingua italiana specialmente oggi che siamo alla vigilia dell’anno di Dante. Ed ecco la conferma della notizia che nel 2021 inizieranno i lavori per la realizzazione del Museo della Lingua Italiana nell’ex Scuola marescialli dei Carabinieri nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze. Sarà un museo all’avanguardia per fruizione e tecnologia che racconterà – come ha sottolineato il ministro Franceschini – la lunghissima storia della lingua italiana, dal primo documento che contiene frasi scritte in volgare italiano come la Carta di Capua del 960, fino alla lingua dei social degli anni Venti del XXI secolo, passando per Boccaccio, Petrarca, Ariosto, Galilei, Machiavelli, Leopardi, Manzoni, D’Annunzio, Sciascia. Il tutto con l’occhio rivolto alla modernità e all’interattività di un sapere non statico ma dinamico. L’opera (costo 4,5 milioni di euro) sarà finanziata dal Mibact nell’ambito del piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” . Da Firenze ci aspettiamo concrete iniziative per il primato della lingua italiana.
BIT. DESTINAZIONE ITALIA “Effetto Italia” è la parola d’ordine della prossima Bit di Milano in programma dal 9 all’11 maggio 2021 che punta soprattutto su un’offerta innovativa. Già avviati i primi monitoraggi tra i buyer stranieri per capire gli orientamenti dei visitatori stranieri e quali tendenze si stanno delineando a Covid archiviato. Innanzitutto un nuovo concetto esperienziale di lusso che guardi alla riscoperta di piccoli angoli nascosti, dei borghi, ricercando sistemazioni come i boutique hotel e location di charme, anche non alberghiere. Interesse per la costa tirrenica e le isole, le esperienze personalizzate, l’offerta luxury, la campagna natura e gli antichi borghi, le nuove tecnologie al servizio della sicurezza sanitaria, i nuovi modi di vivere il mare e le città d’arte, migliori servizi e destinazioni inconsuete. In base a queste prime indicazioni la prossima primavera si delinea come il momento migliore per riprendere ad acquistare la destinazione Italia.
FONDI PER STRUTTURE CULTURALI Il Piano Strategico “Grandi Progetti Beni Culturali” varato dal Mibact mette in campo 25 milioni di euro per una decina di iniziative diffuse su altrettante regioni. Gli investimenti riguardano l’acquisizione della villa nell’isola della Gallinara (Albenga), la riqualificazione del Teatro romano di Ferentino (FR) e di Forte Aurelia (Roma), la campagna di scavo nel Parco archeologico dei Taurani di Palmi (RC), il restauro della Reggia di Portici (NA), la riqualificazione di Castel Raniero a Faenza (RA), il recupero dell’ex Stazione sanitaria Marittima di Cala Reale nell’isola dell’Asinara (SS).
A MARRAKECH IL RISTORANTE PIU’ CHIC DEL MONDO Le Jardin d’hiver di Marrakech si è aggiudicato il Premio Versailles 2020 per il bel ristorante del mondo. Ospitato nel Palais Ronsard, presenta uno stile coloniale e dosa tradizione e artigianato marocchino di livello con la storia europea, dall’Art Deco al Barocco. Il Palais Ronsard è uno dei sette indirizzi della catena Relais & Chateaux in Marocco. Il ristorante fa parte di un complesso alberghiero con 22 stanze, nel cuore del palmeto della città. Il riconoscimento, che è un po’ l’Oscar delle Nazioni Unite per il design e l’architettura, premia il Marocco per la seconda volta consecutiva, in quanto la stazione ferroviaria di Kenithra aveva vinto l’anno scorso.
VALORE PAESE ITALIA Una cordata di istituzioni pubbliche (Mibact, Enit, Agenzia del Demanio, Difesa Servizi) varano il brand “Valore Paese Italia” per accrescere l’offerta turistico-culturale della Penisola tramite l’ideazione e la realizzazione di circuiti nazionali che possano anche avvalersi di nuovi modelli gestionali e nuove forme di partenariato pubblico-privato, individuando anche strumenti di affidamento e valorizzazione innovativi. L’iniziativa mira alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico coniugando turismo, cultura, arte, ambiente e paesaggio, mobilità dolce e identità territoriale. Il progetto punta alla strutturazione di un network sempre più solido e allargato che possa promuovere e sostenere operazioni di rigenerazione e sviluppo, mettendo a sistema il lavoro congiunto e la sinergia tra partner pubblici e privati.
TURISMO DEL MARE UN DISASTRO Crack del traffico passeggeri via mare nell’anno del Covid con un calo del 90% dei clienti transitati dai principali porti italiani. Le navi attraccate sono scese da 5000 a 400. Per le agenzie marittime che operano nel settore , dalle crociere ai traghetti e al mercato dei grandi yacht, le ricadute sono pesantissime. E sono pesantissime per l’indotto: guide turistiche, ristorazione, rifornimenti, servizi portuali, shopping e via discorrendo. “Le agenzie con ruolo prevalente in questo settore sono ormai sull’orlo del baratro – denuncia Federagenti. la federazione italiana degli agenti marittimi – con una perdita di fatturato superiore al 90%, con il blocco dei licenziamenti, con il mancato inserimento del loro Codice Ateco nella lista degli aventi diritto ai ristori e con una prospettiva di due o tre anni nei quali si dovrà combattere una vera e propria battaglia per recuperare le posizioni perdute”. Senza un sostegno è a rischio la sopravvivenza stessa delle imprese e di conseguenza i posti di lavoro e il know-how del settore, avverte Federagenti che chiede “un intervento mirato di ristori che renda possibile la sopravvivenza di questo patrimonio di imprese e un sostegno che consenta proprio a queste agenzie di tornare a svolgere quella funzione di volano nella crescita turistica del Paese”.