di SIMONE CHIANI-
VITERBO – Giulio Della Rocca, principale referente per l’evento di “Tuscia in Fiore” svoltosi durante l’intero mese di aprile, si è espresso in merito all’esperienza appena conclusa. E ha rivelato qualcosa di assolutamente imprevisto.
1. Come giudichi la prima esperienza di Tuscia in Fiore?
Sfessata dal maltempo, ma un successo costante sia per l’afflusso, che per i commenti, che per l’attenzione avuta anche sui socials: più di 100.000 contatti alla settimana.
2. Quali sono stati gli eventi interni più apprezzati e che sicuramente riporterete?
Su tutto, Tuscia in Fiore per bambini. Dipingono liberi di esprimersi per terra su fogli bianchi. Ma per tutti l’atmosfera di voler stare insieme all’aria aperta circondati da fiori, gioia di vivere e tanto tanto borgo antico.
3. Quindi Tuscia in Fiore si farà anche il prossimo anno?
Se dipendesse da noi sì, certo. Abbiamo vinto un bando della Regione Lazio per farlo, siamo alla caccia del prossimo.
4. Avete trovato un buon appoggio dalla parte istituzionale dei vari Comuni?
Comuni, associazioni, singoli e attività, tutti felici di collaborare, anche entità online come “Tu Tuscia” o l’antica università la Sapienza.
5. Come pensate di migliorare in ottica futura?
Forse riesce meglio nei piccoli borghi, scolpiti nel tempo, dove tutti fanno parte dell’organizzazione.
6. A Viterbo non siete riusciti?
Provammo a coinvolgere la vecchia amministrazione che andò da sola al bando, abbiamo proposto alla commissaria ma non c’erano fondi in bilancio. Con mille attenzioni abbiamo tenuto gli standards alti e abbiamo risparmiato. Stiamo lavorando per far sbarcare Tuscia in Fiore a Viterbo. Ci siamo quasi. Inizio di Giugno potrebbe funzionare?