Un progetto per la cultura, l’arte e la poesia

DI MARTINA DI BARTOLO-

VITERBO- Oggi alle ore 17:30,  si sono incontrati Simona Tartaglia, past president del Rotary Club di Viterbo, Anna Maria Stefanini, poetessa e maestra elementare,  Emanuela Cuboni, attrice e il ragioniere Giancarlo Tancredi al bar Grandori di Viterbo per discutere dei vari progetti che si potrebbero fare per portare la cultura a Viterbo.

All’incontro sarebbero dovuti intervenire anche il noto attore e scrittore Piermaria Cecchini e la poetessa Nadia Pascucci, ma per esigenze personali non hanno potuto partecipare a questo momento di dialogo e scambio molto interessante.

Durante la lunga conversazione avuta con i partecipanti sono emersi molti progetti culturali e artistici di valore. Si è partiti dalla problematica principale della città di Viterbo, ovvero la mancanza di accademie teatrali, cinema e luoghi di incontro in cui poter avere uno scambio di tipo culturale e letterario.

Quello che fondamentalmente manca sono i fondi: ecco che uno dei primi progetti sarà quello di spingere per la raccolta fondi cercando anche una collaborazione con l’università degli studi della Tuscia. Si è pensato, durante questo dibattito, di creare un evento sia a Roma che a Viterbo intitolato “Premio Proietti” in onore del regista e attore Gigi Proietti, venuto a mancare proprio un anno fa.

Altra questione dibattuta è stata quella della mancanza, a Viterbo, di sale cinematografiche: tempo fa ha chiuso l’unico cinema rimasto aperto alla Quercia.

Giancarlo Tancredi ha preso la parola proponendo  un museo del cinema a Viterbo ed anche un accademia di teatro.

“Dobbiamo anche lasciare qualcosa al prossimo e la cultura e l’insegnamento sono fondamentali”

Simona Tartaglia ha ricordato il marito Giorgio Capitani, regista, sceneggiatore e attore, venuto a mancare nel 2017 ed ha dichiarato di voler pubblicare il suo romanzo “Maestro, uno sporco egoista” in cui si descrive la storia di un uomo che ha fatto della sua arte il suo lavoro e del suo lavoro la sua vita. Giunto quasi al termine della sua esistenza si rende conto di esser stato egoista e di aver curato solo se stesso e la sua arte. Come finisce il romanzo non è stato svelato da Simona Tartaglia, sarà necessario aspettare la pubblicazione!

Altro progetto che è emerso da questo dibattito è stato quello di creare delle lezioni di teatro per bambini autistici, visto che per loro è terapeutico, inserendo dei lavori didattici come ad esempio insegnare  attraverso l’arte della recitazione.

Emanuela Cuboni è intervenuta raccontando un aneddoto interessante della sua vita:

“Quando ero piccola avevo un insegnante che ci spiegava la storia recitando. Ricordo ancora perfettamente le sue lezioni. Credo sia un metodo efficace e divertente”

Anche Anna Maria Stefanini a questo proposito è intervenuta dichiarando di aver avuto un’esperienza affine e si è trovata in accordo con gli altri interlocutori a sostenere questo progetto.

Altra questione emersa da questo scambio di idee e progetti è la mancata conoscenza delle bellissime realtà culturali che ha Viterbo come ad esempio Castel Sant’Elia.

Alla fine della conferenza si è parlato di un’associazione culturale che nascerà a breve, del nome ancora non si sa nulla, ma si è accennato ad un acronimo dei nomi dei partecipanti, anche se è ancora tutto da decidere.

Simona Tartaglia, al termine di questo confronto, ha dichiarato di sentire il bisogno di condividere e scambiare informazioni con le altre persone, perché questo è il solo modo di fare cultura: la condivisione, la divulgazione e lo scambio di arte, cultura e poesia, qualcosa di meraviglioso.

 

 

 

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