Viterbo conta… le spese: il contro manifesto dell’opposizione alla campagna mediatica della sindaca Frontini

di REDAZIONE-

VITERBO- A Viterbo, il confronto politico tra maggioranza e opposizione si è trasferito dai dibattiti istituzionali ai manifesti pubblicitari esposti in città. Il primo passo è stato della sindaca Chiara Frontini e della sua giunta, che hanno celebrato i risultati dei primi due anni di governo attraverso una serie di grandi cartelloni. Questi manifesti mettono in evidenza progetti e attività svolti, puntando a sottolineare l’efficacia dell’amministrazione.

In risposta, l’opposizione — composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Per il Bene Comune e il gruppo misto — ha affisso propri manifesti, contestando l’operato economico della giunta. Il centrodestra accusa la giunta Frontini di aver aumentato notevolmente le spese pubbliche, che ritiene pesino direttamente e indirettamente sui cittadini.

Tra le critiche principali mosse dall’opposizione c’è l’aumento dei costi per il personale della sindaca, che include tre segretari, un addetto alla comunicazione e un autista, per una spesa complessiva di circa 40.000 euro superiore rispetto al passato, con un incremento stimato del 400%. Anche gli stipendi complessivi della giunta sono oggetto di discussione: secondo i calcoli dell’opposizione, ammonterebbero a circa 3,5 milioni di euro, registrando un aumento del 110%.

Oltre ai costi amministrativi, l’opposizione punta il dito anche sulle spese dirette a carico dei cittadini, evidenziando che la tassa sui rifiuti (TARI) sarebbe aumentata del 20% e che i costi dei parcheggi avrebbero subito incrementi tra il 50% e il 100%. Questi cartelloni diventano così il mezzo con cui entrambe le parti cercano di conquistare il consenso dei cittadini, rendendo evidente il clima di tensione che domina la scena politica locale.

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