VITERBO- Riceviamo e pubblichiamo: “Intorno alla metà di Ottobre, sono stati pubblicati i dati dell’OCSE, riguardo gli stipendi dei Paesi dell’UE: come se non bastassero questi a decretare un pessimo scenario, c’è stata anche la conferma di una nuova stangata su bollette e carburante.
Questa concomitanza di dati e decisioni governative evidenzia la disparità assurda tra quanto guadagniamo e quanto ci costa vivere!
Nel caso dei dati dell’OCSE in Italia, dal 1990 al 2020, c’è stata una diminuzione di circa il 3% sugli stipendi, raggiungendo quasi l’ultimo posto della classifica, mentre negli altri Paesi europei, sono tutti notevolmente aumentati, nell’arco di questi 30 anni.
Ci si aspetterebbe quindi un carovita minore o quantomeno in parte proporzionato alla media degli stipendi, invece no: aumentano le bollette di luce e gas del 40% in più e aumenta il prezzo del carburante – basti pensare al metano che è letteralmente raddoppiato. Come se non bastasse tutto questo, a inizio novembre, sono stati pubblicati i dati riguardo la disoccupazione che colpisce sempre di più i giovani, con una percentuale di circa il 30%.
Ci troviamo quindi di fronte a un attacco da parte di padroni, Confindustria e governo: chi un lavoro ce l’ha guadagna, sempre meno, chi il lavoro non ce l’ha, ha sempre più difficoltà nel trovarlo e, per di più, aumentano bollette e carburante.
“Si ritiene ancora che il ricatto dello sciopero sia un mezzo per ottenere quello che uno chiede, un mezzo che porta a rifiutare ogni confronto con il resto del mondo del lavoro, e poi ci si lamenta. In questa Italia le soluzioni si trovano insieme, non scioperando.” Queste sono le parole di Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, per noi inaccettabili, perché non solo i padroni ci sfruttano, ma vorrebbero anche che stessimo a testa china a lavorare felici di essere sfruttati… ”Bacia la mano che ruppe il tuo naso, perché le chiedevi un boccone”.
Ricordiamo a tutti chi è Confindustria, la stessa che, nel pieno della pandemia, con migliaia di morti, ha imposto che tutti i siti di produzione rimanessero aperti, perchè per loro il guadagno vale molto di più delle nostre vite… e adesso viene a farci la morale sullo sciopero: cara Confindustria, fin troppi pochi scioperi abbiamo fatto!
Infine, per rispondere invece alla senatrice Bernini, che evidentemente un lavoro ce l’ha e nemmeno precario e sottopagato, come i nostri: non vogliamo un salario minimo, perché conosciamo perfettamente la situazione disastrosa dei contratti di lavoro, ma quello che vogliamo è un salario garantito.
Siamo lavoratori e disoccupati, immigrati e non, precari: COSTRUIAMO INSIEME UNA MOBILITAZIONE DI MASSA, per dire NO agli aumenti delle bollette, lottiamo per un salario garantito e per forti aumenti salariali a partire da quelli più bassi.
INSORGIAMO CONTRO
PRECARIETÀ, DISOCCUPAZIONE, AUMENTO DELLE BOLLETTE E STIPENDI DA FAME!
SABATO 8 GENNAIO 2022 – ORE 16 – PRESSO “IL COSMONAUTA” (Via dei giardini, 11 – Viterbo)
ASSEMBLEA”.

Tuscia in lotta, la manifestazione l’8 gennaio
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