Viterbo: parte il ricorso contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

di REDAZIONE-

VITERBO- Il presidente della provincia, Alessandro Romoli, ha annunciato che la prossima settimana verrà avviato un ricorso contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La dichiarazione è stata fatta durante un consiglio comunale straordinario convocato per discutere della situazione, considerando che nella zona sono stati individuati 21 siti idonei su un totale di 51.

La sindaca Chiara Frontini ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica, nonostante nessuna delle aree individuate si trovi nel capoluogo. Frontini ha evidenziato che il deposito temporaneo avrà un impatto duraturo di cento anni, con 95.000 metri cubi di scorie radioattive.

Il vicepresidente del consiglio regionale, Enrico Panunzi, ha ribadito l’opposizione unanime alla creazione dell’impianto. Ha sollevato dubbi riguardo ai criteri utilizzati da Sogin, l’ente gestore dei rifiuti nucleari, sottolineando che alcuni dettagli sono rimasti segretati fino al 2021.

Panunzi ha evidenziato che la soluzione non è nelle mani locali e ha proposto l’autocandidatura dei comuni o azioni coordinate attraverso ricorsi giurisdizionali, suggerendo una revisione dei 28 criteri adottati. Ha sollevato interrogativi riguardo all’aggiornamento delle cartografie e alla consultazione dei criteri con la comunità.

Il presidente della provincia, Romoli, ha menzionato l’indisponibilità a ospitare il deposito, basandosi su dati oggettivi, e ha annunciato l’avvio del ricorso nella prossima settimana. Sindaci di vari comuni interessati hanno espresso preoccupazioni e richieste d’audizione a Sogin per rappresentare le criticità nelle zone individuate.

Il consigliere regionale Daniele Sabatini ha sottolineato l’importanza dell’autocandidatura dei comuni, ritenendola un elemento cruciale per rispettare le vocazioni e le aspettative dei territori.

Il presidente della regione, Francesco Rocca, ha già dichiarato l’indisponibilità della regione a ulteriori servitù. Tuttavia, si sono riscontrati dialoghi in corso tra professionisti legati al settore e amministratori locali, sollevando preoccupazioni sulla potenziale influenza su tali decisioni.

La situazione rimane in evoluzione, con l’attenzione rivolta alle azioni che saranno intraprese nella prossima settimana contro il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

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